No al carbone Alto Lazio

11 luglio 2007

Salute pubblica o carbone? Al ministro Turco la responsabilità di una scelta chiara

Citiamo liberamente dal blog Nocoke Tarquinia, che ringraziamo per l'intervento:

"...Il giorno 17 Luglio 2007, dopo mesi di sollecitazioni e richieste senza risposta, una equipe dei nostri medici consulenti sarà ricevuta dal Ministro Livia Turco presso il Ministero della Salute, per discutere in merito alla documentazione ufficiale che dimostra in chiare cifre il grave tasso di mortalità delle popolazioni del Lazio (e non solo), in conseguenza di decenni di esposizione alle emissioni delle centrali elettriche.

Era urgente, e lo è ancora dopo mesi e mesi di rinvii, conoscere la posizione del Ministero in merito alle scelte economiche energetiche che vanno a discapito della salute e dell'economia del Paese.

Ricordiamo, con l'occasione, che gli impianti che bruciano "carbone pulito", olio combustibile e rifiuti non differenziati, producono, oltre alla diossina, le famigerate (eppure non considerate nella VIA) polveri ultrafini PM02 - PM2,5 (nanopolveri), responsabili dello stesso tipo di patologie neoplastiche che hanno colpito -ad esempio- i militari che hanno operato nelle zone dell'ex-Jugoslavia dove si è fatto uso di proiettili ad uranio impoverito"; le stesse nanopolveri sono anche responsabili
delle orrende malformazioni manifestatesi in neonati concepiti in zone esposte all'inquinamento di centrali a carbone (vedi il triste pluridocumentato esempio del Texas).

Ci auguriamo di tutto cuore che il Ministro Livia Turco non voglia compiere lo scempio definitivo di un eventuale rinvio / pronunciamento ambiguo, che avrebbe un chiaro significato politico. Ovvio che la doverosa (diremmo quasi scontata, visto il ruolo del Ministero di cui è attualmente titolare la Turco) condanna dei progetti di riconversione a carbone da parte del Ministro creerebbe più di "qualche imbarazzo" nel partito necrofilo trasversale, legato alle lobby del carbone. Anche perché -parole del Ministro Bersani- se finalmente venisse accertato che la presenza della centrale a carbone costituisce una palese violazione del diritto alla salute dei cittadini, i lavori di riconversione della stessa dovrebbero venire bloccati.
D'altra parte ogni persona raziocinante, dotata di buon senso e minimamente documentata sul caso non può concepire come la Turco potrebbe evitare di esprimersi chiaramente sul carbone, se non abdicando alle responsabilità cui la vincola il suo ruolo istituzionale.

I cittadini dell'Alto Lazio e di Roma attendono, tutt'altro che indifferenti e pronti a manifestare in conseguenza delle decisioni del Ministro. A questo proposito: chiunque volesse partecipare al raduno che si terrà lo stesso giorno nei pressi del Ministero, può contattarci via mail o telefonicamente: 329 7924124 - 338 7118224

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