Invito alla lettura:
"Three mile Island trent'anni dopo: quante radiazioni e quanti morti?"
31 marzo 2009
L'incidente nucleare a Three Mile Island (USA) - 30 anni dopo
Replica alla "risposta" di enel sulla nube
Comunicato stampa del Forum ambientalista in risposta ad enel
La repentina risposta dell’ENEL alla pubblicazione delle foto sulle emissioni della centrale di TVN del 24 u.s. è’ offensiva per l’intelligenza della popolazione dell’Alto Lazio.
Con quale credibilità ENEL, quella condannata a Porto Tolle per “illecite emissioni di fumi in casi non consentiti dalla legge” nonché per “danneggiamento aggravato del patrimonio pubblico e privato”, quella stessa ENEL che negava gli effetti inquinanti della centrale di Brindisi fino a che non è stato fatto divieto di coltivare nei campi limitrofi,alla stessa, può affermare che la nube che sovrastava Civitavecchia era un semplice effetto ottico, che comunque era composta di solo vapore acqueo e che, infine, quel giorno la centrale andava a metano?
Un copione già visto quando dalla centrale, alcuni mesi fa, si alzo un’inquietante nube rossa che ENEL si affrettò a chiarire composta di sola ruggine e confinata (SIC!) nei soli limiti del cantiere di TVN.
Come se, peraltro, fosse normale che cittadini e lavoratori del cantiere siano costretti a respirare aria satura di ruggine!
Quanto ancora dovremo accettare che all’ENEL sia concesso di comportarsi da padrona del vento e dell’aria, e finanche della nostra salute, e di certificare da sola il proprio operato fungendo, nel contempo, da controllata e da controllore?
Qualcuno tra le istituzioni competenti, Ministero dell’Ambiente, Regione, Sindaci compiacenti, ha avuto il coraggio di dire ai cittadini dell’Alto Lazio che, grazie al loro immobilismo, quand’anche vi fossero, come probabilmente vi sono, sforamenti ai limiti di emissioni previsti dalle norme vigenti, quest’ultimi non possono né essere certificati né tanto meno sanzionati in quanto l’Autorizzazione unica relativa alla riconversione a carbone non contiene in alcuna parte misure relative alla fase diverse dal normale esercizio quali quelle di avvio e collaudo?
Proprio al fine di evidenziare il pericolo per l’ambiente e la salute della popolazione derivante dalla già avvenuta, e tuttora in corso, messa in esercizio dell’impianto senza l’individuazione di specifici limiti prescrittivi, la nostra associazione, unitamente al Movimento No Coke Alto Lazio, ha presentato formale denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Il silenzio delle Istituzioni, su questo come su tanti altri aspetti relativi alla condotta di ENEL, ha reso ormai evidente a tutti che la salute della popolazione e il futuro di questo territorio sono il prezzo pagato dai Sindaci per ottenere quei maledetti milioni di euro elargiti da ENEL a seguito dell’approvazione di quelle vergognose convenzioni.
Vogliamo infine invitare ENEL ad usarci la compiacenza di evitare di continuare ad illustrarci le bontà della sua mercanzia, la cui qualità è testimoniata non solo da quanto vediamo con i nostri occhi, ma anche e soprattutto dalle percentuali di mortalità e morbilità da sempre altissime sul nostro comprensorio.
Non risolverebbe il problema, ma almeno farebbe miglior figura!
La responsabile locale
Simona Ricotti
29 marzo 2009
"riconoscimento dei danni alla salute causati dall'inalazione di polveri di carbone negli operai"
Riceviamo e pubblichiamo
Centinaia di migliaia di operai del Regno Unito hanno ottenuto una vittoria storica: il, la loro quantificazione e il relativo risarcimento economico. Sono state presentate oltre 600.000 richieste d’indennizzo per i danni conseguenti l’inalazione di polveri di carbone.
Il danno riconosciuto e oggetto del risarcimento è la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Questa è una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile secondo la gravità. La BPCO (nota in inglese come COPD, Chronic Obstructive Pulmonary Disease) è solitamente progressiva ed è associata a uno stato d’infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria.
Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Non esiste al momento una cura efficace, ma sono disponibili diversi trattamenti per controllare i sintomi e per evitare pericolose complicanze. Sebbene il fattore di rischio più importante sia il fumo di sigaretta, la BPCO è una nota complicanza dell’esposizione cronica alle polveri di carbone.
Invitiamo tutti gli operai che durante la loro attività lavorativa siano stati in contatto con le polveri di carbone e sono affetti da sintomi importanti a carico delle vie respiratorie, a recarsi dal proprio medico di fiducia per escludere una BPCO, un suo eventuale rapporto causale con il lavoro svolto e, se così fosse, l’inizio anche in Italia come nel Regno Unito di una richiesta di risarcimento nelle sedi opportune.
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)
Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (Alto Lazio)
http://www.nao.org.uk/publications/0607/coal_health_compensation.aspx
TVN torna a benedire le popolazioni coi suoi fumi
da centumcellae.it
Al calar del sole dalla centrale ufficialmente non ancora in funzione fuoriesce una tenebrosa cappa che avvolge la città. E i controlli?
CIVITAVECCHIA – Sonni tranquilli per i civitavecchiesi, tanto c'è mamma Enel che ci guarda e ci protegge. Come il fumo biancastro e denso che martedì sera, come immortalato dalla foto inviataci da alcuni no coke, fuoriusciva dai camini della centrale di Torre Valdaliga Nord avvolgendo cupamente l'intera città. Centrale a cosiddetto “carbone pulito” che, ufficialmente, non è ancora in funzione e quindi non dovrebbe produrre alcun fumo. Fermo restando che invece i fumi escono eccome, ovviamente quando il sole cala e la notte oscura alla vista della maggiorparte dei cittadini l'esalazione “pulita” che esala il lungo camino biancorosso, secondo una chiara strategia aziendale per cui “occhio non vede, cuore non duole”. Chi mai infatti controllerà che cos'è quel fumo uscito dalla ciminiera? Sicuramente nessuno, dato che, come ricordano i comitati no coke, attualmente non vi possono essere controlli dal momento che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quella attuale non è una fase da sottoporre a controllo. E il Sindaco? E l'assessore all'Ambiente? E l'Osservatorio ambientale? Ci sono in questa città? Esistono davvero? Come sono lontani quei tempi in cui si discuteva della centrale a carbone ed Enel, politici, imprese e pro coke si sperticavano per rassicurare i cittadini che i controlli sull'inquinamento di Tvn sarebbero stati ferrei e non c'era nulla da temere. Eccoci serviti.
22 marzo 2009
Parco nazionale dei monti della Tolfa
da civonline.it
"ALLUMIERE - Un no secco ad ogni ipotesi di discarica allo Spizzicatore ed una proposta nuova: puntare su un parco nazionale della Valle del Mignone e dei Monti della Tolfa. A parlare è Giuseppino Cammilletti, sindaco di Allumiere
per due mandati, dallo scorso anno all’’opera su tutto il territorio per cercare di costruire un Partito Democratico “dove si faccia politica e si mettano da parte i litigi e le divisioni di tipo personalistico”. «“Mi ha fatto piacere - afferma Cammilletti -– notare come sull’’idea dell’’Ama e del Campidoglio di realizzare una maxi discarica ad Allumiere si sia levato un coro unanime di protesta e ferma opposizione. Ritengo però che sia necessario avanzare contemporaneamente anche una contro-proposta forte: a chi vorrebbe speculare sull’’ambiente, contrapponiamo l’’idea di realizzare un parco nazionale che ci consenta di tutelare le nostre ricchezze paesaggistiche e naturalistiche, sfruttando al tempo stesso le opportunità derivanti dai flussi turistici del porto di Civitavecchia»”. Da anni si parla, senza essere pervenuti a risultati concreti, del parco regionale dei Monti della Tolfa, «Anche questa –- afferma Cammilletti -– è un’idea da superare. Aveva senso proporre una battaglia quando c’’era la possibilità di essere inseriti nel piano regionale dei parchi. Oggi non ci sono più spazi di manovra a questo livello, e per di più con la istituzione della Zps vengono meno anche alcune motivazioni di tutela ambientale. Continuare la diatriba con i cacciatori non serve, per di più con il diverso approccio dei Comuni stessi: non mi sembra, ad esempio, che a Tolfa si riesca a dare la stessa risposta di Allumiere. Ma ad ogni modo, quello che servirebbe oggi è un salto di qualità anche nella proposta politica»”. Cammilletti quindi lancia la sua idea:“ «Coinvolgiamo sindaci e parlamentari del territorio dell’alto Lazio, oltre a Provincia e Regione, per una proposta di legge per l’istituzione del parco nazionale della Valle del Mignone e dei Monti della Tolfa. Ci sarebbe la possibilità di attivare finanziamenti a livello nazionale per risolvere i problemi territoriali di occupazione e tutela ambientale, dando anche una risposta forte e univoca del territorio su una problematica (chiaro il riferimento al carbone) che in questi anni ha prodotto solo lacerazioni sul territorio».
"“VERTENZA MAREMMA”: FESTA DELLA PRIMAVERA A CAPALBIO CONTRO LE MALVAGITA’ RISERVATE A QUESTO TERRITORIO"
riceviamo e pubblichiamo
Trentadue anni fa, a inizio primavera, nasceva a Capalbio il movimento antinucleare che, alcuni anni dopo, avrebbe promosso il referendum popolare per la chiusura delle centrali atomiche italiane e dato impulso alla sospensione dei programmi nucleari degli altri paesi. Siamo nel 2009: è tornata l'emergenza nucleare in Maremma; le lobby energetiche hanno imposto al Governo di irridere la volontà degli italiani che nel 1987 coniugarono ragione, emozioni e buon senso e dissero no alle centrali.
Per carpire un consenso distratto oggi si usano definizioni ad effetto come “nucleare di terza generazione”, parole nuove per una tecnologia vecchia. Il segretario dell' Associazione Nucleare Italiana, in una recentissima intervista ha dichiarato che il nucleare di terza generazione, a parità di uranio impiegato, si differenzia dal precedente per il fatto che produce il 15% in più di energia, costa il 15% in meno e riduce in parte la radioattività che colpisce quanti lavorano nelle centrali; praticamente un lifting; è sufficiente poi cercare in Internet il parere di esperti autorevoli, che non risultino sul libro paga delle lobby energetiche, per comprendere che nulla è cambiato per quanto riguarda le scorie e gli incidenti nucleari. Insomma un'altra sòla.
Purtroppo la Maremma oltre la questione nucleare deve affrontare altre emergenze, come la centrale a carbone di Civitavecchia, in corso di completamento e l'autostrada A12 fortemente voluta dal ministro Matteoli.
Monumenti all'insipienza umana e cartina di tornasole del distacco, dei professionisti della politica, dalla gente.
I decisori politici, a tutti i livelli, si muovono dentro partiti incapaci di ascoltare il battito dei cuori e il respiro delle persone. I decisori politici vedono solo due cose: i soldi e la rielezione; sono in genere molto sensibili alle grandi opere che generano lucrosi guadagni per gestori e concessionari e garantiscono ossigeno per i partiti; e alle popolazioni locali i danni. Grazie alla complicità dei decisori politici vengono esternalizzati la maggior parte dei costi.
Ad esempio il costo del chilowattora per il gestore della centrale a carbone di Civitavecchia è di circa 5,5 eurocent e nessun decisore politico lascia affiorare il fatto che ci sono altri 10 eurocent di costi occulti, che il carbone porta con sé come spese sanitarie per i futuri malati e come danno all'ambiente e all'economia agricola e turistica.
Un ragionamento analogo si può fare per l'autostrada A12. Una ricerca sviluppata nel 2006 dall'Università di Brescia indica che l'incremento della velocità massima, dai 90 km/h dell'Aurelia ai 130 km/h dell'autostrada, fa mediamente raddoppiare gli inquinanti emessi dai motori. Si aggiunga poi che per fare cassa il flusso veicolare aumenterà di 2 volte e mezzo, dagli attuali 16.000/18.000 a 40.000/45.000 al giorno, con una forte deviazione del traffico dell'autostrada Milano-Roma verso la A12.
Quale decisore politico s'è preoccupato di sapere che cosa succede sommando gli inquinanti dell'autostrada a quelli emessi dalle centrali elettriche, dal porto di Civitavecchia e da tutte le porcherie che menti criminali hanno in serbo per questo territorio e i suoi “miti” abitanti? Alla Festa di Capalbio si parlerà molto di autostrada, ma la vertenza è unica e si chiama “Vertenza Maremma”.
Si farà festa per cercare e trovare uno spirito di gruppo, si ascolteranno persone autorevoli e si preparerà una strategia comune per affrontare le malvagità riservate a questo territorio e per dire che la misura è colma.
Comitato dei Cittadini Liberi
http://cittadiniliberi.blogspot.com
18 marzo 2009
Arsenico Denuncia dei Medici alla Procura di Civitavecchia
Clic qui per scaricare il documento
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSOIL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA
ESPOSTO - DENUNCIA
Il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS - sez. Lazio)
L’Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - sez. Alto Lazio)
ESPONGONO quanto segue
il Comune di Civitavecchia, con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 521 del 14/02/1995, risulta inserito tra le aree a rischio di inquinamento per la presenza di tre centrali elettriche situate complessivamente, in linea d’aria, entro un raggio di circa 15 km dalla città, un porto sede di intenso traffico navale ed il traffico stradale;
l’incenerimento dei rifiuti, la combustione dell’olio combustibile e del carbone, l’industria mineraria e l’uso dei pesticidi hanno una importanza rilevante nell’inquinamento ambientale da arsenico, non inferiore alle cause naturali (Guidelines Canadian Drinking Water quality, 2006; EPA, Locating and Estimating Air Emissions from Sources of Arsenic and Arsenic Compounds, 1998);
il troppo frequente ricorso a deroghe sui limiti dell’arsenico nell’acqua potabile nel comprensorio di Civitavecchia, conferma dello stato di inquinamento da arsenico già presente in questo territorio;
le emissioni di arsenico causate dalla combustione cinquantennale dell’olio combustibile, emissioni che, nella centrale di Torre Valdaliga Nord nell’anno 2002 (dichiarazione INES anno 2003) sono state di oltre “287 chilogrammi”;
la Valutazione di impatto ambientale per la conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord, fase istruttoria, ha rilevato che in alcune aree di Civitavecchia come Sant’Agostino, Unon influenzate significativamente dal trafficoU, la presenza di arsenico nell’aria ha raggiunto livelli medi annuali 10 volte superiori ai limiti consentitiU, Ucon punte di superamento di 40 volteU.
la Valutazione di impatto ambientale ha messo in evidenza che, in passato, le concentrazioni di arsenico e nickel possono essere state anche superiori e la popolazione essere stata esposta a concentrazioni “non accettabili”. Tale situazione rappresenta un segnale di allarme da considerare con grande attenzione;
la combustione del carbone è associata ad un aumento del rischio di emissioni di arsenico per il maggior contenuto di quest’ultimo nel carbone rispetto all’olio combustibile. L’arsenico è contenuto nell’olio in una quantità media di circa 10 - 37 μg/kg, ma può oscillare tra i 0.2 ed i 1.630 μg/kg (Stigter, Env. Poll. 2000). L’arsenico contenuto nel carbone mediamente non è superiore a 5.000 μg/kg, ma può arrivare fino a 35.000.000 di μg/kg secondo la provenienza (Stigter, Env. Poll. 2000);
emissioni nell’ambiente di arsenico, in seguito alla combustione del carbone presso la centrale di Torre Valdaliga Nord, sono dichiarate, anche se nei limiti di legge, nella trasmissione degli elementi integrativi ai fini del riesame dell’autorizzazione unica n. 55/02/2003, del 24/12/2003, limitatamente agli aspetti inerenti l’autorizzazione integrata ambientale.
CONSIDERATO
che nel rispetto del DL 3 agosto 2007, n. 152 e sue Modifiche ed Integrazioni, DL 26 giugno 2008, n. 120, in attuazione della direttiva 2004/107/CE relativa all'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente, nel comprensorio di Civitavecchia l’arsenico avrebbe dovuto e dovrebbe essere monitorizzato. I dati ottenuti avrebbero dovuto e dovrebbero essere messi regolarmente a disposizione del pubblico.
CONSIDERATO INOLTRE
che il rischio di avere un cancro ai polmoni, al fegato, all’intestino, alla vescica, alla pelle ed al rene (US EPA 2003: Risk based concentration tables, riportato nella Relazione Istruttoria della V.I.A.) è di 1 caso su 1.000.000 per ogni 0.4 nanogrammi per metro cubo di aria;
che l’arsenico ha effetti acuti quali: irritazione locale: pelle, occhi, mucose; se inalati: tosse, dispnea, dolori al torace, laringite, bronchite, danni all’apparato respiratorio; se ingeriti: debolezza, disturbi gastro-intestinali, crampi muscolari, cianosi, coma, convulsioni, paralisi, morte; neuropatie periferiche, epato e nefrotossicità (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic Compounds);
che l’arsenico ha effetti cronici quali: congiuntivite faringite, ulcerazione e perforazione del setto nasale, iperpigmentazione e sensibilizzazione cutanea, ipercheratosi, disturbi respiratori, anemia, disturbi ematopoietici, danni cardiovascolari, neuropatie periferiche, diabete (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic Compounds);
che recenti studi hanno messo in evidenza che l’arsenico, anche a dosi molto basse quali quelle presenti nell’acqua potabile, rappresenta una importante minaccia per la salute delle popolazioni (Hamilton, EHP, 10/2007). Dosi molto basse di arsenico hanno effetti negativi su recettori ormonali fondamentali quali quelli dell’acido retinoico e degli ormoni tiroidei (Bodwell, JCRT, 12/2006). In passato era già stata provata la possibilità di questi effetti negativi sui recettori degli estrogeni e del testosterone. I recettori cellulari ormonali ricevono dei segnali specifici dagli ormoni ed innescano una risposta cellulare indispensabile per la vita. L’arsenico è capace di interferire negativamente sull’attività recettoriale ormonale (endocrine disruptors) e minare un normale sviluppo dell’essere umano;
che l’esposizione all’arsenico durante la gravidanza può causare dei cambiamenti nell’espressione genetica che possono condurre al cancro e ad altre malattie croniche anche dopo decenni (Ruchirawat, PLoS Genetics, 11/2009);
che nell’ottobre 2006, presso questa Procura, è stato presentato un esposto da parte di comitati e cittadini sull’obbligo dello screening per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che avevano lavorato, lavoravano e che avrebbero lavorato nell’area di Sant’Agostino, per la presenza di arsenico nell’ambiente, nel rispetto del D.L 626 in relazione all’obbligo del controllo in tutti i lavoratori a rischio di esposizione ai carcinogeni;
i sottoscritti
VOLGONO ISTANZA
al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrano ipotesi di reato. In caso affermativo, di procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.
Chiedono di essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi consentiti dal codice di procedura penale.
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS – sez. Lazio)
Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - sez. Alto Lazio)
Civitavecchia, lì 09/03/2009
Convegno "Inquinamento e Cuore" - Civitavecchia 19/03/2009
Comune di Civitavecchia
C O N V E G N O dal titolo
Inquinamento e Cuore
interverranno:
dott. F.Forastiere, dott. S.Calcagno, dott. M.Iacomelli, dott. T.Usai
moderatore: dott. Marco Di Gennaro
SI PREGA DI INTERVENIRE NUMEROSI
Ci siamo ancora
Chiediamo scusa a tutti i nostri lettori per la prolungata assenza. Un problema tecnico ci ha impedito di pubblicare per più di un mese.