Moscherini preparae l'enorme colata di cemento su Civitaecchia (e le mafie si preparano a banchettare)
Da centumcellae.it
Sperando di fare cosa utile ai cittadini civitavecchiesi che probabilmente si troveranno da qui a qualche anno a vivere in una città molto diversa da quella attuale, cerco di fare il punto sulla questione della Variante 29 al Piano Regolatore Generale discussa nel primo dei due direttivi del Pd svoltosi ieri lunedì 17 maggio dalle ore 17.00 alle 20.00 affinchè chi sia dei dirigenti che degli iscritti del Pd ma anche dei semplici cittadini interessati alle questioni urbanistiche della nostra città non è stato presente possa intervenire domani mercoledì 19 maggio alle ore 17.00 nella seconda seduta del direttivo-attivo del Pd.
Dall’illustrazione della Variante 29 fatta da Annalisa Tomassini, ricordo già assessore all’Urbanistica nella giunta di centro sinistra guidata dall’ex sindaco Gino Saladini, risulta che la Variante 29 non è una variante ad una variante, come furbescamente è stata presentata da questa Amministrazione, ma è di fatto una Variante al piano Regolatore Generale.
In origine la Variante 29, infatti, era stata pensata come sanatoria per sbloccare quei terreni che sono da tempo stati individuati come ricadenti nelle c.d. “zone compromesse” e che doveva permettere a tante famiglie civitavecchiesi, proprietarie di quei terreni, di potersi costruire la prima casa sul proprio terreno. Con sorpresa nel direttivo-attivo di lunedì scorso, dove ricordo erano presenti oltre 30 persone tra dirigenti di partito(15), membri della segreteria (6) e semplici iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico, abbiamo verificato come la Variante 29 sia effettivamente una variante al Prg perché la stessa non risponde al titolo con il quale è stata identificata, ossia “Piano per l’edilizia residenziale pubblica e sociale nonché per la creazione di due parchi urbani di un sistema di verde complementare finalizzati all’integrazione degli standard urbanistici e per la dotazione di infrastrutture e di servizi generale del settore nord della città”.
Infatti da un primo sguardo generale alla variante risulta che:
1) l’edilizia residenziale pubblica e sociale non sia preponderante rispetto a quella privata. Le cubature previste si traducono poi in abitazioni che andrebbero a soddisfare l’esigenza di oltre 10.000 abitanti, dato questo che cozza evidentemente con l’elevato numero di appartamenti invenduti a Civitavecchia e soprattutto a fronte di una popolazione che negli ultimi anni non è cresciuta quasi per niente. Inoltre la Variante 29 pone l’attenzione su aree non contemplate nelle precedenti 32 Varianti al Piano Regolatore Generale, ecco perché la Variante 29 risulta una vera e propria Variante al Prg.
2) Sempre nella dicitura della Variante 29 si cita anche la realizzazione di "due parchi urbani di un sistema di verde complementare finalizzati all’integrazione degli standard urbanistici", motivazione palesemente falsa perché in realtà la Variante 29 prevede di fatto il mantenimento di un parco già in essere e mancante solo del collaudo, quello di Fiumaretta, e la creazione, non si capisce bene come, di un altro parco su un fosso, quello di Zampa d’Agnello che in quanto fosso non permette la facile creazione di strutture ricreative. Dunque di quali parchi si parla? E inoltre perché non si fa menzione della ristrutturazione e della messa a norma e in sicurezza degli altri tre parchi già presenti a Civitavecchia, ovvero il Parco Antonelli-della Resistenza, il Parco dell’Oliveto-dei Martiri delle Foibe e del Parco di San Gordiano-Yuri Spigarelli che versano in una situazione pericolosa e indecorosa? Non era uno degli obiettivi del Sindaco Moscherini quella di spalmare i famosi 40 ettari del parco che l’Enel doveva realizzare a ridosso della centrale sui parchi cittadini? Mi sembra che di ciò nella Variante cementificatoria non vi sia traccia. Anzi no, scusate in effetti le micro aree di verde che questa Amministrazione pensa possano essere sufficienti a 60.000 abitanti siano quelle contemplate all’interno delle dieci rotatorie da realizzare entro l’estate.
3) Anche se il quartiere di Aurelia resta miracolosamente fuori da questa cementificazione, in realtà perché già “mangiata” dal progetto del Piau, per caso l’area interessata da alcune costruzioni è quella che si trova all’ingresso di Aurelia, sulla sinistra e di proprietà della Compagnia Portuale Civitavecchia. Curioso, non trovate?
4) Nella Variante 29 non si fa riferimento al Piano Territoriale Provinciale Generale che vincola le varianti dei Comuni della Provincia di Roma e che anche in questo caso, forse per un’altra mera coincidenza, non viene tenuto presente. Va ricordato che tutte le varianti devono fare riferimento al Ptpg, quindi non si capisce come mai non sia stato scritto nulla in proposito nella Variante 29.
5) L’area di interesse della Variante 29 arriva, anche qui guarda caso, proprio al confine con la Scaglia, nei pressi di Torre d’Orlando dove, sempre per puro caso, l’Ater ha acquistato un’area sulla quale intende costruire a costo zero per il Comune ben 300 appartamenti di edilizia pubblica e sociale, eccola qua, e che invece il sindaco Moscherini stà inspiegabilmente impedendo a vantaggio della realizzazione delle 40 mini casette di legno che devono sorgere in una quartiere già duramente provato da mille problemi come San Liborio. Per dovere di verità va detto che sono solo quattro le aree all’interno della città destinate all’edilizia pubblica mentre oltre il 60% di quello che si vuole realizzare ricade nell’edilizia privata. Inoltre dalla Scaglia in poi fino al Comune di Tarquinia, passando per la Frasca, Sant’Agostino, Aurelia e Santa Lucia ci si trova nell’area interessata dal mega progetto di Moscherini denominato Piau e che prevede la realizzazione di 4200 ettari di zona industriale e che sempre per puro caso permetterebbe, ecco qui, l’impiego di 10.000 persone. Non certamente civitavecchiesi.
6) Infine le tavole della Variante 29 e quelle del Piau sempre per uro caso, si incastrano perfettamente come due parti di un unico grande puzzle. Una Variante diabolica, dunque che non permette una seria riflessione su una procedura che non contempla una concertazione corale con le reali esigenze della collettività civitavecchiese ma che di fatto risponde ad oscuri e poco chiari interessi privati. Dunque con questo tipo di stravolgimento ai fini della mera speculazione edilizia si tradisce l’originario spirito della Variante 29, ovvero quello di sbloccare le zone compromesse e permettere ai singoli civitavecchiesi di costruirsi la prima casa a vantaggio di interessi urbanistici privati, oltre che della realizzazione di edilizia residenziale e sociale e di interventi a beneficio del miglioramento del verde pubblico.
Ricordo che la variante 29 sarà oggetto di discussione del Consiglio Comunale che si svolgerà dopodomani, giovedì 20 maggio.
Roberta Galletta - Coordinatrice Circolo Partito Democratico Civitavecchia
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