Riceviamo e pubblichiamo
"Ormai esausti e spossati da un'interminabile guerra, della quale sapevano di non essere ancora vincitori, i Greci ricorsero all'ultima arma dello stratagemma e dell'insidia. Costruirono un enorme cavallo fatto con legno di abeti e lo lasciarono sulla spiaggia ai piedi della città, dando così a credere di tornarsene in patria abbandonando l'impresa guerresca e di lasciare sul luogo quel cavallo votivo per propiziarsi gli dèi sulla via del ritorno. Ma in quel cavallo si nascondeva l'inganno: nella grande pancia vuota del destriero di legno avevano preso posto, ben nascosti, armi e guerrieri. A Virgilio e al libro II dell’Eneide si saranno senz’altro ispirati i cospiratori del carbone. Vogliono fare una centrale a carbone in uno dei tratti di costa più belli d’Italia, ad alta vocazione turistica, ambientale e faunistica e per farci credere che non sia così costruiscono un cavallo di Troia: l’Isola della Sostenibilità Energetica. Praticamente un involucro di legno all’interno del quale c’è, mal celata, la centrale a carbone. Proprio come i guerrieri e le armi dei greci all’interno della pancia del cavallo. La maggior parte dei troiani cedettero all’inganno, ci fu chi come Laocoonte fu colto da sospetto, ma alla fine la macchina da guerra fu portata dentro le mura. Gli armati scesero a terra e fecero scempio. Ma per fortuna i tempi cambiano e il popolo reggino è un po’ più scaltro. Come Laocoonte tutti ci siamo opposti a questo progetto insensato. Forze sociali e politiche, associazioni ed Istituzioni. A dire il vero non tutti. Non abbiamo sentito ancora il Comune e il Sindaco della città di Reggio Calabria, capoluogo di provincia e comune contiguo alla dannosa opera. Crediamo che, così come ha già fatto il Consiglio regionale e, ancor di più, la Provincia di Reggio Calabria, che ha addirittura annunciato l’esistenza di un progetto di valorizzazione e di sviluppo turistico ed ambientale che va in tutt’altra direzione rispetto a quelli di “Sei”, anche il Consiglio comunale, se davvero crede nella vocazione turistica come motore per lo sviluppo del territorio, debba contrastare il progetto della centrale a carbone e sostenere l’idea di uno sviluppo diverso che è quello per cui da sempre ci si batte dalle nostre parti. Per quanto ci riguarda chiederemo sin da subito un confronto con la Provincia per conoscere meglio, e per attivare tutte le strade che ne consentano la realizzazione, del progetto di sviluppo turistico ed ambientale.
Se saremo tutti uniti e compatti il cavallo di Troia questa volta non entrerà nella città.Francesco Alì - Segretario generale Cgil Reggio Calabria"
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