No al carbone Alto Lazio

5 gennaio 2008

Violenze e minacce contro un manifestante e la figlia di 11 mesi

Comunicato stampa, riceviamo e pubblichiamo:

Le battaglie civiche per il diritto alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica si scontrano, a volte, con l'insensibilità di chi tende a porre i propri interessi economici in cima alla scala dei valori.
Nel comprensorio di Gualdo Cattaneo il profitto di pochi è per anni stato anteposto al diritto alla salute di tutti, ed è giunto il momento di invertire la tendenza: per aver osato sostenere ciò gli attivisti del Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo sono talvolta oggetto di calunnie e pesanti offese sul piano personale ad opera di un – fortunatamente esiguo – gruppo di individui che, senza avere argomenti con cui contrastare l'opera di sensibilizzazione del Comitato, cercano di far valere la prepotenza sulla ragione.
L'Italia è uno Stato di diritto: è pertanto inaccettabile il verificarsi di episodi come quello che alcune settimane or sono ha visto il portavoce del Comitato di Gualdo Cattaneo, Raoul Mantini, oggetto di un'aggressione ad opera di due autotrasportatori di carbone di Bastardo di Giano dell'Umbria.
Mantini aveva in braccio la figlioletta Emilia di soli undici mesi quando, in seguito ad uno scambio di battute, è stato percosso, spintonato e insultato dai due energumeni uno dei quali ha perfino minacciato di uccidere lui e la bambina "..guarda che ammazzo te e lei..".
Si precisa che il Comitato in prima persona non intende generalizzare l'accusa nei confronti di un'intera categoria, composta in grande maggioranza da tranquilli padri di famiglia che mai sarebbero capaci di un simile gesto e che anzi lo condannerebbero senza riserve.
Invano sono state attese le scuse e la ritrattazione delle minacce: da chi arriva a minacciare di uccidere una creatura indifesa non ci si può, evidentemente, aspettare simili gesti di umanità e civiltà.
I due aggressori sono stati regolarmente denunciati presso il Comando dei Carabinieri di Gualdo Cattaneo.


Al di là delle singole responsabilità personali, un ringraziamento va ai tanti filo-carboniani che sfruttano le loro posizioni politico-istituzionali per fomentare moti reazionari nei lavoratori coinvolti dal business del carbone. Un esempio ormai celebre, gli operai che Enel paga per manifestare a favore del carbone.

Nessun commento: