No al carbone Alto Lazio

7 dicembre 2007

I veri ecobugiardi Vol.II: il caso Marrazzo


Secondo appuntamento con la rubrica "I Veri Ecobugiardi".
La prima è stata dedicata alle ecoballe di Sorgenia (VEDI QUI) , spacciate nelle sue ingannevoli pubblicità, a danno dei cittadini/consumatori.
Stavolta protagonista di questo spazio è il Presidente della Regine Lazio Piero Marrazzo, ex Narciso-RobinHood del tubo catodico. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni dell'Alto Lazio con le promesse contro il carbone, la sua amministrazione ha sostanzialmente latitato quanto al mantenimento delle stesse.
I piani di sfruttamento del territorio dell'Alto Lazio da parte di Enel non sono mai stati contrastati se non attraverso piccole azioni di opposizione che -ora sappiamo- servivano solo ad alzare la posta delle compensazioni. Stessa tattica usata dal centrosinistra tutto nelle ultime elezioni provinciali dello scorso maggio, il quale ha addirittura cavalcato, nel Lazio, la protesta dei Nocoke.
La cavalcata ha pagato due volte: prima evitando la disfatta elettorale, e ora con le varie amministrazioni locali che tendono il piattino dell'elemosina ad Enel per tentare di ottenere compensazioni economiche come "risarcimento" per la presenza di impianti di produzione energetica tossici e inquinanti.

Ma non è finita: notizia del 5/12/2007 "A Civitavecchia una centrale a idrogeno".
Leggiamo su Civonline.it (vedi qui per l'articolo intero):

Il presidente del Lazio Piero Marrazzo commenta la firma del protocollo d’intesa con il Ministro dell’Ambiente Previsto anche un impianto per la produzione di energia solare termodinamica a concentrazione. Tutto, però, dopo il carbone. Gasbarra su Tvn: «Facciamo in modo che dall’Enel non ci venga data questa sòla obsoleta»

Da quanto si evince dalle dichiarazioni, si possono individuare elementi positivi per il futuro del territorio che tenta di accumulare ulteriori motivi per scacciare finalmente la venefica presenza di Enel; in un futuro, però, tutt'altro che prossimo.
Il punto è che in tutto questo, l'unico punto fermo resta il carbone. Prima il carbone, poi gli investimenti nelle energie pulite. Con Gasbarra presidente della Provincia di Roma che -secondo un copione ormai consolidato- gioca a far sponda ai cittadini contro il carbone, per evitare l'approfondirsi di ormai evidenti rotture rispetto al bacino elettorale della sua compagine.
La dinamica politica non presenta novità, insomma: l'"ossatura" gelatinosa del "progetto" energetico italiano (un ectoplasma) viene costruita attorno alle esigenze di lucro di giganti come Enel, nonostante tutto.
Mentre a livello locale la sinistra governativa cerca -e in parte riesce- a intercettare il consenso di quanti hanno a cuore le sorti del proprio ambiente di vita, e spingono vero una svolta per un futuro realmente Possibile.
Francamente, il "no al carbone" di Gasbarra in un congresso di Legambiente, ci pare tutt'altro che rilevante, anzi: MOLTO sospetto.

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