No al carbone Alto Lazio

9 febbraio 2010

Centrale a carbone - comunicato dal Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo

Comunicato stampa del Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo - riceviamo e pubblichiamo

Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo intende sottoporre all'attenzione dei cittadini due questioni le quali fanno sorgere ragionevoli dubbi circa la correttezza procedurale e la serietà istituzionale dell'Amministrazione Pensi.



a. Centrale a carbone: in data 15 dicembre 2009 il Sindaco Pensi ha espresso parere favorevole al rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale per l'impianto di Ponte di Ferro. Detto parere, immediatamente recepito in sede di commissione IPPC a Roma, è stato espresso senza minimamente consultare il tecnico appositamente nominato dalla precedente amministrazione (di cui Pensi era parte attiva) per lo studio dell'impatto ambientale dell'impianto sulla salute dei cittadini, ovvero il Dott. Federico Valerio di Genova, chimico ambientale dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro. Inoltre, come si può evincere leggendo il documento scaricabile on line al nostro sito http://info-cagc.blogspot.com, detto parere favorevole è stato dato senza porre precise condizioni all'ente gestore, bensì accontentandosi di generiche e per nulla vincolanti promesse.
E' lecito chiedersi, e soprattutto chiedere a Pensi, quale siano state le ragioni dell'atteggiamento remissivo dimostrato nei confronti di ENEL, e per quale motivo non siano state poste come condizioni vincolanti questioni come la copertura dei carbonili, la tutela dei residenti relativamente all'inquinamento acustico, la necessità di ridurre i gas serra, polveri sottili e ultrasottili, i costi energetici per il trasporto di carbone e ceneri, l’inquinamento da metalli pesanti e soprattutto di limitare l’emissione dei 67 elementi inquinanti, di cui 24 altamente cancerogeni, derivanti dalla combustione del carbone. Senza considerare il danno economico che la presenza dell'impianto arreca ai settori dell'agricoltura di pregio (enologia ed olivicoltura in primis), turistico ed immobiliare in termini di mancata riqualificazione del territorio.

b. Cave di San Terenziano: il Comune di Gualdo Cattaneo ha recentemente manifestato l'intenzione di affidare il ripristino ambientale della cava di Monte Pelato ad un'azienda la quale in passato è stata condannata, in sede civile e penale, per gravi abusi compiuti nell'attività di scavo presso il medesimo sito (uso illecito di esplosivi e superamento dei limiti estrattivi). Il Comune intende avallare un ulteriore scempio ambientale autorizzando lo scavo e l'asportazione di altri 75 mila metri cubi di materiale, che è a tutti gli effetti proprietà della comunità gualdese e per cui non è previsto il pagamento da parte della società estrattrice. Inoltre è assai grave che per l'intervento si autorizzi l'abbattimento di oltre cento querce secolari, patrimonio ambientale preziosissimo per San Terenziano e per tutto il Comune. E' lecito domandarsi, e soprattutto domandare a Pensi, per quale motivo la questione cave sia stata accuratamente bypassata nel corso della campagna elettorale e si sia proceduto in silenzio nel tentativo di affidare il ripristino ad un'azienda colpevole di gravi abusi e di scempio del territorio senza mettere al corrente la popolazione circa le reali intenzioni dell'amministrazione, anziché coinvolgere nel progetto i cavatori artigiani locali, cosa che si comporterebbe un concreto beneficio economico per le piccole imprese del luogo.

In ultimo Comitato annuncia che entrambe le questioni saranno quanto prima oggetto di esposti presso la Procura della Repubblica di Spoleto.

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