Comunicato stampa:
Quanto letto sulla stampa a proposito del cattivo funzionamento dei dispositivi per l’abbattimento delle polveri della centrale di Cerano è un dato che, incrociato con il drammatico inquinamento da polveri sottili rilevato dalle centraline pubbliche di Torchiarolo (Brindisi), deve indurre il Ministero dell’Ambiente, la Regione e le Istituzioni Locali a obbligare l’ENEL a intervenire immediatamente sui precipitatori elettrostatici.
E’ inaccettabile che si debbano aspettare le fermate dell’impianto programmate per il 2010 per porre rimedio a tale gravissima situazione.
Le fermate si programmano per l’ordinaria manutenzione, ma si impongono nelle emergenze.
D’altro canto aspettiamo in Puglia il Piano Regionale della Qualità dell’Aria proprio perché siano previsti i casi e le modalità di fermo dei grandi impianti di combustione in occasione di inquinamento rilevato dalle centraline oltre i limiti di legge.
ENEL deve immediatamente farsi carico della dotazione dell’impianto di Cerano di dispositivi di contenimento delle emissioni di polveri all’altezza delle garanzie sulla salute e l’ambiente dovute alla comunità brindisina.
E alla luce di ciò è ancora più inaccettabile, e sin anche offensiva, la presunta meraviglia che l’ENEL manifesta pubblicamente quando le istituzioni, in questo caso il Comune di Lecce tramite il suo Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Pisanò, si propongono di assumere impegni affinché “diminuiscano i pericolosi scarichi nell’aria del combustibile fossile” e di “intervenire per ridurre le emissioni nocive della centrale a carbone di Cerano, pericolosissime per la salute”. L’ENEL ha anche la presunzione di “suggerire” dove rivolgere l’attenzione per un migliore approfondimento: ovunque, purché lontano dai suoi “affari”.
No Coke Brindisi
E’ inaccettabile che si debbano aspettare le fermate dell’impianto programmate per il 2010 per porre rimedio a tale gravissima situazione.
Le fermate si programmano per l’ordinaria manutenzione, ma si impongono nelle emergenze.
D’altro canto aspettiamo in Puglia il Piano Regionale della Qualità dell’Aria proprio perché siano previsti i casi e le modalità di fermo dei grandi impianti di combustione in occasione di inquinamento rilevato dalle centraline oltre i limiti di legge.
ENEL deve immediatamente farsi carico della dotazione dell’impianto di Cerano di dispositivi di contenimento delle emissioni di polveri all’altezza delle garanzie sulla salute e l’ambiente dovute alla comunità brindisina.
E alla luce di ciò è ancora più inaccettabile, e sin anche offensiva, la presunta meraviglia che l’ENEL manifesta pubblicamente quando le istituzioni, in questo caso il Comune di Lecce tramite il suo Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Pisanò, si propongono di assumere impegni affinché “diminuiscano i pericolosi scarichi nell’aria del combustibile fossile” e di “intervenire per ridurre le emissioni nocive della centrale a carbone di Cerano, pericolosissime per la salute”. L’ENEL ha anche la presunzione di “suggerire” dove rivolgere l’attenzione per un migliore approfondimento: ovunque, purché lontano dai suoi “affari”.
No Coke Brindisi
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