No al carbone Alto Lazio

22 settembre 2010

Torre Valdaliga Nord: il Ministero dello Sviluppo Economico diffida enel

Riportiamo da BiGnotizie.it

"Il Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l'Energia, a firma del direttore generale Rosaria Romano, ha inviato una lettera all'Enel produzione, al Ministero dell'Ambiente, alla Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro) della Asl di Civitavecchia e, per conoscenza, alla procura locale, dove segnala una serie di inadempienze relativamente alla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord.

E sono violazioni pesanti, come emerso dopo che i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Roma (NOE), hanno eseguito dei sopralluoghi il 31 maggio, il 9 giugno ed il 15 luglio dell'anno in corso, su incarico della procura della Repubblica di Civitavecchia. Tutte inadempienze che, come dice il documento, non rispettano "le prescrizioni contenute nei provvedimenti autorizzativi".

Ecco quali sono: "il sistema di trasferimento del carbone, non realizzato interamente in depressione, con particolare riferimento alla sezione destinata al caricamento del carbone in banchina. La dispersione di polvere di carbone durante le operazioni di caricamento dalla nave, con ricadute sul molo, sulla nave e sulle attrezzature (e probabilmente in mare). Il fatto costituisce criticità sotto il profilo ambientale e per la salute dei lavoratori. Nei carbonili (Dome A e B) l'assenza di un impianto di ventilazione forzata con sistema filtrante potrebbe non assicurare la captazione/abbattimento delle polveri. Non è esclusa inoltre la fuoriuscita di polvere dall'apertura sommitale e da quelle poste alla base. Nei capannoni destinati allo stoccaggio del gesso e del calcare, l'assenza di un impianto di ventilazione forzata con sistema filtrante potrebbe non assicurare la captazione/abbattimento delle polveri. Non è esclusa inoltre la fuoriuscita di polvere dalle aperture e dalle serrande d'ingresso. Nel maggio 2010 la procedura di prelievo delle aliquote di carbone è stata eseguita con modalità diverse da quelle previste. Nell'area per ricovero carbone in emergenza sono risultati presenti cumuli di cenere pesanti". Il Ministero aggiunge inoltre che "è stato consentito ad un lavoratore di operare con pala meccanica nel capannone del gesso, ossia in ambiente chiuso e con mezzo a motore privo di captazione dei fumi di scarico. In tema di qualità dell'aria, con riferimento al piano di risanamento della qualità dell'aria della regione Lazio, è stato infine verificato che è stato utilizzato carbone con contenuto di zolfo superiore allo 0,3%, contrariamente alle norme tecniche di attuazione del piano di risanamento della qualità dell'aria del Lazio".

Il Ministero dunque, diffida l'Enel dal proseguire tutte queste attività "senza l'ottemperanza immediata delle disposizioni previste", mentre per quel che riguarda i carbonili "entro 15 giorni dalla presente (la lettera è del 17 settembre 2010) dovranno essere fornite al ministero ampie e dettagliate indicazioni che dimostrino l'adeguatezza del sistema di circolazione dell'aria e una valutazione inerente la possibile emissione nell'ambiente di polvere di carbone". Quindi conclude riservandosi di "trasmettere apposita segnalazione al sindaco di Civitavecchia, qualora a seguito degli accertamenti si configurino gli estremi di una situazione di pericolo o di danno per la salute".

A quel punto spetterà a Moscherini decidere il da farsi, in quanto in base alla convenzione firmata con l'Enel, il sindaco ha il potere di decidere di fermare la centrale qualora non siano rispettate le prescrizioni sull'inquinamento ambientale e sulla salute pubblica, come si evince piuttosto chiaramente dal documento del ministero.

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