No al carbone Alto Lazio

31 marzo 2009

Replica alla "risposta" di enel sulla nube

Comunicato stampa del Forum ambientalista in risposta ad enel
La repentina risposta dell’ENEL alla pubblicazione delle foto sulle emissioni della centrale di TVN del 24 u.s. è’ offensiva per l’intelligenza della popolazione dell’Alto Lazio.


Con quale credibilità ENEL, quella condannata a Porto Tolle per “illecite emissioni di fumi in casi non consentiti dalla legge” nonché per “danneggiamento aggravato del patrimonio pubblico e privato”, quella stessa ENEL che negava gli effetti inquinanti della centrale di Brindisi fino a che non è stato fatto divieto di coltivare nei campi limitrofi,alla stessa, può affermare che la nube che sovrastava Civitavecchia era un semplice effetto ottico, che comunque era composta di solo vapore acqueo e che, infine, quel giorno la centrale andava a metano?
Un copione già visto quando dalla centrale, alcuni mesi fa, si alzo un’inquietante nube rossa che ENEL si affrettò a chiarire composta di sola ruggine e confinata (SIC!) nei soli limiti del cantiere di TVN.
Come se, peraltro, fosse normale che cittadini e lavoratori del cantiere siano costretti a respirare aria satura di ruggine!
Quanto ancora dovremo accettare che all’ENEL sia concesso di comportarsi da padrona del vento e dell’aria, e finanche della nostra salute, e di certificare da sola il proprio operato fungendo, nel contempo, da controllata e da controllore?
Qualcuno tra le istituzioni competenti, Ministero dell’Ambiente, Regione, Sindaci compiacenti, ha avuto il coraggio di dire ai cittadini dell’Alto Lazio che, grazie al loro immobilismo, quand’anche vi fossero, come probabilmente vi sono, sforamenti ai limiti di emissioni previsti dalle norme vigenti, quest’ultimi non possono né essere certificati né tanto meno sanzionati in quanto l’Autorizzazione unica relativa alla riconversione a carbone non contiene in alcuna parte misure relative alla fase diverse dal normale esercizio quali quelle di avvio e collaudo?
Proprio al fine di evidenziare il pericolo per l’ambiente e la salute della popolazione derivante dalla già avvenuta, e tuttora in corso, messa in esercizio dell’impianto senza l’individuazione di specifici limiti prescrittivi, la nostra associazione, unitamente al Movimento No Coke Alto Lazio, ha presentato formale denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Il silenzio delle Istituzioni, su questo come su tanti altri aspetti relativi alla condotta di ENEL, ha reso ormai evidente a tutti che la salute della popolazione e il futuro di questo territorio sono il prezzo pagato dai Sindaci per ottenere quei maledetti milioni di euro elargiti da ENEL a seguito dell’approvazione di quelle vergognose convenzioni.
Vogliamo infine invitare ENEL ad usarci la compiacenza di evitare di continuare ad illustrarci le bontà della sua mercanzia, la cui qualità è testimoniata non solo da quanto vediamo con i nostri occhi, ma anche e soprattutto dalle percentuali di mortalità e morbilità da sempre altissime sul nostro comprensorio.
Non risolverebbe il problema, ma almeno farebbe miglior figura!
La responsabile locale
Simona Ricotti

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