No al carbone Alto Lazio

28 marzo 2008

Il sindaco Mazzola scopre le carte. Anche a Tarquinia è svendita della salute pubblica.

I cittadini si riorganizzano per difendere la salute e l'economia di Tarquinia, nasce il Comitato dei Cittadini Liberi

Coordinamento No-Coke Alto Lazio

VITERBO - Nel consiglio comunale aperto del 14 febbraio scorso il sindaco Mazzola ha compiuto un atto di una gravità inaudita: ha abbandonato la lotta contro la riconversione della centrale di Civitavecchia, tradendo la parola data agli elettori e proponendo come soluzione al disastro sulla popolazione e sul territorio soltanto nuove trattative con l’Enel. I cittadini presenti alla seduta del consiglio hanno assistito disorientati prima alla pericolosa presenza dei numerosi operai Enel fatti venire su comando con i pulman per occupare e condizionare il tranquillo svolgimento dei lavori consigliari sulle sorti del nostro paese, poi, sbigottiti hanno dovuto constatare che il sindaco e l’amministrazione non hanno votato l’unica cosa necessaria per fermare la centrale: ossia la richiesta al governo di rivedere la Valutazione d'Impatto Ambientale per la conversione a carbone. Tecnicamente si trattava di approvare le stesse richieste già approvate dal Consiglio Provinciale di Viterbo un mese prima e contenute in questi tre fondamentali punti:

1) La vecchia Valutazione d'Impatto Ambientale della centrale a carbone è fraudolenta nei nostri confronti perché risulta “lacunosa e incompleta” , ne occorre una nuova che valuti i danni prodotti a Tarquinia sull’economia locale e sulla salute della popolazione, considerando anche la presenza di Tvs e della vicina centrale di Montalto.

2) Ribadire un fermo no ad ogni forma di collaborazione diretta e indiretta con chi inquina, per evitare condizionamenti attraverso elargizioni di soldi o servizi;

3) Promuovere una grande manifestazione popolare per sostenere la richiesta della nuova Valutazione d'Impatto Ambientale, per dare voce alle popolazioni locali e per rispettare il loro diritto alla salute e la loro laboriosità.

Il sindaco, visibilmente nervoso e in difficoltà, ha accuratamente evitato di approvare queste tre richieste gettando fumo negli occhi attraverso l’approvazione di una serie lunghissima di richieste assolutamente irrilevanti per fermare la centrale e sintetizzabili nella sostanza così: “non mi oppongo più alla costruzione della centrale, ora voglio solo il monitoraggio dei fumi inquinanti e voglio sedere allo stesso tavolo a cui siede il sindaco di Civitavecchia per trattare con l’Enel”. Precisiamo una cosa: il monitoraggio, ovvero il controllo delle emissioni inquinanti, è un obbligo di legge, è quindi una “bufala” deciderlo in consiglio comunale perché è un dovere di specifici uffici regionali e non può essere contrabbandato come una conquista civile, simbolo dell’ impegno contro il carbone. Al contrario affermare di volere solo “controllare” è di per sé un fatto gravissimo, perché si controlla il danno avvenuto: in altre parole il sindaco ci propone di contare i morti e gli ammalati che ci saranno per le emissioni inquinanti anziché lottare davvero per impedire che venga messa in funzione la centrale. Al sindaco non stanno più a cuore i cittadini, ma le trattative con l’Enel, cioè con l'inquinatore. Ma trattare cosa? La salute della gente non è merce di scambio, non si vende al mercato per nessuna disonorevole cifra. Il sindaco si può affannare a dire che è ancora contro il carbone, può continuare ad affiggere manifesti nel paese elencando le sue vuote richieste: ora i cittadini lo sanno, hanno la prova, nero su bianco, che è passato dall’altra parte, dalla parte di chi viene a patti con l’Enel e si arrende. (Civitavechia e Montalto sono l’esempio di chi accetta compensazioni, due città in cui si muore molto d' inquinamento. Il fiume di denaro non ha alzato né la ricchezza pro capite né l’immagine nel mondo però si dà lustro all'inquinatore). E’ una grande delusione e un tradimento verso chi credeva in lui, ma i cittadini si stanno organizzando e continuano senza sosta questa lotta che è una forma di legittima difesa della salute, del lavoro e dello sviluppo di questa terra ma, soprattutto, del futuro dei propri figli.

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27 marzo 2008

Off Topic: petizione contro la nuova antenna a Parco della Resistenza

Articolo comparso oggi su centumcellae.it:

Ancora una dichiarazione di guerra contro le antenne per telefonia mobile. Si è infatti costituito lo scorso 19 marzo, al termine di un incontro tra i residenti, un nuovo Comitato spontaneo contro l'ennesima antenna selvaggia: è il caso di quella in procinto di essere installata al Parco della Resistenza, sopra gli edifici che ospitano gli uffici comunali, secondo indiscrezioni individuati come sito idoneo nel Regolamento per le installazione di antenne in procinto di essere approvato dall'Amministrazione comunale. Una ipotesi che ovviamente ha fatto sobbalzare i residenti della zona, che nell'arco di poche decine di metri, oltre a centinaia di famiglie, ospita anche un centro anziani e due scuole materne.
Si è deciso di dare vita ad un comitato che si è fatto promotore di una petizione, chiedendo all’A.C. di escludere il sito di Parco della Resistenza da quelli indicati per le antenne, e soprattutto di volerlo considerare “sito sensibile” in quanto troppo vicino (meno di 150 metri) a strutture come scuole e centro anziani>.
La raccolta delle firme è stata affidata a volontari che, per le case, nei vicini esercizi commerciali
e fuori le scuole, hanno già raccolto oltre 150 adesioni.

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26 marzo 2008

Inquinamento da metalli pesanti

Mi chiamo Anna Carrieri, ho 52 anni, abito da quando sono nata al quartiere Tamburi. Il 16 maggio 2004 nel giro di 5 minuti perdo l'uso delle gambe. Rimango 8 mesi ricoverata nei centri di riabilitazione e trovo decine di casi come il mio, anche a Taranto, e tutti abitavano in centri industriali e chimici. In questi anni ho speso soldi a non finire.
Proprio l'altro giorno, dopo ulteriori esami a pagamento, ho avuto la conferma che la mia paralisi è stata provocata dall'inquinamento. Infatti il mio organismo è pieno di minerali, minerali che tra i vari danni provocano quello che colpisce il sistema nervoso centrale e soprattutto attacca la MIELINA con conseguente paralisi.

Questa lettera è stata pubblicata sul sito del Ministero dell'Ambiente, nella sezione dedicata alle "osservazioni" per l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l'Ilva di Taranto. Per saperne di più vai su http://www.peacelink.it/editoriale/a/25543.html

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Solidarietà a Tommaso Sodano

Il Circolo del Nodo Ambientalista della Sinistra Europea di Civitavecchia esprime la propria totale solidarietà al Senatore Tommaso Sodano fatto oggetto di rinnovate minacce da parte della criminalità organizzata per l'impegno profuso nello smascherare l'intreccio affaristico criminale alla base dell'emergenza rifiuti campana e, più in generale,delle lobby delle discariche e dell'incenerimento.
Una solidarietà che intendiamo agire continuando a denunciare le distorsioni che favoriscono quell'humus di illegalità che mina alla base la possibilità di concretizzare un ciclo virtuoso della gestione dei materiali post consumo.
Conosciamo la tenacia e la determinazione del compagno Sodano per averla testata nella vicenda per l'abolizione di quella vera e propria truffa legalizzata che sono i CIP6 come nel sostegno alla vertenza contro la centrale a carbone di Civitavecchia.
Esprimere la nostra solidiarietà a lui, significa esprimerla alle tante donne e uomini che si battono a difesa della salute, dell'ambiente e della legalità contro il malaffare e la malapolitica che fa scempio dei territori.
Le minacce rivoltegli sono la dimostrazione che abbiamo colto nel segno e che la mobilitazione ed un agire politico corretto possono essere vincenti.
Nessuna Minaccia potrà fermare le donne e gli uomini, come Tommaso Sodano, che lottano per un futuro migliore.

Per il Nodo Ambientalista della Sinistra Europea
Simona Ricotti

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21 marzo 2008

Crisi energetica ed ecologica. Un appello dei docenti universitari e ricercatori italiani



Comitato promotore
Vincenzo Balzani (Presidente), Università di Bologna
Vincenzo Aquilanti, Università di Perugia
Ugo Bardi, Università di Firenze
Sebastiano Campagna, Università di Messina
Michele Floriano, Università di Palermo
Elio Giamello, Università di Torino
Francesco Lelj Garolla, Università della Basilicata
Giovanni Natile, Università di Bari
Gianfranco Pacchioni, Università Milano-Bicocca
Renzo Rosei, Università di Trieste
Salvatore Califano, Università di Firenze
Luigi Fabbrizzi, Università di Pavia
Giovanni Giacometti, Università di Padova
Giuseppe Grazzini, Università di Firenze
Luigi Mandolini, Università La Sapienza, Roma
Giorgio Nebbia, Università di Bari
Paolo Rognini, Università di Pisa
Franco Scandola, Università di Ferrara
Rocco Ungaro, Università di Parma
Nicola Armaroli, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna



Un appello ai candidati alla guida del paese affinché la politica energetica sia orientata verso l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, con un netto "No" al nucleare. Invitiamo tutta la società civile a sottoscrivere l'appello.

Nocoke Civitavecchia- Alto Lazio




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Off-Topic: cadere sempre negli stessi errori


Il Pentagono ammette che non esisteva alcun legame tra Saddam Hussein e Al Quaeda.

Menzogne, sporche oltre ogni immaginazione: un piatto che ci viene presentato in ogni occasione in cui ipotentati economici individuano territori da spartire, calpestando tutto e tutti.
Chi vuole il "carbone pulito"? Chi gli inceneritori? Nel nostro interesse, dicono. Eppure è il mondo intero a patirne le conseguenze, nessuno sfugge.
La solita, vecchia storia. E noi futuri cittadini, ancora sudditi ignoranti, permettiamo che accada.

Vedi l'articolo di R. Fisk per The Indipendent


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20 marzo 2008

"Anche noi banditi per il clima" Invia la tua foto!

Greenpeace lancia oggi il sito web “I banditi del
clima” (www.greenpeace.it/banditi) per difendere il diritto di
protestare in nome dell’ambiente e della salute.

All'alba del 30 novembre 2007 gli attivisti di Greenpeace entrano nella centrale a carbone Enel di Brindisi Sud - la più inquinante d'Italia - e aprono striscioni di protesta sul tetto della centrale e sul grande carbonile all'aperto. Per ricordare che il carbone è il nemico numero 1 del clima!

Trascorso un mese, a 12 degli attivisti viene notificato da parte del questore di Brindisi il bando dalla città: dichiarati "socialmente pericolosi" viene loro vietato "di fare ritorno nel comune di Brindisi e frazioni per ANNI TRE". Come se si trattasse di delinquenti abituali, mafiosi, soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica.

Greenpeace ha impugnato il provvedimento. Perché questa iniziativa del questore rischia di diventare un grave precedente che limita il diritto di manifestare in modo pacifico.
Eccoli i "banditi" di Greenpeace. Studenti, lavoratori, madri e padri con un "pericoloso" obiettivo comune: difendere l'ambiente e la salute!

Difendi le azioni dirette e non-violente di Greenpeace! Unisciti ai banditi del clima.



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Analisi sull’impatto della conversione a carbone di TVN

Riceviamo e pubblichiamo:

Da sessant’anni i cittadini dell’hinterland civitavecchiese subiscono un impatto ambientale ingravescente tanto da indurre lo Stato ad istituire, col decreto Marzano del 2003, un Osservatorio ambientale finalizzato al controllo costante dei parametri di inquinamento e alla valutazione epidemiologica di patologie correlate al prolungato efflusso di sostanze nocive in atmosfera, nelle falde acquifere, nel ciclo ittico e agro alimentare.

La miopia delle Istituzioni comunali, la commistione di falsi interessi energetici nazionali con disegni economicistici, hanno degradato il tessuto sociale tanto che ormai il “popolo inquinato” non ha più la forza di opporsi alla macchina da guerra targata Enel. E infatti, con pervicacia diabolica e puntualità svizzera, Mamma Enel propaganda in tutto il mondo (ora anche in Russia) la riscoperta del carbone pulito e l’invenzione di tecnologie avveniristiche capaci di trasformare le sostanze tossiche in aerosol salutari o in residui polverosi utili per l’edilizia residenziale!

Sembra che Civitavecchia sia conosciuta nel mondo per due miracoli: quello della Madonnina di Pantano (sulla cui realtà soprannaturale la Chiesa - Istituzione divina senza fini di lucro! - non s’è pronunciata, prendendo le debite distanze) e quello della salubrità del carbone pulito (che, ovviamente, non libera più polveri sottili, NOx, SO2, CO2, microinquinanti metallici e perfino sostanze radioattive). Di questo passo, tra poco, la Benefica Ditta Enel otterrà dal solerte Ministero della Sanità un brevetto per distribuire, a carico del SSN, nelle Farmacie pubbliche, una bomboletta spray contenente un estratto di fumo di ciminiera e barattolini con polveri a basso potenziale radioattivo: una specie di radioterapia tumorale PREVENTIVA!..

I cittadini più avveduti si domandano: “Perché la nostra collettività e il nostro territorio devono subire danni irreversibili agli equilibri ambientali e alla salute psicofisica? E’, forse, stato cancellato l’art. 32 della Costituzione? Non esiste per noi il diritto alla tutela delle minoranze? Siamo cittadini o sudditi? Dobbiamo fungere da cavie senza un nostro consenso informato?

A mio parere esistono responsabilità molteplici, concatenate da un unico sentire subdolamente antidemocratico. So di toccare il punctum dolens di questa nostra repubblica democratica , nata già fragile e ora gravemente ammalata, però non posso tollerare che politologi spocchiosi e saccenti (ospiti fissi di tutte le trasmissioni televisive) continuino a parlare di democrazia ancora troppo giovane e quindi inesperta ma migliorabile con qualche marchingegno elettorale. A mio parere sono gli intellettuali à la page (cioè “alla moda”) che non hanno introiettato l’anima della democrazia che vive di rispetto delle minoranze, di riconoscimento di diritti etici (la vita e la salute, innanzitutto), di sviluppo sostenibile e di assunzione di responsabilità e di rischi equamente distribuiti.

Passerò in rapida rassegna i protagonisti di questo scempio ambientale analogo a quello che fa inorridire tutto il mondo di fronte alla inefficienza colpevole nella gestione dei RSU in Campania.

a) Tutte le figure Istituzionali sono coinvolte nel degrado ambientale del maxipolo energetico Civitavecchia – Montalto: il Presidente della Repubblica, capo dello Stato e padre di tutti gli italiani, ci tratta da figli di secondo letto e ci addita quali egoisti e campanilisti, privi del sentimento di solidarietà; i Ministri delle Attività produttive, della Sanità, delle Politiche agricole, dell’Ambiente, usano il potere per garantirsi reciproci vantaggi di sottogoverno (non esistono soltanto “leggi ad personam”! c’è anche un più raffinato sistema di “equilibrismi extra legem”!); il Presidente della Regione Lazio e gli Assessori all’ambiente non riescono ad attuare un piano di monitoraggio sugli inquinanti perché l’ARPA ha dichiarato, con denuncia agli atti, che il Decreto Marzano è tecnicamente inadeguato a tale scopo; il Presidente della provincia di Roma si limita a dissentire ma, di fatto, non ha mai compiuto un atto amministrativo finalizzato al controllo ambientale; I Sindaci (ultimo baluardo nella difesa della salute dei propri amministrati), invece di subentrare per colmare un vuoto operativo a garanzia degli equilibri ambientali, attendono l’obolo del plutocrate di sempre che permetta alle dilapidate casse comunali di continuare a sperperare danaro pubblico in opere di maquillage o, peggio, di clientelismo diffuso.

b) Il potere giudiziario non ha ancora (dopo sessant’anni dalla nascita della Costituzione!) approntato schemi operativi precauzionali (Essi conoscono meglio di me il “Principio di precauzione” statuito dalla Corte Costituzionale), tesi a bloccare sul nascere ogni tentativo di devastare territori antropici e ogni connivenza tra colletti bianchi e organizzazioni malavitose (Campania docet!) …disegni delittuosi nascosti dentro le raffinate omissioni di atti dovuti o di abusi di potere.

c) il mondo della scuola manifesta carenze educative sul versante dell’insegnamento del civismo, del senso di appartenenza ad una società solidale, ordinata, rispettosa delle autorità per cui si assiste ad una insensibilità delle giovani generazioni ai dettami di una moderna democrazia e una fuga nell’effimero e nell’edonistico.

d) Il mondo sanitario, in tutte le sue componenti, non si impegna a fondo nella difesa dell’ambiente, che è la premessa ineludibile per una promozione della salute. Neanche la cogenza dell’art. 5 del nuovo codice deontologico ha mobilitato le menti più aperte ad una visione integrata del rispetto della vita, di cui lo stato di salute psicofisica è l’aspetto più compiuto e mirabile.

e) Il Magistero della Chiesa Cattolica è, da sempre e per esplicita missione divina, a favore di un Mondo armonioso e rispettoso delle leggi naturali, però, nel nostro hinterland la voce pastorale dei Vescovi non sempre si è espressa con vibrante autorità a favore del diritto alla salute, anzi - talvolta - ha dato l’impressione di essere troppo sbilanciata sulla tutela di sacrosanti diritti al lavoro, spesso soltanto declamati ma quasi mai rispettati e resi concreti da chi detiene le redini dell’economia e persegue fini di lucro.

La mia analisi forse risente del mio impegno diretto nelle battaglie per la difesa del territorio e della salute contro la protervia del binomio politico-imprenditoriale e del mio convincimento che la Magistratura dovrebbe impegnarsi più a fondo nella conoscenza dei meccanismi sotterranei che condizionano, fino ad annullarla, ogni legittima speranza di poter vivere in un ambiente equilibrato e sano.

Dottor Paolo Giardi del Coordinamento dei medici e farmacisti per la didesa dell’ambiente e della salute.

Civitavecchia 16,03,2008

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19 marzo 2008

conferenza dei servizi per AIA centrale a carbone Civitavecchia

Movimento No Coke Alto Lazio - Comunicato Stampa

Davanti al bailamme d’informazioni contrastanti, e alla vera e propria azione di disinformazione posta in essere dall’ENEL e dai suoi accoliti, relativamente a quanto accaduto ieri al Ministero dello Sviluppo Economico circa la centrale di Torre Valdaliga Nord, riteniamo doveroso, fare chiarezza sulla realtà dei fatti.

Con lettera prot. 0004292 del 04/03/2008 il Ministero dello Sviluppo Economico ha indetto “Conferenza dei Servizi” per valutare “la necessità di procedere al riesame dell’autorizzazione unica (della centrale a carbone ndr) per quanto attinente gli aspetti regolati dal D. LGS n. 59/2005” che regola le procedure di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

A tale conferenza dei servizi sono state invitate tutte le Amministrazioni e gli enti istituzionalmente competenti in materia di AIA, in altre parole, nella fattispecie, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Interno, l’Arpa Lazio, la Regione Lazio, la Provincia di Roma e il Comune di Civitavecchia; quest’ultimo, peraltro, gravemente assente.

In tale riunione il Ministero dello Sviluppo Economico ha preso atto delle posizioni delle amministrazioni sopracitate, di cui, alcune, come noto, avevano già espresso precedentemente, il proprio parere circa la necessità di andare al riesame del Decreto autorizzativo della centrale per evidenti e gravi carenze ed omissioni. e si è riservato di assumere successivamente decisioni in merito.

Nell’ambito di tale discussione, come d’altronde già anticipato dallo stesso Ministero convocante, in fase di preistruttoria, è stata valutata, senza giungere, per ora, a decisione finale, la necessità di andare al primo rinnovo delle autorizzazioni ambientali comprese per legge nelle autorizzazioni già rilasciate tra il 1999 e l’entrata in vigore del decreto in questione, ovvero il 2005 che, come recita la normativa vigente, devono essere rinnovate entro cinque anni.

Inoltre è stata posta questione interpretativa al presidente della Commissione istruttoria per l’autorizzazione integrata IPCC circa i tempi di rinnovo per quelle autorizzazioni relative ad impianti registrati EMAS il cui “provvedimento autorizzativo avente valore di AIA appare determinata in 8 anni per qualunque impianto in possesso di registrazione EMAS all’atto di rilascio dell’autorizzazione”.

La centrale di Torre Valdaliga Nord risulta essere in possesso di certificazione EMAS a decorrere dal 4 luglio 2000, periodo in cui non solo non esisteva l’impianto a carbone ma in cui tale realizzazione, lungi dal venire, non era nemmeno autorizzata.
Risulta evidente che tale certificazione è quindi riferita alla preesistente centrale ad olio combustibile che aveva da poco finito i lavori di ambientalizzazione; centrale che non esiste più e che nulla ha a che vedere con l’impianto a carbone.

Questa la verità dei fatti, supportata dagli atti ufficiali; il resto sono chiacchiere create ad hoc per disinformare.

Continueremo nella nostra azione di informazione e, quando necessario, denuncia di quanti, come precedentemente il Ministro Bersani, si renderanno responsabili di omissioni e/o mancato rispetto delle regole.

Per il Movimento No Coke alto Lazio
Simona Ricotti




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V 2 - day: 25 aprile 2008

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Indagine e rischio multa, presunte carenze connessioni impianti Enel - indagine e possibile sanzione

ANSA) - ROMA, 17 MAR - Istruttoria nei confronti di Enel Distribuzione per carenze nelle connessioni degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. L'istruttoria formale e' stata avviata dall'Autorita' per l'energia. In particolare, nel mirino del Garante sono finiti possibili 'ritardi nella realizzazione dei collegamenti e nella fornitura dei necessari preventivi'. Se queste violazioni verranno accertate, l'azienda rischia di vedersi comminata una sanzione.

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