No al carbone Alto Lazio

14 marzo 2008

"Carbone: facciamo pulizia della comunicazione sporca"


LIVORNO. Back to black, non è solo l’ultimo disco della cantautrice inglese Amy Winehouse, ma sembra essere anche la nuova strategia energetica del regno unito, come ha dichiarato il segretario di stato per il business del governo Brown, John Hutton.
Così titola infatti anche il quotidiano londinese Indipendent, per annunciare il proposito di puntare nuovamente al carbone per la produzione elettrica, con la costruzione di una nuova generazione di centrali elettriche a carbone, nel mix previsto di rinnovabili e nucleare per soddisfare la propria domanda energetica.

Ma naturalmente per il futuro non si parla di black coal, ma di clean coal, ovvero carbone pulito.

A parte il fatto che parlare di carbone pulito si rischia di incorrere in un ossimoro, quello che ancora non traspare nelle informazioni che si leggono sui quotidiani è il fatto che le tecnologie per rendere pulito il carbone, esistono solo in parte e per il resto sono ancora in atto ricerche e valutazione dei rischi/benefici.

L’espressione "carbone pulito" può avere un senso infatti solo se si parla di confrontare il rendimento e le emissioni di una vecchia centrale con una nuova.

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