Spaventose le cifre dei morti nelle miniere di carbone, ogni anno. Solo in Cina si viaggia sulle 20.000 annue (Fonte: AsiaNews, ANSA, vedi qui).
Una tremenda emorragia di vite umane che evidentemente è tollerata senza che si sollevi alcun problema: si tratta dei costi previsti dal business delle lobbies e dalle amministrazioni politiche conniventi e corrotte, come il nostro governo Prodi. Insomma, un prezzo che è stato già messo in conto. Direbbe qualcuno: inutile stupirsi, "siamo realisti", "il progresso deve andare avanti". Tornano in mente le parole dell'ingegnera ambasciatrice Enel in "Anno Zero" di Santoro (16/05/07), i suoi occhi che brillavano allucinati descrivendo il "progresso" e il cuore scosso per il fatto che i presenti non stessero afferrando quelle che per lei erano chiare evidenze (ma supportate da cosa?).
Solo uno spaventoso abbrutimento delle coscienze può essere all'origine di espressioni come quelle appena ricordate: questi riferimenti al "realismo" (cinismo è il termine appropriato) che rinunciano a proporre qualcosa di ulteriore rispetto all'esistente non scandalizzano nessuno. Ma non trovo motivo di consolazione nel fatto che quanti si abbandonano a simili sconcezze non hanno in genere la benché minima idea di cosa i termini "progresso" e "realtà" significhino. Di quante derive di senso possano mostrare questi termini, e della scelta etico-razionale che c'è (o meno) dietro. Espressioni che sentiamo proferire tutti i giorni, con una leggerezza disarmante, come se bastasse un flebile riferimento implicito al senso comune per chiarirne il significato: è solo un modo per mascherare la propria responsabilità.
Dipende da noi scegliere cosa i termini progresso e realtà significhino, con un impegno quotidiano che traduca in azione concreta il senso con cui sostanziamo quelle parole.
Una tremenda emorragia di vite umane che evidentemente è tollerata senza che si sollevi alcun problema: si tratta dei costi previsti dal business delle lobbies e dalle amministrazioni politiche conniventi e corrotte, come il nostro governo Prodi. Insomma, un prezzo che è stato già messo in conto. Direbbe qualcuno: inutile stupirsi, "siamo realisti", "il progresso deve andare avanti". Tornano in mente le parole dell'ingegnera ambasciatrice Enel in "Anno Zero" di Santoro (16/05/07), i suoi occhi che brillavano allucinati descrivendo il "progresso" e il cuore scosso per il fatto che i presenti non stessero afferrando quelle che per lei erano chiare evidenze (ma supportate da cosa?).
Solo uno spaventoso abbrutimento delle coscienze può essere all'origine di espressioni come quelle appena ricordate: questi riferimenti al "realismo" (cinismo è il termine appropriato) che rinunciano a proporre qualcosa di ulteriore rispetto all'esistente non scandalizzano nessuno. Ma non trovo motivo di consolazione nel fatto che quanti si abbandonano a simili sconcezze non hanno in genere la benché minima idea di cosa i termini "progresso" e "realtà" significhino. Di quante derive di senso possano mostrare questi termini, e della scelta etico-razionale che c'è (o meno) dietro. Espressioni che sentiamo proferire tutti i giorni, con una leggerezza disarmante, come se bastasse un flebile riferimento implicito al senso comune per chiarirne il significato: è solo un modo per mascherare la propria responsabilità.
Dipende da noi scegliere cosa i termini progresso e realtà significhino, con un impegno quotidiano che traduca in azione concreta il senso con cui sostanziamo quelle parole.
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