No al carbone Alto Lazio

29 agosto 2008

"Magistratura: ultima speranza"

Molti italiani pensano che la Magistratura occupi spazi e si arroghi prerogative non proprie. In realtà l’Autorità giudiziaria cerca affannosamente di porre rimedio alla ignavia e alla colpevole inerzia di altri Organi dello Stato.
Da molto tempo denunciamo la presenza nel nostro territorio di gravi ed incontrollate fonti di inquinamento (centrali termoelettriche, porto, depositi di idrocarburi, discariche tossiche, cementificio ecc.). Le nostre segnalazioni sono state “seppellite” nell’indifferenza delle Autorità preposte (Comune, Autorità portuale, ARPA, Azienda USL ecc.).
Ora, con grande sollievo, apprendiamo dagli organi di stampa che

il Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Pantaleo Polifemo, motu proprio, ha disposto dei controlli che hanno portato a pesanti sanzioni pecuniarie per molti inquinatori. E’ possibile che il Dott. Polifemo sia la sola Autorità sensibile al problema?
Se la Procura della Repubblica ha rilevato gravi irregolarità nelle emissioni delle navi ormeggiate, perché le Autorità istituzionalmente preposte ai controlli non si sono mai accorte di nulla? Ed inoltre, quale organismo di controllo si è mai preso la briga di accertare l’entità delle emissioni provenienti dalle ciminiere delle centrali termoelettriche e le esalazioni degli idrocarburi stoccati nei depositi costieri?
Possiamo legittimamente nutrire la speranza di non morire di inquinamento grazie alla attuazione dei controlli voluti dalla legge o la dobbiamo riporre unicamente nella meritoria attività del Dr. Polifemo?
Restiamo in attesa che analoghe iniziative vengano intraprese dalle Istituzioni di vigilanza, quelle stesse che fino ad ora hanno vissuto nei limbo dello accidioso mènage burocratico deresponsabilizzante e autoreferenziale.

Civitavecchia, 26 agosto 2008.

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.


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