No al carbone Alto Lazio

21 agosto 2008

"Il Partito Democratico che democratico non è"

Un comunicato di G. Leoni, PRC Tarquinia.

"Tarquinia :il partito democratico che democratico non è.

Riccardo Fortuna, consigliere di Rifondazione Comunista della Provincia di Viterbo pone una critica ben argomentata al Partito Democratico di Tarquinia per aver venduto se stesso e tradito il mandato politico in linea con il PD e Centro-Destra nazionale che sostengono il carbone come tutte le altre grandi opere dove sono concentrati fiumi di denari alla faccia di chi in quei cantieri ci lascia la vita per mancanza di sicurezza e di chi è già morto o morirà di tumore. Una critica alla politica di chi antepone gli interessi personali, diretti od indiretti, alla difesa dei diritti della cittadinanza. Ma il Partito Democratico non accetta il dissenso sulle proprie azioni ed anziché motivarle nel suo articolo il sindaco Mazzola si risente senza entrare nel merito degli argomenti. Il punto è che la Sinistra del paese non può più essere identificata nell’azione di questo Partito Democratico nazionale o locale che sia. Purtroppo si diffonde sempre di più l’idea che la politica è sporca e diventa difficile per chi la vorrebbe pulita entrare in azione per onorarne la parte sana che invece c’è. Tutta la sinistra non può cadere dentro questa china ripida del Partito Democratico che sta consegnando alla destra la cultura della società critica. Un Partito Democratico che interpreta come ricatto il rispetto degli impegni elettorali e non si accorge che ogni giorno i movimenti e le associazioni culturali incalzano l’amministrazione comunale con articoli fortemente critici. Non può essere sempre strumentalizzazione. Nel nostro Comune è rimasta a governare una classe politica che non rappresenta più neanche la base del Partito Democratico. Non si può governare Tarquinia a “Panem et circenses” pensando di costruire una piscina con la compensazione economica dell’Enel che invece dovrebbe essere destinata al controllo dell’ambiente. Si progetta di riconquistare un improbabile effimero consenso che di fatto lascerà all’Enel la facoltà di maltrattare il nostro territorio e la nostra salute per altri 30 anni. Io insieme a molti altri non staremo in silenzio.

Giovanni Leoni di Rifondazione Comunista."

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