Fonte
"Una settimana sin troppo concitata questa, in merito al problema riconversione a carbone della centrale ENEL di Rossano, segnata dall’annunciata Conferenza dei Servizi che il Ministero per lo Sviluppo Economico ha indetto per il prossimo 15 luglio a Roma. Numerosissimi gli enti chiamati in questa assise, che rappresenta lo strumento tecnico giuridico attraverso il quale si raccoglieranno tesi, pareri e posizioni che potranno portare al rilascio di processi autorizzativi o, come tutti ci auguriamo, al rigetto degli stessi, perlomeno fintanto che ENEL proporrà una riconversione basata sul carbone, aldilà di qualsiasi percentuale di utilizzo.
Nel lungo elenco di enti che dovranno comparire alla prima convocazione della Conferenza dei Servizi, qualcosa però non torna, il Sindaco di Corigliano è stato interpellato solo “per conoscenza”, senza essere chiamato a pronunciarsi su un progetto che si dovrebbe attuare ad un solo chilometro di distanza dal confine est del proprio territorio comunale e basato peraltro sull’utilizzo del Porto di Corigliano per fasi di carico e scarico di materiali da utilizzare nella nuova centrale. Non solo, anche fra gli enti “invitati” ci sono enormi perplessità: sia la Capitaneria di Porto di Corigliano che la Provincia di Cosenza, sono state convocate in assenza di una qualsiasi Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.) che si sarebbe dovuta produrre in relazione al progetto, anche e soprattutto per consentire a tutti i soggetti istituzionali di avere maggiori strumenti di valutazione. Mentre la Provincia di Cosenza e il Comune di Corigliano hanno presentato al Ministero dello Sviluppo Economico opportuna istanza legata a tali gravi mancanze, si fa sempre più importante a questo punto il ruolo giocato dalla Regione Calabria sul futuro del progetto, soprattutto in sede di Conferenza dei Servizi.
Il Governatore Scopelliti incontrerà lunedì 12 luglio una delegazione formata dal Presidente della Provincia di Cosenza Oliverio, dal Sindaco di Rossano Filareto e da quello di Corigliano Straface e da alcuni membri del COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SIBARITIDE con in testa il proprio Presidente Avvocato Minnicelli, per discutere del progetto ENEL. L’attesissimo incontro segue alla lettera aperta inviata pochi giorni fa dal CO.DI.S³ al Governatore, agli Assessori Trematerra e Gentile, nonché al Presidente del Consiglio Regionale Talarico e ai Capigruppo in Consiglio Regionale, e rappresenta un’occasione importante per capire come la Regione si esprimerà a difesa del territorio della Sibaritide. All’appuntamento con Scopelliti, reso possibile anche grazie alla mediazione dell’Onorevole Dima, prenderanno parte anche i Consiglieri Regionali Caputo e Gallo, nonché gli stessi assessori Trematerra e Caridi.
“Ci auguriamo che dall’incontro coi vertici della Regione si giunga ad un allargamento del fronte del NO al carbone, a fianco dei Sindaci dei Comuni della Sibaritide che hanno deliberato e che ancora stanno deliberando contro questo progetto, siamo certi che oltre alla Provincia di Cosenza ci sarà anche la Regione Calabria, in modo da far prevalere una posizione di comune e motivato dissenso in Conferenza dei Servizi. L’obiettivo è quello di poter far confluire nella Sibaritide un progetto di investimento che sia davvero compatibile con il territorio, con il suo modello di sviluppo economico e con la salute dei cittadini. Il piano di ENEL non solo non sarà in grado di elevare il livello occupazionale dell’impianto una volta andato a regime, ma distruggerà per sempre importanti elementi dell’economia endogena quali le produzioni agricole, il settore ittico e quello turistico, arrecando gravissimi danni alla salute dovuti alle concentrazioni di metalli pesanti e polveri ultrafini che ad oggi nessun filtro è in grado di bloccare, così come la più parte della comunità scientifica ha da tempo ampiamente dimostrato. Il carbone pulito è una pericolosa mistificazione, ENEL avrebbe mezzi e modi per poter investire un miliardo e duecento milioni di euro in un progetto di riconversione che rilanci l’impianto di Rossano attraverso la produzione di energie rinnovabili, come peraltro ha fatto altrove nel nostro paese, salvaguardando posti di lavoro attuali e futuri che nessuno intende negare alla popolazione, specie in questo momento di grave stallo economico.”, afferma l’Avv. Minnicelli.
“Civitavecchia e Brindisi sono territori diversissimi dal nostro, vantano un ampio bacino industriale e un polo chimico che la Sibaritide non possiede, hanno caratteristiche geo morfologiche molto differenti dalla Piana di Sibari e il livello d’inquinamento di quelle aree è molto elevato anche per la presenza delle Centrali rispettivamente di Tor Valdaliga Nord a Cerano, nonostante ENEL si prodighi per sostenere il contrario. Le recenti analisi effettuate nel comprensorio di Civitavecchia e finanziate in maniera autonoma dai Comitati cittadini, hanno fatto rilevare dati preoccupanti che a breve diffonderemo come ulteriore punto di vista informativo. Nei territori immediatamente limitrofi alle suddette centrali sono state vietate le coltivazioni di prodotti agricoli ad uso alimentare, mentre nelle zone circostanti, gli agricoltori lamentano che i propri ortaggi non vengono più acquistati dalla più parte della grande distribuzione proprio perché provenienti da aree considerate inquinate, ove di registra un incremento di gravi patologie fra cui varie forme tumorali. Tutto questo è misurabile molto spesso soltanto al di fuori di questi super impianti tecnologici, è quindi necessario guardare dentro ai territori vicini ad essi e dialogare con le popolazioni che li abitano” conclude Luigi Pisani.
13 luglio 2010
Rossano: si allarga il fronte del no al carbone
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento