No al carbone Alto Lazio

22 dicembre 2010

L'allarme arsenico resta, nonostante le deroghe alla legge.

"Arsenico nell'acqua, arriva un commissario governativo da bigNotizie

CIVITAVECCHIA - Sarà un commissario straordinario che verrà nominato dal Governo a dirimere la intricata questione relativa ai nuovi limiti dell'arsenico nell'acqua imposti dalla Comunità europea, che ha fissato il valore massimo in 10 microgrammi per litro.

Il Consiglio dei Ministri ha infatti dichiarato lo stato di emergenza su sollecitazione della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini per 20 Comuni della Regione. E tra questi anche se la lista ufficiale non è stata ancora pubblicata, ci sarebbe per il momento anche anche Civitavecchia.
Civitavecchia pur avendo infatti concentrazioni massime che non superano in alcune zone (quelle servite dal Medio Tirreno) i 12/13 microgrammi per litro(quindi valori molto vicini alla soglia imposta dalla Ue) paga lo scotto da far parte di una Regione che chiese una deroga fino a 50 microgrammi per far fronte ed esigenze come quelle del viterbese dove l'acqua registra alte percentuali di arsenico. Deroga che è stata respinta dall'Unione europea.

Ora il neo Commissario straordinario dovrà mettere in campo azioni immediate per la salvaguardia della salute pubblica. Prima di tutto si dovrà agire sulla dearsenificazione, realizzando condutture che misceleranno acque nei limiti della normativa europea con l'acqua non a norma, in modo da abbassare la presenza media in microgrammi dell'arsenico nei limiti consentiti dall'Europa.

"In città non è però il caso di allarmarsi – ribadisce Franco Grassi del consorzio Medio Tirreno – abbiamo infatti chiesto alla Regione di scorporare Civitavecchia dall'elenco, viste le basse concentrazioni di arsenico presenti in città. In ogni modo stiamo già mettendo in atto tutte le procedure per abbattere i valori (da tempo si sta studiando un sistema per la miscelazione delle acque del Medio Tirreno prevenienti dalla Tuscia con quelle dell'Acea e del Nuovo Mignone) e daremo comunque informazioni appena di saprà qualcosa di certo a livello regionale per i provvedimenti di prendere".
Si parla comunque della possibilità, in attesa che i parametri scendano alla soglia di 10 microgrammi per litro, di vietare l'acqua per usi alimentari a donne incinte e bimbi sotto i tre anni di età.

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