No al carbone Alto Lazio

22 luglio 2010

"Carbone e villaggi turistici. Bandiera nera in Calabria"

Riportiamo da Terranews.it
"Galati, una frazione del comune di Brancaleone, è un piccolo angolo di mare in provincia di Reggio Calabria, noto per essere un sito preferito dalle tartarughe Caretta caretta per la nidificazione. La loro presenza è così massiccia che, per via pure dell’attenzione dei turisti, quattro anni fa nacque un “Centro per il soccorso ed il recupero delle tartarughe marine” grazie al progetto europeo “Tartanet”. Oggi però questa costa paradisiaca rischia di scomparire sacrificata sull’altare del cemento. Un progetto autorizzato nel 2006 dalla giunta comunale, chiamato Jewel of the Sea, prevede tra l’altro la costruzione di un gruppo di villette a due piani fuori terra, con un muro a una trentina di metri circa dalla battigia. Come se non bastasse, più a monte, sorgerà un villaggio turistico residenziale con campo da golf; e sul sito internet dedicato alla presentazione del progetto, si legge inoltre che la nuova struttura comprenderà un centro commerciale, un albergo, impianti sportivi e piscine.

Una cementificazione per un’estensione complessiva di 11,42 ettari. Per questi motivi lunedì scorso Goletta Verde ha assegnato la Bandiera Nera (riconoscimento dato ai nemici del mare) a chi ha avuto la responsabilità del danneggiamento di diverse centinaia di metri quadrati di ecosistema dunale. Vale a dire: l’amministratore della RDV srl, l’Amministrazione comunale di Brancaleone, il Dirigente del Settore Pianificazione Territoriale della Provincia di Reggio Calabria e il Dirigente della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. Un blitz che segue quello del giorno avanti fatto a Rossano, in provincia di Cosenza, dove l’Enel si propone di realizzazione un impianto di produzione energetica a carbone. Rimane il mistero su come sia stato possibile progettare una struttura di così ampie dimensioni in una zona sottoposta a tanti vincoli ambientali e paesaggistici.

«È davvero inconcepibile - evidenzia infatti Nunzio Cirino Groccia, segreteria nazionale Legambiente - che un’area di così alto pregio naturalistico rischi di essere spazzata via da un progetto particolarmente impattante. Come se non bastasse, ci troviamo non solo all’interno del Parco regionale marino Costa dei Gelsomini, ma anche in un’area prossima al sito di Interesse Comunitario Spiaggia di Brancaleone, istituito al precipuo scopo di tutelare la spiaggia e la duna proprio dalle minacce costituite da urbanizzazione e insediamenti balneari. Non è da questa strada che passa lo sviluppo». E infatti ecco l’eco di Antonino Morabito, presidente di Legambiente Calabria: «Senza entrare nel merito della legittimità delle concessioni edilizie, che spetta solo agli inquirenti, ci chiediamo come sia stato possibile autorizzare la costruzione del villaggio, nella parte ricadente sulle dune». Il rilancio del turismo in Calabria, e con esso dell’economia tutta, dovrà puntare sulla qualità e sulla valorizzazione dei tratti di costa unici, come unica e non certo casuale è stata la scelta delle tartarughe a nidificare nel comune di Brancaleone.

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