No al carbone Alto Lazio

25 luglio 2008

Il Comitato A. Caponnetto: Moscherini continua ad ignorare il problema delle infiltrazioni camorristiche e mafiose a Civitavecchia.


I numerosi appelli rivolti al Sindaco di Civitavecchia Moscherini da parte della nostra Associazione per l’istituzione di un Tavolo permanente sulla sicurezza e la legalità, in collaborazione con le forze dell'ordine e le forze sociali, avente come scopo, in particolare, l'esame approfondito di tutte le richieste d'investimenti di capitali sul territorio al fine di individuarne origine e tracciabilità, sono puntualmente caduti nel vuoto e nel silenzio.

In un tale contesto non possiamo che esprimere soddisfazioni circa la decisione dell'On. Tidei, di presentare un'interrogazione parlamentare mirata a fare chiarezza sull'assegnazione degli appalti e subappalti della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord e ad accertare le infiltrazioni mafiose e malavitose nelle società impegnate nella costruzione della centrale.

In un recente convegno promosso dalla nostra Associazione a Viterbo, il sostituto procuratore nazionale della Procura antimafia, Dr De Ficchy, ha dichiarato che attualmente a Civitavecchia sono in gioco miliardi di euro che rendono la nostra città appetibile, e vulnerabile, alla criminalità organizzata che di solito partecipa agli appalti mettendo in campo aziende e persone insospettabili in una presenza discreta e silenziosa.

Il territorio non sarà, come non lo è, militarizzato; non vedremo morti ammazzati, ma accordi fatti a tavolino per spartire appalti e forniture.

E' necessario saper vigilare imparando a non vedere la mafia solo come emergenza conclamata di ordine pubblico; la vera mafia si muove in silenzio all’interno di giochi economici legali portandosi a casa, secondo gli ultimi dati il 2% del PIL nazionale.

La mafia, per incrementare il suo già miliardario fatturato, ha bisogno di complici non solo per ripulire il denaro proveniente da operazioni illecite, ma anche, e soprattutto, per ottenere permessi, appalti e gestioni; ed è in questo contesto che il ruolo della politica diventa fondamentale: se non c'è trasparenza nelle amministrazioni pubbliche si lascia uno spiraglio aperto alla mafia.

In quasi nessun programma elettorale si parla di giustizia e legalità, intesa come lotta concreta alla criminalità organizzata; ma è necessario essere consapevoli che senza giustizia non c'è democrazia, che senza politica non c'è Stato e che una tale condizione fa si, per dirla con Sciascia, “che il sistema mafia si sviluppi dentro lo Stato”.

Il tavolo della legalità serve, anche, a scongiurare tale rischio.

asscaponettocv@gmail.com

www.comitato-antimafia-lt.org

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Ci chiediamo: sulla richiesta -sacrosanta- di "esame approfondito di tutte le richieste d'investimenti di capitali sul territorio al fine di individuarne origine e tracciabilità", il nostro Primo Cittadino avrà mica qualcosa da nascondere?

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La Destra e la Quarta circoscrizione contro l'ipotesi di cementificazione della Frasca

A dimostrazione della trasversalità del partito affarista.

"No ad un approdo in un territorio già massacrato"
La Destra boccia il porticciolo alla Frasca e si chiede se i cittadini siano davvero favorevoli al progetto
(da centumcellae.it)

CIVITAVECCHIA – Arrivano le prese di posizione contro il porticciolo alla Frasca dopo l’annuncio dell’accordo firmato tra Autorità portuale e Compagnia Civitavecchia per la realizzazione dell’approdo. Ad esprimere il suo netto dissenso è La Destra di Civitavecchia, secondo cui il porticciolo, se realizzato, porterà "una buona serie di conseguenze nefaste sul nostro territorio, già peraltro “massacrato” a causa della presenza della centrale Enel. E non solo.
Siamo contrari – affermano da La Destra - e pronti a scendere in piazza a manifestare al fianco dei tantissimi civitavecchiesi che voglio continuare a usufruire dell’ormai unico tratto di costa fruibile dai cittadini. Siamo pronti quindi a protestare contro l’ennesima cementificazione della città, voluta da questa giunta e dal sindaco Moscherini, e contro la decisione di trasformare la Frasca in un porto turistico (e chissà in cos’altro) anziché consacrarla come unica (e ultima) area boschiva a tutela integrale. Questo non è altro che l’ennesimo progetto calato dall’alto sulle teste dei cittadini, voluto e “sostenuto” sicuramente non per il bene della collettività ma per gli interessi e i privilegi di pochi.
A questo punto – proseguono - ci chiediamo, e chiediamo a tutta la cittadinanza: Civitavecchia, che ospita già sulle sue coste (devastate) un porto di caratura internazionale e un porto turistico tra i più importanti in Italia e in Europa, ha bisogno di un altro porto turistico? I civitavecchiesi lo vogliono un’altro porto turistico, per giunta alla Frasca? E’ di questo che ha bisogno la nostra città per risollevarsi o le priorità sono altre? E’ per questo che il sig. Moscherini è stato votato (da migliaia di civitavecchiesi) ed eletto sindaco di Civitavecchia?."


Frasca, scontro a sinistra tra Ciani e la “Quarta”
venerdì 25 luglio 2008 11:53
(da trcgiornale.it)

È ormai scontro tra le due istituzioni di centro-sinistra del territorio. Dopo la comunicazione che l'Autorità Portuale ha sottoscritto il protocollo d'intesa con la Compagnia Porto per la realizzazione di un porticciolo alla Frasca, la quarta circoscrizione parla apertamente di "prepotenza dei porti forti" e, pur rispettando "l'autonomia dell'Autorità Portuale", rivendica la propria "partecipazione ai processi decisionali".
In questa ottica il quarto organo decentrato torna a chiedere "un incontro urgente al presidente dell'Authority Fabio Ciani, in modo che nessun soggetto venga escluso provocando in questo modo un inasprimento dei rapporti e l'allontanamento di ogni possibilità di comunicazione". La quarta circoscrizione torna a precisare che "nessun decreto prevede l'ubicazione del porticciolo alla Frasca" e che "un approdo per settecento posti non può essere certo considerato un'opera di compensazione ambientale".

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24 luglio 2008

"The story of stuff". Diffondete!

La storia dei prodotti che consumiamo ogni giorno, e le implicazioni di un ciclo che è autodistruttivo. Un documento chiaro, semplice, da diffondere e far conoscere.



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Frasca: i piromani agiscono verso interessi precisi.

Immagine maremmaoggi.it

"Chi ama e intende difendere la pineta della Frasca e il tratto di litorale antistante, da tempo condivide la paura che qualcuno pensi di "ripulire" con il fuoco l'ultimo lembo di costa del nostro territorio scampato miracolosamente alle speculazioni per consegnarlo all'ambito della presunta civiltà riempiendo le tasche di qualche benefattore.

Gli incendi delle ultime settimane, sulla cui natura dolosa non sembrano sussistere dubbi

(come nella quasi totalità dei casi, del resto) e, in particolare, quello di ieri, dimostrano la fondatezza di tali timori e la massima urgenza di un intervento straordinario di tutela che "spenga" qualsiasi volontà di conquista su quello che per Civitavecchia rappresenta un rarissimo esempio di ricchezza collettiva.

Pur ricordando che l'area, relativamente all'entroterra e alla fascia costiera, è già vincolata ai sensi dell'art. 1-ter della L. 431/85, è doveroso che sia puntualmente aggiornato con l'indicazione dei suoli recentemente percorsi dal fuoco il catasto degli incendi, al fine di apporre i vincoli di inedificabilità e il divieto di cambio di destinazione previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di incendi boschivi.

È, altresì, necessaria ed urgente l'istituzione del Monumento Naturale ai sensi della Legge Regionale 29/1997 proposta, a seguito della richiesta delle associazioni WWF, Forum Ambientalista, Italia Nostra e TNT, dall'Assessore Regionale all'Ambiente Filiberto Zaratti, iniziativa che ha già visto una prima riunione in Regione il 2 luglio scorso tristemente disertata dalla nostra amministrazione.

L'istituzione dell'area protetta sottrarrebbe definitivamente alle mire espansionistiche del "mecenate" di turno la Frasca e il relativo litorale.

Per chiarire definitivamente il concetto ai piromani è bene precisare che naturalmente il Monumento Naturale sarà istituito anche se la pineta fosse totalmente cancellata dal fuoco. Al di là dell'indubbio valore naturalistico della linea di costa e delle importanti preesistenze archeologiche, si procederebbe naturalmente ad un rimboschimento.

L'istituzione del Monumento Naturale non comporterebbe alcun problema in relazione alle strutture esistenti, compreso il campeggio, e alle opere di compensazione ambientale ed accesso alla balneazione che l'Autorità Portuale deve realizzare dal 1997.

Per quanto riguarda il porticciolo da 800 posti barca, dei quali, a quanto si è appreso dalle farneticazioni del sindaco, 160 pubblici, per fare felice una parte dei diportisti locali, e 640 da collocare sul mercato, per fare felice qualcun altro, si tratta evidentemente di un'arrogante allucinazione collettiva di Moscherini, della Compagnia Porto spa e del Presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani, mai, al contrario delle menzogne diffuse in questi giorni, prevista o autorizzata alla Frasca e destinata a svanire a contatto con le necessarie autorizzazioni."

Alessandro Manuedda

Fonte: maremmaoggi.it

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Guangxi: morti e dispersi nelle miniere sincesi.

SHANGHAI (Reuters) - Le autorità della regione del Guangxi, nella Cina meridionale, hanno ordinato la chiusura provvisoria di tutte le miniere di carbone per consentire controlli di sicurezza dopo che lunedì un'inondazione ha ucciso sette minatori. Ne ha dato notizia l'agenzia di stampa Xinhua.
Dagli ultimi aggiornamenti di questa notte risulta che siano 29 i minatori ancora intrappolati sottoterra a causa dell'inondazione.
Il settore estrattivo cinese è l'industria che miete più vittime sul lavoro al mondo, con i datori di lavoro che spingono la produzione oltre i limiti di sicurezza per affrontare la consistente domanda e i crescenti profitti del boom economico
Fonte

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Firma la petizione per non lasciar distruggere anche "la Frasca" dalla nuova speculazione cementizia

Quello che segue è il testo della "Petizione a sostegno della richiesta di Istituzione del Monumento Naturale alla Frasca presentata dalle associazioni per la tutela dell’ambiente
“WWF Lazio”, “Italia Nostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.
INVITIAMO TUTTI A SCARICARE IL FILE (clicca qui), STAMPARLO in fronte/retro, E FARLO FIRMARE. Per contattarci usate il form in basso a destra,

"I sottoscritti cittadini di Civitavecchia
PREMESSO
che l’area occupata dalla pineta denominata “La Frasca” e dal sistema marino antistante,unico tratto di mare fruibile e ultimo polmone verde della città, è area di intrinseco valore naturalistico ed archeologico; un patrimonio la cui preservazione si impone come di fondamentale importanza;

che in tale sito, inoltre, sono state riscontrare notevoli ed importanti testimonianze archeologiche relative all’epoca preistorica e protostorica e soprattutto all’età romana, tanto da essere qualificato nel citato PTP, ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.

che nonostante i danni al patrimonio selviculturale, la flora e la fauna della Frasca sono estremamente vari;

che la pressione industriale degli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga e l’ipotizzato sviluppo del Porto in direzione nord, con la realizzazione di un “Terminal Cina” o di infrastrutture simili altrimenti denominate e di un porto turistico da almeno 700 posti barca, comporterebbe la pressoché totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e della pineta;

che l’attaccamento della popolazione per questo sito è stato recentemente dimostrato dai numerosi voti ottenuti nell’ambito del 4’ censimento “I luoghi del cuore” promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), che chiamava i cittadini italiani a votare i siti meritevoli di tutela e di particolare valore affettivo per la popolazione, nell’ambito del quale La Frasca è risultata il 3° sito del Lazio e 37° in tutta Italia sui 6000 luoghi segnalati dagli italiani;

che al fine di tutelare l’area in questione da tale opera di distruzione è necessaria l’apposizione di un vincolo di protezione;
esprimono
pieno sostegno alla “Richiesta di istituzione di Monumento Naturale nell’area costiera de “La Frasca” presentata alla Regione Lazio dalle Associazioni per la tutela dell’ambiente “WWF Lazio”, “ItaliaNostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.

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Terzo incidente nucleare in Francia, in poche settimane.


(E ci parlano di sicurezza degli impianti nucleari).
Da Repubblica.it
Cento operai della centrale nucleare francese del Tricastin, dove alcuni giorni fa c'era stata una fuga di materiale radioattivo, sono stati contaminati "leggermente" oggi da elementi fuorusciti da una tubatura nella reattore numero 4, fermo per manutenzione. Quello odierno è il terzo incidente verificatosi in un impianto nucleare francese nelle ultime due settimane. Una sequenza che ha scatenato polemiche intorno alla sicurezza degli impianti, anche in Italia dove il governo Berlusconi ha appena riproposto il nucleare come strada da percorrere.


Il direttore della centrale, Alain Peckre, ha parlato di incidente "non grave", da classificare al livello 0 di una scala che arriva a 7. E ha precisato che intorno alle 9.30 di questa mattina "un condotto è stato aperto nell'ambito delle operazioni di manutenzione e c'è stata una fuga di polvere radioattiva". La prefettura e l'Autorità per la sicurezza nucleare (Asn) sono state subito avvertite.

Lo stesso Peckre ha quindi riferito che 97 dipendenti di EDF e di imprese appaltanti sono stati portati in infermeria per esami medici. Altrettanto è stato fatto con altri 32 operai che erano entrati poco prima nell'impianto e vi si erano avvicinati. La portavoce della centrale ha riferito che su queste 129 persone "100 sono state leggermente contaminate da elementi radioattivi quaranta volte inferiori al limite regolamentare annuale". La maggior parte, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe stata contaminata da cobalto 58, un "metallo bianco" che entra nella composizione di leghe speciali, pneumatici e coloranti ma che, attivato a lviello radio, è presente nei reattori e da solo possiede il 39 per cento di tutta l'attività irradiante. Tutti i dipendenti contaminati sono stati comunque rimandati a casa dopo gli accertamenti.

In attesa che vengano accertate le cause dell'incidente, la direzione dell'impianto e le autorità assicurano che "non avrà conseguenze né sulla salute delle persone né sull'ambiente".

Nella notte tra il 7 e l'8 luglio nella centrale di Tricastin, situata a 200 chilometri dal territorio italiano, c'era stata una perdita e acqua contenente uranio si era riversata nei fiumi della zona. Pochi giorni dopo fuoriuscite di acque contaminate da elementi radioattivi, "senza impatto sull'ambiente", erano state registrate in un impianto della Areva a Romans-sur-Isere, nel dipartimento della Drome, sempre nel sud-est della Francia

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18/08/2008. "USA 2020: raggiungere il 100% dell'energia da fonti rinnovabili". Il video del discorso di Al Gore.




Gore parla di un piano ambizioso, eppure possibile. Già solo per questo, il Premio Nobel Al Gore merita un rigraziamento: per aver mostrato come alcune delle vie per un vero miglioramento della nostra condizione siano aperte e percorribili, concretamente, da subito (vedi anche qui e qui)
Su ASPOItalia commentano così:

[...]
"non è impossibile ed è la sola speranza che abbiamo di liberarci da una situazione che ci sta distruggendo piano piano. E' incredibile la distanza che c'è fra la visione di Al Gore e quella di tutti i politici di basso livello che non trovano altra via che rifugiarsi nel passato, trivellare di più o ritornare al nucleare.

Fatto oggi, il discorso di Al Gore ha la possibilità di influenzare tutta la campagna elettorale."

Sottoscriviamo in pieno queste considerazioni.
E riportiamo alcuni nodi del discorso di Gore, già citati da ASPO, selezionati da Tyler Hamilton.

"On economic, environmental and national security concerns

"When we look at all three of these seemingly intractable challenges at the same time, we can see the common thread running through them, deeply ironic in its simplicity: our dangerous over-reliance on carbon-based fuels is at the core of all three of these challenges... We’re borrowing money from China to buy oil from the Persian Gulf to burn it in ways that destroy the planet. Every bit of that’s got to change... if we grab hold of that common thread and pull it hard, all of these complex problems begin to unravel and we will find that we're holding the answer to all of them right in our hand. The answer is to end our reliance on carbon-based fuels."
On cost trends for fossil fuels, renewables

Those those who say the costs (of renewables) are still too high: I ask them to consider whether the costs of oil and coal will ever stop increasing if we keep relying on quickly depleting energy sources to feed a rapidly growing demand all around the world. When demand for oil and coal increases, their price goes up. When demand for solar cells increases, the price often comes down. When we send money to foreign countries to buy nearly 70 percent of the oil we use every day, they build new skyscrapers and we lose jobs. When we spend that money building solar arrays and windmills, we build competitive industries and gain jobs here at home."

On importance of grid modernization

"To be sure, reaching the goal of 100 percent renewable and truly clean electricity within 10 years will require us to overcome many obstacles. At present, for example, we do not have a unified national grid that is sufficiently advanced to link the areas where the sun shines and the wind blows to the cities in the East and the West that need the electricity. Our national electric grid is critical infrastructure, as vital to the health and security of our economy as our highways and telecommunication networks. Today, our grids are antiquated, fragile, and vulnerable to cascading failure. Power outages and defects in the current grid system cost US businesses more than $120 billion dollars a year. It has to be upgraded anyway."

On the link between a smart grid and electric cars

"We could further increase the value and efficiency of a Unified National Grid by helping our struggling auto giants switch to the manufacture of plug-in electric cars. An electric vehicle fleet would sharply reduce the cost of driving a car, reduce pollution, and increase the flexibility of our electricity grid."

On the need for a price on carbon

"We could and should speed up this transition by insisting that the price of carbon-based energy include the costs of the environmental damage it causes. I have long supported a sharp reduction in payroll taxes with the difference made up in CO2 taxes. We should tax what we burn, not what we earn. This is the single most important policy change we can make."

On how the U.S. political system is f^%$#$ up

"It is only a truly dysfunctional system that would buy into the perverse logic that the short-term answer to high gasoline prices is drilling for more oil ten years from now. Am I the only one who finds it strange that our government so often adopts a so-called solution that has absolutely nothing to do with the problem it is supposed to address? When people rightly complain about higher gasoline prices, we propose to give more money to the oil companies and pretend that they’re going to bring gasoline prices down. It will do nothing of the sort, and everyone knows it. If we keep going back to the same policies that have never ever worked in the past and have served only to produce the highest gasoline prices in history alongside the greatest oil company profits in history, nobody should be surprised if we get the same result over and over again."

On the thirst for change

"I’ve begun to hear different voices in this country from people who are not only tired of baby steps and special interest politics, but are hungry for a new, different and bold approach."

Finally, on the virtue of being a leader

"It is a great error to say that the United States must wait for others to join us in this matter. In fact, we must move first, because that is the key to getting others to follow; and because moving first is in our own national interest."

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Giappone, scandalo carne di balena: rilasciati gli attivisti di Greenpeace




Dal sito di Greenpeace.it
"Tokyo, Giappone — Junichi Sato e Toru Suzuki sono stati rilasciati su cauzione. I due attivisti di Greenpeace erano stati arrestati il 10 giugno. Per aver intercettato una scatola di carne di balena di contrabbando. Ora che gli attivisti sono liberi, una domanda resta senza risposta: quando verranno arrestati i veri colpevoli?

Agli inizi di quest'anno, lavorando sulle informazioni fornite da un operaio della Kyodo Senpaku - la compagnia che controlla le operazioni della flotta baleniera giapponese - Greenpeace aveva seguito lo scarico di carne di balena contrabbandata dalla nave Nisshin Maru alle abitazioni dei membri dell'equipaggio. Uno dei quattro scatoloni destinati allo stesso indirizzo privato era stato intercettato da Greenpeace per ispezionarne il contenuto.

Questo scatolone, contenente carne di balena di prima scelta per un valore di oltre 3 mila dollari - ma contrassegnato come se racchiudesse "cartone" - era stato mostrato in una conferenza stampa il 15 maggio, prima di venir consegnato al Procuratore Distrettuale di Tokyo che ha improvvisamente fermato la sua indagine il 10 giugno, il giorno dell'arresto dei due attivisti.

Junichi e Toru sono stati trattenuti per 26 giorni. La loro storia ha suscitato diverse azioni di denuncia. Più di 30 Ong hanno firmato una petizione in proposito. Lo scorso lunedì, Amnesty International ha inviato una lettera dai toni decisi al Primo Ministro giapponese chiedendo il rilascio di Junichi e Toru.

Quasi 250.000 persone hanno mandato un messaggio al Governo giapponese per il rilascio dei due attivisti e per la riapertura dell'indagine sullo scandalo del contrabbando di carne di balena. Richiesta supportata da proteste di Greenpeace in tutto il mondo di fronte alle ambasciate e ai consolati giapponesi. Anche in Italia."

Per saperne di più clicca qui

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22 luglio 2008

"Quali fabbriche?"

Con una interrogazione al sindaco il consigliere Verde Alessandro Manuedda chiede notizie più precise sulle due fabbriche che, secondo una recente esternazione del primo cittadino, dovrebbero sorgere fra il porto e la zona industriale. Manuedda sottolinea come il Consiglio comunale sia all'oscuro dei progetti

e si augura che anche queste opere siano frutto della fantasia di Moscherini. La caduta del governo Prodi e il probabile ritorno dell'attuale sindaco all'Autorità portuale hanno accelerato i tempi delle sue devastazioni, attraverso un modo di fare da "tarantolato". Un comportamento grave, secondo Manuedda, perché può produrre danni irreparabili alla comunità. Una concezione del potere che, magari, di fronte ad una buona convenzione e qualche milione di euro nelle casse del Comune, potrebbe aprire le porte della città perfino ad una fabbrica di mine antiuomo. Per questo, secondo il consigliere dei Verdi, bisogna stare in guardia anche se certe uscite del sindaco sembrano fatte per divertire.
Da www.trcgiornale.it/news

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Non altre colate di cemento, ma un argine a Moscherini


Non c'è tregua, non c'è respiro. Il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini mostra di continuo il suo disprezzo per la democrazia. Segue un comunicato del presidente della IV Circoscrizione di Civitavecchia.

"Ancora una volta, l'ennesima, apprendiamo dalla stampa che il Sindaco Moscherini in accordo con l'Autorità portuale, promuove incontri, fà accordi e conclude "affari" di competenza anche della IV circoscrizione bypassando l'organo decentrato, come se fosse il padrone assoluto di questo territorio.

Inizia così la nota del Presidente e dei consiglieri della IV^ Circoscrizione in risposta alle novità annunciate ieri dal primo cittadino in merito all’approdo alla Frasca.
Siamo indignati – affermano - ma soprattutto sconcertati che vengano fatte passare le legittime richieste di alcuni diportisti di costruire un porticciolo, ma che in realtà maschera l'unica vera esigenza di realizzare la vasca di colmata della quale i cittadini ed i frequentatori della Frasca proprio non ne sentono il bisogno, ma soprattutto che si tenti di far passare ciò come parte delle opere di compensazione! Egregio sindaco ci chiediamo se Lei è lo stesso sindaco che in campagna elettorale ha messo in risalto la necessità di collaborazione con le circoscrizioni, ma soprattutto vorremmo sapere se Lei è la stessa persona che appena un mese fa, quando la sua stessa maggioranza rappresentava una "spada di Damocle" sulla sua testa, ha chiamato a rapporto le quattro circoscrizioni chiedendo e promettendo alle stesse maggiore partecipazione e collaborazione, ma oggi, dopo un rimpastino di giunta che evidentemente la rende più sicuro, gli organi decentrati non le servono più.
Lo sfogo di Stefano Ballotari e dei consiglieri va avanti. Egregio Sindaco, così non si può proprio più andare avanti, ci chiediamo dove era la IV circoscrizione durante gli incontri "carbonari" che lei ha continuato e continua a promuovere guardandosi bene dall'invitarci.
Esprimiamo il nostro rammarico anche al Presidente Ciani con il quale si era iniziato un iter di incontri poi sfumati nel nulla e al quale chiediamo fortemente di non contribuire al massacro della costa e ad un confronto con l'unica istituzione di centro sinistra presente oggi sul territorio. Ribadiamo la nostra indignazione sui metodi assolutistici adottati dal Sindaco che ci appare più vicino agli interessi di un porto ancora radicato nel suo cuore più dell'interesse verso una città martoriata e violentata da uno scempio ambientale sempre più incombente sul nostro territorio. Il presidente e i consiglieri della IV circoscrizione, all'unanimità, dicono basta a tanta prepotenza e chiedono al sindaco e al Presidente dell'Autorità portuale un'incontro immediato con noi e con i cittadini tutti dichiarando in quella sede che i giochi ormai sono fatti e sono stati fatti passare sopra le nostre teste con trattative sconosciute ai più, ma che oggi apprendiamo essere esecutive: di questo passo Civitavecchia nel termine di sei mesi sarà distrutta!
Da www.centumcellae.it

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