No al carbone Alto Lazio

28 maggio 2011

Cina, ora cancro prima causa di morte. Il carbone tra i principali responsabili

Tradotto in italiano da Comedonchisciotte.org / Di J. Larsen http://www.earth-policy.org

Il cancro è ora la principale causa di morte in Cina. I dati del Ministero della Salute cinese riporta che le morti per tumori sono quasi un quarto del totale dei decessi in tutto il paese. Mentre nei paesi in via di industrializzazione sono comuni le piaghe della povertà - malattie infettive e alta mortalità infantile – in questo caso siamo di fronte a patologie associate ai paesi più ricchi, come le malattie del cuore, gli infarti e il cancro.

Anche se ci si aspetterebbe che tutto ciò avvenga nella città più ricche della Cina, dove le biciclette sono state rottamate per le auto e il consumo di carne è in aumento, invece vale anche per le aree rurali. Infatti, gli studi dalle zone di campagna rivelano un’epidemia di “paesi dei tumori” collegati all’inquinamento di alcuni dei settori industriali che danno la spinta all’esplosiva economia cinese. Ma, nel porre la crescita economica al di sopra di qualsiasi altra cosa, la Cina sta sacrificando la salute della sua gente, mettendo a rischio la sua prosperità nel futuro.

Il cancro ai polmoni è la più comune patologia tumorale in Cina. Le morti per questa malattia spesso fatale sono cresciute quasi di cinque volte rispetto agli anni ’70. Nelle tentacolari città cinesi, come Shanghai e Pechino, dove il particolato nell’aria è spesso quattro volte più alto che a New York, circa il 30 per cento delle morti per cancro derivano dal tumore ai polmoni (Vedere i dati.)

L’aria inquinata non è associata solamente con varie patologie tumorali, ma anche alle malattie del cuore, all’infarto e alle malattie dell’apparato respiratorio, con oltre l’80 per cento delle morti nella aree agricole. In base ai dati del Centro Cinese per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione, l’utilizzo del carbone è responsabile del 70 per cento delle emissioni di fuliggine che oscurano il sole in gran parte del paese, dell’85 per cento di quelle di biossido di zolfo, che provoca le piogge acide e lo smog, e il 67 per cento di quelle di monossido di azoto, un precursore del pericoloso livello dell’ozono nell’atmosfera. L’utilizzo del carbone è responsabile anche delle maggiori emissioni di cancerogeni e di mercurio, una potente neurotossina. Le ceneri del carbone, che contengono materiali radioattivi e metalli pesanti tra cui il cromo, l’arsenico, il piombo, il cadmio e il mercurio, sono la principale fonte dei rifiuti solidi industriali. Le ceneri tossiche, che non vengono più usate dagli impianti o ritrasformate, vengono stipate nei depositi, da dove possono essere portate via dalle correnti d’aria o percolare i contaminanti nelle falde acquifere.

L’inquinamento da carbone combinato alle emissioni delle fiorenti industrie cinese e le rottamazioni del numero sempre più alto di veicoli sono già sufficienti per ostacolare il respiro e mettere a repentaglio la salute. Ma ciò non impedisce alla metà degli uomini cinesi di fumare. Il fumo è molto meno comune tra le donne: meno del 3 per cento si accende una sigaretta. Ma quasi il 10 per cento del milione di cinesi che muoiono ogni anno per malattie collegate al fumo sono esposti al fumo passivo, ma non sono fumatori.

Nelle zone rurali, i cancri al fegato, ai polmoni e allo stomaco raggiungono ciascuno quasi il 20 per cento dei decessi riferiti alle patologie tumorali. Il cancro al fegato ha una possibilità tre volte maggiore di uccidere un agricoltore cinese rispetto a un cittadino del resto del mondo; per quanto riguarda il tumore allo stomaco, i cinesi che vivono in campagna hanno il doppio della probabilità di contrarlo rispetto a qualsiasi altro terrestre. Questi tumori sono provocati dalle acque inquinate dai prodotti chimici e dagli scarichi, insieme ad altri contaminanti ambientali.

Mentre le industrie, gli stabilimenti industriali e le miniere scaricano senza sosta gli inquinanti, i fiumi e i laghi stanno prendendo delle colorazioni malaticce. Anche le risorse acquifere sotterranee sono state contaminate. I dati del governo indicano che metà dei fiumi cinesi e più di tre quarti dei laghi sono troppo inquinati per poter utilizzare l’acqua per l’alimentazione, anche dopo i trattamenti. Tuttavia, rimangono la principale fonte di acqua per molte persone.

Sono stati individuati più di 450 “villaggi dei tumori” negli anni recenti, secondo i dati di un analisi condotta dal geografo Lee Liu, pubblicata nel 2010 sulla rivista Environment. Queste comunità – dove un insolito numero di persone sono state colpite dalle stesse patologie tumorali – tendono ad ammassarsi nelle aree più povere lungo corsi d’acqua inquinati o lungo i canali di scarico delle zone industriali. Anche se la gran parte dell’iniziale sviluppo industriale cinese è avvenuto lungo la costa, ultimamente le industrie vengono ubicate dove il lavoro costa meno e la sorveglianza ambientale è meno accurata, spingendo la cosiddetta “cintura del cancro” verso l’interno.

Per i villaggi un tempo largamente autosufficienti, l’avvelenamento dell’acqua e del suolo è devastante. I ragazzi e le persone in forze spesso vanno a cercarsi da vivere altrove. I troppo vecchi, i troppo poveri e i troppo ammalati restano, lottando per lavorare la terra avvelenata.

Liu ha notato che in alcuni casi estremi, come nel villaggio di Huangmengying nella provincia di Henan, “il tasso di morte è più alto di quello delle nascite e sta aumentando rapidamente” e non a causa dell’invecchiamento della popolazione. In questo villaggio, che riceve l’acqua annerita da un affluente del famigerato fiume Huai, circa l’80 per cento dei giovani del villaggio sono malati cronici. Persino a un bambino di un anno gli è stato diagnosticato un cancro. Circa la metà dei decessi tra il 1994 e il 2004 sono stati causati da tumori al fegato, al retto e allo stomaco. I dati più recenti non sono ancora disponibili perché il dirigente governativo che rese i dati pubblici fu accusato di “rivelazione del segreto di stato”, fu licenziato dal suo posto di segretario del Partito del villaggio e ora non vuole parlarne, in base al resoconto del Global Times.

A causa del lasso di tempo che intercorre la diagnosi e la morte, oltre alla mancanza di prevenzione per molte delle persone povere che vivono nelle zone più inquinate, l’intensità dell’epidemia tumorale in Cina potrebbe anche essere più alta di quanto finora immaginato. E non tutto l’inquinamento ambientale è endogeno. La contaminazione riguarda sia la geografia - le tossine nei prodotti e nei raccolti vengono veicolate dal flusso commerciale o sono letteralmente trasportate dalle correnti al di là degli oceani — che le nuove generazioni.

La gioventù cinese, il futuro del paese, è a rischio. Negli ultimi anni i tassi di anormalità infantile sono incrementati rapidamente nelle più grandi città e nelle campagne. I funzionari della pianificazione familiare cinese collegano questa “crescita allarmante” alla contaminazione ambientale. Le miniere di carbone e le aree per la sua trasformazione nella provincia di Shanxi sono il luogo dove il tasso di anormalità infantile è più alto al mondo: più dell’8,4 per cento. Del milione di neonati affetti ogni anno in Cina, un 20 o 30 per cento può essere trattata, ma il 40 per cento avrà invalidità permanenti. Il resto muore poco dopo la nascita.

Negli ultimi anni, migliaia di bambini che vivono nei pressi delle miniere di piombo, delle fonderie o degli impianti per la produzione delle batterie sono stati avvelenati. Mortale se assunto in gran quantità, il piombo nel sangue è comunque considerato dannoso in qualsiasi concentrazione. L’esposizione a questo metallo può ostacolare lo sviluppo del sistema nervoso e l’apprendimento, il blocco della crescita e un calo del QI. Ci sono storie toccanti sui bambinin che perdono la capacità di andare a scuola o che non riescono a stare in buona salute a causa dell’esposizione a alti livelli di contaminazione da piombo.

Per il paese che ha imposto un figlio per famiglia, non è strano assistere a sempre più frequenti “incidenti di massa” (il termine del governo per le proteste) provocati dalle ricadute sulla salute dell’inquinamento. In alcuni casi, l’attività di industrie irresponsabili è cessata dopo le proteste; in altre, il governo ha traslocato intere comunità per consentire agli inquinatori di continuare nelle loro operazioni. E in molte circostanze, la contaminazione prosegue con la stessa intensità.

È facile puntare il dito contro le industrie senza scrupoli e i funzionari governativi che guardano da un’altra parte, ma una qualche responsabilità per l’ambiente malsano della Cina proviene dal di fuori dei confini. I rifiuti sono spesso caricati in container oltre oceano e scaricati direttamente in Cina. Insidiosamente, i consumatori occidentali si tuffano sui componenti artificialmente economici “made in China” e hanno poi esternalizzato l’inquinamento in direzione della fabbrica planetaria.

Ancora quest’anno in concomitanza con la pubblicazione del piano quinquennale cinese, il New York Times ha citato il proclama del Primo Ministro, Wen Jiabao: “Non dobbiamo più pregiudicare l’ambiente per il bene della crescita e per i lanci scriteriati sul mercato.” E mentre la retorica dei funzionari riconosce l’importanza della preservazione dell’ambiente e della salute della sua gente, il governo cinese ha ancora molta strada da fare per aumentare la trasparenza e il rafforzamento dei controlli ambientali esistenti, per non menzionare il rafforzamento della protezione. Se così non fosse, il fardello tossico che schiaccia il paese minaccia di interrompere o di far arretrare i cospicui miglioramenti ottenuti nella tutela della salute negli ultimi 60 anni, che hanno portato l’aspettativa di vita da 45 a 74 anni e ha abbattuto la mortalità infantile da 122 morti per 1.000 nascite a meno di 20. I profitti economici possano andare perduti se la produttività declina e se si dovranno pagare conti salati per la salute. In ultima analisi, un paese malato può prosperare solo a breve termine.

Principali Cause di Morte nella Cina urbana e rurale, 2009

Morti per 100.000 abitanti.


Tumori maligni - Urbana 167.6 Rurale 159.1
Patologie cardiache - Urbana 128.8 Rurale 112.9
Patologie cerebrovascolari - Urbana 126.3 Rurale 152.1
Patologie dell’apparato respiratorio - Urbana 65.4 Rurale 98.2
Cause esterne di ferimento o avvelenamento - Urbana 34.7 Rurale 54.1
Patologie endocrine, nutrizionali e metaboliche - Urbana 20.3 Rurale 11.3
Patologie dell’apparato digerente - Urbana 16.6 Rurale 14.6
Altre patologie - Urbana 10.7 Rurale 7.7
Patologie dell’apparato urogenitale - Urbana 7.3 Rurale 7.2
Patologie del sistema nervoso - Urbana 6.9 Rurale 5.1
Malattie infettive (non includono la tubercolosi respiratoria) - Urbana 4.4 Rurale 5.0
Malattie non diagnosticate - Urbana 4.1 Rurale 2.8
Disordini mentali - Urbana 3.6 Rurale 3.1
Malformazioni congenite, deformazioni e anormalità cromosomiche - Urbana 2.3 Rurale 2.2
Tubercolosi respiratoria - Urbana 1.9 Rurale 2.3
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo - Urbana 1.8 Rurale 1.3
Patologie del sangue, degli organi che lo formano e immunodeficienza - Urbana 1.6 Rurale 1.0
Malattie perinatali - Urbana 1.5 Rurale 2.5
Malattie portate dai parassiti - Urbana 0.5 Rurale 0.1
Gravidanza, parto e puerperio - Urbana 0.1 Rurale 0.2

Fonte: Earth Policy Institute from National Bureau of Statistics of China



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Fonte: http://www.earth-policy.org/plan_b_updates/2011/update96

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