No al carbone Alto Lazio

11 febbraio 2008

CARBONE: RISPOSTA DEI CITTADINI DI TARQUINIA all'ing. FONTECEDRO


(Segni particolari: velenoso)



Lei non vede e non sente la paura di Tarquinia per la centrale a carbone, vuole completarla e accenderla. Noi la vogliamo fermare prima che comprometta la nostra salute e distrugga l'agricoltura e il turismo di questa bella terra. Compromettiamo la sua carriera? Noi non abbiamo comprensione nei suoi confronti: ha scelto di non ascoltare la gente; il nostro Consiglio Comunale non è un “assemblea non qualificata”. L'orgoglio dei Tarquiniesi è stato di nuovo ferito con le regalie all'ospedale. Speriamo almeno che gli oncologi siano riusciti a prendere le distanze dalla brutta storia della cerimonia pubblicitaria concessa dalla ASL a chi rilascia sostanze cancerogene universalmente responsabili di tumori e leucemie.

Lei Fontecedro ha deciso di mostrare i muscoli. Dei poveri operai, padri di famiglia, che si avvicendano con rapido turn over nel cantiere della centrale a carbone, sono stati mandati a manifestare contro di noi, a casa nostra, presso il nostro Sindaco. Il capoccetta delle sceneggiate è sempre lo stesso. Stavolta è stato ammaestrato a ripetere che il carbone a Civitavecchia sarà “pulitissimo”, scimmiottando quella macabra pubblicità dove vengono cancellati i fumi con la gomma. E i morti e i malati come si fa per cancellarli? Venga a dirlo Lei ai suoi concittadini il 14 febbraio al Consiglio Comunale aperto, che il carbone è “pulitissimo”, compia lo sforzo di recarsi in una sede “non qualificata” per confrontarsi con il Prof. Gianni Mattioli che sarà presente. Venga a dirci quanti chilogrammi di arsenico rilascia la centrale a carbone di Fusina nel Veneto, e quanto ne rilascerà la centrale di Civitavecchia quattro volte più grande. Dichiari con quanta premura ENEL provvede a sottoporre ai controlli per l'arsenicosi quanti lavorano – o hanno lavorato – nelle centrali in funzione a olio combustibile denso (OCD) o a carbone. Se non ha provveduto non si preoccupi, le daremo una mano. Venga il 14 e le diciamo come.

Se Tarquinia le fosse veramente a cuore lo avrebbe dimostrato lasciando disintossicare la popolazione dopo anni e anni di OCD (catrame) ad alto tenore di zolfo, bruciato nelle centrali di Civitavecchia e Montalto, inquinando la nostra aria, la nostra terra e la nostra acqua. Per avere un'idea di quello che la società elettrica ha combinato a popolazioni e territorio con il catrame e cioè con le emissioni oleose, è utile leggere, anche in internet, la sentenza penale di condanna di alcuni dirigenti ENEL, responsabili della centrale di Porto Tolle, sia a livello locale che nazionale. Una sentenza che ci fa rabbrividire e che ci parla de “l’esistenza di un disegno criminoso” (Sent. 31.03.2006 Trib. di Adria). Se Tarquinia le fosse stata veramente a cuore avrebbe chiesto Lei di sapere quale effetto produrrà su di noi l'azione congiunta delle tre centrali del polo energetico più grande d'Europa. La sola centrale a carbone rilascerà circa 7.000.000 di metri cubi di fumi ogni ora per 6.000 ore all'anno e dopo 25 anni provocherà, (in base a emissioni simili a quelle prodotte), una spesa sociale, per mortalità, pari a 200.000.000 di euro. Conoscere l'effetto sulla nostra salute provocato dalle tre centrali di Civitavecchia e Montalto possiamo immaginarlo, provando i brividi, ma né Lei né le istituzioni hanno dimostrato di volerci dare una mano per saperlo. Senza affetto,


Comitato dei Cittadini No Coke


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