Comunicato stampa
Alla fine, dopo le false notizie diffuse ad arte dai fautori del carbone, è venuta fuori la verità sull’esito dell’istruttoria tenutasi presso il ministero dello Sviluppo economico in merito al riesame della VIA: è stato accertato che sono fondati i rilievi mossi da ARPA Lazio sulla carenza di prescrizioni e procedure di controllo necessarie per assicurare la tutela della salute e dell’ambiente.
La VIA dovrà essere non solo riesaminata per quanto riguarda l’Autorizzazione integrata ambientale ma anche riconsiderata complessivamente stante “la mancata indicazione nel provvedimento di autorizzazione di alcuni inquinanti ritenuti significativi nell’assetto di esercizio a carbone” tra cui l’arsenico, il cloro ed il fluoro. Dalla relazione ministeriale traspare inoltre che la VIA è in palese contrasto con la più recente normativa della UE per quanto riguarda le prescrizioni sui controlli e i valori limite delle emissioni inquinanti.
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La conclusione da trarre è dunque chiara a tutti: non esistono certezze sulla sicurezza di questa centrale e chi oggi acconsente a mandarla in funzione si assume pesantissime responsabilità per i rischi molto gravi a cui espone la popolazione.
I cittadini sono molto preoccupati quando sentono l’annuncio di imminenti accordi della regione e dei sindaci coll’Enel.
Che senso ha continuare il tavolo che si definisce della salute sapendo che è ancora sconosciuta tutta la pericolosità dell’impatto inquinante della centrale e che non esistono strumenti reali ed efficaci di controllo e tutela?
Firmare accordi coll’Enel o peggio ancora accettare i soldi delle compensazioni vorrebbe dire sottostare al suo ricatto, tradire il mandato ricevuto dai cittadini che si sono sempre pronunciati contro il carbone e non vogliono che sia messo in discussione il diritto alla salute e all’ambiente.
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Chiediamo perciò alla regione e ai sindaci di essere coerenti: di interrompere il tavolo delle trattative coll’Enel e di far propria la richiesta per una nuova VIA, che tenga conto delle evidenze emerse in questi anni sui danni che il carbone produrrebbe in tutto l’Alto Lazio: siamo sicuri che si dimostrerebbe ancora una volta che non c’è posto per il carbone nei nostri territori.
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Coordinamento Comitati NO al carbone - Civitavecchia
21 giugno 2008
La verità sul riesame delle autorizzazioni per TVN
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