No al carbone Alto Lazio

20 maggio 2011

V. Destro: ora rinnovabili per il Polesine

Da RovigoOggi
"È un buon momento per il Movimento 5 Stelle, indubbiamente. Prima il buon successo alle amministrative di Adria e Rovigo, per il quale rinnoviamo ancora i ringraziamenti a chi ci ha sostenuto e votato, non se ne pentiranno, ed ora la sentenza del Consiglio di Stato che riporta a zero le autorizzazioni ministeriali al carbone Enel.
A dire il vero ci sentiamo soddisfatti a metà sull'ultima questione anche perché ci sarebbe piaciuto che i lavori di demolizione della centrale di Polesine Camerini fossero eseguiti, senza ulteriori lavori di costruzione a seguire, ovvio, ma fermare il carbone è vitale per il Delta del Po e il Polesine intero.
E non parliamo solo degli aspetti ambientali o della salvaguardia della salute, ma anche e soprattutto del modello di sviluppo economico che il Polesine, attraverso le istituzioni politiche ed economiche, sarà ora costretto a rivedere.
Sì, perché, se da un lato quell'Enel che, ricordiamolo, non prevede un soldo da destinare alla riconversione fino al 2014 nel proprio piano economico, sappiamo che non mollerà la presa, nonostante le minacce di portare l'investimento fuori dal nostro Paese, dall'altro consideriamo non sia ulteriormente procrastinabile la rimozione dalla prospettiva futura dell'equivoco riconversione, alibi per pochi e ostacolo per tanti, per ridare spinta e vigore ad un'economia polesana che attraversa un periodo di pesante crisi.
Tra le troppe voci dolenti su Polesine Camerini, individuiamo comunque qualche segno di concreto risveglio.
Pensiamo a quanto affermato da Unindustria sulla necessità, considerato perlomeno l'ulteriore allungamento dei tempi Enel, di avviare un ragionamento su un modello di sviluppo diverso, lontano dall'ipotesi di un polo energetico polesano che, oltretutto, finora ha portato più beffe che vantaggi (pensiamo al rigassificatore) e vada nel senso di una valorizzazione delle peculiarità del nostro territorio e ne sviluppi le potenzialità finora bloccate utilizzando le risorse disponibili, fondi per le aree di crisi, finanziamenti europei e altro, con un indirizzo preciso: la creazione di un'economia basata sullo sviluppo delle rinnovabili, sulla filiera del riciclo, sul settore agroindustriale, pesca e sul turismo che, vista anche la bassa antropizzazione della nostra provincia, sia bastante a creare occupazione e benessere diffusi.
In questo senso pensiamo di proporre a breve un tavolo di confronto e ragionamento tra gli attori economici, politici e le parti sociali che possa rappresentare l'embrione di un modo nuovo e diverso di operare per il Polesine e i suoi abitanti.
Noi, cittadini del Movimento 5 Stelle, crediamo sia la via necessaria: andare oltre gli steccati di piccolo interesse per operare nell'interesse collettivo.

1 commento:

bla78 ha detto...

Tutte le contraddizioni del Quarto conto energia escono allo scoperto, con gravi danni per chi investe in rinnovabili: http://www.sosrinnovabili.it/news/69/confronto-tra-il-terzo-e-il-quarto-conto-energia