Denuncia alla commissione Europea.
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DENUNCIA
ALLA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
RIGUARDANTE INADEMPIMENTI DEL DIRITTO COMUNITARIO
DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO IN MATERIA DI INCENTIVAZIONE
AD ENERGIE RINNOVABILI, DIVIETO AIUTO DI STATO, DIRETTIVA RIFIUTI
Egregi Signori,
vi comunico che la Camera del Parlamento della Repubblica Italiana, in data 16 dicembre 2008 (http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0016260.pdf) ha approvato il decreto legge del n.172 del 6 novembre 2008 relativo “l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale”. Tale decreto stato definitivamente convertito in legge per mano del Senato della Repubblica con atto n. 1280 del 22 dicembre 2008.
Tale provvedimento contiene interventi, validi per altre Regioni d’Italia e non solo per la Campania, in spregio a nostro avviso alle normative europee 2001/77 relative all'incentivazioni delle fonte d'energia rinnovabili, alle norme del Trattato relative al divieto di aiuti di Stato, nonché al rispetto della gerarchia d’intervento della direttiva Rifiuti recentemente approvata dal Parlamento Europeo.
Nel d.l. 172 all’articolo 9 (incentivi agli inceneritori) vengono confermati gli incentivi cosiddetti “Cip6” all’incenerimento della parte non biodegradabile dei rifiuti ed alle cosiddette “fonti assimilate”. Gli incentivi Cip6 vengono concessi a tutti gli impianti verrà riconosciuto a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008. Vengono altresì confermati per la quota del 51% gli incentivi sottoforma di “Certificati Verdi” a tutte le forme d’incenerimento (sia rifiuti tal quali residui da raccolta differenziata che per il cosiddetto “combustibile da rifiuti”). Questo sia che si tratti di rifiuti non biodegradabili che biodegradabili. Che si tratti d’impianti per produzione d’energia rinnovabile quindi che citato testualmente nel testo “non rinnovabile”.
Questi incentivi all’incenerimento che alterano il mercato , è stato calcolato, comporteranno una ulteriore spesa sulle bollette dei cittadini pari a 2 miliardi di euro che anziché alle fonti realmente rinnovabili andranno all’incenerimento di rifiuti anche per la parte non rinnovabile sottoforma di Cip6 e cosidetti "Certificati Verdi". Di questi contributi, circa 1.6 miliardi di euro è stato calcolato che verranno inviati per i costruendi inceneritori nella Regione Sicilia, dove si progetta di bruciare il 65% dei rifiuti solidi urbani prodotti (vi preghiamo leggere a http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/11/sicilia-inceneritore-sprechi.shtml ), mentre la legge nazionale italiana indica nell’obiettivo di legge del 65% la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2012 (il contrario) e quella europea sulla parte urbana del 50% a livello continentale sugli urbani e del 70% per gli industriali.
Nella legge in questione (articolo 9-ter) viene inoltre approvato un “Piano Nazionale Inceneritori” (l’Italia ha già 50 impianti d’incenerimento funzionanti) che ricalca la proposta presentata nel luglio 2008 dalla lobby italiana del settore (Anida-Confindustria) (Piano Nazionale Termovalorizzatori per costruire 50 nuovi inceneritori: articolo: http://matteoincerti.blogspot.com/2008/07/pnt-il-piano-anida-confindustria-per.html).
Nella stessa legge approvata definitivamente il 22 dicembre 2008, mentre l’Unione Europea discute della importante direttiva Biowaste sul riciclo, riutilizzo e recupero della parte organica dei rifiuti sia ai fini energetici (produzione di biogas) che della fertilizzazione naturale dei terreni agricoli, si prevede (articolo 9-quater) invece la possibilità di immettere in fognatura rifiuti organici “provenienti dagli scarti dell’alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili”. Tutto ciò, oltre a creare possibili problemi alle tubature e reti fognarie, porta alla creazione di migliaia di tonnellate di fanghi di depurazione (con relativo problema di smaltimento e costi aggiuntivi) ed inficia l’incentivazione della raccolta differenziata degli scarti organici urbani.
Detto ciò, ricordiamo ciò che la Commissione Europea in data 20.11.2003 (risposta E-2935/03IT all’interrogazione dell’eurodeputato Monica Frassoni) ribadì con l’allora Commissario Loyola De Palacio in tema di energie rinnovabili e loro incentivazione prevista dalla direttiva 2001/77 e cioè che "la frazione non biodegradabile dei rifiuti** non può essere considerata fonte di energia rinnovabile”.
I provvedimenti adottati dalla Camera rappresentano a nostro avviso un aiuto di Stato illegittimo che altera il mercato a favore dell’industria degli impianti d’incenerimento a discapito del settore della produzione di energie realmente rinnovabili (solare, geotermico, idrico, eolico, ecc.) come è inteso da parte della normativa europea (e quindi incentivabile) ed anche una concorrenza sleale nei confronti di chi nel settore dei rifiuti si occupa di prevenzione, riciclo, recupero e trattamento rifiuti anche con produzione d’energia diversa dalla combustione (es: raccolta differenziata domiciliare, compostaggio, digestione anaerobica con produzione di biogas, trattamento meccanico biologico, centri riciclo e recupero materiali tramite estrusione-trasformazione di materiali non riciclabili, ecc.).
Interventi - quelli di prevenzione/riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero lo ricordiamo - che sono prioritari per la normativa UE rispetto all’incenerimento, che non rappresenta l’unica forma di trattamento e/o recupero energetico da rifiuti. L’incenerimento anche con recupero eneregetico nella gerarchia d’interventi della direttiva UE è al penultimo posto.
Vi chiediamo quindi di aprire una procedura d'infrazione verso l’Italia e annuncio altresì che come cittadino italiano chiederò di rivalermi nel caso di una sanzione economica da parte della Commissione Europea, verso i parlamentari che hanno votato tali provvedimenti.
In attesa di un vostro gentile riscontri
invio i più distinti saluti
10 gennaio 2009
Denuncia alla Commissione Europea - agisci!
Lo annunciamo da anni: assieme al carbone arriva un altro regalo. 450.000 tonnellate all'anno di rifiuti trattati da bruciare dentro TVN
"La centrale di Civitavecchia funzionerà come inceneritore".
Clicca qui per leggere l'articolo di Repubblica.
Intanto a Civitavecchia parte del mondo politico e sindacale (vedi) si dice scandalizzato da questo accordo AMA - ENEL, quando noi da anni mettevamo in guardia da questo pericolo incombente. Ovvio che la maggior parte di queste lamentele, oggi, sono strumentali e false, non credibili quanto offensive. Servirà un pò di olio (ma neanche tanto) sugli ingranaggi politici giusti, e qui si arriverà a bruciare tutto il CDR del Lazio.
Dichiarazioni: UDC, De Marco, Tidei, Cgil, centumcellae.it.
Il comunicato dei Verdi Civitavecchia:
La stampa nazionale ci informa che la gestione dei rifiuti di Roma è avviata a soluzione: è già quasi pronta la grande centrale a carbone di Civitavecchia che sarà in grado di bruciare Cdr insieme al prezioso e “pulito” combustibile nero. L’Amministratore di AMA, l’azienda romana dei rifiuti, tal Panzironi, attraverso calcoli dettagliati, conclude che insomma a regime un milione e duecentomila tonnellate all’anno di rifiuti saranno smaltite nella modernissima centrale. Prima di bruciarle se ne ricaverà il combustibile da rifiuto, Cdr “di qualità”! Ben presto qualche nostro Amministratore illuminato – non solo di destra e non soltanto, ahinoi, a livello locale - farà seguire altri calcoli, altre cifre: quanti soldi incasserà la città, quanta nuova occupazione, quanta gratitudine dalla capitale, ecc. Che dunque? Non vorremo mica azzardare la sindrome Nimby?!… Quello che né Panzironi né alcun Sindaco o Governatore di Regione ci diranno, perché è calcolo arduo e pericoloso, è quanti morti in più deriveranno al nostro territorio per le emissioni gravissime di diossine e di furani, nano-particelle altamente cancerogene. Al contrario, secondo loro dovremmo considerarci fortunati: possediamo il Polo Energetico maggiore d’Europa; prossimamente vi si bruceranno oltre 4 mln di tonnellate/anno di carbone pulito; adesso si progetta per noi la combustione di Cdr ma sarà, parola di Panzironi, Cdr di qualità. Che altro pretendiamo? Metafora per metafora, anche l’esito finale, con gli auguri di Buon Anno, non sarà altro che una dolce morte. Eutanasia, appunto.
8 gennaio 2009
"L'osservatorio ambientale è una bufala"
Concrete novità per i comitati che si battono contro il carbone e da anni denunciano l'inaffidabilità dei rilevamenti per testare il livello di inquinamento ambientale.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta per indagare sulla reiterata omissione di atti d'ufficio da parte di funzionari pubblici incaricati di acquisire e pubblicare i dati ufficiali delle centraline di rilevamento della qualità dell'aria.
La questione riguarda l'Osservatorio ambientale di Civitavecchia, istituito in base alle previsioni prescrittive della Via di Torrevaldaliga nord, che al punto n.5 stabilisce: "si dovrà istituire un osservatorio ambientale allo scopo di analizzare lo stato ambientale del comprensorio".
L'Osservatorio ambientale, che avrebbe dovuto essere un presidio a tutela delle popolazioni, non ha prodotto un solo studio sulla reale condizione ambientale e sanitaria del comprensorio, perché è stato pianificato per non funzionare.
Se il controllato (Enel) è coinvolto in qualunque modo nella procedura di controllo è stupido ritenere che i dirigenti di Enel possano agevolare l'acquisizione regolare e corretta di dati che li potrebbero "inchiodarli".
Per comprendere che l'Osservatorio ambientale è una bufala, al pari del "carbone pulito", basta sapere che le centraline di rilevamento della qualità dell'aria appartengono a Enel Spa, che ne cura pure il funzionamento.
Anche Tarquinia è presente nella mappa dei rilevamenti, ma dove sia la centralina è da sempre un mistero.
Per capire ancora meglio che l'Osservatorio ambientale è un'autentica fregatura, è sufficiente andare sul sito web www.osservatorioambientale.org e appare subito chiaro che l'informazione rivolta agli utenti è ridicola.
Ogni dato rilevato dalle centraline dovrebbe essere liberamente accessibile sul sito, invece non esiste nulla.
Ma qualcosa si muove dopo tanti anni.
L'inquinamento prodotto non si ferma a Civitavecchia e difendere la salute dei cittadini della città portuale è difendere la salute di tutti, perché le particelle ultra fini emesse bruciando combustibili fossili si spostano molto velocemente spinte dal vento e non risparmiano nessuno.
Se fino a poco fa le responsabilità maggiori sul funzionamento dell'Osservatorio ambientale ricadevano sul sindaco di Civitavecchia, oggi la platea dei responsabili è più vasta.
Gli altri sindaci stanno cadendo nel tranello di fare comunella con il controllato.
Il grado di compromissione del sindaco di Tarquinia sta crescendo.
Grazie a lui, l'Enel, già proprietaria delle centraline che rilevano la qualità dell'aria e già finanziatrice dei monitoraggi, sarà il simbolico "padrone di casa" delle strutture che ospiteranno l'Osservatorio ambientale presso le Saline di Tarquinia.
È auspicabile che l'iniziativa della magistratura sia di monito per gli altri sindaci e i consiglieri comunali che li sostengono.
La nostra preoccupazione ora è rivolta all'evidenza delle mancanze da parte dei responsabili dell'Osservatorio ambientale, che oltre le centraline, hanno riguardato anche le indagini epidemiologiche necessarie a monitorare lo stato di salute degli abitanti del comprensorio inquinato, prima e dopo l'accensione della centrale di Torrevaldaliga nord, ma che non sono mai state fatte.
Manca del tutto lo stato sanitario prima dell'accensione dell'impianto a carbone, e i sindaci potrebbero essere responsabili di ciò che accadrà in futuro.
Rimarrà tra le mani dei quattro sindaci un cerino acceso: se i monitoraggi saranno falsi i comitati saranno i primi a dare l'allarme.
Se invece daranno risultati allarmanti, quale sindaco per primo ammetterà che il nostro territorio è compromesso?
Dato che hanno stipulato un accordo economico per l'esercizio della centrale, quando verranno diffusi i dati allarmanti sull'inquinamento cosa faranno? Chiuderanno il traffico nelle città? Se la prenderanno con le caldaie casalinghe? Se la prenderanno con gli agricoltori?
Daranno, come a Brindisi, la colpa dell'eccessivo aumento di PM10 alla combustione delle potature delle campagne?
Enel Spa li sta impacchettando.
Movimento no coke Alto Lazio
La casa del futuro è già presente, in attesa che i dormienti...
Dal NewYorkTimes online un articolo sulle case che consumano il 95% in meno per il riscaldamento. Con un investimento iniziale più alto del 5-7% rispetto alla norma, è possibile realizzare abitazioni usando isolanti così efficienti da permettere risultati eccezionali. Vedi l'articolo cliccando qui (lingua inglese).
15 dicembre 2008
"se difendere l'ambiente vuol dire frenare le rinnovabili in Europa e favorire il carbone in Italia, il Ministro Prestigiacomo dovrebbe dimettersi"
Da greenpeace.it
"Roma, Italia — La direttiva per le rinnovabili è stata finalmente approvata. L'Unione europea ha raggiunto un accordo storico per garantire un futuro energetico sicuro e pulito a milioni di cittadini europei. Certo non grazie al Governo italiano con le sue posizioni da medioevo su diversi aspetti del pacchetto 'energia e clima. Sabato scorso i volontari di Greenpeace in tutta Italia hanno svolto attività di sensibilizzazione in occasione della giornata per il clima. Ma il Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e un esponente del Pdl, Lucio Malan, hanno espresso a riguardo diverse obiezioni. Ecco le risposte di Greenpeace. Punto per punto."
Clicca qui per leggere l'articolo
10 dicembre 2008
Piattaforma della manifestazione nazionale "No-Turbogas"
comunicato
APRILIA 14 DICEMBRE 2008
PONTINIA 14 DICEMBRE 2008
Siamo donne e uomini di Aprilia e dei comuni limitrofi impegnati da anni in una dura battaglia per la difesa del nostro territorio, per il riconoscimento della salute e dei beni comuni come diritti umani universali da sottrarre al mercato e al profitto e da restituire alla gestione partecipata delle comunità locali. Uomini e donne che
nella notte del 18 novembre scorso, con lo sgombero del Presidio permanente
pacifico creato l'11 marzo 2007 nel sito ove Sorgenia intende
costruire la centrale, hanno sentito sulla loro pelle cosa significa
opporsi a questo modello di sviluppo basato sul profitto di pochi,
sempre più aggressivo verso gli uomini e la natura e che ritiene di
sopravvivere alla crisi devastando in modo irresponsabile il
territorio. Sono arrivati a notte fonda a centinaia. Agenti in tenuta
antisommossa, scortati da elicotteri e camionette pronte a portar via
quanti dissentono dallo scellerato progetto di installare una centrale
Turbogas nel cuore del territorio di Aprilia. Con un blitz in piena
regola, durante lo sgombero, un cordone di poliziotti, carabinieri,
finanzieri e guardie forestali (!!) ha "protetto" operai e mezzi di
scavo ed è stata avviata la recinzione del terreno dove dovrebbe
sorgere la centrale.
Il Presidio è stato per 20 mesi un centro di democrazia diretta,
aperto e solidale con tutte le vertenze per la tutela dei beni comuni,
vissuto e partecipato intensamente dalla popolazione e da centinaia di
cittadini che lo hanno animato e sorretto. Lì si è svolta una delle
più riuscite riunioni del Patto di Mutuo Soccorso. Lì si è tenuto un
partecipatissimo campeggio estivo, condiviso con tutte le vertenze
ambientali aperte del Lazio e con numerose delegazioni nazionali. Pare
sia così che ora in Italia "risolvono" le criticità: quanti andrebbero
ringraziati per la generosità con cui difendono il territorio e la
salute dell'intera popolazione, vengono "scacciati" come fossero un
problema, un errore, che impedisce ai soliti potentati economici di
procedere speditamente per la realizzazione di un impianto energetico
di concezione vetero-industriale, che serve solo a soddisfare le
politiche che incentivano il consumo energetico nazionale, legato per
l'ennesima volta alle fonti fossili di provenienza extra-europea e
sovradimensionato rispetto alla capacità di carico del nostro
territorio. L'autorizzazione concessa a Sorgenia dal Ministero dello
Sviluppo Economico è, ad oggi, incompleta (e quindi non consentirebbe
l'avvio di nessun lavoro) mancando la dichiarazione di compatibilità
territoriale, e soprattutto, essendo basata su risultanze di dati
fermi al 1975! La "Turbogas", inoltre, insisterebbe su un territorio
già martoriato da anni di cementificazione selvaggia, che vive il
preoccupante depauperamento delle falde acquifere, la cui aria, dalla
campagna di monitoraggio che sta ultimando l'Università "La Sapienza"
di Roma (su incarico e finanziamento della Regione Lazio), risulta già
gravemente compromessa.
Forti di queste ragioni i cittadini di Aprilia e dei comuni limitrofi,
stanno portando avanti la loro battaglia per chiedere alle
istituzioni, dalla Regione Lazio al Governo nazionale, che venga
annullata l'autorizzazione a costruire.
Riteniamo indispensabile che i governi nazionali e locali si facciano
promotori di politiche concrete di riduzione dei consumi energetici e
di razionalizzazione delle infrastrutture/strutture esistenti,
incentivando nuovi modelli di sviluppo basati sul risparmio e sulle
fonti energetiche realmente rinnovabili, anziché dissipare milioni di
euro pubblici in Cip 6, Certificati Verdi e bolletta elettrica a
beneficio di vecchi impianti inquinanti, inceneritoristi e petrolieri.
Consideriamo vergognoso privatizzare e liberalizzare i servizi
pubblici locali, ormai diventati S.p.A. con al centro il profitto e
non più l'interesse della collettività. Vogliamo che la Regione Lazio
e il Governo aprano immediatamente un tavolo per analizzare
accuratamente ed approfonditamente la questione energetica nel Lazio,
in cui si parli anche della Turbogas di Aprilia non considerandola
"cosa fatta"!
Facciamo quindi appello ai singoli cittadini, a tutte le forze
sociali, alle associazioni e ai movimenti, alle Reti nazionali e
locali che si battono per la ripubblicizzazione del servizio idrico,
alle forze sindacali, al mondo del lavoro, dei disoccupati e dei
precari, al mondo della scuola e dell'Università, ai partiti e ai
movimenti, alle comunità territoriali e nazionali in lotta per
difendere i DIRITTI UMANI FONDAMENTALI:
IL 14 DICEMBRE SI SVOLGERÀ PER LE STRADE DI APRILIA UNA GRANDE
MANIFESTAZIONE ( ore 10 ,p.za Roma) A CARATTERE NAZIONALE
IN CONTEMPORANEA CON PONTINIA
APRILIA SA DI NON ESSERE SOLA IN QUESTA BATTAGLIA, PERCHÉ CREDIAMO CHE UN
MONDO MIGLIORE SIA POSSIBILE, ORA!
Rinvio del parere sulla VIA nazionale per la centrale di P.Tolle
3 dicembre 2008
Inquinamento e distruzione del nostro ecosistema: vicini al punto di non ritorno, mentre enel spaccia altre menzogne sui suoi investimenti "puliti"
Sui media è in atto una campagna di enel che propaganda la necessità di una svolta nelle abitudini di consumo degli utenti, e soprattutto i suoi nuovi investimenti "puliti" per energia "pulita": quella prodotta tramite il carbone, ma usando la "cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica nel sottosuolo". Chi conosce il problema sa che si tratta per ora di UNA CHIMERA, UN FALSO, QUALCOSA CHE NON PUO' ESSERE REALIZZATO OGGI, e molti probabilmente destinato a non essere MAI REALIZZATO: per alcune difficoltà tecniche ancora insuperate, per gli altissimi costi e i bassi rendimenti eneregetici complessivi con l'uso di simili tecnologie, ancora in fase di studio.
Tutto per continuare a perseguire con ogni sporco mezzo lo sporco lucro, ma con la faccia ripulita di fronte all'opinione pubblica: come giustificare in un momento come questo il ricorso massiccio al carbone, altrimenti? La vergogna, crediamo, dovrebbe coinvolgere anche i responsabili dei canali mediatici che si prestano per l'operazione (certo ben remunerati). Un esempio è Radio Deejay, con Linus che recita un comunicato della cui tristezza probabilmente non è conscio...O almeno è quanto speriamo.
Intanto, alla Conferenza ONU sul clima, Greenpeace si presenta con una scultura di legno e carbone:
"Polonia — All’apertura della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, Greenpeace chiede che i governi riuniti a Poznan prendano misure urgenti e concrete per evitare cambiamenti climatici catastrofici. Attivisti dell’organizzazione hanno segnato l’apertura dei lavori presentando una scultura, di legno e carbone, alta tre metri raffigurante il nostro fragile Pianeta spazzato via da un’ondata di anidride carbonica. Il legno simboleggia la distruzione delle foreste tropicali, responsabile di circa un quinto delle emissioni globali di CO2. Il carbone è la prima singola causa del riscaldamento globale, con oltre un terzo delle emissioni provenienti dalla sua combustione. La scultura ‘Planet Earth: Tipping Point’ dell’artista Ruut Evers rimarrà esposta fino al termine delle negoziazioni per ricordare ai delegati che siamo prossimi a un punto di non-ritorno.
Progetto europeo TREC - Piano Solare Mediterraneo
Per informazioni: Michael.Straub CHIOCCIOLA clubofrome.de (engl/deutsch)
"Open letter from Dr. Gerhard Knies:
Dear supporters of the DESERTEC Concept,
the original visions of the Transmediterranean Renewable Energy
Cooperation TREC of EUMENA as a "Community for Development, Climate
Stabilisation and Good Neighbourhood", as conceived in the TREC founding
paper from October 6th 2003 (see attachment - it is very interesting to
read this over 5 years old paper!) are beginning to become a reality,
thanks to the Union for the Mediterranean and its Mediterranean Solar
Plan (MSP).
This is a very good message to all of us who worked for this goal since
5 years.
In fact, essential targets of the MSP are based on the DESERTEC Concept
presented in our White Paper summarizing the DLR studies MED- and
TRANS-CSP, and furthermore, as a senior member of the French Ministry
for economy and finance told me at the end of the Ministerial meeting on
the Solar Plan, on Saturday, 22/11 in Paris, also the conception of the
Solar Plan was directly stimulated by our work. After the sessions had
ended, he approached me to tell me: " Mr. Knies, you should know: TREC
is the father of the Solar Plan."
I replied that each success has many fathers, and that I know that there
are many who contributed! But he insisted that our work gave the
decisive kick to the French government, at the end of 2007.
He told me that he had been reading the TREC web sites since some time
and that he copied material, in particular the fresh White Paper on
DESERTEC, and gave it to colleagues in the government who were working
on the plans for the Mediterranean Union (now: Barcelona Proces: Union
for the Mediterranean), and that the information about the DESERTEC
Concept was recieved with great interest.
Indeed, I remember how we were surprised when Michael Straub was
approached by the French Embassy in Berlin because of the DESERTEC
Concept, on January 17th 2008, and then at January 25th, when I received
an e-mail from /Tristan Mocilnikar/ from the French Presidential office
which said:
"We are very much interested in these ideas. Can we have a talk about
that ?"
We immediately had one and several long phone conversations followed.
The approach by the French embassy was triggered by our presentation of
the DESERTEC-Concept at the "Zukunftssalon" of 4 MdBs ( /Hans-Josef
Fell, Josef Göppel, Michael Kauch, and Michael Müller/) in Dresdener
Bank, at November-6 2007, and the approach by the Presidential Office
went back to a recommendation to /Tristan Mocilnikar/ by /Paul Suding/
from REN21.
The DESERTEC Concept had also been brought to the attention of the
European Parliament at a public event, organized by 4 MEPs (/Matthias
Groote, Rebecca Harms, Vittorio Prodi and Anders Wijkman/) ****** in
Brussels, by His Royal Highness /Prince Hassan bin Talal /from Jordan,
on November 28th, and by handing over of the White Paper to the
Parliament's president Prof. /Gert Pöttering/. As a follow up, this
presentation led later to an appeal of 25 MEPs to the President of the
European Council, /Nicolas Sarkozy/, and to the President of the
European Commission, /Jose Manuel Barroso/.
Our communication with the French authorities in January then lead to an
invitation to the French embassy in Berlin at February 12th, to a 2+1/2
hour meeting with 3 representatives from the embassy, where we then were
asked about many details and about the status of the DESERTEC project.
At this meeting we were assured that France was seriously looking into
solar energy projects with the intent to create cooperation between
Europe, the Middle East and North Africa, along the lines rolled out in
the DESERTEC Concept, even though France was pushing for nuclear energy
projects in this region at the same time. We were informed that its
nuclear power plans France would continue to pursue bilaterally and
directly with countries in this region. The solar energy projects as
envisaged in the MED-CSP and TRANS-CSP studies of DLR and then
summarized in our White Paper " The DESERTEC Concept", would be needed
in addition for the upcoming power demands, and could be the core of
joint efforts in the EUMENA region and become an important activity of
the Union for the Mediterranean.
We were also asked if we would know or what we would expect how the
German government might react when approached with this proposal.
The DESERTEC Concept then became a basic part of the first French
preliminary working paper for the Solar Plan from February 6th.
The communication and the cooperation with French President's office and
with French government branches in the run-up to the July 13th event was
very pleasant. We are glad that we not only contributed to the CSP
studies for the German Government, but by our work also to the transfer
of the outcome of these studies to European politics.
Now there is the Solar Plan, and it is officially called the flagship
project of the Union for the Mediterranean!
This is exactly what TREC originally wanted to achieve, but it is more
than most of us believed we ever would achieve.
With pleasure we here acknowledge the role of Minister /Jürgen Trittin/
who approved the financial support for the DLR-studies so swiftly at the
end of 2003, and the approval of the AQUA-CSP study by BMU under
Minister /Sigmar Gabriel/. We also enjoyed supporting efforts from
various sides, in particular from the Potsdam Institute of Climate
Change Impact Research (PIK), from the e-parliament network, and from
ESTELA association.
I thought you all should be informed on this very important process.
The new DESERTEC Foundation will now accompany and support the further
development of this great endeavour, to make it a real success on the
ground, and to spread this concept to other parts of the world with the
aim: DESERTEC - clean power from deserts for a sustainable world of 10
billion people.
My best regards
Gerhard
PS: feel free to pass on this e-mail to further people with an interest
in DESERTEC.