No al carbone Alto Lazio

18 maggio 2008

La favola del CARBONE PULITO - Smascheramento di un bluff scientifico e mediatico.

Dal 1999 (anno sfortunato in cui Enel Spa chiese al Governo di “rottamare” la obsoleta centrale di TVN ad olio combustibile per sostituirla con un’altra a carbone) il mondo scientifico italiano (universitario e imprenditoriale) ha fornito avvilente spettacolo della propria inadeguatezza intellettuale e della propria incompetenza tecnologica riguardo alle metodiche impiantistiche da applicare alle sfide dello sviluppo energetico sostenibile.

Gli scienziati delle varie discipline (chimici, biologi, ecologisti, medici, ingegneri) si sono accapigliati animosamente (alcuni di Essi NON per spirito di verità ma per interessi di bottega) a diffondere confusione sia nell’opinione pubblica sia nelle Istituzioni pubbliche sia nel mondo imprenditoriale.
L’unica entità plutocratica italiana (orrenda chimera economico - politica, famelica e cinica, nemica dell’articolo 43 e sorda ai richiami etici dell’articolo 32 della nostra Costituzione) a non essere scalfita dalle diatribe scientifiche è l’ENEL, tutt’ora ibrido “pubblico - privato” per la quale gli appetiti economici prevalgono sul bene comune. Impavidamente e protervamente Essa gestisce i conflitti scientifici e i narcisismi professorali universitari elargendo blandizie agli ipotetici oppositori e riducendo al silenzio e irridendo ai conati di dissenso dei sempre più rari difensori della verità.
Il metodo aureo (sia nel senso letterale che metaforico), usato per contrabbandare le verità pseudoscientifiche, consiste in una capillare opera di disinformazione sistematica, con campagne mediatiche costose e sfrontate (convegni autoreferenziali, interviste fumose a personaggi di basso profilo scientifico, sponsorizzazioni ed elargizioni plateali ammantate di umanitarismo a buon mercato, visite guidate di acritiche scolaresche universitarie invitate nella “casa madre” dell’oste che mesce il suo buon vino, sopralluoghi di personalità istituzionali straniere che fungono da apostoli e propagandisti nel mondo della strabiliante tecnologia del carbone pulito made in Italy).
A nulla sono valse le esplicite e reiterate asserzioni di personalità super partes (il premio Nobel Rubbia ha bollato come “improponibile” la produzione di energia pulita da carbone sporco; gli Istituti scientifici hanno dimostrato i rischi connessi alla combustione di prodotti fossili; gli Osservatori epidemiologici pubblici hanno diffuso allarmanti statistiche di patologie da inquinanti; l’OMS da decenni avverte i governanti del mondo affinché evitino l’installazione di maxipoli energetici induttori di grave impatto ambientale).
Ora c’è un’ulteriore fonte d’informazione, “libera” da condizionamenti plutocratici e accessibile al popolo del Web, sulla enciclopedia mediatica Wikipedia alla voce “carbone pulito”. Ne riassumiamo i punti-chiave:
1° L’unica tecnica d’avanguardia definibile come “pulita” è quella che si sta sperimentando dal 2003 negli Stati Uniti (NON qui a Civitavecchia!) e che si definisce “Ciclo Combinato di Gassificazione Integrata del Carbone” (IGCC). Tale processo avanzato di gassificazione del carbone procurerà molti vantaggi perché sarà contemporaneamente più efficiente e meno inquinante dell’attuale processo di semplice combustione del carbone, chiamato Combustione del Carbone Polverizzato (PCC) e previsto nella costruenda centrale di TVN. Ne deriva che, scientificamente parlando, soltanto il processo in fieri (il GCC), una volta perfezionato e attuato, potrà fregiarsi del titolo di “impianto a carbone pulito ad impatto ZERO!” La propaganda – ENEL è quindi un condizionamento pseudoscientifico, purtroppo avallato dal dissennato comportamento di Autorità Accademiche poco libere e nient’affatto super partes…. Tanto che in Wikipedia si asserisce, senza mezzi termini, che “in Italia, nell’area di Civitavecchia, dal 2003 l’ENEL sta facendo investimenti nelle tradizionali tecnologie a combustione solida PCC e, quindi, NON a carbone pulito”!
2° “Gli impianti PCC, come quelli in costruzione a Civitavecchia, rilasciano emissioni nocive di metalli pesanti e nano polveri al punto da causare un elevato tasso di mortalità nelle popolazioni esposte fino a 300 km dal punto di emissione dei gas”.
Se non faremo tesoro di queste informazioni scientifiche, libere da condizionamenti economici e politici, continueremo ad essere un popolo di poeti, santi, martiri e… inquinatori, arrecando danni all’ambiente, alla salute e all’economia della nostra bella Italia “non donna di province ma bordello”.
Il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti per la tutela della salute e dell’ambiente .
Civitavecchia 17 maggio 2008

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