Brindisi, 5/12/2007
"Le gravissime affermazioni dell'ENEL contro il Presidente della Provincia di Brindisi, che nella battaglia contro il carbone interpreta i sentimenti della cittadinanza brindisina e la volontà di tutte le forze politiche provinciali, sono un'offesa alla comunità brindisina tutta.
Siamo certi che, a differenza di quanto pensi l'ENEL, le parole di Errico non siano "l'ultimo atto". E ricordiamo le parole del Sen. Eupreprio Curto che in Consiglio Provinciale ha affermato che a Brindisi non si può parlare di legalità senza risolvere il problema ENEL.
Proprio perchè l'ENEL è quotata in Borsa, è bene che il mondo finanziario sappia che giganteschi profitti sono conseguiti a Brindisi per la esternalizzazione di costi ambientali (emissioni in atmosfera di gas inquinanti e clima-alteranti, scarichi in mare di acque calde e inquinate, polvere di carbone) che Brindisi non ha più intenzione di subire a favore di quei profitti.
Proprio perchè l'ENEL è partecipata dallo Stato, la politica nazionale deve sapere quale impatto ambientale un'azienda dello Stato produce in una sfortunata parte del territorio nazionale.
La riduzione delle emissioni, il progetto di copertura del carbonile e il cristallizzatore, tanto sbandierati dall'ENEL negli ultimi tempi, sono proprio il risultato della forte pressione degli Errico e dell'opinione pubblica.
Ci aspettiamo che la politica brindisina non chini il capo, e con la massima durezza inchiodi l'ENEL alle sue responsabilità, coinvolgendo il Ministero dell'Ambiente in questa battaglia di civiltà."
Siamo certi che, a differenza di quanto pensi l'ENEL, le parole di Errico non siano "l'ultimo atto". E ricordiamo le parole del Sen. Eupreprio Curto che in Consiglio Provinciale ha affermato che a Brindisi non si può parlare di legalità senza risolvere il problema ENEL.
Proprio perchè l'ENEL è quotata in Borsa, è bene che il mondo finanziario sappia che giganteschi profitti sono conseguiti a Brindisi per la esternalizzazione di costi ambientali (emissioni in atmosfera di gas inquinanti e clima-alteranti, scarichi in mare di acque calde e inquinate, polvere di carbone) che Brindisi non ha più intenzione di subire a favore di quei profitti.
Proprio perchè l'ENEL è partecipata dallo Stato, la politica nazionale deve sapere quale impatto ambientale un'azienda dello Stato produce in una sfortunata parte del territorio nazionale.
La riduzione delle emissioni, il progetto di copertura del carbonile e il cristallizzatore, tanto sbandierati dall'ENEL negli ultimi tempi, sono proprio il risultato della forte pressione degli Errico e dell'opinione pubblica.
Ci aspettiamo che la politica brindisina non chini il capo, e con la massima durezza inchiodi l'ENEL alle sue responsabilità, coinvolgendo il Ministero dell'Ambiente in questa battaglia di civiltà."
Nessun commento:
Posta un commento