No al carbone Alto Lazio

9 marzo 2011

Tutela del fiume Marta, l'indifferenza del Consiglio comunale

Riceviamo e pubblichiamo
"Lo scorso 4 marzo a Tarquinia ho partecipato al consiglio comunale aperto per la salvaguardia del Marta. Regione e Provincia hanno dato prova di buona volontà mandando alcuni consiglieri, mentre il Comune di Tarquinia ha dato prova di disinteresse in quanto è venuto a mancare il numero legale dei consiglieri e quindi la possibilità di approvare la mozione preparata dal SIB (Sindacato italiano Balbeare) e presentata dal consigliere Marco Tosoni.
A differenza dei precedenti incontri e nonostante l'apatia del comune di
Tarquinia è emersa comunque la volontà politica di rendere operativa una task
force ambientale per risolvere le emergenze del fiume. Particolarmente
significativo è stato l'intervento di Equitani, assessore provinciale, che ha
sostenuto la necessità di un piano pluriennale di interventi coordinati che tengano presente il fiume nella sua totalità.

E' stato proiettato il video (a cura di Marzia Marzoli per conto del SIB) sullo
stato di emergenza ambientale in cui versa il fiume. I problemi evidenziati sono
i batteri, l'inquinamento chimico e la torbidità delle acque causati
dall'inadeguatezza del sistema fognario (14 comuni sono privi di depuratore),
dagli scarichi della cartiera,dal dilavamento delle sponde e dall'eccesso di
nutrienti (azoto e fosforo). Erano presenti , oltre a Regione Lazio e provincia
di Viterbo, rappresentanti del Comune di Viterbo, del Comune di Marta, del
Comune di Tuscania, della Capitaneria di Porto, dell'Arpa Lazio, dell'Università
della Tuscia e del Consorzio di Bonifica della Maremma etrusca.

Ho appreso con piacere che stanno per iniziare dei lavori sul sistema fognario
di Tuscania e Viterbo, che la cartiera è almeno temporaneamente chiusa e che il
consorzio di Bonifica ha iniziato una rinaturalizzazione delle sponde. Riguardo
a ciò, l'ing. Pisarri, direttore del consorzio, ha caldeggiato la programmazione
di interventi di manutenzione ordinaria che, al contrario di quelli effettuati
fino ad ora in situazioni di emergenza, tutelerebbero la flora e, quindi il
dilavamento delle sponde.

Ci sono purtroppo, anche delle cattive notizie: nella maggior parte dei comuni ,
tra cui Tarquinia, non c'è la separazione tra acque bianche e acque nere, quindi
quando c'è una forte pioggia le fognature tracimano tal quali nei fossi
adiacenti e quindi nel mare; inoltre il prof. Nascetti, dell'Università della
Tuscia, ha avvertito del pericolo di invasione delle alghe a causa dell'eccesso
di nutrienti nel caso non si riuscisse a modificare i metodi agricoli
attualmente utilizzati.
A tal proposito mi preme dire che sarebbe , a mio parere, necessario dare agli
agricoltori degli incentivi economici consistenti, una formazione gratuita e la
possibilità di inserirsi in un circuito di vendita diverso da quello attuale
affinché sia loro possibile coltivare e vendere utilizzando meno prodotti
dannosi per l'ambiente. Non è pensabile che essi passino ad un nuovo tipo di
agricoltura senza essere sostenuti dalla pubblica amministrazione che dovrebbe
rendere loro disponibili a tal fine gli incentivi europei.

Quasi al termine della riunione c'è stato un intervento che si è rivelato
involontariamente comico: la rappresentante dell'ARPA Lazio ha infatti voluto
rassicurare il Sindacato Balneatori Italiani dicendo loro di stare tranquilli
visto che una nuova delibera ha innalzato i livelli di tollerabilità in merito
ai batteri fecali! Come se una delibera bastasse a non sentire l'odore di fogna
che viene dalle acque marine !
La ciliegina sulla torta l'ha poi messa il sindaco Mazzola che ha invitato a
diffidare dei “professoroni” che parlano di inquinamento e che ha ripetuto il
solito mantra “mancano i fondi”.
Ciò non mi ha stupito affatto, anche perché ricordo ancora quando, anni fa,
negava che l'acqua del mare e del fiume fosse sporca, arrivando anche minacciare
di querele chi sostenesse il contrario. Peccato che i divieti di balneazione
fossero già pubblicati sul sito del Ministero della Salute!

Elena Maria Scopelliti

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