No al carbone Alto Lazio

6 aprile 2010

morte operaio a TVN: le solite balle che offendono memoria e lavoratori

E' la solita passerella della politica, con i soliti commenti, le solite finte indignazioni, le solite OFFESE alla memoria di feriti e caduti sul lavoro. Perché queste chiacchiere sono sistematicamente contraddette dall'agire degli stessi coccodrilli che oggi piagnucolano davanti ai giornalisti. Ma a TVN anche molti sindacati sono complici di questa politicaglia.

Gli operai hanno oggi occupato l'aula Pucci. In giornata l'autopsia dell'operaio deceduto.

Undici gli indagati per la morte di Sergio Capitani.
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Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa della Chiesa Evangelica Battista di Civitavecchia, (Via dei Bastioni) per la tragica morte di Sergio Capitani nella Centrale di Torre Valdaliga Nord


Alla fine del culto di Pasqua 2007, la chiesa Battista di via dei Bastioni, votò un documento sulla Centrale di Torre Valdaliga Nord, di Civitavecchia, di cui qui di seguito sono riportati ampi stralci.

E, al culto di Pasqua del 2010, siamo stati dolorosamente confrontati con la tragica morte del giovane Sergio Capitani, di 33 anni. Innanzitutto vogliamo manifestare il nostro cordoglio a tutte le persone colpite dal lutto, unitamente alle famiglie di Michele Cozzolino e Ivan Ciffary, anch'essi morti per incidenti sul lavoro nella stessa centrale nell'ottobre 2007 e nel giugno 2008.

Intendiamo affermare ancora una volta che l'annuncio della resurrezione di Cristo non ci da' tregua. La morte di Sergio, oggi, non costituisce un impedimento a questo annuncio, né una sua contraddizione, al contrario ne afferma l'urgenza. Abbiamo bisogno di riprendere a sperare e di riprendere a lottare, malgrado tutto. Non possiamo lasciare soli gli operai della centrale, né quanti, medici, tecnici, ambientalisti, soprattutto del movimento no-coke, hanno denunciato la pericolosità della Centrale sia per chi vi lavora che per le popolazioni dei comuni limitrofi.

La speranza ci scova e non ci lasca scampo. Come credenti dobbiamo impegnarci a fondo per un modello di sviluppo più compatibile con la vita. Lo dobbiamo fare in nome delle vittime di oggi per scongiurarne altre domani, che, se non saremo capaci di mobilitare le coscienze, potranno aggiungere dolore a dolore.

Tutto questo mentre ormai si parla già apertamente della futura conversione al nucleare di Montalto di Castro, che insiste, praticamente, sullo stesso territorio.

La nostra chiesa, come ha potuto, ha anche cercato di denunciare altre situazioni di violazione delle norme di sicurezza. Recentemente una denuncia del nostro pastore Massimo Aprile corredata di foto, poi pubblicata da "Il Messaggero", richiamava che le più elementari norme di sicurezza erano palesemente disattese in un cantiere edile proprio nel centro di Civitavecchia.

Come chiesa battista stiamo per dare attuazione alla decisione di installare sul tetto dell'edificio di via dei Bastioni un impianto fotovoltaico, proprio con lo scopo di dire a noi stessi e agli altri che va data priorità alla produzione di energia pulita. E ci chiediamo: perché in una città così martoriata da 50 anni di produzione elettrica inquinante, non c'è ancora uno sviluppo del solare commisurato alle potenzialità?

Questo è il momento di "pregare e vigilare". Per questo vi chiediamo di unirvi a noi in una preghiera di compassione per le vittime, di confessione di peccato per le nostre complicità e i nostri silenzi. Noi dobbiamo però anche essere "vigili". Questa volta cioè dobbiamo pregare ad "occhi aperti" cercando di comprendere in che maniera intervenire per interrompere questa spirale di morte.

La resurrezione di Cristo ce lo impone.

Per la Chiesa Battista

Massimo Aprile

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