No al carbone Alto Lazio

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8 giugno 2011

Disboscamento de La Frasca, la Procura apre indagine

"La procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un'indagine sull'abbattimento dei pini alla Frasca. Abbattimento abusivo di alberi è il reato ipotizzato dalla magistratura inquirente. Il fascicolo è in mano direttamente dal procuratore capo Gianfranco Amendola, che ha dato incarico alla Guardia Forestale di eseguire tutti gli accertamenti.
 E dai primi controlli emerge un primo documento. Una richiesta da parte dell'Arsial alla provincia di Roma per poter abbattere più degli oltre 170 alberi malati che erano stati individuati. Palazzo Valentini però, non ha mai risposto e così, trascorsi sessanta giorni e per la clausola del silenzio-assenso, l'Arsial ha deciso di procedere. A quanto pare però, anche in questa richiesta il numero degli alberi da abbattere era molto inferiore ai quasi duemila che invece sono stati abbattuti. Intanto la stessa procura ha ordinato il trasporto degli alberi malati e abbattuti." - Fonte: bignotizie

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Ennesimo insulto alla popolazione: Moscherini designa un soldatino di enel a capo di "Civitavecchia infrastrutture".

Una mossa al limite dell'incredibile, ma perfettamente in linea con la politica vista dallo speculatore Gianni Moscherini, uno abituato a giocare d'azzardo con le vite della popolazione che amministra. Pubblichiamo comunicato di Simona Ricotti - Forum Ambientalista

Non intendo entrare nel merito della competenza delle scelte effettuate dal Sindaco Moscherini sulle nuove nomine relative alle partecipate comunali, anche perché difficilmente potrebbero essere peggiori ed avere effetti più gravi di quelli concretizzatisi con quelle del recente passato ( Romagnuolo docet).
Certo è, però, che la scelta di nominare l’ing Ennio Fano a responsabile di “Civitavecchia Infrastrutture” suona come uno schiaffo alla dignità di un’intera popolazione.

Ricordiamo solo che l’Ing. Fano ha ricoperto i ruoli, in successione, di Responsabile delle politiche ambientali e di Responsabile grandi progetti dell'Enel.

Proprio in tali vesti, oltre ad essere uno dei più grandi  sostenitori del progetto di riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord, si è reso protagonista di diverse affermazioni offensive non solo per la popolazione locale, ma anche per l’intelligenza umana.

Fu infatti l’ing. Fano che in diverse circostanze classificò come un “falso” i dati sui tumori del comprensorio sostenendo che questi, peraltro, sarebbero un fenomeno tipico delle città costiere (sic!).
E fu sempre l’Ing. Fano che in un’intervista, dissertando sulla vocazione turistica di Civitavecchia esclamò: “Ma quale turismo dal 1958 a Civitavecchia si parla solo di centrali, porto e sviluppo industriale. Una vocazione non si inventa dall’oggi al domani. E Civitavecchia – sentenziò l’ingegnere - la vocazione al turismo non ce l’ha”.

Un personaggio, quindi, che non conosce, né tantomeno ama, Civitavecchia e che ha mostrato più volte sprezzo per le legittime aspirazioni ad uno sviluppo altro del territorio e per le sofferenze dei suoi cittadini, le cui vite reali e materiali costituiscono la concretezza di quelle percentuali di mortalità e morbilità che con sfacciata impudenza ha definito “false”.
L’ing. Fano ha già dato il suo contributo negativo a Civitavecchia e, considerata la sua opinione sul turismo locale, ci auguravamo di non vederlo più in città, nemmeno per le vacanze estive.
Al contrario, grazie al Sindaco Moscherini, altra figura che certo non ha dato prova di grande stima per la città e per i cittadini, ce lo ritroveremo, nientemeno, alla guida di “Civitavecchia infrastrutture” ovvero la società che detiene e gestisce l’intero patrimonio comunale.

Una nomina che si inserisce a pieno titolo nel solco del rapporto morboso tra Comune ed Enel e che, a meno di un anno dalle elezioni, ci lascia presagire una campagna elettorale all’insegna del carbone e dei rifiuti da bruciare travestiti da eventi “incredibili” e populistici.

Civitavecchia, 7 giugno 2011

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5 giugno 2011

La Frasca: il tempismo perfetto dei distruttori. Mobilitazione domani alle 8,00

Il bosco costiero de La Frasca è scomodo, lo sappiamo: territorio conteso da cittadini e (mal)affaristi, è da qualche mese addirittura oggetto di un attacco mirato; un insetto infestante starebbe minando l'esistenza dei pini marittimi lungo la costa, così che le piante in queste ore vengono tagliate in gran quantità. Stiamo parlando di varie centinaia di esemplari già abbattuti, ma secondo le testimonianze dei cittadini che hanno effettuato un sopralluogo di persona, molti esemplari tra questi risultano perfettamente sani (leggi) a un'esame visivo.

Che tempismo perfetto per una infestazione, ma solo i "maligni" sospetteranno che sia stata provocata ad hoc. E quanta solerzia, nell'abbattere esemplari anche sani.

Di seguito il resoconto di Simona Ricotti:

Oggi intorno alle 15,00 io, Roberta Galletta ed un paio di frequentatrici delle Frasca abbiamo incontrato la Forestale che, su nostra segnalazione, aveva inviato la propria pattuglia in pineta. Tutti, forestale compresa, abbiamo concordato che quello in atto non può essere definito un intervento fitosanitario in quanto ha tutte le caratteristiche del disboscamento (alcune aree sono diventate un prato e gli alberi sono stati TUTTI tagliati). La Forestale non era al corrente dell'intervento e avendo trovato degli operai della ditta che lavoravano senza avere dietro alcuna autorizzazione e senza alcun piano di taglio, hanno bloccato i lavori, Lunedi mattina si recheranno di nuovo sul luogo per verificare se la ditta, come ha dichiarato il responsabile per telefono, ha tutte le autorizzazioni e documentazioni necessario e, qualora le avesse, se l'intervento è conforme all'autorizzazione. Ci hanno inoltre fatto presente che la legge forestale regionale in tali situazioni prevede il rimboschimento sostitutivo, cosa che, ad oggi, non sembra sia prevista. Anche L'assessore all'ambiente ha dichiarato di non saperne nulla e sembra che l'unico che sapesse qualcosa fosse l'assessore Pierfederici. A mio parere se anche ci fossero tutte le autorizzazioni per un intervento tanto radicale (cosa di cui dubito fortemente), la cosa risulta comunque inaccettabile anche perchè, peraltro, esistono altre modalità per debellare il parassita.
Basta leggere l'articolo linkato di seguito per comprenderlo.

http://www.bignotizie.it/news/civitavecchia/cronaca/3151-frasca-a-rischio-un-parassita-allattacco-dei-pini-.html

Sarò anche maligna...ma quello a cui stiamo assistendo è il primo di una serie di interventi per eliminare la Frasca per realizzarci terminal cina, porticcioli e quant'altro. Sta quindi a noi decidere se vogliamo permettergli di portarci via anche l'ultimo polmone verde e l'ultimo tratto di costa di civitavecchia.
Lunedì mattina alle 8,00 noi saremo lì e speriamo che quanti in questi anni hanno dichiarato di amare la Frasca e di volerla tutelare siano con noi.

Non ci resta che speare che i colpevoli dello scempio e i loro complici siano smascherati dalle autorità preposte. I cittadini non si lasceranno derubare. I parassiti più pericolosi non sono insetti ma uomini.

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22 maggio 2011

"Il parco dei serbatoi (TVN) va realizzato"

Da ViterboOggi, comunicato da cinque consiglieri del Pdl Tarquinia
"Il parco dei serbatoi deve essere realizzato.” Lo dicono cinque consiglieri di opposizione che hanno presentato un ordine del giorno che sarà esaminato nel prossimo consiglio comunale.

I consiglieri del popolo della libertà, Marco Fiaccadori, Marcello Maneschi, Cristiano Minniti e Silvano Olmi, e il rappresentate del partito socialista Marco Pacchelli, hanno sottoscritto un documento nel quale riassumono la storia di questo parco di quaranta ettari che doveva essere realizzato dietro la centrale a carbone di Civitavecchia, nell’area occupata dai vecchi serbatoi del combustibile.

Infatti, con il decreto del ministero delle attività produttive del 24 dicembre 2003, con il quale è stata autorizzata la riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, è fatto obbligo a ENEL, quale opera compensativa, di provvedere alla realizzazione di un’area boscata dell’estensione di circa 40 ettari denominata "Parco dei Serbatoi".

Nel parere di valutazione di impatto ambientale 680/2003, costituente parte integrante del citato decreto autorizzativo, viene stabilito che le prescrizioni andavano ottemperate con "modalità atte ad anticipare almeno parte della loro realizzazione prima della chiusura del cantiere della centrale”;

Ad oggi, non risulta che si sia in alcun modo proceduto alla realizzazione di detto parco.
Eppure le aree a verde rappresentano, per ogni città e il per il territorio circostante, una necessità fisiologica per la rigenerazione dell'atmosfera e del terreno e un fattore di grande importanza per la vivibilità dell’ambiente urbano. Esse sono indispensabili fattori di equilibrio ecologico che svolgono diverse funzioni tra le quali la produzione di ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana; il contenimento dell’inquinamento atmosferico e il contenimento dell’inquinamento acustico.

La realizzazione del "Parco dei Serbatoi" nell’area retrostante la centrale di Civitavecchia trova la sua ragione, peraltro, proprio nella mitigazione dei gravi effetti ambientali della riconversione a carbone sul territorio.

“Non è più procrastinabile la realizzazione dell’area verde di quaranta ettari – scrivono i cinque consiglieri – che va realizzata nel più breve tempo possibile. Chiediamo – concludono – che copia della delibera di consiglio sia inviata a Enel Spa, al ministero dell’ambiente, al ministero dello sviluppo economico, alla regione lazio, alla provincia di Viterbo, alla provincia di Roma, al comune di Civitavecchia e alla procura della repubblica di Civitavecchia.”

I consiglieri comunali del popolo della libertà, Marco Fiaccadori, Marcello Maneschi, Cristiano Minniti e Silvano Olmi, e il rappresentate del partito socialista Marco Pacchelli.

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17 aprile 2011

Moscherini gioca col bosco TVN

Moscherini prova di nuovo a spostare i 40 ettari di bosco previsto dalla VIA per TVN. I commenti di SeL e IdV e, a seguire, Pedrini (fiamma)

"Reazioni negative a sinistra alla proposta del Sindaco Moscherini di dirottare i fondi Enel per il bosco da 40 ettari a Torre Nord su un progetto di oasi naturalistica alla Farnesiana. Una sorta di “baratto” che a Sel ed Idv non piace in quanto, dietro l’apparente obiettivo di scongiurare la realizzazione della megadiscarica, a loro avviso si celano in realtà obiettivi diversi e tutt’altro che “naturalistici”.
Pollice verso alla proposta di Moscherini dal Consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Gino De Paolis (nella foto), che la giudica “molto rischiosa in quanto temiamo che venga distolta l’attenzione su quello che è un progetto in stato avanzato e sul quale evidentemente insistono interessi importanti.” “Per quanto a tutti i cittadini possa piacere l’idea di un’oasi verde – afferma De Paolis – la partita con l’Enel riguardante il rispetto della convenzione firmata con il Comune per ‘compensare’ lo scempio della riconversione a carbone (che prevede la realizzazione di un bosco di 40 ettari a ridosso della centrale) non può oggi servire come strumento per spostare il piano della discussione e indebolire il no forte e chiaro che il territorio e i suoi amministratori devono far arrivare a Roma. Nessuna divagazione quindi, perché è assolutamente illogico pensare di piantare un bosco dove un bosco c’è già, voler rendere fruibile ai cittadini una zona che invece è sotto pattugliamento costante militare, dire di voler realizzare una zona protetta lì dove vincoli e protezioni di ogni natura ci sono già essendo tra l’altro la zona limite invalicabile”.
“Niet” analogo anche dall’Italia dei Valori, che scava ancora più a fondo su quelle che vengono giudicate le reali mire del Primo cittadino. “Intrecciare la questione della megadiscarica con il bosco – affermano dal partito locale – ha un solo intento: raccogliere un consenso comprensoriale da consegnare al ministero dell’Ambiente finalizzato a spostare il bosco, con il chiaro intento di liberarsi del vincolo che oggi ne prevede la localizzazione nell’ex parco serbatoi della centrale di Torrevaldaliga Nord. Le questioni vanno affrontate separatamente. il bosco non può essere spostato perché non è più tempo di trattative e perché le prescrizioni Via sono la conseguenza di un procedimento che ha visto l’avvallo di una commissione ministeriale ad hoc composta da 40 tecnici. Strumentale è anche la soluzione secondo cui il Sindaco vedrebbe quell’area quale sede di un cementificio di cui appaiono ignote le analisi e ricerche di marketing alla base di questa eventuale decisione. Il mercato per questo tipo di produzione di cui dovrebbero essere valutati gli effetti inquinanti non è esattamente positivo o garantito. Osserviamo anche che se il primo cittadino è così sensibile alla questione occupazionale, perché a suo tempo ha ignorato di proposito il nostro suggerimento indirizzato a sostenere e a pretendere la localizzazione della fabbrica di pannelli solari? Per la precisione questa iniziativa è finita in Sicilia”.
E’ una proposta invece da “salutare con vivo entusiasmo” per il Presidente della Commissione Ambiente e consigliere del Pdl Riccardo Sbrozzi, che sostiene l’idea del Sindaco. “Tale idea – afferma – oltre a dimostrare la lungimiranza di chi si trova al vertice di questa amministrazione comunale, conferma che non c’era nessun accordo segreto, come qualcuno ha voluto intendere, per il quale ci fosse da parte della maggioranza una sorta di contrarietà di facciata, mentre nelle segrete stanze il primo cittadino o chi per lui, avrebbero stretto accordi con il Governo o con il Sindaco di Roma. La zona della Farnesiana costituisce un patrimonio naturale di livello inestimabile, che attrae visitatori da tutto il mondo e non può certo essere sacrificata, per nessun motivo, sull’altare degli interessi di Roma. Ecco perché non dobbiamo perdere tempo, ma mettere in campo tutte le nostre energie per fare in modo che l’oasi si realizzi immediatamente.Il mio auspicio è che i consiglieri di opposizione, come Petrelli o Piendibene, che sono quasi sempre ben pronti ad ostacolare i progetti dell’amministrazione, in questo caso appoggino questa proposta, in quanto ritengo che non se ne possa proprio fare a meno”.


Sul medesimo argomento anche G. Pedrini (Fiamma):

Sulla stampa di questi giorni , si legge che il Sig. Moscherini , propone , a cura dell’Enel , la realizzazione di un’oasi del WWF nell’area della Farnesiana su cui si congettura debba sorgere la megadiscarica per la romana “ monnezza”. Tale opera dovrebbe sostituire , per una serie di motivazioni più o meno condivisibili , il “ famigerato” bosco da 140 ettari non ancora realizzato sempre a cura dall’Enel ;che l’ineffabile Sig.Attig informa la pubblica opinione che con l’ultimazione dei cantieri operanti in TVN saranno in pericolo ben 400 posti di lavoro ma non rende
noto, però , che l’avviamento a regime di TVN amplificherà in maniera concreta il volume delle emissioni nocive per l’ambiente e per la popolazione : una semplice svista sicuramente , altrimenti sarebbe un’informazione squisitamente strumentale alla consueta squallidamente “poltronifero” così cara alla Signora in parola …e non solo a lei; che il Comitato dei Medici per l’Ambiente ha presentato un esposto in Procura rivolto ad ottenere l’intervento del magistrato circa il mancato “interramento” , a profondità di sicurezza , delle linee aeree ad alta tensione i cui campi magnetici possono essere la causa scatenante di gravi patologie leucemiche: tale misura era prevista nei protocolli tra Comune ed Enel , all’atto dell’approvazione , da parte della giunta De Sio alias “Mr Coke”, della conversione a carbone di TVN , così come lo era, peraltro , il famigerato bosco del quale , però , ora almeno sappiamo i motivi alla base del ritardo nella sua realizzazione. Fin qui i fatti riportati dalla stampa e che ora sembrano necessitare di una “ammuina” di carattere attenta rilettura in un contesto più organico. Che la Sig. Attig abbia passato sotto silenzio l’impatto micidiale dell’avviamento a regime di TVN sulla salute della popolazione e sull’indice di inquinamento ambientale lascia lievemente sconcertati i pensanti : probabilmente ripone tutta la sua fiducia nelle capacità taumaturgiche di Santa Fermina e sull’effetto soporifero della disinformazione….comunque é un silenzio alquanto strano ed in attesa di spiegazioni. Che tutta la “politicanza” locale si sia accorta unicamente della mancata realizzazione del “ famigerato” bosco e non del mancato interramento delle linee aeree ad alta tensione , é semplicemente stupefacente ed apre la porta ad inquietanti interpretazioni di un silenzio che suona quasi dell’inosservanza dei protocolli concordati e siglati e di acqua da allora ne é passata sotto i ponti …anche se trattasi pur sempre di acqua all’arsenico! La “ bagarre” del bosco “ che non c’è” ha tenuto campo sino a ieri mentre quella dell’interramento delle linee ad alta tensione é rimasta senza “ ammuina” alcuna: perché ? Sì, anche a noi piace il progetto di moscheriniana ispirazione di realizzare un’oasi del WWF e suggeriamo l’idea di arricchirne la fauna con tutti quei politicanti che della politica non hanno la più pallida idea : se il presente é figlio del passato e padre del futuro allora ben venga il ritiro dei politicanti di oggi in un’apposita oasi , ove ogni esemplare possa vivere in un ambiente circoscritto senza arrecare danni al di fuori di esso e , quel che più conta , al consorzio civile!

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26 marzo 2011

Bosco TVN, esposto in Procura

Bosco TVN, Forum Ambientalista e Comitato naturalmente presentano un esposto in Procura. Da BigNotizie.it

"Adesso sarà anche la procura della Repubblica ad occuparsi della mancata realizzazione del bosco dietro la centrale di Tvn. Il Forum Ambientalista e il Comitato NaruralMente, ieri hanno infatti presentato un esposto presso il palazzo di giustizia di Civitavecchia. "Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente sono stati chiari - dice una nota congiunta delle due associazioni - alla richiesta dell'ENEL spa, su proposta del Comune di Civitavecchia, di individuare una soluzione alternativa al Parco Serbatoi, hanno contrapposto la necessità di ottemperare le prescrizioni Via e, quindi "di procedere senza indugi secondo il progetto a suo tempo approvato." (cit Nota MSE 0004890 del 07.03.2011 indirizzata a Vittorio Petrelli a firma Dr.sa Sara Romano).

Una presa di posizione netta, tesa a ristabilire il rispetto delle regole, o per meglio dirla nella fattispecie, delle prescrizioni, e che coincide con quanto richiesto con la petizione "Sì alla realizzazione del bosco di 40 ettari nelle aree attigue alla Centrale di Torrevaldaliga Nord" depositata presso gli stessi ministeri corredata da circa 3000 firme.

Ed è proprio sulla base di quanto contenuto nella citata nota MSE relativamente alla "presenza di un volume considerevole di materiale di dragaggio stimato in 327.000 metri cubi" nell'area destinata alla realizzazione del Parco serbatoi, considerando che i sedimenti dragati sono classificati come rifiuti a tutti gli effetti, come ben specificato da un'acclarata giurisprudenza, e non risultando sia stata rilasciata alcuna autorizzazione né allo scarico né allo stoccaggio temporaneo di rifiuti nell'area in questione, che il Forum Ambientalista e il comitato "NaturalMente" hanno chiesto alla Procura della Repubblica di intervenire, per quanto di propria competenza, sia al fine di far si che vengano rispettate le prescrizioni di legge e ne venga velocizzata l'ottemperanza sia al fine di verificare se possano sussistere eventuali ipotesi di reato circa quanto sta avvenendo nell'area destinata ad ospitare detto bosco.

Una mossa alla quale si è stati costretti - nella piena convinzione che il realizzando bosco di 40 ettari nell'area attigua alla centrale di TVN, sia un ben comune da tutelare non barattabile da alcuno - dal vuoto istituzionale lasciato dal Sindaco e dall'Amministrazione da lui guidata, che imbavagliata dalle compensazioni economiche e a tutti altri affari interessata, è risultata sorda alle richieste dei cittadini, muta davanti alla mancata ottemperanza delle prescrizioni e cieca davanti alle continue violazioni delle norme vigenti poste in essere dall'ente energetico.

Un triste "non vedo non sento non parlo" i cui nefandi effetti sono visibili nel degrado ambientale e sanitario in cui sta affogando la comunità cittadina e nella scarsa considerazione in cui la stessa è tenuta da quanti ne vorrebbero fare l'immondezzaio d'Italia.

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5 marzo 2011

Mega-discarica ad Allumiere: le rassicurazioni della Polverini non rassicurano affatto

Il commento del consigliere Manuedda alle "rassicurazioni" della presidente Polverini sul caso megadiscarica ad Allumiere. Da BigNotizie.it

"Nuovo intervento sulla mega-discarica ad Allumiere. A parlare è il capogruppo dei Verdi al consiglio comunale Alessandro Manuedda. "Con rammarico e senza stupore - esordisce -, devo constatare come sulla vicenda della discarica (con annesso inceneritore) di Allumiere sia già iniziata la solita campagna di anestesia totale. D'altra parte, sono certo che, al di là di smentite appariscenti quanto prive di ogni credibilità, le cittadine e i cittadini del comprensorio abbiano capito che la decisione di trasformare l'area militare di Allumiere in un tragico esempio di speculazione economica e disastro ambientale è sostanzialmente già presa".
Manuedda prosegue sostenendo che "se si arriverà volutamente all'emergenza rifiuti, la discarica è praticamente avviata grazie all'accordo Alemanno-La Russa. Se, invece, si riuscirà a rimanere nel regime ordinario, l'unica difesa sarà la tanto odiata ZPS (Zona a Protezione Speciale) e quindi dovranno aspettare un paio d'anni per ottenerne la modifica, ma intanto, si sa, infamie economiche di questo livello sono pensate a medio-lungo termine. Il Piano Rifiuti che sarà approvato nei prossimi mesi dal Consiglio Regionale crea, infatti, tutte le altre condizioni per autorizzare la "Cittadella della Vergogna" ad Allumiere. In primo luogo, grazie alla modifica degli Ambiti Territoriali Ottimali, consente alla città di Roma di portare i propri rifiuti su tutto il territorio regionale e, in particolare, su quello della Provincia di Roma.
In secondo luogo, come si può verificare a pag. 278 del piano, la presenza di aree militari, previo assenso (ma guarda un po'!) del Ministero della Difesa, la viabilità d'accesso esistente o facilmente realizzabile, la disponibilità di collegamenti stradali e ferroviari esterni ai centri abitati, la possibilità di trasporto intermodale dei rifiuti raccolti nelle zone più lontane dal sistema di gestione dei rifiuti, sono i principali elementi preferenziali per la scelta di un sito idoneo alla realizzazione di impianti e sembrano scattare una fotografia dell'area nel Comune di Allumiere.
A fronte di tale quadro, appare evidente la nullità e l'ipocrisia delle smentite della Presidente Polverini e degli altri membri della Giunta Regionale.
In particolare, dire che Roma deve smaltire sul suo territorio i propri rifiuti e proporre contemporaneamente un piano regionale che le consentirà di portarli praticamente ovunque nei confini del Lazio e, soprattutto, della sua Provincia è un'affermazione che si commenta da sola. Rinnovo l'appello a tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione che si sono dichiarate contrarie alla
discarica di Allumiere a pretendere dai propri consiglieri regionali di riferimento la modifica del Piano Rifiuti, per fare in modo che la città di Roma torni ad essere un Ambito Territoriale a sé e, quindi, individui sul suo territorio le soluzioni per la gestione dei rifiuti che produce. Sinceramente non mi sembra una richiesta difficile da formulare e da esaudire, specie se siamo tutti d'accordo che la città di Roma deve essere autosufficiente nella gestione dei propri rifiuti.
Chi non vorrà farlo, avrà eretto barricate di chiacchiere e si assumerà la sua parte di responsabilità per avere favorito la nascita della Malagrotta-Bis ad Allumiere".
LEGGI (PAGINA 278) LA PARTE DEL PIANO RIFIUTI CITATA DA MANUEDDA

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9 febbraio 2011

Civitavecchia, Gianni Moscherini, Terminal Cina

Nel prossimo 10/02/2011 avverà a Roma all'interno del convegno "Piattaforma logistica Italia" la presentazione del megaprogetto della cinese HNA Group riguardante Civitavecchia e dintorni, e comprendente terminalCina, aereoporto e altre enormi porcherie, insomma un goloso piatto da spartire per politica deviata e mafie. Il tutto gestito dai cinesi, senza troppi controlli o "interferenze" italiane.




In occasione dell'incontro riprendiamo un articolo uscito circa un anno fa, che illustra cosa gira attorno ai megaprogetti riguardanti Civitavecchia e dintorni.

"Civitavecchia, porto che Scotti" di Andrea Cinquegrani (03/10/2010)

Per la prima volta viene alla luce l'incredibile scenario affaristico che si muove lungo la costa laziale. Un super mix a base di cosche, politica made in tangentopoli e interessi massonici, in prima fila l'ex P2 Elia Valori. Al centro dei business da miliardi c'e' lo scalo portuale. Ma anche la centrale a biomasse, il cementificio e tutto quanto fa appalto. Ecco nomi, sigle e cifre in ballo.
* * *
Suscita appetiti smisurati e scatena una furia assassina un piccolo porto come puo' esserlo quello di Acciaroli, col sindaco di Pollica Angelo Vassallo crivellato di colpi camorristi. Figuriamoci che interessi possono concentrarsi in uno scalo cento volte piu' grande, con tutte le opere in fase di progettazione o realizzazione, come quello di Civitavecchia e le centinia di milioni di euro gia' in ballo. E qui da noi, gia' da anni le mafie, soprattutto quella dei casalesi, dettano legge».
A parlare e' un agente marittimo da una vita nello scalo a nord di Roma. Uno scalo al centro di interessi “multipli”, come si conviene per i maxi business dove accanto a politici, stuoli di professionisti, faccendieri d'ogni razza, si ritrova il solito convitato di pietra: la malavita organizzata, ormai super-radicata lungo tutto il litorale non solo a sud della capitale (da Formia fino all'alto casertano), ma anche a nord, con forti capisaldi nell'entroterra, come dimostra il caso Fondi, col MOF (Mercato Ortofrutticolo Fondi) vero e proprio crocevia di ‘ndrangheta e camorra. Sottolinea Elvio Di Cesare, presidente laziale dell'Associazione Caponnetto, da anni in prima linea nel documentare e denunciare commistioni tra politica, malavita e affari nell'alto e nel basso Lazio: «Si registra un aumento esponenziale della presenza di nuclei familiari, manager e imprese provenienti dal casertano, ma anche dalla Calabria e dalla Sicilia, cosi' come continue aperture flash di esercizi commerciali, strani passaggi di terreni e proprieta' immobiliari, aperture di sportelli bancari». Insomma, «un'anomala, grande liquidita' in netta controtendenza rispetto alla crisi economica attuale». Rincara la dose Luigi Daga, ex assessore regionale Pci e vicepresidente della Caponnetto: «Il nostro territorio e' diventato una maxi lavanderia a cielo aperto, una gigantesca macchina del riciclaggio dove la gran parte delle opere pubbliche sono finite nel mirino delle cosche. Solo qualche esempio. ‘Ndrine e Casamonica operano lungo la costa tirrenica fino a Montalto di Castro, i partenopei Di Lauro, big della coca a Secondigliano, li troviamo a Santa Marinella, i calabresi Pulvirenti, affiliati ai catanesi di Nitto Santapaola, tra Ladispoli e Cerveteri, i Rinzivillo hanno puntato soprattutto sul porto di Civitavecchia e la centrale Enel in fase di riconversione; e ancora i Gallo-Cavalieri da Torre Annunziata sono impegnati nei traffici illeciti tra Civitavecchia e Ladispoli». Un super mix ad altissimo potenziale economico e criminale. Tale da dettare ormai legge incontrastata sul territorio. Senza che alcun affare possa sfuggire al suo controllo.
Vediamo allora, a partire dal business numero uno, il porto di Civitavecchia, tutte le occasioni milionarie che la Mafie spa ha nel suo mirino.

PORTO, RICICLO TORNO
Un autentico cocktail, lo scalo portuale: mafie nostrane oppure cinesi, faccendieri, piduisti, basta che ci sia un affare, un appalto. E li', di soldi, ce n'e' davvero un mare. Partiamo dalla crema. Ovvero dall'operazione Cantiere Privilege, roba per magayacht, nata, battezzata e cresciuta sotto il vigile sguardo di Giancarlo Elia Valori, uno dei pochi uomini al mondo capace di tessere affari con israeliani e palestinesi al tempo stesso, piduista della prima ora (espulso da Licio Gelli in persona) e fervente opusdeista, amico di magistrati che contano e nel mirino di altre toghe. Per fare un paio di esempi: era al centro delle indagini targate Luigi De Magistris alla procura di Catanzaro, soprattutto per gli affari della sua Torno International; ed e' tra gli indagati della cordata Alitalia-Cai.
Ex numero uno degli industriali romani, Valori e' oggi presidente della strategica Sviluppo Lazio e mentore della Ultrapolis Investment, multinazionale con sedi a Singapore, Hong Kong, Londra e negli States (fiore all'occhiello il vertice affidato all'ex numero uno dell'Onu Perez de Cuellar) che un bel giorno decide di sbarcare - progetti, compassi e milioni al seguito - nel porto di Civitavecchia. «Tra i piu' accesi sostenitori dell'iniziativa - raccontano in ambienti marittimi locali - i sottosegretari Giuseppe Maria Reina e Vincenzo Scotti. E quest'ultimo a quanto pare avrebbe anche interessi economici nell'operazione Privilege». E' infatti al timone della Privilege Fleet Management Co spa, Scotti, il quale non ha mancato di aprire la manifestazone per la posa della prima pietra all'Hotel Regis di Roma, nonche' di visitare ufficialmente il cantiere a fine settembre 2009, insieme a Reina e al presidente della commissione finanze del Senato Mario Baldassarri.
Un pallino, per il numero due agli Esteri, il partenopeo Scotti, quello dei porti: comincio' - fine anni ‘70 - con quello di Mergellina a Napoli, ora mostra interesse (tramite la famiglia puteolana dei Cosenza, con la parlamentare pdl Giulia nel motore, molto vicina anche a Italo Bocchino e Paolo Cirino Pomicino) per il futuro del Waterfront di Arco Felice nell'area flegrea (altro business arcimilionario, circa 1.500 posti barca), per finire con Civitavecchia: sono passati gli anni del purgatorio post Tangentopoli trascorsi all'universita' di Malta...

PIATTI CINESI
Torniamo a Valori. Che scende in acqua con altre due corazzate. Figura infatti sul ponte di comando del Consorzio Sviluppo Mediterraneo (Cosvime per gli aficionados) e di Centrale Finanziaria Generale spa (a presiedere quest'ultima, prima di lui, c'era Alberto Gotti), sigle super interessate ai destini - portuali e non solo - di tutta l'area. Tanto da siglare con il Comune una sorta di “accordo quadro”, un'intesa a tutto campo per «favorire un processo di sviluppo nell'area a nord della capitale». In che modo? Mettendo in tavola una serie di “piatti forti”, piu' tecnicamente «uno studio di fattibilita' delle infrastrutture a servizio della piattaforma logistica civitavecchiese». Tradotto in soldoni? Aeroporto cargo e turistico a Tarquinia, distri-park tra Civitavecchia, Allumiere e Tarquinia, ampliamento della zona industriale del porto e dell'interporto di Civitavecchia, collegamenti infrastrutturali, in primis la linea ferroviaria Capranica-Orte e la superstrada Viterbo-Vetralla, «in grado di collegare il porto - sostengono i promotori - ai sistemi industriali del Centro Italia».
Piatti e pietanze arcimilionarie. Peccato che la “cucina” sia vietata ai non addetti ai lavori. Si', perche' l'accordo sottoscritto tra il Comune da un lato e le due sigle made in Valori dall'altro, all'articolo 11 prevede espressamente che «nessuna delle parti rivelera' ad altre persone, enti od organismi, informazioni e dati di cui le Parti vengano a conoscenza durante o in relazione ad ogni attivita' inerente all'esecuzione del Protocollo d'intesa». Sara' necessario dotarsi di cappucci e grembiulini per accedere a tali segrete notizie? Verranno celebrate adunanze consiliari seguendo il rito scozzese o quale altro?
Tra i partner internazionali piu' interessati ai progetti del futuro, in prima fila i cinesi. «E' proprio Valori - ricostruiscono alcuni all'Autorita' portuale - che ha guidato a Civitavecchia la visita del procuratore generale della repubblica popolare cinese Jia Sun, neo ambasciatore in Italia, il quale ha incontrato il sindaco, visitato il porto e successivamente il comune di Tarquinia. Si sono poi svolti vari incontri con la societa' HNA, pubblicizzata dal comune di Civitavecchia come il terzo gruppo cinese per importanza nei settori commerciale, turistico e logistico, incontri che si sono svolti nella sede della Centrale Finanziaria, dopo i quali gli stessi vertici municipali hanno deciso di inviare una propria delegazione all'Expo 2010 di Shanghai». Del resto, e' in cantiere la realizzazione di una maxi “Terminal Cina/Asia” per il carico e lo scarico di container previsto proprio all'interno dello scalo, super sponsorizzato dal sindaco ma a quanto pare snobbato («non e' ancora nei programmi di espansione») dall'attuale numero uno dell'Autorita' portuale, Fabio Ciani.

ECCO IL SUPER SINDACO
Ma chi siede al vertice del pluriprotagonista comune di Civitavecchia? Il primo cittadino si chiama Giovanni Moscherini, una vita all'Autorita' portuale. Ex craxiano di ferro, al Comune approdo' come “Segretario” quindici anni fa su indicazione dell'allora presidente, il diessino Francesco Nerli (per parecchi anni dominus incontrastato dell'area portuale di Napoli, oggi sotto inchiesta per una serie di appalti poco chiari). Nel 2000 l'allora ministro dei Trasporti del governo D'Alema, Pierluigi Bersani, lo nomina Commissario.
Solo un anno dopo, l'appena insediato esecutivo Berlusconi, su proposta del ministro Pietro Lunardi (altro sponsor un forzista doc, Luigi Grillo, finito nell'inchiesta sulle scalate bancarie e i furbetti del quartierino), lo incorona presidente. Insomma, piroette a 180 gradi.
Un faro, comunque, lo illumina: quello chiamato Opus Dei. Nel 2002, fresco numero uno dell'Autorita', Moscherini dedica ad un altro fresco di nomina, il neo santo Jose' Escriva' de Balaguer, una intera banchina del porto. Nel 2005 il portavoce della Santa Sede, Navarro Valls, elogia pubblicamente - non si sa bene a quale titolo - i vertici del porto di Civitavecchia. Tre anni dopo, nel presentare in pompa magna i progetti Privilege dell'amico Giancarlo Elia Valori, Moscherini si autodefinisce “maestro dirigente dell'Opus Dei” (nel suo profilo Facebook, piu' prosaicamente, riferisce di essere un «dipendente dell'Agenzia Marittima Fremura»).
Dalle vicende spirituali a quelle terrene - e anche mangerecce - il passo non e' poi cosi' lungo: ed ecco che, dai faldoni dell'inchiesta sulla cricca made in Anemone, Balducci, Bertolaso e C., spuntano tracce di un incontro dell'ottobre 2009 in un ristorante romano al quale, secondo fonti investigative, «hanno partecipato alcuni imprenditori interessati ad investire sul territorio e il sindaco Moscherini». Nel corso della cena quest'ultimo «affermo' che gli amici del Salaria Sport Village sono disposti a realizzare un project financing per la cittadella dello sport e poi donarla al Comune. Li ho visti a cena venti giorni fa».
Una cena tira l'altra, cosi' come i progetti. Ne scaturiscono a getto continuo, dal vulcanico sindaco-ovunque. C'e' quello del “porto storico”, per realizzare un “marina yatchting” ad uso di natanti al di sopra d'una certa dimesione: progetto affidato senza gara - sottolineano operatori del settore - a una delle ammiraglie di casa Caltagirone, la Porto del Tirreno spa che fa capo a Francesco Bellavista Caltagirone e alla neo compagna Beatrice Parodi, figlia di uno dei piu' grossi armatori liguri, Piergiorgio Parodi, ottimo amico dell'ex ministro per le Attivita' produttive (e ancora, dopo 5 mesi, in attesa di successore) Claudio Scajola.
Solo una tappa, Civitavecchia, nella crociera “Grandi Appalti” della corazzata Caltagirone che si sta svolgendo lungo tutto il litorale tirrenico, dalla cara Liguria, naturalmente, passando per Massa e Carrara (sono in fase d'avvio lavori gia' sotto i riflettori della magistratura), fino alla costa laziale, epicentro Fiumicino, dove e' stata appena posata la prima pietra per opere arcimilionarie «attese da quasi quarant'anni», gioiscono nell'area.
Maxi affaire giallo a parte (il “Terminal Asia/Cina”), non si lasciano perdere neanche (si fa per dire, sempre miloni di euro) le briciole. Come e' il caso del Porticciolo Frasca, per la cui realizzazione - a quanto pare - viaggia col vento in poppa il progetto redatto dalla Porto Popolare La Frasca spa. Sul ponte di comando Giuliano Valente, amministratore delegato, azionista al 90 per cento. Ma nel pedigree di Valente spiccano altre due cariche: e' capogruppo Pdl al comune di Nettuno («una sorta di sindaco ombra - raccontano in municipio - visto che il primo cittadino Vittorio Marzoli fa quello che dice lui») e amministratore delegato di un'altra sigla nautica, Marina di Nettuno. Destino tumultuoso, quello della Marina di Nettuno, visto che e' finita nel vortice di un'inchiesta giudiziaria al calor bianco, con l'accusa di collusione con le ‘ndrine dei Gallace-Novella: inchiesta che ha portato anche allo scioglimento - provvedimento prefettizio poi firmato dal capo dello stato - del comune di Nettuno. Negli ultimi tempi, pero', Moscherini avrebbe fatto marcia indietro, sostenendo che i lavori verranno effettuati dal tandem Enel-gruppo Gavio, battente bandiera Compagnia Porto spa, che sta gia' realizzando la darsena “petroli grandi masse” all'interno dello scalo.
E vediamo ancora, in rapida carrellata, altri nodi “bollenti” che riguardano sia l'area portuale di Civitavecchia che le strategiche aree limitrofe.

NON SOLO ‘NDRINE
«Una presenza quasi ossessiva nel porto e nelle societa' che vi operano - notano altri addetti marittimi - e' quella del messinese Salvatore Barone», originario di San Piero Patti, precedenti (operativi) nel porto di Gioia Tauro: non solo nelle aree portuali pullulano una sfilza di societa' a lui riconducibili (Tma srl, Windstar sa holding, Transnational sa holding per citarne solo alcune) ma a quanto pare la gran parte degli immobili che si trovano a ridosso delle mura del porto storico, fanno capo a sue societa'. Altro legame forte di Barone (non pochi lo etichettano come “l'uomo di riferimento”) e' quello con la potente famiglie messinese dei Franza, a sua volta ben presente nel porto con la Caronte e Tourist che fino al 2009 ha gestito i collegamenti ferry tra Messina e Civitavecchia (la sigla nasce dalla fusione della Caronte spa dei Matacena con la Tourist Ferry Boat dei Franza).
Un'altra sigla, Interminal, si occupa invece delle operazioni portuali delle navi Tirrenia e avrebbe intenzione - raccontano alcuni addetti ai lavori - di mettere a segno un colpo che fa gola a molti, un district park nell'area portuale. Interminal e' controllata da un casertano, originario di Parete, Nicola Di Sarno, che con un'altra sigla - Interport - monopolizza i lavori gru nel porto di Gaeta, dove sono importanti soprattutto i traffici nazionali di pet coke: e da questo avamposto Di Sarno si collega con il suo deposito che si trova poco oltre il ponte sul Garigliano. Un esponente di spicco del potente clan napoletano dei Nuvoletta (alleati con Cosa Nostra) era suo padre, Pietro Di Sarno, deceduto quattro anni fa.

SHIFCO ALPI
E da Gaeta sta per arrivare a Civitavecchia un altro imprenditore che conta, Vito Panati, che controlla il gruppo Panapesca, una quindicina di sigle collegate e impegnate nel trasporto di pesce congelato. Il nome di Panati e' rimbalzato nelle cronache del caso Alpi, dal momento che a lui faceva capo anche la PIA (Prodotti Ittici Alimentari), avamposto sempre a Gaeta, per anni attiva nell'import export di pesce (ma a quanto pare - secondo le testimonianze di alcuni ex lavoratori raccolte anche dai membri della commissione parlamentare d'inchiesta - non solo: si parla di scorie nucleari, armi e droga tanto per gradire), spesso e volentieri utilizzando o cogestendo le navi della Shifco, sulle quali Ilaria Alpi e Miran Hrovatin stavano raccogliendo elementi proprio pochi giorni prima di essere trucidati. Due anni fa - a luglio 2008 - nel corso di una conferenza stampa il sindaco Moscherini annuncia entusiasta lo sbarco di Panapesca con uno stabilimento da 150 posti di lavoro da localizzare nella zona industriale.
Passano alcuni mesi, siamo a febbraio 2009: la giunta comunale vara un accordo di programma che prevede la realizzazione in localita' Campo Reale di una maxi piattaforma industriale per la produzione di beni e servizi (compresi motel, minimarket, sale conferenza, su quasi 90 ettari). Disco verde, dunque, per i favolosi progetti partoriti dalla Rodeo srl amministrata da Daniele Marini. Quanto mai misteriosi i soci (il capitale e' pari a 488 mila euro): la portoghese Bisiliat Consultadoria Servios IDA, la lussemburghese Civifin s.a., le inglesi Medinfix ltd e Elocyn ltd (che hanno poi venduto le loro quote ad una consorella sempre made in Lussemburgo, Continentale Financiere s.a.): ma secondo non pochi, i veri padroni sono cinesi. Sponsor d'eccezione, lo stesso Moscherini.

LA TORRE DEI MISTERI
Molti uffici strategici del comune di Civitavecchia sono distaccati nella Torre Europa, un palazzone ipermoderno, dieci piani e, soprattutto, una storia tutta da raccontare.
Lo stabile, infatti, e' una delle tante proprieta' che fanno capo alla Immobilgest di Casoria, popolosissimo comune dell'hinterland partenopeo. Titolare della societa' e' Fedele Ragosta, originario di San Giuseppe Vesuviano e in pochi anni capace di dar vita ad un vero e proprio impero di mattoni e sigle. La scorsa primavera dalla procura di Nola e' partito un maxi sequestro di molti suoi beni, radunati in quattro aree strategiche: Ragosta Industries, Ragosta Real Estate, Ragosta Hotel Collection (cinque stelle a Taormina, nella costiera amalfitana, a Roma nell'ex sede direzionale Atac) e Ragosta Food. Ma non e' nuovo alle aule giudiziarie: un rapporto di Legambiente del 1995 lo descrive come vero e proprio ras (raggiunto da due ordinanze di custodia cautelare) dei trasporti di monnezza verso discariche abusive, lungo tutta la dorsale appenninica, epicentri Campania, Lazio e Toscana (attraverso Ecolas, Agosider, Transider e Sidervesuviana).
Nella avveniristica Torre Europa aveva sede IGS (Intelligence Group Service), nata da una costola della IES Sistemi di sicurezza e Telecomunicazioni, colosso dell'intercettazione privata con sede a Milano e riconducibile a Vittorio Bosone. E sara' proprio Bosone a dichiarare ai magistrati meneghini (poi ritrattera' il tutto) che indagano sugli sporchi e milionari business delle intercetazioni, che e' «la camorra a riciclare i suoi profitti nella IGS e ad avere cosi', in caso di bisogno, un canale privilegiato per accedere a informazioni riservate».
E a Torre Europa hanno sede non solo svariati uffici comunali - personale e avvocatura tra gli altri - ma e' acquartierata anche la Holding Servizi, incaricata di gestire tutto il patrimonio comunale per la cifra annua di 172 mila euro. Neo “Direttore Generale Manager” - cosi' viene etichettato - e' un grande amico di Moscherini, l'avvocato Massimo Felice Lombardi, gia' al vertice della Palermo Ambiente spa che ha inghiottito milioni di euro per ridurre il capoluogo siciliano al disastro-monnezza. Lombardi sbarca a Civitavecchia appena dopo l'elezione del sindaco (novembre 2007) e subito sale in sella a Etruria Servizi e ETM, la prima dedita soprattutto ai rifiuti, la seconda ai trasporti (ma e' al collasso, indagata dalla Corte dei Conti), con un appannaggio annuo complessivo da 140 mila euro. Non basta: arriva anche la poltrona di presidente del consorzio per l'area industriale, cui segue la ciliegina sulla torta, Holding Servizi.

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BIOMASSE CON CIANCIMINO
Non solo porti, cementifici e centrali elettriche tra Civitavecchia, Tarquinia e Montalto di Castro. Fa capolino, tra i tanti progetti in cantiere, anche quello di una centrale a biomasse («l'energia del futuro», secondo parecchi esperti), localizzazione prevista “Formicone”, piccola frazione tra Tuscania e Tarquinia. A “generare” l'idea e' la Tuscania Bioenergia (poi trasformata in Bioenergia e Ambiente), amministrata da Valerio Bitetto, ingegnere, ex dirigente Enel, massone, ma soprattutto arrestato e condannato per concussione nella Mani pulite milanese del ‘92: era infatti il collettore craxiano delle mazzette Enel. Bitetto e' anche titolare del 60 per cento di azioni della societa' di progettazioni Tecnoplan, il cui 40 per cento fa capo a Sirco spa.
Andiamo a vedere cosa e' custodito nello scrigno azionario di quest'ultima, Sirco. Soci sono Giorgio Ghiron, Massimo Ciancimino e l'avvocato Giovanni Lapis. Tutti condannati dal tribunale di Palermo, in primo grado, a 5 anni e 8 mesi per riciclaggio di danaro proveniente proprio dal “tesoro” dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino (10 anni invece la condanna per un altro imputato di concorso esterno in attivita' mafiosa, Romano Tronci).
Secondo informazioni raccolte all'ufficio tecnico del comune di Tarquinia, a firmare il progetto della centrale a biomasse sono ben tre sigle: le gia' viste Tecnoplan e Sirco, cui si aggiunge Fingas. Palermitane le ultime due, stesso indirizzo, a quanto pare partorite sotto la stessa ala paterna, Vito Ciancimino: le azioni delle due societa' sono state sequestrate dal tribunale di Palermo.
Dove c'e' chi racconta una storia. Eccola. «Giovanni Lapis ha partecipato alla compravendita di un lotto di terreno a Palermo su cui e' stato costruito illegalmente un palazzo, i cui appartamenti sono stati occupati da Giovanni Brusca, Stefano Bontade e Leoluca Bagarella. Il giudice Paolo Borsellino aveva appena cominciato a occuparsi di questa vicenda. Ma e' stato fatto saltare in aria cinque giorni dopo con una macchina zeppa di tritolo. L'auto era partita dal garage di quel palazzo». In alcuni servizi, il Fatto Quotidiano ha documentato anche l'interesse del presidente del Senato Renato Schifani per quel palazzone, dove a quanto pare si sarebbe trovato lo studio legale di famiglia.
Fantasie? Ricostruzioni farlocche? Sara' - c'e' da sperarlo a ormai quasi vent'anni da quelle stragi - la magistratura ad accertarlo.
E c'e' da augurarsi che la magistratura faccia con serieta' il suo lavoro a proposito di quattro procedimenti (due penali, competenti le procure di Perugia e Viterbo) e due civili (Perugia e Roma) avviati da 4 soci di Tuscania Bioenergia che hanno tirato in ballo Luigi Daga, vicepresidente della Associazione Antimafia Caponnetto, colpevole - a loro giudizio - di aver inviato una lettera (poi resa pubblica) alla Dda sul “caso biomasse”. In totale, chiedono un risarcimento danni da 1 milione 200 mila euro, non noccioline. La solita citazione-intimidazione sempre piu' in voga nel nostro paese per puntare un revolver contro chi fa il suo mestiere e denuncia il malaffare. Altra fresca denuncia, sempre contro Daga e la Caponnetto, dal sindaco di Tarquinia, il “progressista” Mauro Mazzola. Il motivo? “Procurato allarme e diffamazione”, per aver osato chiedere informazioni sulla ditta Diana da Casal di Principe - cuore dell'impero dei Casalesi - che sta realizzando un parcheggio nel centro di Tarquinia. Lese maesta'? A. C.

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LO SBARCO DELLA CRICCA
Tutte le strade portano a Roma. Ma spesso passano prima per Civitavecchia, come dimostrano svariati percorsi di vita e affari relativi ai personaggi della cricca made in Diego Anemone.
Partiamo proprio dall'imprenditore tuttofare, gran regista di appalti e mazzette. O meglio dal padre, Dino Anemone, coinvolto nel 2002 nell'operazione “Cobra” - una delle tante portate avanti con alterne fortune da magistratura e forze dell'ordine in tutta l'area - dove faceva gia' capolino la famiglia gelese dei Rinzivillo, vicina al boss Giuseppe Madonia e al suo referente in doppiopetto, il faccendiere romano Pietro Canale. Cuore delle indagini il Consorzio Centro Italia, interessato ad una sfilza di lavori pubblici, dal carcere di Civitavecchia a una serie di porti (Livorno, Santa Marinella, Fiumicino, Gaeta e, of course, Civitavecchia): ad animare il Consorzio, oltre ad alcune sigle di copertura dei fratelli Antonio e Salvatore Rinzivillo, anche la Anemone Dino, tutti sotto l'ala protettiva del segretario generale del genio civile opere marittime di Roma, Massimo Ceccarelli. Alla fine, more solito, tutto si chiude con un flop: prosciolti e liberi per nuove avventure...
Altro giro, altra impresa. Eccoci alla Elettrica Leopizzi srl, sul cui ponte di comando siede Marco De Santis, fratello di Fabio, il provveditore alle opere pubbliche finito in galera per Criccopoli (corruzione il capo d'accusa). Una Leopizzi a tutto campo, nel porto di Civitavecchia, capace di aggiudicarsi appalti, con regolarita', ogni anno: 140 mila euro nel 2003, 180 mila dodici mesi dopo grazie alla magica “somma urgenza”, altri 180 mila nel 2005 per lavori di illuminazione. Nell'azionariato spicca una presenza, quella di una cooperativa a responsabilita' limitata, Conegliano, che fa capo, guarda caso, agli Anemone.
Soldi a palate ma “zeru risultati” per una sigla che alcuni anni fa era intenzionata a gestire l'interporto di Civitavecchia, Icpl, con la benedizione di Ercole Incalza, altro protagonista della Cricca story, a capo della struttura tecnica del ministero delle Infrastrutture, negli anni ‘90 primattore nel maxi business dell'Alta velocita'. Cosi' descrive Incalza il sindaco di Civitavecchia Moscherini: «un mio grandissimo amico da 25 anni, uno dei piu' grandi professionisti dei trasporti in questo paese». Un altro big della cricca, Valerio Carducci (gia' protagonista delle inchieste di Luigi De Magistris a Catanzaro), e' amico di Moscherini e legatissimo all'assessore al turismo e commercio del comune, Enzo De Francesco, il cui nome fa capolino tra i faldoni di un'inchiesta della procura di Vicenza: su un suo conto corrente sono stati trovati 2 milioni 300 mila euro e agli atti ci sono le parole dell'assessore: «Ah, Carducci, non fatemi parlare...».
Da una dichiarazione all'altra, ancora via telefono, intercettata e finita nell'inchiesta perugina. L'ennesimo protagonista di cricca story, il presidente di sezione della Corte dei Conti in Campania, Mario Sancetta, a quanto pare suggerisce ad alcuni imprenditori di «puntare sugli appalti per il porto di Civitavecchia».
E sempre nelle intercettazioni spunta un altro funzionario al ministero delle Infrastrutture, Gianluca Ievolella, grande amico di Moscherini (che lo nomina supervisore dell'urbanistica al comune di Civitavecchia, catapultando nello stesso periodo il fratello, Maurizio Ievolella, al vertice dell'area tecnica dell'Autorita' portuale). «La macroscopica anomalia sta nel fatto - commentano alcuni - che il genio civile, ovvero Gianluca Ievolella, aveva il compito di controllare e approvare i progetti che l'ufficio tecnico dell'area portuale, ossia Maurizio, presentava: tutto in famiglia!».
Tra gli interlocutori piu' assidui di Gianluca c'e' l'avvocato Edgardo Azzopardi, indagato dagli inquirenti perche' avrebbe raccolto dal procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, tramite il figlio Camillo, informazioni riservate relative all'inchiesta in corso e poi girate al numero uno dei Lavori pubblici, Angelo Balducci. Ed e' proprio con la segretaria di Balducci che - intercettato - svariate volte Azzopardi parla di Civitavecchia. Azzopardi pero' minimizza, sostiene che «alcuni gli chiedevano informazioni circa il possibile commissariamento dell'autorita' portuale»: fatto sta che a lui fa capo - come sottolineano alcuni operatori economici della zona - una societa' che «dal 2003 lavora anche con l'Autorita' portuale di Civitavecchia».
Ancora. Eccoci all'attuale prefetto de L'Aquila, Giovanna Iurato, indagata dagli inquirenti sempre per Criccopoli, in merito alla vicenda degli appalti per la sicurezza made in Finmeccanica nell'area di Napoli (dove e' finito nel mirino anche il numero uno del gruppo, Pierfrancesco Guarguaglini). A quanto pare, il nome della Iiurato compare nella lunga “lista Anemone”. Certo e' che ha in precedenza ricoperto un altro, delicato incarico: quello di commissario straordinario al comune (sciolto) di Civitavecchia.
Sottolineano alcuni notai della zona: «Forse non e' proprio un caso che gli atti di compravendita per Scajola e Pittorru, nonche' quello per l'acquisto di un intero palazzo da parte dei figli dell'ex ministro Lunardi, Martina e Gianluca, siano stati stilati dal notaio Gianluca Napoleone di Civitavecchia e registrati nella locale Agenzia delle Entrate. E forse nemmeno una semplice coincidenza e' che la fiduciaria milanese Cordusio, titolare dei conti nelle banche lussemburghesi di cui erano beneficiari Balducci e Rinaldi, sia la stessa titolare di 9999 azioni sul totale di 10 mila del capitale sociale della Iniziative Industriali srl, che ha presentato il progetto per la realizzazione di un cementificio nel comune di Tarquinia».
Un cementificio che tutti, in zona, gia' battezzano come “il mostro degli Speziali”, visto che i lavori progettuali della vicina centrale di Montalto di Castro sono firmati dalla Cal.Me spa: un piano pressocche' identico e la societa' fa capo ai rampolli del senatore pdl Vincenzo Speziali, segretario della commissione Finanze e Tesoro nonche' grande amico di Marcello Dell'Utri. Il cinquantenne figlio Antonio Speziali - un pallino per l'eolico, gestito con un'altra famiglia calabrese, quella degli Sgromo - e' fresco di rinvio a giudizio per una vicenda del 2006: e' accusato con due boss locali (Rocco Anello della famiglia di Filadelfia, nei pressi di Vibo Valentia, e Francesco Iaunazzo, di una ‘ndrina made in Lametia) di «violenza privata aggravata dalla mafiosita'». Vittima un imprenditore del lametino, Salvatore Mazzei: che a quanto pare ha avuto il torto di essersi interessato all'acquisto di un terreno di proprieta' della Curia. Dovevano forse svettarvi pale eoliche?

http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=336

possibile che con il Cianci abbiano "pattuito" qualche sconto giudiziario se si presta a far, che sò tarocchi o dichiarare di fantomatici papelli?

intanto cominciano ad attaccare per CENSURARE la voce delle voci, ma a chi importa?

Tocca Caltagirone e perfino il Ciancimino Massimo, da tutelare

RAGOSTA PROTESTA
http://www.lavocedellevoci.it/news1.php?id=149[/b]

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=29204

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25 gennaio 2011

Civitavecchia, incremento demografico 0: a chi serve il cemento di Moscherini?

Una buona notizia: a Civitavecchia la popolazione non cresce, è ferma poco sopra i 50.000 abitanti, un numero rimasto più o meno costante negli ultimi decenni. Se a qualcuno fosse sfuggito, una delle vie obbligate attraverso cui passa uno sviluppo sostenibile per la nostra Terra è il controllo delle nascite, perché se siamo troppi i problemi si moltiplicano. E siamo già, troppi, almeno in rapporto ai nostro consumi e alle risorse disponibili.

Seconda considerazione: se la popolazione non cresce, perché Moscherini prevede nella sua "Variante 29" un'espansione da 10 milioni di metri cubi di cemento? Case e abitazioni per 10.000 abitanti in più che non ci sono e non ci saranno. Perché?

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19 gennaio 2011

Moscherini indice incontro sull'Osservatorio ambientale. La popolazione arriverà preparata.

Apprendiamo da centumcellae.it che
"Si è svolto ieri un incontro tra i Sindaci del comprensorio, al quale erano presenti, oltre a Gianni Moscherini, Augusto Battilocchio (Allumiere), Roberto Bacheca (Santa Marinella), Mauro Mazzola (Tarquinia), Alessandro Battilocchio (Tolfa). Molte le tematiche che sono state affrontate nell’occasione, anche se particolare attenzione è stata dedicata all’andamento dell’Osservatorio Ambientale. In questo settore, si è concordato di promuovere, per la fine di febbraio, un’assemblea pubblica all’aula consiliare “Pucci” di Civitavecchia, dove i Sindaci riferiranno alle popolazioni del funzionamento dell’Osservatorio. “Abbiamo deciso –anticipa Moscherini – di attivare il registro dei tumori e di fare un centro di monitoraggio polmonare per le popolazioni. Gli altri Sindaci hanno inoltre condiviso la decisione, già assunta dal Consiglio Comunale di Civitavecchia, di acquistare una risonanza magnetica nucleare”. In senso più ampio si è infine convenuto sull’esigenza di comunicare, una volta al mese, i risultati raccolti dalle centraline di monitoraggio e di aprire un blog..."

Caro Moscherini sono anni che chiediamo l'istituzione di un registro diacronico dei tumori, avviarlo solo ora che la centrale a carbone è già in funzione nasconderà il suo impatto sulla condizione preesistente. Inoltre la popolazione vi chiede di comunicare IN TEMPO REALE i dati dell'Osservatorio, non settimanalmente o mensilmente, il che facilita il compito di nascondere con "Non disponibile" i dati degli sforamenti dei tetti massimi consentiti. Ad ogni modo la popolazione sarà presente e propositiva, puoi scommetterci.

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16 gennaio 2011

Il Movimento Nocoke Alto Lazio prepara una nuova battaglia legale per Civitavecchia

Comunicato stampa
"I comitati di Porto Tolle vincono la loro battaglia contro ENEL: condannati in cassazione gli ex amministratori delegati per i reati di emissioni moleste, danneggiamento all’ambiente, al patrimonio pubblico e privato e violazione della normativa in materia di inquinamento atmosferico provocati dalla centrale ad olio combustibile di Polesine Camerini.
Il Movimento Nocoke Alto Lazio prepara la battaglia legale per Civitavecchia.

E' una grandissima vittoria che premia il meticoloso lavoro compiuto dalla Procura di Rovigo a seguito delle numerose denuncie formulate da semplici cittadini che, consapevoli di non essere adeguatamente tutelati dagli Enti preposti a tale compito, si erano rivolti alla magistratura; un importante risultato che crea un precedente devastante per Enel che ora si troverà a rispondere, anche qui a Civitavecchia, dei danni che saranno provocati del carbone della centrale TVN.
La Cassazione ha, infatti, confermato la condanna per i vertici della centrale Enel di Porto Tolle tra cui gli allora A.D. Paolo Scaroni (oggi Eni - lo stesso che fece approvare la centrale di Torrevaldaliga Nord) e Franco Tatò nonché gli allora Direttori dell’impianto Zanatta e Busatto, riformando l'appello. Una sentenza resa possibile dalla dovizia di particolari contenuta nelle consulenze tecniche di cui si è avvalsa la Procura da parte di esperti come l'ingegner Paolo Rabitti, tra l'altro impegnato a provare altri disastri ambientali nei procedimenti penali di Porto Marghera o dello scandalo rifiuti di Napoli e della Campania, e che entra in stretta relazione con quanto sta accadendo a Rovigo dove il ministro Alfano ha, vergognosamente, inviato gli ispettori contro i pm Manuela Fasolato e Dario Curtarello che indagano sulla riconversione della stessa centrale Enel da olio combustibile a carbone.
Ci uniamo al comitato “Cittadini Liberi di Porto Tolle” nell’esprimere riconoscenza e gratitudine ai legali avv.ti Matteo Ceruti e Valerio Malaspina che hanno appoggiato sostenuto, in varie forme, l’azione di denuncia contro il funzionamento della centrale Enel di Polesine Camerini, sottolineando quanto le gravi inadempienze nella gestione della stessa fossero lesive della salute della popolazione residente nonché le gravi responsabilità dei vertici aziendali in tale contesto e che rende merito alla correttezza dell’impostazione accusatoria formulata dalla Procura della Repubblica di Rovigo e della posizione perseguita dalle parti civili rappresentate dai comitati, che sono stati gli unici soggetti a sostenere sino all'ultima fase processuale la tesi di un obbligo di controllo e di intervento sulla centrale di Porto Tolle, anche da parte dei massimi livelli societari.
Per Civitavecchia , attualmente una delle città tra le più compromesse dalle ricadute inquinanti a causa di 50 anni di servitù energetica imposta dallo Stato e dalle Amministrazioni ammaestrate dai fondi elargiti quali compensazioni, quello di Porto Tolle è l’esempio da imitare e che, nella convinzione che si sia compiuto un atto di GIUSTIZIA SOCIALE, sentiamo il dovere di chiedere anche per il nostro territorio.
Dopo anni di vessazione il Movimento Nocoke Alto Lazio ed il comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia inizieranno, con energia rinnovata, da questa vittoria, il percorso legale utile a denunciare il massiccio inquinamento, che ha reso tristemente noto il comprensorio per le statistiche di alta mortalità di patologie tumorali.

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25 dicembre 2010

Daniele Perello

Prima della fine dell'anno non potevamo non dedicare uno spazio a questo giovane rampante, simbolo della politica che si rinnova
Cin cin! (clicca per ingrandire)





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24 dicembre 2010

Per ricordare il 2010 e prepararsi al 2011

In rete gira qualche immagine irriverente sulle faccende di Civitavecchia e dintorni, la pubblichiamo volentieri.

Nuovo Calendario 2011, il cielo sulla "Perla del Tirreno"

enel fa le feste ai cittadini dell'Alto Lazio

no comment (in foto: Gianni Moscherini sotto la ciminiera di TVN)

Il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini, noto filantropo

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Civitavecchia, le mani sulla mia città

Da UnoNotizie.it

Concordiamo con il Sindaco e con il suo novello e fedele portaborse Perello: "la realizzazione del Terminal Cina è un' autentica svolta storica per la città e per il comprensorio".
Una svolta negativa, però, che, al contrario di quanto da questi affermato, costituirà il definitivo affossamento del nostro territorio, seppellendo sotto una colata di cemento l’ultimo tratto di costa fruibile di Civitavecchia dopo averlo regalato ai grandi privati e sancendo la catastrofe ambientale che ne sarà la ovvia e naturale conseguenza.

E’ ormai un dato di fatto che purtroppo mai si senta questa Amministrazione proporre, discutere e ragionare di progetti sostenibili per la popolazione e la citt, che ne valorizzino caratteristiche e potenzialità, mentre è ormai costante l’impegno su progettualità iperboliche, avulse dai piani di programmazione vigenti, che devastano il territorio e ne peggiorano la qualità della vita e dell’aria con argomentazioni che ne mistificano il reale impatto ambientale nonché la valenza economica a favore di interessi privati, spesso oscuri e poco chiari.

Non è infatti un segreto, essendo stato oggetto di un' approfondita inchiesta anche su un giornale di levatura nazionale come l’Espresso, che la società “Centrale Finanziaria Generale”, con la quale il sindaco ha firmato l’ormai famigerato accordo per il megaprogetto, naviga in cattive acque finanziarie, tanto che il suo Presidente Giancarlo Elia Valori, nello spiegare il deficit di 3,6 milioni di euro, ha dovuto presentare un nuovo piano di aziendale basato sulla dismissione di molte delle attività in essere e sulla realizzazione, in accordo con il gruppo cinese HNA, del progetto di ammodernamento del porto di Civitavecchia con nuovi terminal e attrattive turistiche.

Un' operazione di risanamento del bilancio aziendale di una grande, quanto discussa, società privata (...all’inizio degli anni ottanta la Centrale era stata al centro delle operazioni condotte da Roberto Calvi per scalare la Rizzoli e il Correre della Sera. L’epilogo era stato tragico, con il banchiere trovato morto sotto un ponte di Londra, il fallimento del suo Banco Ambrosiano e una serie di misteri mai chiariti (Espresso 09.09.2010); a questo viene ridotto il nostro territorio.

Spiace poi prendere atto che un giovane politico come Perello, sostenitore della necessità di progetti per il territorio, faccia finta di non vedere e sapere che la realizzazione del Terminal Cina lungo la costa e la pineta della Frasca comporterà la definitiva e completa distruzione dell’ultimo tratto di mare fruibile, portando solo uno sviluppo/non sviluppo inquinante e non sostenibile.

In qualità di associazioni che da anni si battono per la tutela del territorio e per la salvaguardia della salute della popolazione, ribadiamo la nostra ferma contrarietà a progetti folli e faraonici che nulla hanno a che vedere con la comunità locale che ha invece bisogno di una progettualità che contemperi le esigenze di tutta la cittadinanza in armonia con l’ambiente circostante in un’ottica proiettata alla sostenibilità.

Civitavecchia ha già da tempo pagato un prezzo altissimo agli incantatori di serpenti che spacciano la cementificazione come opera necessaria allo sviluppo. Con la realizzazione del Terminal Cina, in un’area peraltro già sottoposta ad una notevole pressione industriale e tutelata anche per questo da vincoli di natura ambientale e archeologica, (tanto da essere inserita nel Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG), approvato recentemente, (nell’elenco delle aree protette in quanto “area meritevole di tutela per la quale è in corso la procedura d’istituzione”), la qualità della vita di Civitavecchia subirà un ulteriore tracollo.

Questa è la svolta buia che attende la città ed a cui il sindaco Moscherini e i suoi novelli portaborse vorrebbero condannarla.

A questo ci opporremo con tutte le nostre forze.

Forum Ambientalista
Sezione Civitavecchia
La responsabile
Simona Ricotti

ItaliaNostra
Sez. Asfodelo- Gruppo Civitavecchia
La Presidente
Roberta Galletta

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3 dicembre 2010

Quelli che "il cdr nella centrale a carbone" tornano sempre alla carica

Di Gennaro, Cerrone e Vinaccia (Consiglieri Comunali UDC) si chiedono il perché qualcuno torni a insistere nonostante tutto sulla sciagurata ipotesi di bruciare cdr nella centrale a carbone TVN. Da trcGiornale.it

"Si inasprisce il dibattito politico sull'ipotesi avanzata dal Polo Civico di bruciare cdr a Torrevaldaliga Nord al posto del carbone. L'Udc in una nota ricorda il parere negativo espresso dall'Europa, dal consiglio comunale, dal sindaco e dai medici, ed avanza il sospetto che dietro l'insistenza di questa proposta ci siano pressioni e lobbies. Leggi la nota.

"L'Europa ha detto NO, il Consiglio Comunale ha detto NO, IL Sindaco ha detto NO, i medici hanno detto NO, la città non ne può più di veleni e qualcuno ancora insiste nel voler bruciare CDR a TVN a posto del carbone. La si definisce solo una proposta ma, nonostante sia stata universalmente rifiutata, si continua a riproporla. Con ingiustificabile leggerezza si ipotizzano per chi è contrario al CDR eventuali condizionamenti da parte di " lobby del settore" quando la stessa insistenza della proposta di bruciare CDR a TVN fa nascere il sospetto che proprio dietro di essa ci siano pressioni e lobbies. Quale condizionamento c'è nel supportare la raccolta differenziata? Come può parlare di ipocrisia e di ricerca del consenso elettorale chi è disposto, per soldi, a barattare l'ambiente e la salute dei suoi concittadini? Non è per paura che la gente guarda con sospetto simili proposte, ma per la consapevolezza degli incalcolabili danni che simili proposte hanno già causato e continueranno a causare. Tutti ormai conoscono i tristi primati in tema di malattie che il nostro territorio detiene ed è immorale sostenere iniziative che, in qualsivoglia maniera, possano contribuire ad incrementare questo triste primato come farebbe il bruciare 200.000 tonnellate di CDR a TVN (a tanto corrisponde il "rassicurante "5% di 4 milioni di tonnellate di carbone). Non è vero sviluppo quello che non rispetta l'ambiente e la salute ma qualcuno, dentro e fuori Civitavecchia, non lo ha ancora capito od ha interesse a non capirlo. Dobbiamo, perciò, alzare la soglia dell'attenzione per contrastare qualsiasi ipotesi di ulteriore scempio del nostro territorio e per tale motivo l'UDC si farà promotore di un tavolo di permanente mobilitazione sulle tematiche ambientali e sanitarie con tutte le forze politiche e sociali interessate".

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30 novembre 2010

Le Mafie nella terra degli Etruschi

Da UnoNotizie.it

"Il sindaco di Tarquinia ha minacciato di denunciare il coordinatore del Comitato dei Cittadini Liberi, se avesse fatto delle riprese durante il suo intervento alla conferenza stampa di presentazione del Registro Tumori a Viterbo. L'intimidazione non ha funzionato e il sindaco è stato ripreso. Poi una copia della registrazione è stata data agli agricoltori di Tarquinia perché potessero ascoltare quell'intervento, incentrato sulla responsabilità del comparto agricolo nell'insorgenza delle patologie tumorali. Solo alla fine del suo intervento il sindaco ha menzionato la centrale a carbone ma, mentre ha dato quasi per scontata la responsabilità degli agricoltori, riferendosi al carbone ha detto che il registro servirà a capire se ci sarà incremento di morti e malati rispetto alla vecchia centrale a olio combustibile. Insomma i cittadini si devono tenere, e zitti, le ciminiere avute in regalo tanti anni fa.

Non una parola sul cementificio, sull'autostrada tra le case (che anche grazie alle battaglie dei cittadini per ora non si farà), sulla centrale a bio-massa alla Roccaccia (che per legge potrà bruciare rifiuti), sullo stoccaggio a cielo aperto del pet-coke. Mazzola venerdì 26 novembre ha chiesto e ottenuto dal Consiglio Comunale di Tarquinia di mettere un altro tassello nel processo d'industrializzazione del territorio, rendendolo un po' meno adatto all'agricoltura e un po' più adatto alle mire di cinesi buoni e cattivi e alle porcherie dei colossi dell'energia. Grandi appetiti, grandi nomi.

Ecco due elenchi, alla Fazio, di gente con le mani in pasta a Civitavecchia e dintorni, di cui qualche giornalista coraggioso ha scritto di recente. Uno è quello dei nomi che fanno tremare ovunque si pronuncino: Di Lauro, Pulvirenti, Rinzivillo, Gallo-Cavalieri, Barone, Di Sarno, Panati, Ragosta, Bosone, Canale, Speziale. L'altro è di gente più o meno vicina alla cricca, a volte già pratica d'inchieste, delle patrie galere o iscritta a bande fuori legge (come la P2 e la P3). Spicca subito il nome di un potente molto potente: Giancarlo Elia Valori, che sarebbe iscritto alla P2 con il n° 283, che ogni tanto porta i cinesi a Tarquinia.

L'elenco prosegue poi con Anemone, De Santis, Incalza, Carducci, Caltagirone, Parodi, Scajola, Valente, Lombardi, Bitetto eccetera, eccetera. “In questo contesto” la zona industriale di Tarquinia fa gola a molti. Per ora sopra c'è un deposito a cielo aperto di pet-coke (carbone ricavato dal greggio) e i proprietari stanno cercando di ottenerne l'ampliamento da 50.000 a 100.000 t, sempre rigorosamente a cielo aperto.

I Di Sarno, nome che compare nel primo elenco, sono legati alla movimentazione del pet-coke in vari porti italiani. Vicino al carbonile del pet-coke doveva sorgere il mega-cementificio ma i cittadini hanno scoperto e denunciato il tentativo di farlo approvare con documenti fasulli; la denuncia pubblica ha salvato i consiglieri comunali, a cui è stato anche reso noto che dietro il proponente ufficiale figura la Cordusio SpA, una società di Milano studiata per mantenere l'anonimato dei soggetti interessati. I cittadini stanno ancora incalzando il sindaco di Tarquinia per sapere chi si nasconda dietro quell'anonimato. Nell'ultimo consiglio comunale i consiglieri, tutti eccetto uno, hanno votato a favore della Ubi Leasing che vuole “sviluppare” un altro pezzo di zona industriale. I consiglieri sanno per caso chi c'è dietro la Ubi Leasing?

Gli stessi consiglieri comunali, ancora una volta tutti tranne uno, nello stesso consiglio hanno approvato un'estesa lottizzazione a Marina Velca, per continuare a cementificare le migliori terre agricole di Tarquinia. Tanti anni fa quella lottizzazione fu bloccata dalla scoperta di un' importante necropoli etrusca. Agricoltura e beni culturali, tutto è d'inciampo per chi vuole appropriarsi dei beni comuni. E non si dica che le seconde case servono per il comparto turistico: la cementificazione del paesaggio è la rovina del turismo. Il comparto edile invece, per avere un futuro, avrebbe bisogno di essere proiettato verso la manutenzione del patrimonio esistente e il turismo promosso curando l'aria, l'acqua, l'agricoltura e il paesaggio. Alcune contraddizioni sono inspiegabili: se la crisi economica in corso fa crollare il valore delle seconde case, per chi si costruirà a Marina Velca?

A Tarquinia, poi, il massacro di un altro gran pezzo di fertile terra agricola, da distruggere per realizzare un enorme, inutile e dannoso porto turistico nella pianura alluvionale di Tarquinia, vera iattura per l'economia balneare della città etrusca. Alla sozzura del fiume Marta, che d'estate è una fogna a cielo aperto, s'aggiungerà quella del porto, che contribuirà a sporcare l'acqua di balneazione con un apporto di acqua torbida, proveniente dal bacino portuale, resa iridescente da piccole dosi di idrocarburi.

Tarquinia offre su un piatto d'argento le pietanze più gradite ai capitali inconfessabili.

Comitato dei Cittadini Liberi

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25 novembre 2010

Civitavecchia velenoso buco nero

"Perché andrei via da Civitavecchia?"

Perché nella mia città ci sono due centrali di cui una a carbone, uno dei porti più grandi del Mediterraneo con il relativo traffico automobilistico, una boa petrolifera off shore, sei depositi costieri per oli minerali di cui quattro sottoposti a legge Seveso, un centro, unico in Europa, per l’inertizzazione e lo smaltimento di armi chimiche, tre discariche esaurite, una per rifiuti speciali e una da poco autorizzata per quasi un milione di mc di rifiuti;
Perché a meno di 20 Km dalla mia città stanno già operando per costruire una centrale nucleare;
Perché, come se non bastasse, vogliono venire qui a smaltire e bruciare i rifiuti di Roma;
Perché nella mia città la raccolta differenziata non supera l’8% ;
Perché l’Amministrazione Comunale ha detto NO alla riconversione a carbone e dopo 40 giorni e 26 milioni di euro versati dall’ENEL nelle casse del Comune ha cambiato idea e dato parere positivo;
Perché dalla centrale a carbone, che ENEL definisce “pulito”, usciranno 6.300.000 mc di emissioni all’ora e 10.600.000 t/a di anidride carbonica;
Perché il 56% dei bambini della mia città soffre di allergie ed asme nell’indifferenza totale;
Perché nella mia città ci sono le percentuali di mortalità e morbilità per tumori alle vie respiratorie, leucemie e linfomi, tra le più alte nel Centro Italia;
Perché da aprile ad oggi nella mia città sono morte più di cinquanta persone tra i 30 e i 55 anni per malattie neoplastiche;
Perché le sogliole del nostro mare hanno una percentuale di mercurio 10 volte superiore alla norma;
Perché nella mia città l’acqua è avvelenata e da oltre tre anni viene dichiarata potabile solo grazie ad una deroga governativa;
Perchè le nubi nere, rosse e grigie che escono dalle ciminiere vengono definite effetti ottici;
Perché nella mia città è in corso un processo per schiavitù e nessuno ha detto una parola
Perché le mafie si sono infiltrate negli appalti della centrale e del porto e tutti negano l’evidenza ;
Perché nella mia città vogliono cementificare ogni minimo spazio rimasto libero;
Perché nella mia città prima ancora che i polmoni hanno inquinato le coscienze;
però resto qui
Perché non posso accettare che la mia terra venga ulteriormente avvelenata e distrutta;
Perché voglio continuare a lottare e non perdo la speranza che tutto questo si possa fermare;
Perché quando mia figlia mi chiederà “ Come avete potuto permettere tutto questo” voglio poterla guardare negli occhi e dirle “io ci ho provato”.

Simona Ricotti

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29 settembre 2010

TVN a carbone: in funzione un impianto fuorilegge


Comunicato stampa No al Carbone Alto Lazio

Siamo profondamente costernati dal constatare che avevamo ragione nel denunciare che la centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, oltre ad essere un impianto antistorico per la tipologia di combustibile usato, è soprattutto in esercizio in violazione di molte delle norme vigenti e, finanche, delle prescrizioni inserite nel decreto autorizzativo.

Tutte le denunce e/o segnalazioni da noi presentate - da quella del gennaio 2009 relativo alla modalità di carico/scarico del carbone, a quella del novembre dello stesso anno circa i cumuli di rifiuti e ceneri presenti in aree non idonee e di lavoratori costretti ad operari in nuvole di material pulvirulento, a quella relative all’utilizzo di combustibile con contenuto di zolfo superiore allo 0,3% in difformità del piano di qualità dell’aria della Regione Lazio - hanno trovato riscontro.

La replica dell’ENEL che, negando l’evidenza, afferma di essere in perfetta regola, conferma, l’inaffidabilità dell’ente energetico che evidentemente spera di continuare impunito ad agire a proprio piacimento, mortificando il territorio, e la popolazione che in esso vive,

Sentiamo il dovere di ringraziare la Procura della Repubblica che con la propria sensibilità e determinazione, portando avanti una seria e competente azione di controllo, ha indotto gli enti competenti a farsi carico delle proprie responsabilità facendo si, nel contempo, che le popolazioni dell’Alto Lazio riacquistassero un minimo di fiducia nelle istituzioni e si sentissero meno sole in questa lotta impari per la difesa della propria terra.

Grave, invece, che il Ministero dello Sviluppo Economico, nonostante fosse ben edotto da tempo sulle violazioni e sul mancato rispetto delle prescrizioni poste in essere dall’Enel, abbia sentito il dovere di intervenire solo dopo le comunicazioni del Noe e della Procura della Repubblica.

E’ appena il caso di evidenziare, inoltre, che in materia di mancata ottemperanza delle prescrizioni il Codice dell’Ambiente - D.lgs n. 152/06 – all’art. 29 comma 3 recita “Qualora si accertino violazioni delle prescrizioni impartite …… tali da incidere sugli esiti e sulle risultanze finali ….di valutazione, l'autorità competente, previa eventuale sospensione dei lavori, impone al proponente l'adeguamento dell'opera o intervento, stabilendone i termini e le modalità. “dove per autorità competente si intende l’ente che ha rilasciato la Valutazione d’impatto Ambientale (Minambiente nds.) e, conseguentemente, impartito le prescrizioni. E vista la gravita delle prescrizioni non ottemperate, e le gravi ricadute che tale mancato rispetto può causare alla salute della popolazione, attendiamo che il Ministero dell’Ambiente, che non mancheremo comunque di richiamare alle proprie responsabilità, proceda in base alle proprie specifiche competenza ad emettere gli idonei e prescritti provvedimenti, anche di natura cautelare, quale la sospensione dell’attività della centrale.

Sconcertante, infine, l’inettitudine ad adempiere al proprio ruolo di “Primo responsabile della salute dei cittadini“ in primis del Sindaco Moscherini, ma anche dei suoi omologhi dei comuni limitrofi, in prima fila quando si è trattato di spartire le cospicue compensazioni economiche, ma assenti e silenti dinanzi alle reiterate denuncie di violazione delle norme esistenti, alla mancata ottemperanza delle prescrizioni e ai conseguenti possibili danni alla salute della popolazione e dei lavoratori addetti che da tali violazioni possono scaturire, finanche ora davanti alla presa di posizione del Ministero.

Personaggi squallidi, non degni di ricoprire il ruolo di rappresentanti della comunità e che, se mantenessero un minimo senso del pudore, dovrebbero avere il buon senso di dimettersi.

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24 settembre 2010

Travaglio firma la petizione per il bosco di 40 a Tvn

Riportiamo da BiGnotizie.it

"E' stato Marco Travaglio il primo a firmare la petizione per il bosco a Tvn. Oggi pomeriggio, appena arrivato in Aula Pucci dove era stato invitato dall'associazione "Cecafumo" per il premio "Libera informazione", il giornalista ha inaugurato la petizione "Sì alla realizzazione del bosco di 40 ettari nelle aree attigue alla Centrale Torrevaldaliga Nord".

Il Forum ambientalista e il comitato NaturalMente, promotori dell'iniziativa popolare (che si può firmare direttamente dal sito http://www.firmiamo.it/boscocivitavecchia?zfs) e particolarmente soddisfatti per tale battesimo, hanno annunciato di aver già fissato un calendario (da domenica 26 settembre a sabato 30 ottobre) di punti raccolta firme disseminati per la città.

Salvo condizioni meteo particolarmente avverse si partirà domenica, a Largo Galli (davanti al bar Quaranta), dalle ore 17 alle 19,30. Ogni mercoledì mattina un banchetto sarà posizionato lungo viale Nenni, all'altezza del mercatino, dalle 10 alle 12,30, mentre ogni giovedì pomeriggio sarà, dalle ore 17 alle 19,30, contemporaneamente nell'area antistante "Conad Il Mare" a San Gordiano e davanti all'ingresso di "Conad Le Terme" in via Terme di Traiano. Di sabato sarà possibile firmare in piazza Regina Margherita (dalle ore 9 alle 12,30), nel pomeriggio dalle ore 17 alle 19,30 in viale Garibaldi (davanti alla Galleria Garibaldi) e a Largo Marco Galli e di sera, sempre a largo Galli, dalle ore 21 alle 23.

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16 settembre 2010

Sì al bosco di 40 ettari nell’area attigua alla centrale di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia)


Nella giornata di ieri presso l’aula Calamatta del comune di Civitavecchia si è tenuta la conferenza stampa, indetta dal Forum Ambientalista e dal Comitato NaturalMente, per presentare la petizione popolare Sì alla realizzazione del bosco di 40 ettari nelle aree attigue alla Centrale di Torrevaldaliga Nord

Puoi stampare, firmare e far firmare il modulo, SCARICALO QUI
Contattaci QUI per far pervenire i moduli firmati ai promotori.

Esiste inoltre a questo indirizzo www.firmiamo.it/boscocivitavecchia una versione online della petizione, che tuttavia non ha valore legale ma simbolico.


Segue il testo della petizione:

PREMESSO

che nel decreto MAP n° 55/02/2003 del 24 dicembre 2003, con il quale è stata autorizzata la riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, è fatto obbligo ad ENEL, quale opera compensativa, di provvedere alla realizzazione di un’area boscata dell’estensione di circa 40 h denominata “Parco dei Serbatoi”;

che nel parere di Valutazione di Impatto Ambientale 680/2003, costituente parte integrante del citato Decreto autorizzativo, viene stabilito che le prescrizioni andavano ottemperate con “modalità atte ad anticipare almeno parte della loro realizzazione prima della chiusura del cantiere della centrale “;

che ad oggi, nonostante si stia andando verso la chiusura del cantiere e la messa in esercizio a regime dell’intera centrale, non risulta che si sia in alcun modo proceduto alla realizzazione di detto parco;

che anzi l’area individuata per detta realizzazione risulta interessata da un inquietante accumulo di rifiuti sul quale la Procura della Repubblica ha avviato un inchiesta;

che nell’“Accordo disciplinante i reciproci rapporti tra l’Amministrazione Comunale di Civitavecchia ed ENEL produzione spa” stipulato in data 14 aprile 2008 all’art. VIII è riportato che “in adesione alla richiesta del Comune, Enel, previa autorizzazione delle competenti autorità, ivi inclusa quella del Ministero dell’Ambiente, si dichiara disponibile a realizzare l’area di verde pubblico, prevista originariamente in prossimità della Centrale, in altri siti indicati dal Comune …”;

che con nota 49383 del 21/09/09 Il Sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, ha rinnovato la richiesta “di soprassedere alla realizzazione di quanto previsto dal progetto relativo alle opere compensative già approvato (il Parco dei Serbatoi nds), facendo presente la volontà dello scrivente Comune di farsi carico dell’individuazione di una soluzione alternativa, finanziabile con il contributo ENEL, da sottoporre a nuova approvazione delle amministrazione in indirizzo.”


CONSIDERATO

che le aree a verde rappresentano, per ogni città, una necessità fisiologica per la rigenerazione dell’atmosfera e del terreno ed un fattore di grande importanza per la vivibilità dell’ambiente urbano;

che a Civitavecchia la dotazione pro capite di verde urbano è ben al di sotto del valore guida di 8 m2/ab indicato dalla normativa vigente;

che le aree verdi sono indispensabili fattori di equilibrio ecologico poiché svolgono diverse funzioni tra le quali preme qui rilevare:
• la produzione di ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana;
• il contenimento dell’inquinamento atmosferico, in particolare quello dovuto al particolarato fine;
• il contenimento dell’inquinamento acustico (le barriere vegetali costituiscono un’efficace difesa contro il rumore provocato da varie fonti;

che la realizzazione del cosiddetto “Parco dei Serbatoi” trova la sua ragione, peraltro, proprio nella mitigazione dei gravi effetti ambientali della riconversione a carbone sul territorio, infatti, nel decreto di Valutazione di impatto Ambientale 680/2003 dopo aver chiarito che l’intervento prescritto consiste in “un’area a parco caratterizzata dalla presenza di ampie radure intervallate da fitti insiemi boschivi, caratteristici del paesaggio costiero circostante” viene specificato che la realizzazione del parco comporterà, relativamente alla componente ambientale suolo e sottosuolo, “un miglioramento in quanto l’area occupata dalla centrale diminuirà, a fronte dello smantellamento di gran parte del parco serbatoi, di circa 119.000 m2” e che, quindi, “può effettivamente contribuire a migliorare la percezione dell’impianto, rendendolo meno estraneo alla città”;

che, inoltre, un ettaro di bosco è in grado di neutralizzare, mediamente, almeno 6 tonnellate di CO2 (ovvero anidride carbonica, gas serra primo responsabile del riscaldamento globale) in un anno;

che 40 ettari di bosco comporteranno, quindi, la neutralizzazione di almeno 240 tonnellate annue di CO2, quota che, seppure minimale, comporta comunque un effetto di mitigazione alle oltre 10 milioni di tonnellate annue di anidride carbonica che la centrale di Torrevaldaliga Nord immetterà nella nostra aria;

che sono sempre più frequenti le proteste dei cittadini per il rumore sordo e continuo proveniente dalla Centrale di Torrevaldaliga Nord;

che gli alberi da alto fusto quali quelli previsti nel progetto presentato in ottemperanza alla citata prescrizione, avrebbero, come già sopra specificato, un sicuro effetto di contenimento dell’inquinamento acustico;

che anche il Ministero dell’Ambiente ha più volte sottolineato l'importanza di ottemperare alle prescrizioni previste negli atti autorizzativi con particolare riferimento proprio al “Parco Dei Serbatoi”;

che la stessa ENEL nei propri documenti, anche successivi alla firma dell’accordo con il Comune di Civitavecchia, al fine di evidenziare lo sforzo di rendere ” ambientalmente compatibile” la riconversione a carbone della Centrale di Torrevaldaliga Nord con il territorio circostante, afferma più volte che “L’area liberata dai serbatoi sarà bonificata e recuperata a verde.”;


I SOTTOSCRITTI CITTADINI


-ESPRIMONO

il più totale dissenso alla richiesta del Sindaco Moscherini di soprassedere dalla realizzazione di un area boscata in area limitrofa alla centrale di Torrevaldaliga Nord


-CHIEDONO

alle Autorità in indirizzo di

non “soprassedere” alla prescrizione in questione ed anzi di intervenire su ENEL Produzione S.p.a.

affinché si proceda, come previsto nel Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale e nel Decreto di autorizzazione all’esercizio della centrale di Torrevaldaliga Nord, ad ottemperare alle prescrizioni prima della chiusura del cantiere della centrale e, quindi, a realizzare in tempi brevi l’area boscata di circa 40 h nell’area adiacente alla centrale precedentemente occupata dai serbatoi.

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