No al carbone Alto Lazio

19 novembre 2008

"Analisi statistica dei dati di mortalità e morbilità a Civitavecchia"

Comunicato del Coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia.

Sulle pagine dei giornali locali, il 15.11.2008, è comparso un articolo sull’Analisi statistica dei dati di mortalità relativi all’area di Civitavecchia, riferiti al periodo 1981/2001.

Il contenuto fuorviante di tale articolo ci obbliga a valutazioni critiche articolate e puntuali.


1° Quando, nel 1999, ENEL Spa iniziò l’iter per ottenere l’autorizzazione alla conversione a carbone di TVN, si rivolse, per una consulenza di parte, agli epidemiologi dell’Università de L’Aquila affinché si valutasse l’impatto sanitario sulla popolazione del polo energetico più concentrato d’Italia (7000 MW). Gli epidemiologi universitari conclusero asserendo che non esisteva nel nostro territorio un surplus di patogeneticità (morbilità e mortalità) riferibile agli inquinanti emessi dalle varie fonti energetiche con particolare riferimento agli opifici energetici.

Già questa conclusione apodittica suscita perplessità perché nessuno poteva conoscere, negli anni 1981/2001, quale sarebbe stata l’analisi ISTAT in quanto non ancora resa pubblica.

2° Quando, poi, le Commissioni Wegner e Fara-Giovannozzi-Naso, nominate dal Comune di Civitavecchia, espressero un cauto (e fumoso) nulla osta alla riconversione a carbone di TVN, avanzarono anche più di un dubbio sull’esistenza e sull’incremento dei danni alla salute e all’ambiente, asserendo che tali danni si sarebbero manifestati in un prossimo futuro, stante il lungo periodo di latenza dei processi oncologici.

Le Commissioni consigliarono di attivare una catena preventiva di Medici sentinella che avrebbero dovuto segnalare ogni evento patologico attribuibile all’azione degli inquinanti da combustione di fossili.

3° Gli studi clinico-statistici condotti da équipes private (Conti Curzia di Civitavecchia ed epidemiologi del Policlinico Gemelli di Roma) e pubbliche (Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio) evidenziarono una morbilità specifica respiratoria, tumorale e degenerativa, in aumento nel nostro hinterland. Tali dati allarmanti furono recepiti nella V.I.A. e trasfusi nel Decreto Marzano… ma nessun Ministero si assunse l’onere di bloccare l’iter autorizzativo… e l’ENEL iniziò i lavori di riconversione a carbone.

4° Durante i confronti pubblici tra i consulenti epidemiologi dell’ENEL (rappresentati sempre dagli esperti dell’Università de L’Aquila) e i nostri esperti, mai fu esibita documentazione scientifica a favore delle tesi minimalistiche dell’Enel. Invece i dati epidemiologici allarmanti forniti dai nostri consulenti (anche in sede giudiziaria quali CTU nominati dal Tribunale di Civitavecchia) non hanno mai subito smentite da parte di Istituzioni Pubbliche regionali o nazionali.

5° I dati ISTAT di mortalità relativi alla nostra area geografica si riferiscono alla situazione esistente nel 1988/2001. Ebbene: in quel periodo il polo energetico Enel (Torre nord e Torre sud) era sicuramente fonte d’inquinamento ma il porto era in fase di graduale crescita e anche la quota di inquinamento autoveicolare e da riscaldamento domestico era in rapido incremento. Quindi: attualmente le fonti d’inquinamento sono esponenzialmente aumentate e aggressive sull’ambiente e sulla salute.



6° I dati ISTAT si riferiscono alle cause di morte dedotte dai certificati stilati dal Medico che constata il decesso. Ebbene: quando il paziente muore nei nosocomi romani o altrove NON viene computato nell’area statistica di Civitavecchia per cui i dati elaborati dai tecnici aquilani vanno corretti e rivalutati statisticamente.

7° Siamo tuttora in attesa del Registro locale dei tumori che traccerà l’andamento diacronico delle patologie neoplastiche (senza possibilità di errori od omissioni dei dati statistici e storici)… ma stiamo incontrando ostilità, veti e incomprensioni.

Concludiamo. Le tesi trionfalistiche degli esperti aquilani vanno retrodatate al 1981/2001 e non riferite alla situazione attuale che è totalmente mutata.

Per ulteriore informazione corretta e trasparente stigmatizziamo che:

* manca un programma di rilevazione e monitoraggio degli inquinanti (l’ARPA non funziona! il Comune latita! la Procura sembra indugiare… );
* manca una puntuale informazione alla cittadinanza sui tempi e i modi di avvio della nuova centrale a carbone;
* non sono rispettate le clausole dell’Accordo Pincio-Enel (interramento dei tralicci e creazione d’un bosco che attenui le emissioni di CO2);
* il tavolo della salute è inattivo da tempo e i Sindaci del comprensorio, beneficiari di compensazioni miliardarie, contano i trenta denari… in attesa del triste conteggio dei malati e dei morti per inquinamento!

Il Coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia.

16 novembre 2008

Nessun commento: