No al carbone Alto Lazio

10 giugno 2009

enel, 50 miliardi di debito.

Riportiamo da http://www.greenpeace.org/italy/news/enel-debito-nucleare



"In un video su YouTube l'amministratore delegato di Enel – Fulvio Conti – chiede agli azionisti di supportare l'aumento di capitale. Ma in che modo l'azienda investirà le nuove risorse finanziarie? Con un video blog il nostro direttore (di Greenpeace, ndr) – Giuseppe Onufrio - spiega le ragioni delle nostre critiche e chiede chiarezza sugli investimenti futuri nel nucleare.



La ricapitalizzazione per quasi 8 miliardi di euro servirà ad Enel per poter rifinanziare una parte del debito accumulato negli ultimi mesi. Un debito salito da 50 a 61 miliardi di euro soprattutto per l’acquisizione della società spagnola Endesa. Di Endesa, Enel non ha comprato le fonti rinnovabili. Solo nucleare e centrali a carbone!

Ad aprile abbiamo lanciato il rapporto finanziario "ENEL: prospettive e rischi degli investimenti in energia nucleare" - elaborato dal Prof. Stephen Thomas dell'Università di Greenwich a Londra – che dimostra come i debiti di Enel crescerebbero di oltre 30 miliardi di euro, se la società concretizzasse le intenzioni dichiarate in questi mesi sullo sviluppo del nucleare.

Riguardo ai nuovi reattori Epr – che Enel vorrebbe costruire in Italia – nessun impianto è già in funzione. Esistono solo due cantieri: uno in Finlandia e uno in Francia. Nel cantiere finlandese si stanno accumulando enormi ritardi e i costi sono già raddoppiati. L'autorità di sicurezza nucleare finlandese, inoltre, ha riscontrato 2100 non conformità nel corso della costruzione.

Durante il passaggio in Senato del ddl "sviluppo", il ministero del Tesoro ha appena dichiarato che l'intero provvedimento sul nucleare è "in contrasto con l'articolo 81 della Costituzione". Nella lettera indirizzata alla commissione Bilancio della Camera si legge che le misure potrebbero determinare "incrementi delle tariffe a carico dei consumatori".

C’è un altro punto critico. Enel ha investito in vecchi reattori di epoca sovietica in Slovacchia e Romania e decide di vendere quote di Enel Green Power, la divisione specializzata in energie rinnovabili, non solo la più redditizia ma anche la più strategica per l’ambiente.

vedi anche http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/enel-nucleare-sintesi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma per favore! Ancora con questo studio. Ma non era già uscito? O forse questi di greenpeace lo ripropongono secondo una loro strategia di comunicazione? Chi è che crede ancora che dietro a greenpeace c'è solo un gruppo di volontari che operano in nome dell’ambiente? http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/112/2/

Gilgamesh ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gilgamesh ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gilgamesh ha detto...

Mi spiace ma non mi sembri bene informato/a.
Inoltre non comprendo quale sarebbe il problema se questo studio fosse già stato presentato: questo inficierebbe la sua validità? Il debito di Enel cambierebbe? E così la sua politica di investimenti verso carbone e nucleare? O cambierebbe la sua posizione di primo inquinatore in Italia?

In chiara semplicità, chi legge il blog deve sapere che sei uno di quegli stronzi pagati per screditare le idee dei cittadini che si oppongono alla distruzione del territorio e del futuro.

Sentiti libero/a di stare lontano di qui, avete già quei capolavori di inquinamento informativo da cui spandere i vostri veleni anche nel web.

PS, per i curiosi: i due commenti eliminati qui sopra sono i miei, mal pubblicati a causa di probelmi di connessione, e quindi cancellati.