100 KM a piedi contro il carbone
Sull’Aurelia decine di migliaia di automobilisti hanno salutato ed incitato in modo caloroso i digiunanti di Tarquinia,ormai conosciuti grazie ai media nazionali che si sono occupati del lungo digiuno contro il carbone.
Lungo il percorso si sono unite le altre rappresentanze dei no coke Alto Lazio che domani incontreranno il ministro.
Ancora molti gli incitamenti ricevuti dai “marciatori” no coke durante la terza tappa che prevedeva il trasferimento dall’oasi di Macchiatonda al bosco di Palo Laziale. All’arrivo gli esponenti dei comitati che si oppongono alla costruzione della centrale a carbone di Civitavecchia di Tor Valdaliga Nord sono stati ricevuti dai comitati di Cerveteri e di Ladispoli dove hanno ritrovato uno dei principali esponenti di questa lotta, l’ormai ex sindaco di Ladispoli e consigliere della Provincia di Roma Gino Ciogli.
Oggi si svolgerà la quarta tappa con partenza da Ladispoli ed arrivo a Roma Massimina, nei pressi del raccordo anulare. Domani alle in conclusione della 5°tappa invece i no coke entreranno a Roma dalla via Aurelia e dopo aver percorso alcune delle piazze più significative della capitale arriveranno in Via Veneto presso il Ministero dello Sviluppo Economico alle 12:30.
Dopo lo sciopero della fame dell’aprile e maggio scorsi, la marcia dei no coke rappresenta una nuova iniziativa pacifica per sostenere la causa del no al carbone, in gran parte costituita da motivazioni sanitarie: in coincidenza con l’ultima delle giornate della salute, svoltasi domenica a Roma con la partecipazione del Ministro Livia Turco, i comitati no coke, con la loro singolare iniziativa, intendono ricordare a tutti gli allarmanti studi sanitari compiuti già da molti anni da diversi istituti scientifici, i cui risultati sono stati ribaditi recentemente dalle indagini pubblicate sulla rivista “Epidemiologia e prevenzione”. I dati dei comitati no coke furono portati all’attenzione del Ministro della Salute il mese scorso; la Turco istituì un tavolo tecnico con il compito di analizzare e vagliare attentamente il materiale fornito dal Movimento. Ora ci si aspetta un veloce pronunciamento da parte del Ministro, visto che i lavori del tavolo scientifico si sono conclusi nei giorni scorsi. Le lacune presenti negli atti che hanno autorizzato la costruzione della centrale a carbone sono le principali motivazioni che hanno spinto i “marciatori” a partire a piedi per arrivare fino a Roma, con l’intento di dare visibilità al problema coinvolgendo tutto il litorale a Nord della capitale, che sarà il principale oggetto delle future emissioni inquinati dell’impianto di Torre Valdaliga Nord.