No al carbone Alto Lazio

19 giugno 2008

"Arrakis"


Ci dicevano che l'amianto non era dannoso per la salute, ora conosciamo il prezzo pagato. Erano pazzi quelli che chiedevano attenzione, "allarmisti"...oggi gli allarmisti saremmo noi con il carbone. Ma finché non ci scappano i morti, magari nella propria famiglia, il mediocre non si mobilita. Prevenzione e principio di precauzione sono ancora utopie.
Da Rivistaonline.com:

"Andrea Di Nardo, ventisei anni, ha iniziato a lavorare ad Arrakis mentre si laureava a Milano: poco dopo ha capito che la sua ricerca meritava più di una tesi di laurea un po' sperimentale. Ha esplorato i relitti di molte fabbriche abbandonate nel nord Italia, sepolte e dimenticate tra le sterpaglie, ancora cariche di veleni invisibili: ne ha tirato fuori una breve, allucinata e sconvolgente odissea sul costo umano del progresso industriale del bel paese guidata dalla voce roca di Silvestro, operaio che in fabbrica ha lasciato le corde vocali. "Io sono morto", conclude Silvestro, sopravvissuto ad un tumore devastante che gli ha portato via la laringe, come sono morti i suoi colleghi e amici venuti a lavorare fino all'ultimo giorno per non mandare sul lastrico le famiglie, come sono morti, ignari, tutti quelli che hanno avuto la sfortuna di nascere e crescere accanto ad un altoforno o a un cementificio. "E tutti - grida Silvestro - dirigenti, sindacalisti, proprietari, tutti sapevano".
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Arrakis è un documento forte, scomodo e per nulla scontato: non è l'ennesimo servizio giornalistico d'effetto ma un vero documentario, lirico, che ti costringe a pensare a lungo. Per di più non ha alle spalle costose produzioni: grazie anche alle musiche firmate per l'occasione dal pianista Leonardo Marzagalia e alla voce e alla cetra del corso Xinarca, Arrakis non fa rimpiangere il cinema né tanto meno la televisione mainstream. Per questo Andrea ha dovuto risolvere il problema comune a chiunque abbia autoprodotto un lavoro di qualità: come farlo arrivare al pubblico? Andrea è partito dal basso e ha sfruttato la rete: ha contattato cinquanta bloggers italiani, famosi e non, chiedendo di dare una mano. Così a mezzanotte del dodici giugno quindici blog italiani si sono volutamente oscurati, trasformandosi in player per vedere gratuitamente Arrakis in rete. Ventiquattro ore dopo, grazie al passaparola, i blog oscurati erano diventati trenta. Non si tratta di grandi numeri ma di certo di successo per un'iniziativa che in Italia non ha precedenti, coronata nella notte da una diretta "pirata" dai blog oscurati con la toccante partecipazione di Silvestro. Alla fine Arrakis era stato visto da almeno duemila persone, era passato su Repubblica.it e su Rai News24 ed aveva sollevato un vespaio di commenti entusiasti nella blogosfera. E soprattutto aveva dimostrato la possibilità di fare giustizia sociale attraverso la rete senza passare dai canali tradizionali. Ora, spiega Andrea, Arrakis andrà avanti e sarà presto scaricabile in alta risoluzione (continua al link originale)".

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