Una nutrita delegazione di cittadini, in rappresentanza della società civile e del mondo produttivo di Tarquinia, Civitavecchia ed Alto Lazio, è giunta a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, dove ha incontrato numerosi Eurodeputati, di tutti gli schieramenti politici, ivi compresi quelli che sono al governo in Italia. I cittadini sono stati anche ricevuti
dal Presidente della Commissione Petizioni, Libickj e dal Segretario Generale David Lowe per essere ascoltati in merito alla rivendicazione di diritti fondamentali, tutelati dalle norme comunitarie e dalla Costituzione italiana. Al Presidente è stata consegnata la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini del comprensorio inquinato dalle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto di Castro. Nella petizione si chiede di far luce sulle carte piene di lacune ed omissioni che hanno autorizzato l’apertura del cantiere della centrale a carbone di Civitavecchia.
Le popolazioni dell’alto Lazio hanno capito che la Valutazione d’Impatto Ambientale per TVN non è stata fatta nel loro interesse, come prescrivono le norme europee, ma solo per sbloccare un’operazione industriale che massimizza il profitto di Enel Spa senza tenere conto della salute dei cittadini e delle vere ricchezze della loro terra: agricoltura, ambiente e patrimonio culturale etrusco tutelato dall’UNESCO.
Molte di queste ricchezze ricadono nel territorio dell’ Università Agraria di Tarquinia che ha dato pieno mandato, per un totale sostegno ai cittadini, al Consigliere Giovanni Leoni presente a Bruxelles. La contrarietà alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia Torre Valdaliga Nord, è basata su evidenze sanitarie che rendono qualunque ulteriore immissione di inquinanti non un rischio, bensì un pericolo da eliminare. I risultati del “lecito” inquinamento causato da decenni di servitù energetica, secondo quanto rilevato in numerosi e autorevoli studi, sono allarmanti e sotto gli occhi di tutti.
Lo studio dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale del Lazio (OER) rileva a Civitavecchia un incidenza di mortalità per tumori ai polmoni, bronchi e trachea superiore al 35% della media regionale. Lo stesso OER, rileva che Civitavecchia (comprensiva di alcuni comuni dello stesso territorio) é al secondo posto nel Lazio per mortalità per tumori e al primo per quella relativa ai tumori ai polmoni).
Nella petizione si chiede anche perché le decisioni strategiche, rispetto ai piani di riconversione energetica, non tengano conto dello stato di salute della popolazione residente. Utilizzando il software http://www.externe.info che la Commissione Europea mette a disposizione del pubblico, nel quale si possono immettere i dati relativi a NOx, SO2, PM 10 (le polveri PM 10 sono circa il 70 % di quelle totali, Guidelines for Air Quality, WHO, Geneva,) e CO2, si elabora la proiezione delle conseguenze sanitarie e di mortalità misurate con un parametro economico, a carico delle popolazioni che ospitano impianti come quello per cui i cittadini si sono appellati alla Commissione Europea.
Immettendo i dati ufficiali (certo non sovrastimati) della Valutazione di Impatto Ambientale per la riconversione a carbone di Civitavecchia e ipotizzando un periodo di funzionamento di 25 anni, ne risulta l'amaro conto di 200 milioni di euro che verranno spesi per accompagnare alla morte i futuri malati terminali e 100 milioni per chi sarà colpito da patologie meno gravi.
Comitato dei Cittadini Liberi
Movimento no-coke Alto Lazio
Coordinamento Nazionale dei Medici per la Salute e L’Ambiente
17 luglio 2008
Cittadini liberi, Medici, Nocoke a Bruxelles.
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