No al carbone Alto Lazio

21 aprile 2008

Alcune lettere al servitore di Sua Emissione Enel

Pubblichiamo alcuni comunicati -provenienti da vari soggetti civili e politici- in risposta all'intervento di uno dei piccoli (s'intende in senso morale) fomentatori di folle dell'Enel, A. Benedetti, che da anni si distingue nel suo caparbio impegno per aizzare a suon di menzogne i precari operai contro la popolazione del comprensorio. Mamma Enel ringrazia, e pensa al momento in cui, terminati i lavori del cantiere, gli operai torneranno a casa, lasciando uno speciale presente per la popolazione del nostro comprensorio, oltre che per il pianeta tutto.

Una lettera di mario Dei Giudici,
coordinatore dei Verdi di Civitavecchia.

Egregio Direttore di "Maremma-Oggi",
la "lettera aperta" pubblicata nella vs. edizione del 19 aprile riferisce una reazione un po' scomposta del sig. Adalberto Benedetti nei confronti del capogruppo dei Verdi Sandro Manuedda e suscita considerazioni un po' tristi sulla controversa questione del carbone e dei soldi che Enel verserà al Comune di Civitavecchia e forse ai Comuni limitrofi.
Manuedda ha espresso senza fronzoli una sensazione condivisa da migliaia di cittadini di tutto l'Alto Lazio: “I soldi vomitati dall’Enel sono un’elemosina elargita per comprare il silenzio e, di più, il turpe consenso del “Comune-servo” sulle malattie e le morti che la centrale di Torrevaldaliga Nord causerà per i prossimi decenni alla popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio”.
È la semplice verità. Il fatto stesso che Enel sborsi tanti quattrini al Comune di Civitavecchia è una prova del danno consapevolmente compiuto. Quei soldi possono far felice un Sindaco con il pelo sullo stomaco che a Civitavecchia è probabilmente solo di passaggio e che non ha figli per i quali preoccuparsi. Ma è chiaro che Enel stessa, mentre tira su un altro pericoloso mostro nel nostro territorio e annuncia il "carbone pulito”, prova a “comprare” il silenzio sulla propria bugia. A giudicare dai fatti, ci riesce abbastanza.

In ogni modo, perché mai il signor Benedetti si agita tanto ad ogni stormir di fronda? Gli bastano le parole di un Consigliere comunale per dichiarare il pericolo di morte dell’occupazione locale? Stia tranquillo, se Enel gli ha detto che la centrale si accenderà non c’è ragione di agitarsi. E lui beneficerà insieme ai suoi figli e/o nipoti delle grandi opportunità occupazionali create della nuova centrale. Due-trecento posti all’Enel ci saranno ancora per almeno trent’anni, né occorre mobilitare gente, comitati del SI, cortei di lavoratori e simili per la difesa dell’occupazione. Per fare una centrale, in questa città, basta molto meno.

Piaccia o no ai fautori del carbone, resta però in piedi la dirimente questione se la centrale a carbone sia o no pericolosa per la salute, per l'ambiente, per la stessa economia, specialmente agricolo-turistica. Ci vorrebbe "un giudice a Berlino". Ma quella del giudice è stata una triste vicenda, forse poco nota ai più. Quando, al termine di un lungo processo civile, si era a un passo dalla sentenza al tribunale di Civitavecchia, Enel ha mosso i suoi "pedoni" ed ha fatto in modo che il Governo Berlusconi avocasse la causa al Tar. Orbene, tutti sanno che il Tar tratta materia amministrativa, non certo i diritti costituzionali. Insomma, in questa materia il giudice se lo è scelto Enel.
Risultato: i cittadini non si fidano ancora. Anche perché i loro dubbi sono scritti non soltanto nella "perizia giurata" prodotta appunto dalla Commissione di Esperti nominati dal tribunale di Civitavecchia, ma anche nelle carte di due ministeri, di una trentina di Istituzioni locali, della stessa Agenzia regionale dell’ambiente e in mille conclusioni di Commissioni medico-scientifiche a livello internazionale. Chiudono le centrali a carbone in Germania, una ad una, dove aprono ben altre strutture energetiche (con ricadute occupazionali enormi!). Negli USA si stracciano a decine i progetti di centrali a carbone, perfino quelle destinate ai deserti, che là non mancano. A Civitavecchia no, va benissimo una megacentrale a carbone “sporco” perché così piovono sulla città trenta denari.
Per favore, si ritrovi un po' di dignità! Quello che si scrive contro i cittadini che, a mani nude, resistono dopo anni di lotta somiglia molto alle accuse infamanti che sotto l’impero austriaco scribacchini tedeschi lanciavano addosso ai patrioti italiani. Ma la storia, ieri come oggi, talvolta ha sviluppi diversi dai nostri desideri e progredisce anche nostro malgrado. Libertà e democrazia sono moneta d’oro, non di argilla: resistono nel tempo, che è galantuomo…

Mario Dei Giudici , 21 aprile 2008


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"Nè fascisti né comunisti, solo ecologisti"
Gabriele Pedrini - Segretario Federale Fiamma Tricolore


Le elezioni sono finite, finita è la corsa sfrenata per una poltrona o un incarico politico, ma non credano né i vinti né i vincitori che, chi si è battuto o continua a battersi contro il polo energetico di questo sfortunato paese, abbia in qualche modo abbassato la guardia.
Non vogliamo cadere nella trappola carbone si o carbone no, diciamo come da sempre, che niente e nessuno ci può o potrà far scegliere, in funzione del combustibile bruciato dalle centrali ENEL, di quale patologia ci dovremmo ammalare.
La nostra città ha dato tanto, sia in termini economici che ambientali, è ora di dire basta, basta sentire i soliti soloni che vogliono farci credere che il carbone o il policombustibile fa più o meno male dell’altro, ecco perché non si può lottare solo contro il carbone, rimarrebbe sempre il petrolio: il no deve essere tassativamente all’ente elettrico a Civitavecchia.
E i tanti servi dell’ENEL che hanno tradito il popolo di Civitavecchia, che si sono fatti campagne elettorali contro il carbone e che se ne sono fregati, della nostra città, una volta seduti davanti alla mangiatoia politica: ora, fuori dalle mura delle istituzioni, vorrebbero ritornare a riprenderci in giro?
Che vengano, siamo pronti a cacciarli, la Nemesi storica non perdona, come non perdonano chi non vuole che questa città diventi il lazzaretto d’Italia.
Quali accuse ci possono fare, forse di non tener conto dei lavoratori del settore, falso: che sappiano tutti i lavoratori che appena la centrale andrà a carbone verranno licenziati 4800 operai.
Ci accuseranno di essere fascisti o comunisti, che ci importa del colore o della tessera di partito, o squadra calcistica, siamo soltanto civitavecchiesi che si battono per tutti, anche per chi ancora non capisce: l’ecologia non ha tessere né colore politico è di tutti, è universale.


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Movimento nocoke Civitavecchia

"E' d'ufficio l'intervento che il movimento nocoke dedica al cosiddetto portavoce dei lavoratori del cantiere enel, d'ufficio perché non motivata tanto da passione, quella si riserva ad antagonisti che la meritano, quanto da pena per il servilismo che traspare dalla risposta, quella si incivile e scomposta, che il signor Benedetti manda al consigliere comunale Sandro Manuedda.
Visto che si parla di libero voto che consegnò la città a Moscherini, ricordiamo al sig. Benedetti che intanto dopo la scellerata amministrazione De Sio, ci fu un'altra indicazione di voto, miseramente finita dopo diverse pugnalate inferte da chi ora gravita intorno all'attuale Sindaco, ma soprattutto Civitavecchia seppe esprimere con un voto VERO la propria contrarietà al progetto carbone: migliaia di civitavecchiesi si recarono a votare ad un referendum pur sapendo che anch'esso sarebbe stato ignorato.
Questo ha un valore inestimabile perché portò alle urne persone da destra a sinistra mosse non da cene elettorali o promesse di posti di lavoro per i figli, ma dall'amore per i propri figli, per non vederli morire a causa di scelte di pochi pagate fior di quattrini.
Il sig. benedetti dice "Tutti hanno capito che dire No al carbone, No al nucleare, No al turbogas, No ai rigassificatori, No alla Tav, No a nuovi aereoporti e strade e ferrovie e case e parcheggi vuol dire semplicemente dire No al lavoro, No al progresso, No al benessere.", perché, a Civitavecchia non si poteva parlare d'altro? Di porto, di terme, di turismo, forse con un po' di sforzo si sarebbero raggiunte le stesse (pochine a dir il vero) unità lavorative.
Sul suo sproloquio in merito a falce e martello non replichiamo per due motivi, primo perché sono inutile le puerili strumentalizzazioni su chi si batte per la salute di tutti: il movimento nocoke non è comunista né fascista, è di tutti come dovrebbe essere una buona amministrazione; secondo chi comunista lo è, e ancora porta nel petto falce e martello, lo fa con orgoglio e con orgoglio rivendica propri ideali e diritti e tutele per tutti, pertanto non crediamo debba essere difeso da noi dagli attacchi di chi i propri ideali e valori li mette in vendita per strada al miglior offerente !"



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