No al carbone Alto Lazio

5 febbraio 2008

Lettera a Sandro Fontecedro - invito per un confronto pubblico

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che i cittadini di Tarquinia contro il carbone hanno trasmesso a Sandro Fontecedro, Direttore della Divisione Generazione ed Energy Management dell’Enel:

Al Sig. Sandro Fontecedro

Il Movimento dei Cittadini no coke di Tarquinia, in occasione del Consiglio Comunale aperto sul tema del “carbone” che si terrà il prossimo 11 Febbraio,alle ore 16 , invita il sig. Sandro Fontecedro, nostro concittadino, a partecipare e a prendere voce come rappresentante della società elettrica che ha scelto il carbone come combustibile.

Dato l’alto livello scientifico e tecnico dei relatori invitati dal movimento per dimostrare la pericolosità del carbone e la non economicità dell’uso di questo combustibile per il territorio, che si esprimerà in termini di perdita di posti di lavoro, saremmo lieti se Lei venisse e invitasse a parlare i migliori tecnici che hanno partecipato al progetto, affinché si possano mettere a confronto i dati che emergono come un pericolo per la salute, e quelli propugnati dall’ente elettrico.

Quello che vorremmo realizzare è essenzialmente un contradditorio, come quello che si è svolto il 17 Luglio 2007 presso il Ministero della Salute, dal quale è scaturita la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi per i forti dubbi sulla pericolosità per la salute dell’uso del carbone in un territorio che ancora deve essere bonificato e risarcito per l’inquinamento di 50 anni di servitù energetiche.

L’esempio più doloroso per Tarquinia è Sant’Agostino, un tratto di costa a dune naturali, distante due km da TVN, che ha ormai il terreno compromesso dalla quantità di arsenico, metallo pericoloso per l’ambiente e per l’uomo, proveniente dall’uso di combustibili fossili.

L’arsenico ormai è arrivato alle falde acquifere; le analisi degli enti preposti al controllo sono incontrovertibili, nulla è valso andare in deroga ai limiti di legge, l’arsenico non è tollerato dall’organismo umano e dall’ambiente, neanche se la legge decide che si possa rendere potabile l’acqua.

Questo per dimostrare alla cittadinanza che la nostra lotta si basa sulla forza dei migliori scienziati e dei migliori medici che coscienziosamente analizzano i dati allarmanti dell’inquinamento e delle loro fonti.

Dal Nord al Sud dell’Europa si è ormai estesa la pandemia “silenziosa”, quella delle persone malate a causa dell’inquinamento; oggi quelle persone non possono più non essere ascoltate, così come non possono rimanere inascoltati i tantissimi medici coraggiosi che hanno fatto luce sulle cause di tante malattie e non sono disposti a piegarsi ai poteri forti, colpevoli di “uccidere a norma di legge”.

Con questo invito ci auguriamo che Lei possa venire, anche soltanto per leggerLe la lettera di risposta a quella che Lei stesso inviò al Movimento no coke durante lo sciopero della fame del mese di Aprile.

Ricordiamo che scelse il Vescovo come ambasciatore per consegnare la lettera a noi indirizzata; non abbiamo testimonial di eccezione, non abbiamo spot miliardari da esibire, per risponderLe utilizzeremo solo la scienza e la ragione.

Come è ragionevole pensare, non è ammissibile che la sua posizione possa rimanere così distante dai confronti pubblici; è così orgoglioso di farsi fotografare alla consegna di elemosine agli ospedali, magari, chissà, così pieni di patologie cardio-vascolari proprio a causa dell’inquinamento; eppure, sino ad oggi, Lei si è sempre sottratto ad un confronto con i suoi concittadini. Strano, data l’ostentata sicurezza delle sue ragioni. Ora, però, non può più tirarsi indietro. Se vuole dialogare con il territorio, spiegare i suoi perché, deve venire a parlare il prossimo 11 febbraio, al Consiglio Comunale aperto. Noi saremmo lì ad aspettarla, con la forza della nostra ragione e la lucidità del nostro senso di civiltà.

Movimento dei cittadini no coke Tarquinia



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2 febbraio 2008

Civitavecchia - 5 FEBBRAIO: TUTTI AL CONSIGLIO COMUNALE!

Il 5 febbraio alle ore 10.00 si terrà a Civitavecchia il primo dei consigli comunali che si dovrebbe svolgere sull'inceneritore.

Il Sindaco non ha voluto fosse un consiglio comunale aperto e lo ha messo di mattina per evitare la partecipazione dei cittadini.

E' invece importante partecipare in massa.
Chiunque possa, quindi, cerchi di essere presente.

Siamo stati ricattati beffati ridicolizzati vessati con la servitù Enel. Anche stavolta resteremo proni affinché l'interesse di pochi soverchi quello pubblico?




Vedi anche:


I CIP6 risuscitati, ovvero C'è trippa per gatti
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - sabato 02 febbraio 2008


Sveglia!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - sabato 02 febbraio 2008


marcia funebre per trombone solo
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - sabato 02 febbraio 2008

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Demenza politica e salute pubblica

Riceviamo e pubblichiamo:

Lo scandalo del "mercato" assistito dal pubblico, in modo robusto e con i soldi dei consumatori, continua e continuerà.

Dopo che era andata deserta la gara per la gestione dell' inceneritore "patacca" di Acerra (le imprese, ma soprattutto le banche che finanziano, vogliono garanzie e non discorsi ), il già defunto, ed a questo punto assolutamente non rimpianto, governo Prodi ha calato le braghe, le sue e di tutti gli italiani, riconcedendo tutti gli scandalosi "contributi CIP6" agli inceneritori.

Dalla lettura del testo della Presidenza del Consiglio dei ministri non è chiaro se ci si riferisce ai soli impianti campani o anche a tutti gli altri, il vero organo di stampa governativo, "il Sole-24 ore", non è chiaro a tale proposito.

Questo comunque è il testo ufficiale:

"Il Presidente del Consiglio dei Ministri, al fine di assicurare la rapida conclusione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti in Campania, ha firmato l'ordinanza che garantisce le agevolazioni tariffarie per la vendita dell'energia elettrica (Cip 6). In questo modo sarà possibile procedee più rapidamente alla realizzazione degli impianti di termodistruzione o digassificazione che saranno realizzati nei territori del comune di Acerra, S.
Maria la Fossa e della provincia di Salerno"
Il contenuto è ovviamente allucinante, come possano dei contributi pubblici dati ad impianti che entreranno in funzione tra anni, risolvere immediatamente il problema dei rifiuti sulle strade, di lascia alla logica stravolta deiprofessionisti politici dell'inganno, ed alle robuste lobbies inceneritoristiche, presenti e maggioritarie, nei fatti, in tutte le forzepartitiche italiane.
A tale proposito il silenzio degli "amici del popolo" e degli "amici dell'ambiente", impegnati nelle "fondamentali" alchimie delle leggi elettorali, è emblematico.

Che fare?

Bisognerebbe tornare alla logica d opo una robusta iniezione di informazione vera, sulla demenzialità, prima che della dannosità, di impianti nocivi ed >energivori quali i "termovalorizzatori", sarà possibile?

Intanto appaiono più chiari gli scopi dell'emergenza campana.

Salute, ce n'è bisogno .

Michelangiolo Bolognini

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Comitato per la salvaguardia dell'Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell'Umbria (PG)
ID Skype: comitatoambientegualdocattaneo
E-mail: comitato.ambiente.gualdo.cattaneo@gmail.com
Blog: http://comitatoambientegualdocattaneo.blogspot.com

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29 gennaio 2008

26 gennaio 2008

Confronto pubblico "Come evitare l'emergenza campana" - Civitavecchia, sabato 26/01/08


COME EVITARE L'EMERGENZA CAMPANA:
GESTIRE I RIFIUTI TUTELANDO SALUTE E AMBIENTE

Confronto pubblico
Sabato 26 gennaio ore 17.00

Aula Calamatta – Comune di Civitavecchia


Sono invitati a partecipare le cittadine e i cittadini, i movimenti, le associazioni, le forze politiche e sindacali.

clicca sull'imagine per ingrandire il programma dell'evento



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Intanto

"Ribadita da cittadini e politici la netta contrarietà a qualunque ipotesi di incenerimento dei rifiuti" -

Affolata assemblea in IV Circoscrizione

Vedi qui l'articolo di Centumcellae.it



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24 gennaio 2008

Nocoke Brindisi - comunicato


Nocoke Brindisi - Comunicato stampa

Bisogna riconoscere che a Brindisi è arduo tenere testa a tutti i problemi che l’assediano. Non si riesce a risolverne uno che già se ne presenta un altro. Le istituzioni, la politica (quella seria) e la società civile con i suoi movimenti e le sue varie forme di associazionismo sono chiamate a questo difficile compito.


Sino ad alcune settimane fa occupava la scena mediatica l’inquinamento dei terreni agricoli lungo il nastro trasportatore del carbone e nei pressi della centrale Enel di Cerano. Gli agricoltori protestarono a lungo e duramente ma sempre civilmente. Il loro sit-in di protesta fu interrotto per dare il tempo - che fu a loro richiesto - per risolvere tale problema.

Ma sino ad ora nulla è successo, anzi su tutti i tavoli che si sono tenuti con le istituzioni l’Enel, invitata in modo incomprensibile non come controparte, si e' persino concessa la sfrontatezza di sbeffeggiare le istituzioni quando esse sono state assenti.

Non sappiamo se doverosamente qualcuno si sia posto il problema degli agricoltori che, impediti della loro attività (per la giusta ordinanza sindacale che vieta la coltivazione dei terreni inquinati), stanno facendo fronte sicuramente a un momento di seria difficoltà economica. Riteniamo che fare propria questa preoccupazione sia quanto meno doveroso da parte di chi amministra la res pubblica: Comune, Provincia, Regione.

A queste istituzioni chiediamo che si facciano promotori di chiarire con immediatezza tale grave situazione. Posto che i terreni in questione sono inquinati, sono necessarie perizie che in maniera chiara e incontrovertibile indichino la causa dell’inquinamento e, quindi, chi ha inquinato. Noi siamo convinti che non siano stati i contadini. Tutta la città pensa che sia stata l'Enel, ma poiché siamo in uno stato di diritto è giusto che i responsabili siano inchiodati sulla base di evidenze certe.
Queste vanno costruite in fretta, senza tentennamenti, senza per esempio i continui rimandi tra Assessore Regionale all'Agricoltura (che e' arrivato all’assurdo di smentire la presenza dell'inquinamento, negando così la vigenza a Brindisi delle leggi nazionali) e Assessore Regionale all'Ambiente, che di questa cosa sin dall'inizio si è occupato, nel migliore dei casi, con grande distacco.

La Regione investa con prontezza i fondi necessari per tali studi.
Il danno non è solo di qualche decina di agricoltori (meritevoli intanto della solidarietà di tutta la comunità regionale) ma di tutta l’agricoltura brindisina, un gravissimo danno di immagine per il quale qualcuno dovrà pagare.

Ci rifiutiamo di pensare (ma il dubbio ormai ci assale) che la Regione non vada giù duramente contro l'Enel perché ancora coltiva la speranza di avere il loro consenso alla cocombustione del CDR. la Regione ci rinunci. Brindisi non accetterà mai le diossine in cambio di un po' di CO2 in meno.


NO_COKE_BRINDISI

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Storie di italiana follia

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Italia del Malaffare

I politici del malaffare e i mal-affaristi del lucro senza limiti ci chiamano "popolo dei no". Non ce ne stupiamo. Dal momento che quanto state per leggere trova spiegazioni piuttosto semplici e precise, e relative responsabilità.

Vedi questo link

Ringraziamo il Comitato Nocoke Tarquinia per la segnalazione.

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Contraddizioni palesi nel nuovo Emission Trading Scheme europeo

Articolo pubblicato su www.greenreport.it

ROMA. Greenpeace, Legambiente e WWF hanno presentato in questi giorni le osservazioni allo “Schema di Assegnazione” delle quote di CO2 per il periodo 2008-2012 dell’Emission Trading Scheme (ETS).
Lo Schema contiene elementi nuovi e inaccettabili in merito alle quote destinate agli impianti di nuova realizzazione - i cosiddetti “nuovi entranti” - e non risolve alcune criticità pregresse, come l’eccessiva allocazione di quote al carbone e la sottoallocazione agli impianti CIP6.

PAGHEREMO ALTRA CO2: La netta bocciatura da parte degli ambientalisti nasce dal fatto che il nuovo Schema permetterebbe l’acquisto, tramite risorse pubbliche, di quote di CO2 per i nuovi impianti. Questa novità è incompatibile con le norme comunitarie sugli “Aiuti di Stato” e non è mai stata sottoposta al parere della Commissione europea, che aveva chiesto all’Italia di tagliare 13 milioni di tonnellate di CO2, non certo di aprire una falla nel meccanismo, garantendo disponibilità illimitata di quote con spese pubbliche.

Le Associazioni chiedono quindi che l’ammontare e la gestione della riserva rimangano inalterate rispetto alla precedente versione del Piano Nazionale di Allocazione (PNA).

CIP6: L’ANOMALIA MADE IN ITALY: Nel documento ci sono altri grossi punti critici, come la sottoallocazione agli impianti CIP6, uno stratagemma che costerà circa 400 milioni di euro ai consumatori italiani a partire dal 2008. Gli impianti CIP6 possono infatti recuperare i costi per l’acquisto delle quote di CO2 direttamente nella bolletta elettrica, attraverso la componente A3 riservata alle fonti rinnovabili. La sottoallocazione non garantisce alcun vantaggio concreto in termini di riduzione delle emissioni di CO2, e anzi permette di “liberare” quote per gli altri settori.

PREMIO AL CARBONE: Non sfugge neppure come l’acclamata riduzione di quote ai danni del carbone per venire incontro alle richieste della Commissione sia soltanto un elemento di facciata. Le associazioni sottolineano che il carbone è stato ancora privilegiato, in aperta contraddizione con il principio “chi inquina paga”.

ELENCO IMPIANTI: CHI L’HA VISTO? Altra grave infrazione è la mancata comunicazione della lista degli “impianti addizionali” che entreranno a far parte dell’ETS dal 2008. Come da richiesta della Commissione, dovrebbe essere fornito un elenco completo di questi impianti. Il fatto che non sia stato pubblicato rappresenta una grave mancanza di trasparenza.

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23 gennaio 2008

Tarquinia: in azione la pattuglia di Enel.

Riceviamo e pubblichiamo:
I NO-COKE PARLANO CON IL GRUPPETTO DI OPERAI CHE MANIFESTANO A TARQUINIA: DIFENDIAMO INSIEME LA SALUTE DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI E CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI PERCHE’ VICINO ALLE CIMINIERE SI CONTINUA A MORIRE SENZA CONTROLLI.

Dopo il caso delle lettere dall’oltretomba contro i no coke giunte ad alcuni quotidiani online, firmate da persone defunte, una delle quali madre di un dipendente Enel, i fautori del Carbone hanno mandato un gruppetto di operai della centrale a Tarquinia.
I 40 operai hanno inscenato stamani una breve manifestazione a favore del carbone di fronte al palazzo comunale per essere ricevuti dal Sindaco Mazzola, da sempre contrario al Carbone. “Non so cosa siamo venuti a fare qui,- ha detto un giovane operaio, ad una delle mamme che lotta contro il carbone- ci hanno solo detto che due operai per ogni ditta dovevano andare a Tarquinia.” Una cosa molto strana, che ha creato non pochi disagi in città, è stato il black-out elettrico cominciato, casualmente, all’inizio della manifestazione. Al termine dell’ iniziativa, come per magia, la corrente è tornata in tutta la città. Una strana coincidenza, sottolineano. Anche le attività commerciali sono rimaste senza energia elettrica ed ora tutti i cittadini chiedono che su questa grave casualità sia fatta piena luce. Alcune mamme hanno poi parlato con gli operai spiegando loro che in queste zone le patologie monoclonali (leucemie) sono ormai consuete, i tumori invadono l'esistenza delle famiglie e dopo Civitavecchia anche da Montalto arrivano voci tremende a proposito di gravissime patologie nei bambini. I No-Coke chiedono il rispetto della salute degli operai e dei cittadini e vogliono sapere perchè in queste zone non sia rispettata la legge. Dove è finito, tuonano in coro- l’obbligo dello screening periodico per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile? L’indagine è indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Intanto sulla questione attende risposte il Sen. Fernando Rossi che ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri. Chiede di emanare con urgenza apposite direttive per salvaguardare la salute dei lavoratori e dei cittadini affinché le persone che hanno lavorato e lavorano nelle centrali a carbone o ad olio combustibile, nonché i cittadini che abitano nella zone di caduta delle micropolveri, siano periodicamente sottoposte ad apposito screening che ricerchi le tracce di arsenico. “Ci voleva un Senatore coraggioso per parlare del problema e lo ringraziamo, ma dove sono le altre istituzioni? Perché non controllano? Perché ci lasciano morire sapendo cosa accade in questi territori?”
Movimento no coke alto Lazio
nocoketarquinia@yahoo.it


Sul medesimo argomento intervengono rispettivamente http://www.maremmaoggi.it/ e http://www.tusciaweb.it/, riportando le dichiarazioni del Sindaco di Tarquinia Mazzola, che ha ricevuto una delegazione della pattuglia ultraprecaria Enel:
"...“Noi siamo contro ogni tipo di inquinamento, non ho mai fatto marcia indietro come ci accusa qualcuno, inoltre trovo riduttivo parlare solo di carbone e della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord quando noi siamo in mezzo tra la centrale di Montalto di Castro da una parte e Tirreno Power dall'altra, noi difendiamo il lavoro, ma rimaniamo comunque contrari all'inquinamento di un territorio che ha dato già molto. Chiediamo pari dignità ai tavoli della Salute e dello Sviluppo e che ci siano concessi poteri istituzionali e autorizzativi per emettere ordinanze sull'inquinamento prodotto dalle centrali, questo perché l'inquinamento non ha confini». Mazzola ha anche parlato di compensazioni economiche. “Tarquinia è contro ogni compensazione economica, se questa equivale a limitare la libertà di espressione, prioritario è l'attivazione e il funzionamento dell'Osservatorio Ambientale per il controllo delle emissioni”."


"...“La posizione del Comune di Tarquinia è chiara: non siamo solamente contrari al carbone, ma ad ogni forma d’inquinamento che possa danneggiare il territorio e la salute dei cittadini”. Con queste parole il sindaco Mauro Mazzola ha accolto la delegazione degli operai dell’Enel, guidata dal portavoce Alberto Benedetti, che questa mattina (circa 100 persone) hanno manifestato in Piazza Giacomo Matteotti in favore della costruzione della centrale a carbone di Civitavecchia.
“La città di Tarquinia – dichiara il sindaco Mauro Mazzola – ed i comuni del comprensorio devono avere lo stesso potere istituzionale e decisionale di Civitavecchia e Montalto di Castro in materia di scelte energetiche."

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Dott.ssa P. Gentilini, "RIFIUTI: ECCO LA CURA!"

Riceviamo e pubblichiamo (Grazie al Dott. Ghirga):
Spett.li redazioni,
inoltro, con preghiera di massima diffusione, la lettera sotto riportata ed inviata al Commissario Europeo all' Ambiente Dimas Stavros, nonchè, per conoscenza, a tutti i membri dell' UE e ai media internazionali circa la situazione di gestione dei rifiuti non solo in Campania ma in tutto il nostro paese.La lettera è firmata da intellettuali, associazioni, medici , cittadini di ogni parte d' Italia.
Il ciclo dei rifiuti si può chidere al 100%, recuperando tutta la materia, senza portare nulla nè in discarica nè, tanto meno riducendolo ....in fumo.
Domenica 20 gennaio ero a Pianura, invitata a fare un incontro con la polazione nella scuola elementare insieme alla imprenditrice Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago(http://www.centrorciclo.com/) che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio pergerinare: davanti ai cumuli di spazzatura che in noi suscitano tanto orrore, lei si fermava incantata dicendo: "ma guarda quanta bela roba che s'è ghè, me ne porteria via un pocheto"
Questa ingegnosa sig.ra. oltre a recupere in modo ottimale carta, lattine, vetro ecc. ha brevettato un metodo per il 20%del " secco non riciclabile" ( i pannolini ad es.) e, tramite un processo finale di estrusione, ottiene da questo residuo (che io per prima non immaginavo potesse avere alcun riutilizzo), una sabbia sintetica grandemente utilizzata in edilizia, che esporta all' estero e che non arriva a produrre stante la grande richiesta che ha!.
Nell' azienda sono in 64, gli operai ricevono 1500 euro al mese con tredicesima e quattordicesima e tutto questo senza camini, senza filtri, senza veleni, ma dando lavoro, occupazione, serenità a tante famiglie. Gli impianti non sono complessi, nè da costruire, nè da gestire, possono essere pronti in pochi mesi, relativamente basso il capitale di partenza.
Ma possibile che in questo paese e soprattutto in questa Romagna, dove ci si vanta di essere industriosi, attivi e pieni di iniziativa a nessun imprenditore venga anche solo la voglia di verificare di persona? Possibile che sappiamo fare solo a bruciare mandando in fumo preziose risorse e soprattutto la nostra salute?
Si sappia che del tutto recentemente il Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici Francese ha chiesto una moratoria sugli inceneritori, esattamente come ha richiesto la Federazione degli Ordini dei Medici dell' Emilia Romagna.
Sono sempre più convinta che il problema dei rifiuti non è affatto una grave malattia come vorrebbero farci credere, che la medicina che vorrebbero darci (inceneritori) è molto peggiore del male e che la cura semplice, immediata, economica, senza controindicazioni esiste ed è: raccolta domiciliare "porta a porta" e riciclo totale.
Credo che sarebbe ora di smettere di fidarsi dei tanti esperti (televisivi e non) che fino ad ora hanno dimostrato di non avere a cuore nè l' ambiente nè la salute e cominciare piuttosto a fidarsi del buon senso delle donne.
Sia ben chiaro a tutti: non alcun interesse personale in questa "promozione" del Centro di Vedelago e il biglietto per Napoli non me lo ha rimborsato nessuno.

Cordiali Saluti
Dott.ssa Patrizia Gentilini
Oncoematologo
Associazione Medici per l' Ambiente
ISDE Italia
Soluzioni razionali, convenienti ed eco-logiche. Una cattiva premessa: siamo in Italia, la politica si rivolgerà altrove nel disinteresse generale.

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