No al carbone Alto Lazio

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9 luglio 2009

Una figura da cretino

Berlusconi cerca di stringere la mano a Brack Obama, ignorato da quest'ultimo.




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12 giugno 2009

Qualcosa di significativo



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27 maggio 2009

"Svolta verde della Ferrari"

Da Apcom
Svolta verde a Maranello. Dalla fine di giugno la Ferrari si prepara a diventare totalmente autonoma dal punto di vista energetico, con l'accensione di un nuovo impianto a cogenerazione.

Lo anticipa ad Apcom il direttore comunicazione del gruppo, Stefano Lai. "Accanto all'impianto fotovoltaico inaugurato a gennaio 2009, e che alimentava solo una parte dello stabilimento, alla fine di giugno entrerà in funzione un nuovo impianto a trigenerazione che complessivamente, con il fotovoltaico, darà piena autonomia all'intera 'cittadella Ferrari', producendo in media 100 milioni di kwh annui, che coprono totalmente il nostro fabbisogno, dalla fonderia, dove avviene la fusione dell'alluminio delle future auto, fino a tutti gli uffici" conferma Lai. Il sistema a cogenerazione, e in questo caso in particolare a trigenerazione, produce contemporaneamente elettricità, calore per il riscaldamento invernale e freddo per il condizionamento estivo dell'area, utilizzando un solo combustibile, grazie ad un motore a combustione interna. E' proprio lo stesso principio del riscaldamento dell'auto, con un sistema basato su una microturbina a metano, che brucia combustibile per muoversi, caricare la batteria e riscaldare l'abitacolo. Il nuovo impianto che verrà avviato a Maranello punta a recuperare il calore generato durante la produzione di energia elettrica, che altrimenti verrebbe disperso nell'ambiente, e lo riutilizza per produrre energia termica. E' un sistema che porta benefici economici, con un risparmio sul costo dell'energia elettrica autoprodotta e sulla potenza installata. Rispetto alla generazione separata di energia elettrica e termica, infatti la cogenerazione riduce inoltre del 30-40% la quantità di combustibile utilizzato, e quindi le emissioni inquinanti. Per questo è assimilata all'energia rinnovabile ed è ritenuta fondamentale per raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto. "Oltre ai risparmi economici diretti, potremo ridurre in modo consistente anche le emissioni di C02 - ribadisce Lai- Un obiettivo che del resto ci siamo posti da tempo anche per le auto: abbiamo intenzione di ridurre del 40% entro il 2012 nelle road cars le emissioni di C02 rispetto ai valori del 2007. La Ferrari California ad esempio è già scesa del 20% rispetto ai modelli precedenti". Non è previsto per ora che Ferrari produca energia da destinare alla vendita all'esterno del complesso industriale.
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25 maggio 2009

Un freno ai brevetti sul DNA

Comunicato - riceviamo e pubblichiamo:

NO ALLA MODIFICA DELLA SPECIE UMANA!
I brevetti sulla materia vivente e il loro percorso da tempo preannunciato

La brevettabilità della materia vivente (o facoltà di privatizzare, attraverso un brevetto, una pianta, un animale, ma anche una parte del corpo umano), è stata conquistata dalle aziende biotech negli anni ’80-’90, con nuove leggi brevettuali del tutto rivoluzionarie. Con il pretesto di una minima modifica genetica introdotta nell’organismo, la pianta o l’animale divenuto Ogm (organismo geneticamente modificato) viene trasformato da inalienabile “bene comune” dell’umanità (quale elemento del creato o della natura) in proprietà privata dell’azienda, alla quale consente di riscuotere i diritti ad ogni ciclo riproduttivo.



Le nuove leggi brevettuali hanno inoltre consentito di riscuotere i brevetti sui geni umani nel momento stesso della loro scoperta, senza Interventi di “creatività” umana (e oltre 6.500 brevetti per altrettanti geni furono concessi a Craig Venter, lo scienziato americano che nel 2000 riuscì per primo a pubblicare il sequenziamento del genoma umano, nonostante lui abbia sempre pubblicamente dichiarato che offriva la sua scoperta all’umanità…).

Ma la storia degli Ogm, in particolare delle loro applicazioni in agricoltura, dove le industrie che li imponevano sul mercato hanno potuto riscuotere ingenti diritti, ci ha in questi anni insegnato alcune cose.

La prima: dietro ai presunti benefici annunciati a gran voce per commercializzare gli Ogm non vi è altro che … i benefici commerciali per i detentori dei brevetti. Nessuna delle caratteristiche migliorative annunciate (maggiore produttività, maggiore sostenibilità) si è realizzata, mentre sono sempre più gravi le conseguenze negative, di carattere ambientale e di carattere sociale, che fanno degli Ogm di certo non la soluzione per la fame nel mondo, ma una importante concausa di essa (vedi anche le parole del Papa, citate nell’Osservatore Romano dell’1/05/09, “la campagna di semina di Ogm, che pretende assicurare la sicurezza alimentare […] rischia di rovinare i piccoli agricoltori […] e di renderli dipendenti dalle società produttrici di Ogm”).

La seconda: gli effetti ottenuti con la modifica del DNA, non corrispondono mai a quelli programmati. All’interno del DNA, i suoi diversi frammenti operano in combinazioni di tale complessità da non consentire di determinare i risultati. Allo stesso modo, dentro all’organismo o ad un ecosistema, le infinite relazioni che legano le diverse parti costituiscono una rete talmente fitta da rendere gli esiti delle manipolazioni, sia a breve che a lungo termine, del tutto imprevedibili.

La terza: chi detiene i brevetti possiede un potere economico di tale portata che ogni insuccesso verrà tenuto nascosto fino a negarne l’evidenza.

La quarta: la cultura temeraria che ha ispirato le nuove applicazioni di tante importanti scoperte scientifiche, mirata ad inseguire successi professionali e soprattutto economici, riduce l’essere vivente, uomo compreso, ad una scatola di montaggio, snaturando il valore stesso della vita. Questa cultura è una delle cause più gravi dell’attuale crisi globale che coinvolge l’intera società umana, la sua economia, la sua politica e soprattutto i principi più fondamentali di etica senza i quali essa non potrà sopravvivere.

Oggi, trascurando il fatto che l’intervento sulle linee germinali dell’uomo è vietato da precisi accordi internazionali, due idoli del mondo della Scienza infrangono, dalla prima pagina di “ Repubblica” (5/05/09) una nuova impensabile barriera: quella dell’eugenetica.
James D. Watson, scopritore ufficiale del DNA nel lontano 1953 e noto per la sua posizione favorevole ad un’eugenetica molto spinta, per la quale ha già in passato ricevuto molte critiche, in una intervista che reca il titolo alquanto esplicito “Usiamo il DNA per migliorare la specie” dichiara “se aggiungere 3 o 4 geni al DNA servirà a renderci più sani e intelligenti, dobbiamo farlo […] non dobbiamo avere paura di entrare nell’ignoto”.
Umberto Veronesi ha invece l’ardire, malgrado l’incalzare quasi quotidiano di documenti scientifici che dimostrano l’insuccesso degli Ogm in agricoltura (vedi nota 1), di affermare ancora che essi combattono fame e sete nei paesi poveri e che migliorano l’alimentazione nel mondo occidentale. Pur se più cauto nel valutare i futuri interventi sul DNA umano (che richiedono, egli afferma, un lungo dibattito pubblico) egli non sembra contrario ad un simile passo.

Il Comitato Scientifico EQUIVITA, che ha sempre visto nella produzione dei “designer babies” (bambini prodotti su ordinazione) una minaccia ben reale - grazie ai brevetti sui geni umani, al brevetto anch’esso già concesso sull’embrione umano e ad un sempre più disinvolto uso della clonazione riproduttiva - mette in guardia chi con grande facilità accetta oggi dichiarazioni come quelle di Watson e di Veronesi, mette in guardia chi è inconsapevole delle spinte commerciali che continueranno ad essere il motore di ogni innovazione, di ogni passo futuro impropriamente definito come “progresso”.

Un business come quello dei “designer babies”, che di certo potrebbe essere il più importante di tutti i tempi per le aziende biotech, se autorizzato dalla Società Civile, renderà le visioni di Orwell e di Huxley per noi paurosamente reali.


(1) - Rapporto 2006 di Friends of the Earth “Who benefits from GM crops?”
- Rapporto IAASTD, International Assessment of Agricultural Knowledge, Science andTechnology for Development”, commissionato dalle Nazioni Unite
- Rapporto “Failure to yield” di UCS, Union of Concerned Scientists
- Documenti di Charles Benbrook, già direttore Agricoltura nella Academy of Sciences degli USA




Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it
Sito internet: www.equivita.org

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20 maggio 2009

La legge NON è uguale per tutti, e allora?

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5 maggio 2009

Richard Stallman in Italia per la conferenza "La Mala Educaciòn: Software Libero, cinema e net art come strumenti di consapevolezza"

Il 6 Maggio e l'8 Maggio prossimi, l'Università degli studi di Salerno e il Cinema Volturno Occupato di Roma, saranno il centro della cultura Hacker.

Richard Stallman, fondatore del movimento per il Software Libero, sarà
il testimone d'eccezione: in entrambe le tappe del convegno, Stallman
illustrerà la storia e la filosofia del Movimento per il Software
Libero, puntualizzando che il Software Libero non è ristretto all'ambito
meramente tecnico, ma si espande ad un settore molto più vasto stante le
sue solide basi etiche, filosofiche, e politiche. La conferenza, in cui
verrà approfondita l'importanza delle applicazioni e implicazioni del
Software Libero in ambito Educativo, avrà carattere informativo e
didattico e sarà aperta a tutti.

/La Mala Educaciòn/ è un evento creato per discutere e confrontarsi
attorno al tema dell'educazione, partendo dalla contrapposizione tra
Software Libero vs. software proprietario in ambito educativo/scolastico.

L'adozione del Software Libero nelle scuole porterebbe sicuramente ad un
enorme risparmio economico: le motivazioni per cui le strutture
educative utilizzano Software Libero sono però di natura più profonda.
Da un punto di vista simbolico accettare software proprietario in ambito
educativo significa accettare il principio dell'esclusione del grande
pubblico dalla conoscenza sul funzionamento della tecnologia. Non solo.
Utilizzare software proprietario significa dipendere da un'Azienda che
non ha come priorità l'educazione. E significa non poter adattare alle
proprie esigenze il funzionamento del computer.

Esempi come /wikipedia/, ci fanno vedere come la conoscenza grazie alla
rete e ai nuovi strumenti di comunicazione possano e debbano, per essere
migliori, essere condivise. Adoperiamo sempre più a scopi pedagogici
strumenti non nati originariamente per questo uso specifico, e che
grazie ad interfacce semplici danno la possibilità di collaborare,
diffondere informazioni, creare documenti, confrontare e condividere. Al
contrario, il modello che prevede l'utilizzo del software proprietario è
basato su asimmetrie informative ed ha l'effetto di castrare la sete di
conoscenza degli studenti che vogliono apprendere il funzionamento degli
strumenti che usano. Università e scuole dovrebbero rifiutare questo
modello incoraggiando tutti ad imparare. Inoltre la Scuola e
l'Università dovrebbero mirare ad educare alla libertà. Questa è la
motivazione più profonda per l'adozione del Software Libero. Dalla
scuola ci si aspetta l'insegnamento di fatti fondamentali e di capacità
utili, ma ciò non ne esaurisce il compito. Missione fondamentale della
scuola è quello di insegnare a essere cittadini liberi e consapevoli.
Per essere tali è necessario imparare a collaborare. Il sistema
proprietario delle licenze è in contrasto con la collaborazione.

L'educazione alla Libertà, in un contesto educativo/scolastico si può e
si deve avvalere di strumenti /artistici/ come il cinema, la musica, la
net art, per promuovere un uso consapevole e libero delle nuove
tecnologie della comunicazione. La costruzione di un'opera collettiva,
come può ad esempio essere un film, ben si presta all'apprendimento di
valori fondamentali come la cooperazione, la collaborazione e lo scambio
che stanno alla base della crescita della conoscenza di ognuno.



Programma dell'Università degli Studi di Salerno -- Facoltà di Scienze MM. FF.
e NN., Aula P1:

A partire dalle ore 15.00 interverranno:

* Alberto Negro (Direttore del Dipartimento): Saluto di ben venuto

* Juan Carlos Gentile (Hipatia): P2P e educazione

* Vittorio Scarano (Professore associato di Informatica): Una
esperienza di Software Libero in un progetto di ricerca europeo:
CoFFEE

* Daniel Donato (riunionidigitali.org): Riunioni digitali

* Marco Ciurcina (presidente AssoLi): Licenze di Software
Proprietario vs Licenze di Software Libero

* Luca Peresson (regista) e Marco Amato (animatore): Creare cartoni
animati nelle scuole con strumenti liberi

* Massimo Tonon (architetto): Libertà di imparare | Imparare in libertà

* Richard Stallman (creatore del movimento per il Software Libero):
il Software Libero in ambito educativo e scolastico

Dalle ore 15.00 verranno realizzati laboratori sulle applicazioni del
Software Libero.



Programma del Cinema Volturno Occupato di Roma, Via Volturno 37

A partire dalle ore 15:00 interverranno:

* Massimo Tonon (architetto): Libertà di imparare | Imparare in
libertà;

* Juan Carlos Gentile (Hipatia): P2P e educazione;

* Marco Ciurcina (presidente AssoLi): Licenze di Software
Proprietario vs Licenze di Software Libero;

* Luca Peresson (regista) e Marco Amato (animatore): Creare cartoni
animati nelle scuole con strumenti liberi;

* Daniel Donato (riunionidigitali.org): Riunioni digitali;

* Estereotips (rete di artisti/attivisti/hacker): Omnia sunt
communia: appunti per una creazione artistica/digitale liberata;

* Alessandro d'Urso (direttore artistico del Festival Cortoons):
promuovere il Software Libero nel cinema d'animazione;

* Richard Stallman (creatore del movimento per il Software Libero):
il Software Libero in ambito educativo e scolastico

Dalle ore 15.00 verranno realizzati laboratori sulle applicazioni del
Software Libero

*Per informazioni:*

info@motoperpetuo.rogna.org

http://motoperpetuo.rogna.org/

http://liberacopia.org/

http://volturno.noblogs.org/

http://www.fsf.org

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"Campagna Caro Candidato: si riparte"

Comunicato

"Dopo il test delle elezioni regionali di febbraio in Sardegna
http://www.softwarelibero.it/carocandidato
Caro Candidato riparte per l'importante appuntamento delle elezioni europee ed
amministrative di giugno.


La campagna per le elezioni europee fa parte del network The Free Software
Pact
http://www.freesoftwarepact.eu/
http://www.april.org/en/european-parliament-2009-elections-a-pact-support-free-software
http://www.softwarelibero.it/freesoftwarepact
ed è particolarmente importante.

Se la campagna avrà successo, infatti, sarà per noi più facile promuovere la
costituzione di un intergruppo sul software libero al Parlamento Europeo.
Un intergruppo è composto da Parlamentari di diversi paesi appartenenti a
gruppi politici differenti riuniti per un obiettivo comune.

La costituzione d'un intergruppo crea le condizioni per:
- promuovere la causa del software libero nel Parlamento Europeo in modo
proattivo ed efficace,
- organizzare incontri di formazione / informazione dei Parlamentari Europei
per far crescere consapevolezza e consenso sui temi del software libero.

Richard M. Stallman, fondatore del progetto GNU e della Free Software
Foundation ha detto a proposito dell'iniziativa:
“Grandi pericoli minacciano le libertà del software libero in Europa: brevetti
sul software, DRM, vendita di programmi legati all'hardware, informatica
ingannevole. Faccio appello a tutti i cittadini europei che apprezzano il
software libero affinché aderiscano a questa campagna e contattino i loro
candidati esortandoli a firmare il Patto per il Software Libero.”
http://www.fsf.org/blogs/community/free-software-pact .

Le vicende di questi giorni sul voto del “Telecom Package” al Parlamento
Europeo
http://www.laquadrature.net/Telecoms_Package
ci confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, l'importanza di un'azione
efficace e di lungo periodo.

La sfida che ci aspetta è molto impegnativa e richiede l'impegno di tutti.

Mentre i primi gruppi che supportano il software libero hanno già iniziato ad
aderire alla campagna
http://www.carocandidato.org/content/gruppo_partner
http://www.carocandidato.org/wiki/view/gruppo_partner
invitiamo:
i candidati a sottoscrivere il Patto per il Software Libero
http://www.carocandidato.org/candidate/subscribe
e tutti ad aiutarci
http://www.carocandidato.org/wiki/view/support .

per l'Associazione per il Software Libero
il Presidente
Marco Ciurcina

==========================================
Chi siamo
==========================================

L'Associazione per il Software Libero (Assoli) è un'associazione
senza scopo di lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del
software libero in Italia ed una corretta informazione sull'argomento.


==========================================
Contatti
==========================================

web: http://softwarelibero.it
mail: info@softwarelibero.it
Tel: (+39) 06 99291342
Fax: (+39) 06 83391642

--
Annunci dell'Associazione Software Libero
http://www.softwarelibero.it/

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20 aprile 2009

Convegno "Mafie e cultura mafiosa" - Ass. Caponnetto

Lunedì 20/04/2009 - Aula Pucci, ore 17,00, Civitavecchia

Sarà presente l'ex Viceprocuratore antimafia Luigi De Ficchy

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10 aprile 2009

Cemento, interessi, ignoranza civile. Il terremoto sono gli italiani.

Alcuni tra i potentati del cemento, e relativi referenti politici. Ma chi tiene in piedi tutto questo? Il cemento armato senza cemento crolla, la democrazia senza cittadini non sta in piedi. Perché si rifletta sulla regolazione della res publica servono le tragedie?
Siamo noi stessi la causa di tutto questo, lamentarsi non serve. Le speculazioni fanno vittime, la nostra ignoranza civica fa vittime. I palazzi che crollano sono parte di ciò che siamo, corresponsabili per i morti e i costi del terremoto.
Metodi e dinamiche non cambiano, la riconversione a carbone di TVN ne è evidente testimonianza. E allora che facciamo, speriamo che arrivino altre e nuove tragedie cosicché siamo costretti a cambiare? Sì, dev'essere così! Finalmente è chiaro il fine dei politicanti del malaffare che mandiamo al potere. Condurci sull'orlo della catastrofe e oltre, per farci ravvedere. Grazie italiani, questo sì che è un sistema che ci garantisce un roseo futuro.










http://www.youtube.com/watch?v=jP6xfLjSX6s
http://www.youtube.com/watch?v=1QCmQhyBGaE
http://www.youtube.com/watch?v=fSuwuKyiq20

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8 aprile 2009

Un ambiente degradato degrada anche il comportamento umano

Lettura consigliata: clicca qui

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-A chi si illude di poter arginare il consumo dei suoli con una semplice “grida”-

Riceviamo e pubblichiamo:

Una lettera aperta polemica nei confronti della proposta di legge di iniziativa popolare "Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica" presentata da Legambiente Lombardia.

Data di pubblicazione: 03.04.2009 Autore: Beltrame, Gianni
Non ci sono dubbi sul fatto che sia quanto mai giusto e opportuno sollevare e denunciare i pericoli e le nefaste conseguenze territoriali, ambientali e paesistiche di un eccessivo consumo di quel bene scarso che è il suolo.

Soprattutto di questi tempi.

L’eccessivo e dissennato consumo di suoli che oggi é in atto, ma che rappresenta anche, purtroppo, da lungo tempo un dato costante e peculiare del nostro Paese, non può essere però imputato né ascritto a generici e non ben identificati “nemici o consumatori” del suolo e dell’ambiente né ad altrettanto vaghe e non ben identificate ragioni.



Se non ci si sforza di individuare ed identificare col loro vero nome e cognome le reali cause di questo inaccettabile fenomeno e di identificare da cosa e da dove questo derivi e prenda origine e forza, difficilmente si potranno mobilitare con successo tutte le sane forze e le “anime belle” dell’ambientalismo o proporre e promuovere nuove leggi o regole che, se non ben mirate, saranno destinate, inevitabilmente, a rimanere inefficaci.



1) l’abnorme, smodato e dilagante consumo dei suoli del nostro Paese nasce, riguarda e prende origine, senso, forma e sostanza dalla natura e dall’origine esclusivamente “urbanistica” che ne causa il fenomeno.

O, meglio, dalle carenze, dalle insufficienze e dalle distorsioni create dalla assenza di una pratica corretta, diffusa e riconosciuta di amministrazione, pianificazione e gestione pubblica del territorio rivolta alla valorizzazione e alla difesa di quei beni che sono il suolo, la terra e il paesaggio. Aggravate ed esasperate dalla attuale situazione critica della finanza locale che spinge spesso i Comuni a ricorrere ai peggiori “giochi della rendita” o ad esagerate “concessioni o svincoli o varianti” nella speranza di potere incassare risorse e oneri di urbanizzazione.

E non da altro.

Il problema del consumo e dello spreco dei suoli è un problema solo ed esclusivamente urbanistico e di natura urbanistica, che nasce e prende origine da quella profonda crisi e da quella assenza di funzionamento dell’urbanistica, della pianificazione territoriale e della amministrazione del patrimonio suolo che caratterizza l’attuale momento;



2) l’odierna assenza di una corretta gestione e pianificazione del territorio -potremmo meglio parlare della scomparsa e del sostanziale abbandono in atto di ogni credibile e concreta pratica e regola urbanistica - non deriva altro che da quella riuscita e radicale operazione di smantellamento - una vera e propria “ controriforma” - dei principi, delle regole, dei metodi e degli strumenti di pianificazione, voluta e promossa da quella destra ideologica e “liberista”, “antipianificatoria”, “antiurbanistica”, “sviluppista e cementificatrice”, che ha saputo, negli ultimi due decenni, distruggere quelle poche e faticate conquiste e regole faticosamente introdotte dalla legislazione precedente. Ovvero di quella destra ideologica che in nome del più rozzo laissez faire, cerca di celebrare oggi il suo trionfante credo con il così detto Piano Casa col quale intende dimostrare la completa inutilità, se non la dannosità, di ogni e qualsiasi regola edilizia e urbanistica.

Purtroppo a questa vincente e straripante controriforma non ha saputo - e spesso nemmeno voluto - opporsi una sinistra politica, culturale e ambientalista minimamente decisa e consapevole (troppo spesso, invece, metrocubo-sensibile e anch’essa responsabile, pertanto, della odierna situazione e degli eccessi dei consumi di suolo in atto) che non ha saputo distinguere e orientarsi tra le dichiarate e vaghe esigenze di innovazione e di rinnovamento contro le evidenti volontà e i concreti atti legislativi di controriforma.



Ecco pertanto le ragioni del mio dissenso dalla leggina proposta:

- la leggina presentata si illude di poter intervenire contro gli effetti del consumo dei suoli anziché, come si dovrebbe fare, contro le cause. Essa pertanto ha poco più del valore di una grida, se pur alla ricerca di un facile consenso popolare (chi mai, alla domanda, sarebbe favorevole al consumo dei suoli?); si comporta come se, volendosi contrapporre agli effetti di una violenta e distruttiva guerra in atto, si promuovesse una leggina per stabilire il numero massimo dei morti ammissibili;

- ancora una volta si evita e non si vuole affrontare nel merito il tema della avvenuta distruzione di ogni forma di controllo e di pianificazione del territorio, accettandone passivamente e senza nessuna azione di contrasto l’esistenza;

- ancora una volta non si vuole riconoscere che solo il ritorno ad una corretta e operante pianificazione territoriale-paesistico-ambientale è in grado di definire le regole e le basi per un corretto e razionale controllo degli usi e delle destinazioni del suolo (che non è un problema di controllo solo quantitatativo ma anche, ed eminentemente, qualitativo) e delle eventuali e necessarie “compensazioni ambientali” (ma non nei termini vaghi e confusi come propone il testo);

- ancora una volta non si sanno guidare e non si vogliono mobilitare le sane forze ambientaliste disponibili (e sono molte) per avviare una battaglia di ricostruzione delle regole di una corretta conduzione del territorio contro i disastri prodotti dal becero “ laissez faire” imperante.



On ne change pas la société par décret (C. Montesquieu).

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7 aprile 2009

Come aiutare l'Abruzzo

L'appello: «Servono soldi, non beni materiali». Ecco come aiutare l'Abruzzo

Vedi a questo indirizzo per alcune informazioni utili, per dare il proprio contributo alle vittime del terremoto. http://paturnio.blogspot.com/2009/04/come-aiutare-labruzzo-donazioni.html

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3 febbraio 2009

Prossimi appuntamenti

MERCOLEDI' 4 FEBBRAIO - ore 18:00

Massimo Carlotto e Stefano Montanari presso libreria Feltrinelli presentano i libri
Perdas de fogu / Il girone delle polveri sottili.

Libreria Feltrinelli, via Appia nuova 427, Roma


http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1473&Itemid=1


VENERDI 6 FEBBRAIO - ore 17

Conferenza presso la Promoteca del CAMPIDOGLIO, Roma.

Interverranno i ricercatori Stefano Montanari e Antonietta Gatti, il Medico ISDE Giovanni Ghirga
e il Prof. Paul Connett.

Programma dettagliato:
http://www.sporchidamorire.com/convegnosporchidamorire/index.html

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2 febbraio 2009

"In ricordo di Chehari Behari Diouf"

Comunicato dell'Arci Civitavecchia

In ricordo di Chehari Behari Diouf

02-02-2009 14:03

"Diouf , un immigrato senegalese, è stato ucciso da una mano folle per futili motivi. Sembra una “normale” storia di violenza, ma rappresenta invece un dramma complesso che non va dimenticato ma approfondito.
Era in Italia da vent’anni, aveva trascorso metà della sua vita nella nostra città ed era amico di molti civitavecchiesi. Le circostanze della sua morte ci lasciano profondamente scossi e ci spingono ad interrogarci sui motivi che hanno innescato una reazione così violenta in chi gli ha sparato. Vogliamo che la magistratura faccia presto chiarezza su questa triste e inquietante vicenda, e che sia fatta giustizia.

L’Arci di Civitavecchia vuole esprimere la sua solidarietà e la vicinanza al dolore dei cugini di Diouf qui in Italia, della famiglia in Senegal e della comunità senegalese, ricordando chi era Chehari Behari Diouf.

Diouf era un ragazzo che aveva scelto, come tanti suoi connazionali, di emigrare dal Senegal da giovanissimo affrontando le difficoltà che questa scelta comporta. A Civitavecchia si era battuto per vivere e lavorare con onestà. Era conosciuto in città per la sua attività, che dopo aver praticato porta a porta era arrivato a gestire – finalmente - in un suo banco al mercato.

Durante il suo percorso di vita in Italia ha avuto modo, attraverso l'Arci di Civitavecchia, di dare un ulteriore senso alla sua condizione di cittadino immigrato. Partecipò infatti, alla realizzazione di iniziative per favorire sia l'integrazione che la valorizzazione dell’identità culturale della comunità senegalese ( e più in generale africana) presente nella città. Con lui nacquero il progetto “Civitavecchia Città Cosmopolita” attuato tra il 1998 e il 2002, lo Sportello Immigrati, e una serie di eventi :incontri culturali (il Griot, la Korà!), cene etniche , che hanno fatto conoscere a molti civitavecchiesi la straordinaria cultura di Diouf e dei suoi connazionali.

Ma di Diouf va ricordato l'impegno e la costanza a voler perseguire, per se e per gli altri, la ricerca di una degna condizione lavorativa e sociale. Promosse con noi decine di incontri con l'amministrazione Comunale e i rispettivi Funzionari con lo scopo di definire una più utile e onorevole collocazione degli immigrati nel mondo del lavoro autonomo, nel commercio e nell’accesso agli alloggi popolari. Collaborò affinché le esigenze dei suoi concittadini trovassero nella nostra Associazione un punto di riferimento. Lo stesso Diouf era il primo mediatore per accedere ad una rete di sostegno culturale, sociale e di assistenza legale. Era un nostro socio da 10 anni e ogni volta che poteva offriva il suo aiuto ai connazionali appena arrivati in Italia. La scelta di dare un contributo era un tratto fondamentale di Diouf; era un onesto cittadino straniero che voleva affermare la propria dignità .Questo va ricordato in aggiunta alla stima e alla simpatia che nutrivamo nei suoi confronti.

Diouf aveva una famiglia splendida con tanti figli che mandava a studiare per fargli avere un futuro diverso dal suo. Con i risparmi maturati negli anni aveva costruito una casa dignitosa in Senegal dove un giorno si sarebbe ritirato. La storia di Diouf è simile a quella di milioni di italiani che in passato sono andati per il mondo a cercare lavoro e fortuna. Ricordare chi eravamo e da dove veniamo deve farci riflettere di fronte agli stranieri oggi in Italia. Il mondo degli immigrati viene spesso presentato attraverso casi limite legati alla criminalità, alla violenza e all’emarginazione; raramente si parla dei milioni di stranieri che svolgono i lavori più duri dando un contributo fondamentale all’economia di questo Paese e delle tante famiglie che vivono integrate nelle città italiane.

Dietro ogni volto straniero c’è una storia come quella di Diouf, la storia di una persona che ha avuto il coraggio di lasciare la propria terra, pur di offrire ai propri familiari rimasti in patria la speranza di un futuro migliore. Crediamo che i cittadini stranieri meritano il rispetto che spesso non viene loro concesso.

Speriamo sinceramente che la morte di Diouf non sia legata al clima di sospetto e paura dello straniero che qualcuno vuole alimentare nel nostro Paese. Siamo convinti che questo clima sia solo in grado di perpetrare un circolo vizioso fatto di pregiudizi e atti di violenza deleteri per tutti. Crediamo inoltre che per contribuire alla costruzione di una società sana e armoniosa sia necessaria una vera conoscenza e un confronto sereno con il prossimo ed a questo ci dedicheremo con più convinzione nel futuro perché Diouf non venga dimenticato.

Occorre che la nostra comunità testimoni a Diouf ed alla sua famiglia una generosa solidarietà riconoscendogli i diritti di un cittadino esemplare. Come Arci saremo tra i promotori di una reale partecipazione al dramma della famiglia di Diouf e di tutta la comunità senegalese affinché non si sentano più soli in una terra che si dimostra troppe volte poco ospitale. Riteniamo che il Comune possa dare alla famiglia un concreto sostegno assicurandole un futuro dignitoso per il quale Diouf stava lavorando.

Sarà ricordato da chi lo conosceva come un simpatico e generoso amico che ti faceva sempre piacere incontrare."

Arci Civitavecchia

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26 gennaio 2009

Pestididi che trasformano le piante in killer di api

Una testimonianza shock della "superficialità con cui sono state concesse le autorizzazioni" per l'utilizzo di questo tipo di pesticidi. Come viene spiegato nel breve video visibile a questo indirizzo, i pesticidi neonicotinoidi uccidono un'ape nel giro di due minuti. E per ucciderla è sufficiente che l'insetto assuma l'acqua essudata dalla pianta che ha ricevuto il trattamento. Questo spiegherebbe in gran parte la morte del 40% delle api avvenuto negli ultimi due anni.

Chi e come ci tutela da tutto questo? Per noi che ormai conosciamo le dinamiche della politica e le conseguenze dell'ignoranza civica e del malcostume italiano, purtroppo, non c'è alcuna sorpresa.

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22 novembre 2008

Il nuovo tentativo di imbavagliare la rete, ad opera di Cassinelli

CASSINELLI, "SCRIVIAMOLA ASSIEME": LA TUA LETTERA DI DIMISSIONI DA NOSTRO DIPENDENTE
Dal blog di Beppe Grillo
L'Italia sta fallendo. Le famiglie arrivano alla terza settimana del mese prima. Due milioni di nuovi disoccupati entro un anno. E le nostre Marie Antoniette, prima Levi (PDmenoelle), ora Cassinelli (PDL) non hanno niente di meglio da fare che lavorare notte e giorno, PAGATI DA NOI, per mettere il bavaglio alla Rete.


Appena Levi ha "dichiarato" di aver ritirato la sua proposta ammazzablogger, ecco che s'avanza Cassinelli con una nuova legge fottiblogger. La differenza è sostanziale. Se Levi ammazzava i blogger, Cassinelli prima li fotte dicendo che li salva e poi li ammazza come spiega l'articolo di Punto Informatico.
Io veramente non capisco più questi politici. A quale punto di esasperazione popolare vogliono arrivare. Riusciranno a trasformare gli italiani in conigli mannari. Le aziende chiudono, i risparmi di una vita sono bruciati, tre assassinati sul lavoro al giorno. Mentre ciò avviene, questi irresponsabili discutono dell'ammazzablogger, di Villari e della sorveglianza RAI. Bisogna chiuderla la RAI insieme a Mediaset. Sono lezzo, CO2 mischiato a menzogne e a interessi privati.
Questa politica è tenuta in piedi dai media. Senza chiude in un giorno. Per questo si preoccupa della Rete e tiene sotto controllo la televisione. Cassinelli, non rompere i co....ni. La Rete non ha bisogno delle tue leggi. Non ha bisogno di nessuna nuova legge. E' in buona salute e sputtana ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo le porcate del tuo partito, di Forza Italia. Non ci rappresenti, nessuno ti ha eletto.
Invito i blogger a lasciare un commento alla proposta di legge di Cassinelli nel suo blog: http://robertocassinelli.blogspot.com o (se i vostri commenti non vengono pubblicati) una mail a: cassinelli_r@camera.it
No all'ammazzablogger. Il mandante ha cambiato nome. Da Levi a Cassinelli, ma si legge sempre Veltrusconi.
Loro non molleranno mai, noi neppure.

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31 luglio 2008

"Lettera del Capo Indiano Seathl al presidente degli USA"

Ringraziamo di cuore Massimo Aprile (pastore battista, Civitavecchia) per averci inoltrato quanto segue."Talvolta c'è più verità in un' "eresia" che in tutte le cattedrali di santità."

[Dopo che il Governo degli Stati Uniti aveva espresso l'intenzione di
acquisire il territorio della Tribú Duwamish, nell'odierno Stato di
Washington, il Capo Indiano Seathl scrisse la seguente lettera al
Presidente nordamericano Franklin Pierce, nel 1855.]

Il Grande Capo di Washington ci informa che desidera comprare la nostra
terra. Il Grande Capo ci ha anche rassicurato circa la sua amicizia e
benevolenza nei nostri confronti. Questo é gentile da parte sua, perché noi
sappiamo che non necessita della nostra amicizia. Peró rifletteremo sulla
tua offerta, perché sappiamo che se non lo facciamo, l'uomo bianco verrá
con le armi e si prenderá la nostra terra. Il Grande Capo in Washington puó
confidare in quello che il Capo Seathl dice, con la stessa certezza con la
quale i nostri fratelli bianchi possono confidare nell'alternanza delle
stagioni durante gli anni. La mia parola é come le stelle, esse non
impallidiscono.

Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Quest'idea
ci é estranea. Noi non siamo padroni della purezza dell'aria o dello
spendore dell'acqua. Come potete allora comprarli da noi? Decidiamo solo
sul nostro tempo. Questa terra é sacra per il mio popolo. Ogni foglia
rilucente, tutte le spiaggie di fine sabbia, ogni velo di nebbia nelle
foreste scure, ogni bagliore di luce e tutti gli insetti che vibrano sono
sacri nelle tradizioni e nella coscienza del mio popolo.

Sappiamo che l'uomo bianco non comprende il nostro modo di vita. Per lui,
una zolla di terra é uguale all'altra. Perché egli é un estraneo che viene
di notte e ruba dalla terra tutto quello di cui necessita. La terra non é
sua sorella, semmai sua amica, e dopo averla esaurita, lui va via.

Lascia dietro di sé la tomba di suo padre, senza rimorsi di coscienza. Ruba
la terra dei suoi figli. Non rispetta. Scorda la sepoltura dei suoi
antenati e il diritto dei propri figli. La sua sete di possesso impoverirá
la terra e lascerá dietro di sé i deserti. La vista delle tue cittá é un
tormento per gli occhi del pellerossa, un selvaggio che non capisce niente.

Non si puó incontrare la pace nelle cittá dell'uomo bianco. Né un luogo
dove si possa udire lo sbocciare delle foglie in primavera o il tintinnare
delle ali degli insetti. Forse per il fatto di essere un selvaggio che non
capisce niente, il fracasso delle cittá é per me un affronto alle orecchie.
E che specie di vita é quella in cui l'uomo non puó udire la voce del corvo
notturno o il dialogare dei rospi nella laguna, di notte?

Un indio preferisce il soave sussurro della brezza sullo specchio d'acqua
ed il proprio odore del vento, purificato dalla pioggia di meggiogiorno e
dall'aroma dei pini. L'aria é preziosa per il pellerossa. Perché tutti gli
esseri viventi respirano la stessa aria: animali, alberi, uomini. Non pare
che l'uomo bianco si interessi all'aria che respira. Come un moribondo egli
é insensibile al cattivo odore.

Se io mi decidessi ad accettare, imporrei una condizione: l'uomo bianco
deve trattare gli animali come se fossero suoi fratelli. Io sono un
selvaggio e non capisco che possa essere certo in un'altra forma. Ho visto
migliaia di bisonti imputridendo nelle praterie, abbandonati dall'uomo
bianco che li abbatteva con tiri di fucile sparati dai treni in corsa. Sono
un selvaggio e non capisco come un fumoso cavallo di ferro possa aver piú
valore di un bisonte che noi, gli indiani, uccidiamo solo per sostenere la
nostra propria vita.

Che cos'é l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali non esistessero
piú, gli uomini morirebbero di solitudine spirituale, perché tutto quello
che succede agli animali puó attingere anche gli uomini. Tutto si
relaziona. Tutto quello che ferisce la terra, ferisce anche i figli della
terra.

I nostri figli vedranno i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri
guerrieri soccombono sotto il peso della vergogna. E dopo la sconfitta
passano il tempo in ozio, avvelenando il loro corpo con alimenti, dolci e
bevande ardenti. Non ha molta importanza dove passeremo i nostri ultimi
giorni: non sono molti. Alcune ore in piú, forse solo qualche inverno, e
nessuno dei figli delle grandi tribú che vissero in questa terra o che
hanno vagato in piccole bande nei boschi, resterá per piangere sulle tombe,
un popolo che un giorno fu tanto potente e pieno di fede in sé come il
nostro.

Una cosa sappiamo che l'uomo bianco forse un giorno scoprirá: il nostro Dio
é lo stesso Dio. Egli pensa forse che lo puó possedere alla stessa maniera
di come desidera possedere la nostra terra. Ma non puó. Egli é Dio
dell'umanitá intera. E vuol bene ugualmente al pellerossa come all'uomo
bianco. La terra é amata da Lui. E causare danno alla terra significa
dimostrare disprezzo al suo creatore. Anche l'uomo bianco scomparirá, forse
piú in fretta delle altre razze. Continua inquinando il tuo proprio letto e
morirai una notte, soffocato dai tuoi propri rifiuti! Dopo aver abbattuto
l'ultimo bisonte e domato tutti i cavalli selvaggi, quando i boschi
misteriosi puzzeranno di gente e le ripide colline si riempiranno di
vociferanti donne, cosa resterá delle savane? Non esisteranno piú. E le
aquile? Saranno andate via. Rimarrá solo di dire addio alla rondine della
torre e alla caccia della fine della vita e comincerá la lotta per
sopravvivere.

Forse capiremmo, se conoscessimo con che sogna l'uomo bianco, se sapessimo
quali speranze trasmette ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali
prospettive di futuro offre alla sua mente perché possa formare i desideri
per il giorno di domani. Ma noi siamo selvaggi. I sogni dell'uomo bianco
sono occulti per noi. E siccome sono occulti, dobbiamo scegliere il nostro
cammino. Se acconsentissimo, sarebbe per garantire le riserve che ci
prometteste. Lá, forse, potremmo vivere i nostri ultimi giorni come noi
desideriamo.

Dopo che l'ultimo pellerossa sia partito ed il suo ricordo non sia piú che
l'ombra di una nuvola che passa sulle praterie, l'anima del mio popolo
continuerá a vivere in queste foreste e spiagge perché noi le amiamo come
un neonato ama il battito del cuore della sua mamma. Se ti venderemo la
nostra terra, amala come noi la amavamo. Proteggila come noi la
proteggiamo. Non ti scordare mai come era la terra quando ne prendesti
possesso. E con tutta la tua forza ed il tuo potere, e tutto il tuo cuore,
conservala per i tuoi figli. Una cosa sappiamo: il nostro Dio é lo stesso
Dio. Questa terra é amata da Lui. Neanche l'uomo bianco puó evitare il
nostro comune destino.

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26 luglio 2008

Becchini e Preti a TVN. Un macabro rito sta per avere luogo.


Mercoledì prossimo 30/07/2008, dalle 10 alle 12, sua Bassezza Silvio Berlusconi, accompagnato dal Ministro Claudio Scajola, sarà in visita a TVN. L'arrivo è previsto in elicottero privato, che atterrerà direttamente nel cantiere festante. Si prevede addirittura una messa, e la benedizione di mons. Chenis.
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L'altare sarà allestito
alla base della ciminiera.

Le campane suoneranno
a morte in tutto
il comprensorio

Invitiamo la cittadinanza tutta a restare a casa: voci insistenti parlano di ronde per catturare (le prime) vittime sacrificali da immolare al dio Lucro, che tutto compra. Visto che sull'altare
non vi saranno croci,
ma la ciminiera,
non osiamo immaginare
che tipo di sacrifici
possano essere
previsti.

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Sarebbe stato più opportuno un esorcismo vero, per scacciare Marrazzo, Tidei, De Sio, Moscherini e le tante corti del malaffare che hanno affondato le velenose radici nel nostro territorio.

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OT. Parliamo di vita, e sogni. Randy Pausch.

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