Dal blog di Gualerzi (Repubblica)
"L’Ocse e l’Agenzia internazionale per l’energia hanno lanciato un appello per ridurre le sovvenzioni ai carburanti fossili, che nel 2010 hanno superato i 400 miliardi di dollari nel mondo. “E se non ci saranno cambiamenti di politica da parte dei governi, potremmo raggiungere i 660 miliardi di dollari nel 2020, pari allo 0,7% del pil mondiale”, ha avvertito Fatih Birol, capo degli economisti dell’Aie.
A sua volta, riferiscono le agenzie di stampa, il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, ha commentato che il livello di sovvenzioni è divenuto “insostenibile” e che la cifra è superiore a quella delle sovvenzioni all’agricoltura nel mondo, a vantaggio di una gran parte di paesi sviluppati. Secondo i responsabili energetici dell’Ocse, abbandonare i finanziamenti alle energie fossili (petrolio, gas, carbone) permetterebbe di ridurre la domanda mondiale di energia del 4,1% e la domanda di petrolio di 3,7 milioni di barili quotidianamente.
L’abbandono comporterebbe inoltre una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 1,7 miliardi di tonnellate all’anno. Secondo le stime dell’Agenzia, le sovvenzioni “che riducono artificialmente” i prezzi dei carburanti si attestano a 409 miliardi di dollari (310 mld euro) nel 2010, pari a 110 miliardi in più del 2009 a fronte del rialzo dei prezzi dell’energia (ma 150 miliardi meno del 2008, quando i prezzi avevano raggiunto un picco storico).
Un problema di cui non parla nessuno, perché come è noto l’unico vero scandalo sono gli incentivi al fotovoltaico previsti dal conto energia.
7 ottobre 2011
Appello internazionale per ridurre le sovvenzioni pubbliche alle fonti fossili
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