Seguono alcune tra le risposte diffuse negli ultimi giorni rispetto alle basse provocazioni del dipendente enel Alberto Leopardo.
Luoghi comuni e valore della democrazia (quelli che "Sì a tutto")
Per prima cosa lei compie un'azione del tutto disonesta quando etichetta quanti sono contrari alla riconversione di TVN come sbandieratori di "no a tutto". Tra noi contrari alla riconversione esiste una grandissima pluralità di opinioni, e soprattutto sosteniamo proposte alternative al carbone. Ovvio che a lei faccia comodo parlare del "no", prima che delle proposte alternative.
Peraltro esiste un problema speculare, che lei dovrebbe conoscere bene: quelli disposti a dire sempre "sì a tutto", ovviamente dietro ricompensa (che sia "risparmio di energie mentali", mancanza di assunzione di responsabilità per le proprie azioni, o altro).
Il lavoro
Forse una volta per tutte sarebbe il caso di finirla, di parlare come se il carbone di TVN fosse l'unico modo di impiegare lavoratori. In Germania il solo settore dell'"eolico" impiega attualmente ben 64.000 unità (fonte: fonte: DIW, Istituto Tedesco delle Ricerche Economiche). Basta col vostro terrorismo psicologico nei confronti dei lavoratori del cantiere di TVN, il cui impiego lì, e non dipende da me, ha comunque il tempo contato.
All'estero
Giacché lei cita casi esteri (che mostra di conoscere poco) di popolazioni che di buon grado accettano l'esistenza di impianti a carbone anche più inquinanti di TVN, io le ricordo che esistono anche persone disposte a vivere nei pressi di vulcani in attività, e ne accettano implicitamente o esplicitamente il rischio. E' una scelta, ma certo nessuno può pretendere che altri seguano il loro esempio.
E poi facciamo alcuni esempi di cosa sta accadendo in questo momento all'estero, rispetto al carbone: negli USA è ormai forte e diffuso il movimento di opinione contro il carbone (cercate in rete "no coal"): lì probabilmente non si costruiranno più nuovi impianti a carbone, mentre si stanno investendo migliaia di miliardi di dollari in ricerca e siluppo di tecnologia per sfruttare l'energia delle fonti rinnovabili. L'economia del futuro passa per lì, e noi stiamo perdendo un nuovo treno.
Il trend tedesco va nella medesima direzione, e se conosce la lingua tedesca può rendersi conto da solo se esista o no un movimento contro l'uso del carbone (cominci da qui: www.bi-bigben.de). Infine non sta scritto da nessuna parte che i nostri partners debbano sempre essere per noi un modello. Pare che in Germania, dal prossimo anno, a scuola non si boccerà più per risparmiare denaro. Come esperto in materia, non mi pare certo un esempio da seguire.
La democrazia ha un valore.
Che lei lo ammetta o no, questo territorio ha sopportato per troppi anni l'insistenza di varie fonti di inquinamento. Una parte maggioritaria dei cittadini dell'Alto Lazio, che ne porta addosso i segni, la pensa così, e ha pertanto deciso di opporsi alla scelta del carbone. Se una popolazione non vuole accettare il rischio e i costi di un impianto come TVN, ha tutto il diritto di manifestarlo, e anche di essere ascoltata. Civitavecchia, Tarquinia, Montalto di Castro, Allumiere, Santa Marinella, etc. "hanno già dato", chi ha la memoria corta veda questo filmato: http://youtube.com/watch?v=Jdv1ciQtMjg
Lei, Leopardo, sa bene quanto me che la stragrande maggioranza dei cittadini del comprensorio è contraria al carbone. Perché non continuano a scendere tutti in piazza? Principalmente perché molti di loro sono rassegnati, vivono già sulla loro pelle la quotidiana sopportazione dei privilegi dei "potentati" di turno, e hanno finito con il restare in silenzio di fronte a questa nuova vessazione: fino a cancellarne la percezione. Una dinamica psicologica auto-conservativa, per non essere quotidianamente obbligati a soffrire della consapevolezza di questo sopruso. Meglio dimenticare, non pensarci, è "normale". Convivere quotidianamente con la paura e la rabbia è ancora meno salutare del carbone, quindi scatta l'autodifesa.
Eppure non è molto edificante, in un regime democratico, che la popolazione sia pervasa dalla sensazione che le sue opinioni non contino alcunché. Neanche in merito a scelte che pure riguardano pesantemente il loro territorio. Lunga è la lista degli effetti nefasti di simili politiche. Il nuovo Decreto (Gazz. Uff. 16/04/08, n.90) che estende il segreto di Stato agli impianti di produzione energetica e non meglio precisate "strutture critiche" è, nella stessa direzione: la negazione dell'importanza di quelle pratiche partecipative che sole qualificano una società come democratica.
Leopardo e Benedetti.
I suoi interventi, così come quelli di Benedetti, paiono parte di una strategia più ampia. Presso la società civile, per quanto male o non informata, la diffidenza nei confronti di enel, nonostante tutto l'apparato mediatico dispiegato, resta. E allora persone come voi, "persone comuni", si schierano in trincea: hanno maggiori probabilità di essere ascoltati dal cittadino medio, possono parlare direttamente alla pancia (penso alla sua concezione di "sviluppo"), finanche possono sostenere a oltranza inesattezze senza essere attaccati da chi quelle inesattezze ha gli strumenti per rivelarle.
Su Rubbia: anche lei come il suo caro amico Benedetti tenta di distorcere a suo uso e consumo il pensiero di Rubbia. Perché non vi prendete la briga di rivolgere direttamente a Rubbia un'interrogazione, anziché citarlo a sproposito? Ma è inequivocabile la chiarezza con cui Rubbia si esprime contro l'uso che si fa oggi del carbone. Si badi bene: da chiarissimo uomo di scienza qual'è, il Nostro premio Nobel non si sogna di affermare che il "carbone pulito" non esisterà mai. Rubbia sottolinea invece come sia improprio definire puliti gli impianti attuali (TVN non fa eccezione), addirittura afferma (Repubblica, 30/03/08) "Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità". Oppure, dal Corriere della Sera (20/05/2007): "il carbone è il peggiore di tutti i materiali"
Ho motivo di ritenere che Rubbia giudicherebbe addirittura offensive le vostre strumentalizazioni. Ovvio che voi cerchiate a questo punto di screditare anche lui, in quanto promotore di proposte veramente alternative al carbone: solare termodinamico, fotovoltaico a concentrazione di nuova concezione, impianti combinati gas/solare, nucleare di seconda generazione (torio al posto dell'uranio).
Rubbia testimonia una volta per tutte che le alternative alla ricoversione a carbone di TVN ci sono, e anzi sono una necessità. Quello che i cittadini devono sapere è che queste nuove fonti, unitamente al risparmio energetico, sono il nostro unico futuro possibile.
"Divide et impera"
Io auspico che in questo clima vogliate vigilare affinché la solita vecchia guerra tra poveri non veda escalation di cui lei e Benedetti potreste essere in parte responsabili: i cittadini vessati, contrapposti agli operai precari. Lotta tra fratelli e sorelle per difendere i diritti fondamentali: salute e lavoro. A chi conviene? Io credo che i nostri sforzi debbano essere adoperati per cercare soluzioni che non siano negazione di una o dell'altra parte: perché quando ad essere minacciati sono i diritti fondamentali, la situazione si fa pericolosa.
Monitoraggio e compensazioni
Lei sa che NON esistono strumenti per il monitoraggio sanitario/ambientale nel nostro territorio. Ma è da sciocchi chiedere all'oste se il suo vino sia buono: a predisporli non dovrebbe certo essere enel, e neanche l'amministrazione comunale, visto che i 14 milioni che enel sbloccherà all'avvìo della centrale minano la necessaria imparzialità delle Istituzioni locali (lei, Leopardo, che ne pensa delle "compensazioni"?). Solo apparati di controllo sanitario-ambientale e responsabili scientifici indipendenti potrebbero garantire la validità di indagini simili. Se è vero che questa riconversione di TVN non ci porterà cancro, patologie e lutti, non ci sarà niente da nascondere, no? E allora cosa si attende, la conta delle vittime ex-post?
Un impegno forte per migliorare lo stato delle cose.
A differenza di lei, esistono persone che tutti i giorni lavorano con passione e sacrificio per contribuire alla crescita armonica e sostenibile del nostro mondo, anziché accontentarsi dello stato esistente delle cose. E' un lavoro ingrato, perchè il risultato lo vedranno, forse, le generazioni successive. Ma nella storia, il ricordo delle persone che hanno affondato nel futuro il loro sguardo, resta vivo, mentre dei mediocri che in vario modo si attestano sul mantenimento dell'esistente, non c'è memoria. Il carbone di TVN è il passato che non deve tornare. Noi ci batteremo perché si sappia.
Senza grandi idee regolative, l'uomo resta fermo. Lei si assume la reponsabilità di agire come uno di quelli che che le grandi idee le contrastano, ma possiamo ringraziarla ugualmente: senza contrasto non c'è crescita.
PS: visto che la tecnologia per il clean coal o carbone pulito è ancora in fase sperimentale e NON utilizzata a TVN, il suo motto è anch'esso una speranza per il futuro?
Lorenzo Fortunati
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I Medici del Coordinamento per la difesa dell’ambiente e della salute rispondono al Signor Leopardo Alberto
L’aggressività verbale a tutto campo del Dipendente Enel, nonché membro del Movimento politico “l’Officina”, ci obbliga all’ennesima precisazione scientifica e storica.
Il Nostro s’avventura in una elucubrazione viscerale, ai limiti dell’irrazionalità, in difesa fideistica della riconversione a carbone di TVN. Egli è vittima d’un pensiero dicotomico (cioè d’un doppio metodo di pensiero, irrispettoso delle ferree regole del sillogismo aristotelico). Infatti: ogni presupposto razionale deve basarsi su argomentazioni scientifiche e su dati certi. Eccoli, i dati certi!
- L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), già negli anni 90 emise indicazioni valide per tutti i Governanti della terra e cioè: “Ogni maxipolo energetico, comunque alimentato, specialmente se installato in prossimità di centri antropici, determina un grave impatto negativo sia ambientale sia sanitario”. Da questa premessa discende un corollario stringente: “ NON si devono costruire maxipoli e, se esistono, bisogna dismetterli trasformandoli in minipoli, meno inquinanti”. L’Enel (e con essa i Governi succedutisi dal 1999 ad oggi) non ha recepito l’indicazione dell’OMS e, invece di rottamare la obsoleta TVN ad olio combustibile, ha ottenuto dal Ministro Marzano il Decreto autorizzativo al mantenimento del maxipolo Civitavecchia-Montalto di 7000 MW. (dicembre 2003).
- La Corte Costituzionale (anno 2005) ha emanato un “principio di precauzione” che obbliga moralmente, ancor prima che giuridicamente, TUTTE le Istituzioni pubbliche ad opporsi all’installazione di opifici anche soltanto potenzialmente inquinanti!... Nessuno parla mai di questo punctum dolens perché è un vulnus alla credibilità giuridica e alla legittimità morale delle Istituzioni democratiche.
- L’art. 32 della Costituzione Italiana (Rapporti etico-sociali; tutela della salute) è prevalente rispetto all’art. 43 (Rapporti economici; fonti di energia a fini di utilità generale)… e tutti abbiamo constatato la sudditanza del Ministro della salute al Ministro delle attività produttive!
- L’art.5 del codice deontologico obbliga tutti i Medici all’impegno attivo nella difesa dell’ambiente perché non può esistere tutela della salute in un microclima inquinato e patogeno. Purtroppo, alcuni Medici vivono in modo colpevolmente marginale questo dettato professionale e civico!
Noi del coordinamento dei Medici NON siamo ciecamente organici ai movimenti NO COKE, anche se affianchiamo la loro sacrosanta lotta ideale, distinguendoci e dissociandoci da ogni forzatura o strumentalizzazione ideologico-partitica e a contrapposizioni miopi ed egoistiche.
Secondo Noi, TUTTE le Istituzioni (non esclusi i Presidenti della Repubblica che permettono ai Governi di tutte le colorazioni politiche di trattare la nostra collettività alla stregua di “figli di secondo letto” sfruttati da decenni, colonizzati e perfino seviziati) sono venute meno ai compiti di salvaguardia democratica e di difesa delle minoranze.
Scendiamo, ora, nei particolari della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), recepita acriticamente nel famigerato Decreto Marzano . Gli esperti della VIA hanno asserito che:
- l’hinterland di Civitavecchia è già stato sottoposto per decenni ad un’aggressione selvaggia di inquinanti emessi dalle centrali a carbone e ad olio combustibile grezzo per cui gli effetti patogenetici non hanno ancora manifestato tutta la loro aggressività ambientale e sanitaria;
- nei territori già inquinati non si potranno più coltivare prodotti agroalimentari ma soltanto fiori!
- i metalli pesanti sfuggiti ai miracolosi filtri a manica continueranno ad inquinare le falde acquifere e le acque marine compromettendo i pascoli e quindi il mercato del latte e derivati e quello ittico.
Quanto, poi, allo sfrontato uso della limpida figura di Rubbia non avete captato l’ironia di quell’espressione “carbone ECOLOGICO” che non significa “pulito e innocuo” perché il nostro Premio Nobel conosce meglio di Voi quanto riportato dall’Enciclopedia libera Wikipedia. Andate sul sito Internet e scoprirete che “dal 2003 negli USA si studia la tecnologia IGCC per gassificare il carbone e produrre da esso IDROGENO” (tecnologia in fieri, che darà risultati tangibili, forse, fra dieci anni) e che proprio di Voi si parla quando si stigmatizza che, a Civitavecchia, si sta impiegando la tecnologia PCC, ossia la combustione del carbone polverizzato, inquinante e certamente NON pulito. E quindi da usare con parsimonia e in piccoli impianti.
Noi Medici vogliamo opporci sia alla “demenza masochistica” delle Autorità tedesche (parliamo del borgomastro di Colonia) che tollerano i maxi-insediamenti energetici a carbone “sporco”, sia “l’ambientalismo idiota” dei fautori del NO a tutto e a prescindere:. Noi, invece, difendiamo i progetti energetici che attuano la corretta diffusione sul territorio di minicentrali (comunque alimentate) e di siti di smaltimento dei RSU, previa raccolta differenziata, costituiti da minipirolizzatori o impianti analoghi. Pretendiamo l’istituzionalizzazione di sistemi di controllo rigidi e dedicati, gestiti dall’Arpa, Anpa, ASL., Osservatori ambientali ed epidemiologici con assunzione di responsabilità diretta da parte delle Dirigenze tecniche (Ingegneri, Medici, Tecnici rilevatori etc…). Per Noi l’imperativo etico è contenuto nell’articolo 5 del codice deontologico e solo ad esso ubbidiamo.
Non abbiamo alcuna aspirazione alla persecuzione, al vittimismo, al martirio. Vogliamo essere semplicemente dei Professionisti che tutelano, per libera scelta, la salute: cioè LA VITA.
Il portavoce del Coordinamento dei Medici Dr. Giardi Paolo
Civitavecchia 21.05. 2008
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