Riteniamo a dir poco sconcertanti le dichiarazioni di questo fantomatico e "spontaneo" gruppo di lavoratori ENEL. Visto che ormai tutti sanno che tra i lavoratori sono poche decine i civitavecchiesi impiegati nel cantiere di TVN, tra l'altro con contratti precari e condizioni di sicurezza da terzo mondo, non riusciamo a comprendere questo accanimento nei confronti di chi lotta per la salute di tutti.Lanciamo un'appello ai lavoratori affinché non aderiscano a questa improvvisata pagliacciata a cui sono estranee -tra l'altro- le forze sindacali. Solo a Civitavecchia capita di assistere a manifestazioni dei lavortori a favore del proprio padrone e contro la cittadinanza. Riteniamo questa manifestazione un'inutile tentativo (l'ennesimo) da parte di ENEL di creare una contraposizione fraticida in città. L' ENEL è in chiara difficoltà perchè non può far fronte al focolaio della protesta che è viva da sette anni in tutto l'alto lazio, e da oggi , anche a Roma. Nessuna iniziativa di ENEL fermerà la protesta contro il carbone, a favore della salute e dell'economia degli abitanti dell'Alto Lazio. Per la protesta contro il carbone è un buon giorno: Il gigante ENEL vacilla davvero e si fa scudo degli operai.
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E’ doloroso leggere il comunicato dei lavoratori di Torre Valdaliga Nord.
Comprendiamo il disagio di chi lavora per aziende, come Enel, che fa del lavoratore una semplice variante dipendente, e nemmeno la più importante, buona da sacrificare pur di incrementare i propri bilanci aziendali.
Quell’Enel che ci parla oggi di carbone "pulito" come ieri ci parlava dell’"innocuità" dell’amianto.
Quell’Enel che si preoccupa dell’occupazione solo quando deve usarla come ricatto per la realizzazione dei propri progetti, ma che con i suoi spacchettamenti, i suoi appalti al massimo ribasso ha fatto carne da macello dei lavoratori, dei loro diritti e del loro futuro.
E spiace che i lavoratori cadano in questo tranello, continuando a parlare di dati che non trovano conferma alcuna nel mondo scientifico e che, purtroppo, sono avvalorati dalla dolorosa esperienza dei troppi, ed i lavoratori sono tra i primi, che, in questo territorio, hanno pagato con la vita gli effetti nefasti di cinquantanni di servitù energetica.
Non vogliamo di nuovo raccontare di come il carbone pulito non esista per stessa ammissione dell’Enel, di quanti tonnellate di veleni saranno immessi nella nostra aria, ne il pesantissimo contributo del carbone all’effetto serra.
Non vogliamo nemmeno disquisire sulla necessità, condivisa anche da noi, di combattere con la stessa determinazione l’inquinamento proveniente dal porto.
Siamo uomini e donne, lavoratrici e lavoratori che hanno messo in gioco il proprio tempo, e finanche la propria salute per difendere il futuro di tutti, anche dei lavoratori del comparto energetico.
Ma riteniamo non sia più accettabile la mistificazione della realtà, di insistere con la pseudo propaganda secondo cui il sacrificio ambientale è tappa indispensabile per la creazione di quel lavoro che altrimenti mancherebbe (e che manca comunque).
E’ una logica ormai intollerabile ed anacronistica alla quale si deve reagire.
Per questo chiediamo ai lavoratori di TVN, e di tutto il comparto energetico, di unire la nostra lotta.
Uniamoci e pretendiamo dal Governo e dall’Enel una presenza energetica altra, non più legata alla produzione, quanto piuttosto alla ricerca, alla innovazione, alla manutenzione e quant’altro.
Riappropriamoci insieme del nostro territorio e del nostro futuro e non consentiamo all’ENEL di dividerci ancora una volta.
Comprendiamo il disagio di chi lavora per aziende, come Enel, che fa del lavoratore una semplice variante dipendente, e nemmeno la più importante, buona da sacrificare pur di incrementare i propri bilanci aziendali.
Quell’Enel che ci parla oggi di carbone "pulito" come ieri ci parlava dell’"innocuità" dell’amianto.
Quell’Enel che si preoccupa dell’occupazione solo quando deve usarla come ricatto per la realizzazione dei propri progetti, ma che con i suoi spacchettamenti, i suoi appalti al massimo ribasso ha fatto carne da macello dei lavoratori, dei loro diritti e del loro futuro.
E spiace che i lavoratori cadano in questo tranello, continuando a parlare di dati che non trovano conferma alcuna nel mondo scientifico e che, purtroppo, sono avvalorati dalla dolorosa esperienza dei troppi, ed i lavoratori sono tra i primi, che, in questo territorio, hanno pagato con la vita gli effetti nefasti di cinquantanni di servitù energetica.
Non vogliamo di nuovo raccontare di come il carbone pulito non esista per stessa ammissione dell’Enel, di quanti tonnellate di veleni saranno immessi nella nostra aria, ne il pesantissimo contributo del carbone all’effetto serra.
Non vogliamo nemmeno disquisire sulla necessità, condivisa anche da noi, di combattere con la stessa determinazione l’inquinamento proveniente dal porto.
Siamo uomini e donne, lavoratrici e lavoratori che hanno messo in gioco il proprio tempo, e finanche la propria salute per difendere il futuro di tutti, anche dei lavoratori del comparto energetico.
Ma riteniamo non sia più accettabile la mistificazione della realtà, di insistere con la pseudo propaganda secondo cui il sacrificio ambientale è tappa indispensabile per la creazione di quel lavoro che altrimenti mancherebbe (e che manca comunque).
E’ una logica ormai intollerabile ed anacronistica alla quale si deve reagire.
Per questo chiediamo ai lavoratori di TVN, e di tutto il comparto energetico, di unire la nostra lotta.
Uniamoci e pretendiamo dal Governo e dall’Enel una presenza energetica altra, non più legata alla produzione, quanto piuttosto alla ricerca, alla innovazione, alla manutenzione e quant’altro.
Riappropriamoci insieme del nostro territorio e del nostro futuro e non consentiamo all’ENEL di dividerci ancora una volta.
Movimento NO-COKE
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