Riportiamo da civonline.it
“Come spesso accade il sindaco inventa – ha aggiunto il consigliere di opposizione – in questa come in altre occasioni non ci si può girare intorno o trovare sotterfugi: il parco in quel modo e in quell’area è una “prescrizione”, non ottemperarle significa incorrere in sanzioni. Lo scorso aprile, prima della lettera del sindaco (che è di settembre) il Ministero dell’Ambiente aveva già sollecitato in questo senso evidenziando la mancata ottemperanza e quindi la realizzazione dell’area boscata”
Una lettera del sindaco Moscherini cambia lo "spirito" della mozione presentata dalla minoranza sul verde. Nella missiva il primo cittadino propone di "sparpagliare" i 40 ettari di bosco che da prescrizione VIA sarebbero dovuti sorgere a ridosso di Tvn.
CIVITAVECCHIA - È durata circa due ore e mezzo la discussione in consiglio comunale della mozione presentata dai consiglieri di opposizione Guerrini, Piendibene, Cosimi , Porro, Gatti e Gaglione “inerente la problematica che impegna il verde pubblico della città”. Un dibattito alla fine risultato poco produttivo: l'argomento della mozione è stato sospeso e rinviato in altra sede, nella prossima seduta dei capigruppo, dalla quale se usciranno spunti o soluzioni concertate verranno eventualmente inserite all'odg del prossimo consiglio comunale utile.
In realtà la discussione del provvedimento, illustrato da Mauro Guerrini, ha focalizzato l’attenzione del consiglio circa un particolare aspetto del “verde pubblico”, ovvero la realizzazione così come previsto dal decreto 680 del 2003, di un parco di 40 ettari a ridosso di Tvn come compensazione all’inquinamento dell’impianto.”È assurdo che la prescrizione dal 2003 non sia stata ancora ottemperata – ha commentato Guerrini – anche perché a breve ci troveremo a vivere l’incredibile avventura di una centrale potentissima che brucerà 20mila tonnellate al giorno di carbone (7 milioni in un anno) ogni giorno verranno prodotte 1000 tonnellate di scorie che per spostarle saranno necessario 100 autotreni al giorno (365mila in un anno). Serve un parco immediatamente. Chiediamo al Comune di mettere in mora Enel per non avere ancora adempiuto alla prescrizione e chiediamo al sindaco di fornire dati e date certe circa la realizzazione e la gestione di quest’area verde”. Guerrini ha infine infine tirato in ballo Tirreno Power e sull’impianto di Tvs, alimentato a metano ma che nella sua storia è “sempre stato visto come una sorta di problema minore benché con le stesse pecche e livelli di inquinamento
L’intervento del consigliere di maggioranza Vitali ha però decisamente cambiato lo “spirito” della mozione, soprattutto oggettivamente. Il provvedimento infatti non “era al corrente” di una lettera datata 23 settembre del 2009 firmata in calce dal sindaco e inviata ai vari ministeri, Regione Lazio, Provincia ed Enel. Il consigliere di An ha tirato fuori l’atto rendendolo pubblico al consiglio. Sostanzialmente nella lettera il sindaco propone, dato che sono cambiate le condizione rispetto alla soluzione prospettata da Enel, di “spostare” l’area verde sparpagliandola più in prossimità della città. “Si potrebbe avviare un’opera di rimboschimento – ha letto Vitali – di alcuni fossi torrentizi anche a scopo di prevenzione del degrado idrogeologico. Anche perché l’area dei serbatoi, dove doveva nascere il “Parco dei Serbatoi” nell’attuale Piano Regolatore Generale è destinata ad usi industriali in quanto “sulla stessa insisteva il parco serbatoi di olio combustibile che alimentava la vecchia centrale”. Quelle aree inoltre, come si legge nella lettera, potrebbero essere “più proficuamente destinate ad usi produttivi legati all’esercizio della centrale (riutilizzo del gesso per manufatti edilizi, sperimentazione e cattura Co2). Una lettera che di fatto contiene “una proposta” coma ha ribadito nel suo intervento il presidente Cappellani anche perché “l’isola verde in quell’area fa comodo sola ad Enel. “Quale sarebbe l’utilità di un parco in quella zona – ha ribadito Cappellani – sarebbe più giusto rimboschire e riqualificare i parchi cittadini ma anche valutare azioni più utili in termini di “verde” in altre zone, ad esempio la valle di Fiumaretta se si salverà dal progetto Bretella A12-porto”. Questi elementi di novità e la necessità di concertare l'argomento più accuratamente (magari cercando la "solidarietà" della maggioranza) sono stati gli elementi che hanno fatto sorgere qualche dubbio nell’opposizione. Per Alessio Gatti il problema è addirittura antecedente e da ascrivere a quanto contenuto nell’accordo Comune-Enel. “Quell’accordo fu finto – ha aggiunto il consigliere di minoranza – senza obblighi da parte dell’Enel. Fu un accordo sbagliato fino ad un certo punto, sicuramente fatto nell’interesse di pochi. Non si riesce ancora a capire il perché furono fatti quei tipi di consorzi quando gli unici che servivano per lavorare nel cantiere erano quelli “di settore” per tutelare le imprese civitavecchiesi. La città ha preso solo subappalti e si è impoverita”. Gatti ha poi incalzato in merito all’ipotesi di una conversione a carbone del 4°gruppo di Tvs. “ Sarebbe una richiesta legittima - ha aggiunto – in questo senso: sullo stesso territorio c’è una concorrente che produce energia sul mercato a metà del costo, perché Tirreno Power non dovrebbe essere messa nelle stesse condizioni”.
Petrelli (AeL) sarebbe anche disposto ad accettare la “proposta” di dislocare in polmone verde qua e la nella città ma “a patto che vengano piantate le 1500 specie arboree previste dalla prescrizione”. Parco a ridosso di Tvn senza sé e senza ma per Roberto Cosimi (Pd) perché “in politica e in città c’è una cattiva interpretazione degli elementi che verranno bruciati a Tvn. In un paese se non c’è la salute non c’è libertà”.
Tagliente e puntiglioso l’intervento di Manuedda (Verdi) ha parlato di “atteggiamento creativo del sindaco nei confronti della Pubblica Amministrazione”. “Come spesso accade il sindaco inventa – ha aggiunto il consigliere di opposizione – in questa come in altre occasioni non ci si può girare intorno o trovare sotterfugi: il parco in quel modo e in quell’area è una “prescrizione”, non ottemperarle significa incorrere in sanzioni. Lo scorso aprile, prima della lettera del sindaco (che è di settembre) il Ministero dell’Ambiente aveva già sollecitato in questo senso evidenziando la mancata ottemperanza e quindi la realizzazione dell’area boscata”. Manuedda ha infine citato il contenuto di un’altra missiva del Ministero per i Beni culturali nella quale l’ente preciserebbe che “la semplice richiesta inoltrata dal Comune di Civitavecchia non può consentire la sospensione della realizzazione di un progetto che risulta già approvato” (nota del 17.11.209). Non risulterebbe idoneo a modificare una prescrizione ministeriale quindi.“Non mi risultano infatti ad oggi – ha concluso Manuedda – prescrizioni ministeriali Via (valutazione impatto ambientale) modificate successivamente all’approvazione. Può anche essere che si possa fare, ma significa avere gli alberi piantati tra molti anni”. Insomma una discussione che è rimasta nel vuoto, o meglio maggioranza e opposizione hanno lasciato nell’aria, che attende già da troppo tempo di essere arricchita di ossigeno pulito. Il parco non può certo risolvere i problemi ambientali di Civitavecchia, ma sicuramente è meglio che ci sia.
Mat. Mar.
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