No al carbone Alto Lazio

10 ottobre 2008

"Come è stato fatto con l'amianto non ci raccontate che la combustione del carbone non fa male"

Comunicato dei Medici per l'ambiente:

"Ricercatori giapponesi del Department of Community Health and Epidemiology, Nara Medical University School of Medicine, Kashihara (Nara) Giappone, hanno affrontato il problema del rischio di mesotelioma (tumore maligno della pleura, membrana che avvolge i polmoni) per i residenti vicino a una fonte di emissione industriale di amianto [1].

Gli autori hanno studiato il rapporto tra il numero di casi rilevati di mesotelioma nella popolazione in esame e il numero di eventi invece attesi nella popolazione stessa.

La ricerca ha preso in considerazione i casi di mesotelioma occorsi nella popolazione a rischio che ha vissuto, nel periodo compreso tra il 1995 e il 2006, vicino a un grande impianto di amianto-cemento situato ad Amagasaki City, Giappone.

Quale l’entità del rischio di contrarre il cancro della pleura e quale l’incidenza in rapporto alla distanza dallo stabilimento industriale hanno rappresentato l’obbiettivo dello studio.

I risultati hanno mostrato che di 73 casi di mesotelioma, rilevati in soggetti senza rischio occupazionale, la maggior incidenza era in coloro che risiedevano in un raggio di 300 metri dall’impianto e andava riducendosi con l’aumento della distanza dalla fonte inquinante. Tale aumento d’incidenza era ancora presente nei soggetti che avevano abitato entro un raggio di 2.200 metri lungo la linea dei venti prevalenti.

Le conclusioni degli autori dello studio sono molto preoccupanti: “L’esposizione non occupazionale all’amianto, può rappresentare un rischio molto importante per le persone che risiedono anche a chilometri di distanza da una fonte di emissione”.

La fondatezza delle preoccupazioni di questi ricercatori è confermata dai risultati di un’indagine effettuata dall’Università di Bari (Registro Nazionale dei mesoteliomi, Centro Operativo Regionale) [2] sull’incidenza di mesotelioma in pazienti non a rischio occupazionale che hanno vissuto vicino a un impianto di amianto-cemento. I ricercatori, infatti, hanno rilevato che l’incidenza di questo cancro aumenta in rapporto alla vicinanza della residenza alla fonte di emissione di amianto.

Recenti lavori scientifici di previsione dei casi di mesotelioma hanno stimato che l’aumento d’incidenza di questo tipo di tumore, legato al lungo periodo di latenza che intercorre tra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza della malattia, continuerà per 10 – 15 anni e che, nei prossimi venti anni, il numero dei casi raddoppierà passando nell’Europa Occidentale dai 5.000 decessi del 1998 ai 9.000 del 2.018.

Ai risultati di questi studi dovrà seguire un processo di riconoscimento e relativo risarcimento anche per coloro che, pur non essendo a rischio di esposizione professionale all’amianto ma vivendo vicino a una fonte di emissione di questo materiale, si sono ammalati di mesotelioma. Dopo decenni dalla scoperta della tossicità dell’amianto, aumentano così a dismisura le preoccupazioni per l’enorme numero di nuovi soggetti a rischio di ammalarsi di cancro della pleura.

La combustione del carbone e dei rifiuti, così come altre importanti fonti d’inquinamento, causano l’emissione nell’ambiente d’inquinanti altamente tossici che possono provocare gravissimi danni alla salute.

Oggi questo è un dato scientificamente documentato e un domani non si potrà dire, come lo si afferma per l’amianto, che non c’era l’evidenza scientifica del danno.

Chi nega questa evidenza lo fa con grande consapevolezza ed un’avidità di interessi ancor più grande."





Dr. Giovanni Ghirga

Coordinamento Nazionale Medici per l’Ambiente e la Salute.



1) Am J. Respir Crit Care Med. 2008 Sep 15;178(6):556-7.

2) Int Arch Occup Environ Health. 2008 Sep 23. [Epub ahead of print]

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