No al carbone Alto Lazio

12 aprile 2008

Sul "voto utile"

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per il bene comune
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - venerdì 11 aprile 2008
© IL BLOG DI STEFANO MONTANARI

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(quanto segue NON è da considerarsi rappresentativo del Movimento Nocoke, ma è espresso a titolo personale dal redattore del Blog)

L'espressione "voto utile" non può essere utilizzata solo in relazione alla spendibilità del proprio voto per determinare direttamente la formazione di un governo.
Un dibattito politico dovrebbe essere fondato su proposte chiare, centrato sulla discussione dei problemi e delle sfide di maggior rilevanza. L'opposto di quanto è avvenuto in questa campagna-farsa, dove si è fatto di tutto perché la scelta dei cittadini fosse incanalata in sensi obbligati davvero poco alternativi tra loro: V o B. Davvero l'unico voto utile è quello dato ai due sconci gemellini?
Non lasciamoci infarcire la testa di sciocchezze.

Esiste la possibilità di utilizzare il proprio voto come investimento lungimirante, per far sì che venga introdotta in parlamento una forza portatrice di quelle idee che si vogliono sostenere. Ovvio che una decisione simile trova senso contestualizzata in date circostanze, e cioè io credo che in questo momento votare V o B destìni il Paese a una sorte non tanto diversa, e significa affidarsi a chi finora ha tradito in modo quasi sistematico la fiducia e le aspettative degli elettori.

Secondo questa prospettiva un voto utile può essere indirizzato verso la Lista "Per il bene comune": il suo programma è semplice, chiaro e pragmatico, oltre che del tutto condivisibile per chi scrive. In esso non si trova distanza tra i princìpi ispiratori e i propositi di azione (trasparenti).

I dubbi restano, certo.

Sul blog di Beppe Grillo nel giorno 10 aprile è apparso un post intitolato proprio così, "Il meno peggio" (vedi qui), che pur colmo di slogan facili e semplicismi, contiene anche alcune solide "verità": a forza di andare avanti col "meno peggio" l'Italia affonda.



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