No al carbone Alto Lazio

2 febbraio 2009

"In ricordo di Chehari Behari Diouf"

Comunicato dell'Arci Civitavecchia

In ricordo di Chehari Behari Diouf

02-02-2009 14:03

"Diouf , un immigrato senegalese, è stato ucciso da una mano folle per futili motivi. Sembra una “normale” storia di violenza, ma rappresenta invece un dramma complesso che non va dimenticato ma approfondito.
Era in Italia da vent’anni, aveva trascorso metà della sua vita nella nostra città ed era amico di molti civitavecchiesi. Le circostanze della sua morte ci lasciano profondamente scossi e ci spingono ad interrogarci sui motivi che hanno innescato una reazione così violenta in chi gli ha sparato. Vogliamo che la magistratura faccia presto chiarezza su questa triste e inquietante vicenda, e che sia fatta giustizia.

L’Arci di Civitavecchia vuole esprimere la sua solidarietà e la vicinanza al dolore dei cugini di Diouf qui in Italia, della famiglia in Senegal e della comunità senegalese, ricordando chi era Chehari Behari Diouf.

Diouf era un ragazzo che aveva scelto, come tanti suoi connazionali, di emigrare dal Senegal da giovanissimo affrontando le difficoltà che questa scelta comporta. A Civitavecchia si era battuto per vivere e lavorare con onestà. Era conosciuto in città per la sua attività, che dopo aver praticato porta a porta era arrivato a gestire – finalmente - in un suo banco al mercato.

Durante il suo percorso di vita in Italia ha avuto modo, attraverso l'Arci di Civitavecchia, di dare un ulteriore senso alla sua condizione di cittadino immigrato. Partecipò infatti, alla realizzazione di iniziative per favorire sia l'integrazione che la valorizzazione dell’identità culturale della comunità senegalese ( e più in generale africana) presente nella città. Con lui nacquero il progetto “Civitavecchia Città Cosmopolita” attuato tra il 1998 e il 2002, lo Sportello Immigrati, e una serie di eventi :incontri culturali (il Griot, la Korà!), cene etniche , che hanno fatto conoscere a molti civitavecchiesi la straordinaria cultura di Diouf e dei suoi connazionali.

Ma di Diouf va ricordato l'impegno e la costanza a voler perseguire, per se e per gli altri, la ricerca di una degna condizione lavorativa e sociale. Promosse con noi decine di incontri con l'amministrazione Comunale e i rispettivi Funzionari con lo scopo di definire una più utile e onorevole collocazione degli immigrati nel mondo del lavoro autonomo, nel commercio e nell’accesso agli alloggi popolari. Collaborò affinché le esigenze dei suoi concittadini trovassero nella nostra Associazione un punto di riferimento. Lo stesso Diouf era il primo mediatore per accedere ad una rete di sostegno culturale, sociale e di assistenza legale. Era un nostro socio da 10 anni e ogni volta che poteva offriva il suo aiuto ai connazionali appena arrivati in Italia. La scelta di dare un contributo era un tratto fondamentale di Diouf; era un onesto cittadino straniero che voleva affermare la propria dignità .Questo va ricordato in aggiunta alla stima e alla simpatia che nutrivamo nei suoi confronti.

Diouf aveva una famiglia splendida con tanti figli che mandava a studiare per fargli avere un futuro diverso dal suo. Con i risparmi maturati negli anni aveva costruito una casa dignitosa in Senegal dove un giorno si sarebbe ritirato. La storia di Diouf è simile a quella di milioni di italiani che in passato sono andati per il mondo a cercare lavoro e fortuna. Ricordare chi eravamo e da dove veniamo deve farci riflettere di fronte agli stranieri oggi in Italia. Il mondo degli immigrati viene spesso presentato attraverso casi limite legati alla criminalità, alla violenza e all’emarginazione; raramente si parla dei milioni di stranieri che svolgono i lavori più duri dando un contributo fondamentale all’economia di questo Paese e delle tante famiglie che vivono integrate nelle città italiane.

Dietro ogni volto straniero c’è una storia come quella di Diouf, la storia di una persona che ha avuto il coraggio di lasciare la propria terra, pur di offrire ai propri familiari rimasti in patria la speranza di un futuro migliore. Crediamo che i cittadini stranieri meritano il rispetto che spesso non viene loro concesso.

Speriamo sinceramente che la morte di Diouf non sia legata al clima di sospetto e paura dello straniero che qualcuno vuole alimentare nel nostro Paese. Siamo convinti che questo clima sia solo in grado di perpetrare un circolo vizioso fatto di pregiudizi e atti di violenza deleteri per tutti. Crediamo inoltre che per contribuire alla costruzione di una società sana e armoniosa sia necessaria una vera conoscenza e un confronto sereno con il prossimo ed a questo ci dedicheremo con più convinzione nel futuro perché Diouf non venga dimenticato.

Occorre che la nostra comunità testimoni a Diouf ed alla sua famiglia una generosa solidarietà riconoscendogli i diritti di un cittadino esemplare. Come Arci saremo tra i promotori di una reale partecipazione al dramma della famiglia di Diouf e di tutta la comunità senegalese affinché non si sentano più soli in una terra che si dimostra troppe volte poco ospitale. Riteniamo che il Comune possa dare alla famiglia un concreto sostegno assicurandole un futuro dignitoso per il quale Diouf stava lavorando.

Sarà ricordato da chi lo conosceva come un simpatico e generoso amico che ti faceva sempre piacere incontrare."

Arci Civitavecchia

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31 gennaio 2009

"'Informiamoci': UN APPUNTAMENTO PER CONOSCERE I TEMI CHE SCOTTANO RIGUARDO A SALUTE, AMBIENTE ED ECONOMIA."

Il convegno “informiamoci” ha centrato il suo obiettivo, presentando le novità su carbone e autostrada.

In tema di accordi con Enel sono state messe a fuoco le gravi responsabilità a carico di sindaci, assessori e consiglieri, privi del coraggio di esigere con azioni concrete il rispetto delle clausole del loro contratto, come l'abbattimento del 30% degli inquinanti, faticosamente ottenuto dai comitati. Però si riempiono la bocca con la parola “monitoraggi”, cioè vendono il loro consenso a farci fare da cavie e cercano complici.


Durante l'esposizione s'è capito che per comparaggio di partito sono tutti muti, sordi e ciechi e non tutelano più la salute e l’economia di questa terra, nascondendosi dietro l'alibi delle compensazioni. Gli inquinatori azzannano questo territorio dettando la legalità imposta dal denaro. Istituzioni compromesse e incapaci di difendere le popolazioni non servono ai cittadini preoccupati che non restano a guardare e si organizzano. L’incredulità iniziale è stata velocemente sostituita dall’esigenza di agire, rispetto a tante violazioni della legalità e ai silenzi colpevoli.

Il Comitato dei Cittadini Liberi ha illustrato la diffida inviata a tutti gli amministratori del Comune di Tarquinia che ”debbono ritenersi responsabili non solo nella qualità di pubblici amministratori ma anche personalmente in proprio, sia penalmente che civilmente di tutti gli eventuali danni che potranno derivare dall’esercizio della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, alla salute pubblica, all’ambiente, all’agricoltura e alla imprenditoria in genere, con obbligo di risarcire tutti i danni diretti e indiretti a tutti gli aventi diritto.” Nei prossimi giorni la diffida verrà replicata negli altri comuni snaturati da Enel.

La parte dedicata al carbone s'è conclusa elencando le illegalità scoperte in tema di accensione, limiti emissivi, scarico del carbone, mancata riduzione degli inquinanti. Argomenti che saranno oggetto di dettagliate e mirate denunce penali e arricchiranno anche il fascicolo della petizione popolare al Parlamento Europeo che sta andando avanti.

La seconda parte del convegno, dedicata all'autostrada, ha presentato la devastazione di un altro pezzo di Bella Italia, causata da un inutile nastro d'asfalto ad alta velocità, che se realizzato degraderebbe la fertile Maremma da Capalbio a Tarquinia. Ad una prima analisi, sembrava che nel tratto toscano venisse compromessa una maggiore estensione di territorio e attività agricole rispetto al tratto laziale, con un apparente minor impatto rispetto ai territori di Tarquinia e Montalto. Ma per le popolazioni laziali è come la consolazione della mamma che in guerra ha perso solo un figlio invece di due. Subito però s'è capito la disparità di trattamento verrà colmata per dare anche a Tarquinia il secondo figlio morto in guerra. Ed ecco l'atto criminale di collocare nel centro abitato di Tarquinia, un'autostrada larga 25 metri più le scarpate, progettata per velocità di 140 km/h, con flussi di traffico – auto e TIR – aumentato dagli attuali 18.000 fino a 45.000 al giorno. Una roba mai vista. Anche in questo caso dobbiamo ringraziare Marrazzo e Mazzola che invece di rispedire al ministro Matteoli una simile porcata, lo sostengono dicendo la bugia che si tratta di un tracciato imposto dal governo. Anche Matteoli dice bugie per sostenere l'autostrada, come quella che la vorrebbe l'Europa: falso!. I Tarquiniesi da sempre hanno detto sì alla messa in sicurezza dell'Aurelia, quella che non vuole la SAT ma che l'ANAS ha realizzato in pochi mesi nel tratto Montalto-Tarquinia. Rapidamente, salvando molte vite umane e poco costosa: purtroppo questi sono tutti difetti per chi governa.

I comitati che avversano il progetto dell’autostrada si trovano uniti nel ritenere che è un opera inutile e costosa che sacrificherà molte cose a noi care per un mostro di cemento.

Per le famiglie di questo territorio la sottrazione di terra, la mortificazione delle aziende agricole sottraendo l’unica fonte di reddito è come fargli perdere il posto di lavoro. Ma per i ladri di futuro queste cose valgono poco e possono essere calpestate. Il fronte del no è compatto e forte di avere dalla propria, la ragione di tutelare il territorio, contro le speculazioni di uno sviluppo legato solo alla filiera del cemento.

I comitati, anche grazie all’appoggio di personalità storicamente a difesa della Maremma, come Nicola Caracciolo e Gianni Mattioli, apriranno la strada ad una battaglia legale e di resistenza non violenta, contro l’autostrada, per la sopravvivenza di questa terra meravigliosa, LA MAREMMA.

Il convegno si è chiuso con il rilancio del prossimo appuntamento di Informiamoci, sul tema dei rifiuti, sempre piu attuale, anche per colpa delle notizie apparse sui giornali, sull’ipotesi di utilizzare TVN come inceneritore, portando da queste parti rifiuti romani e forse anche campani. Far scivolare i problemi nell'emergenza è un trucco ormai noto, è un trabocchetto in cui non cadremo.

Comitato cittadini liberi

www.cittadiniliberi.blogspot.com

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Esposto: Le operazioni di scarico del carbone a Civitavecchia sono effettuate in violazione della legge

Comunicato ai media
Esposto-denuncia deposittato in Procura dal Movimento No Coke Alto Lazio: le operazioni di scarico del carbone a TVN violano la legge(vedi anche qui)

[...]
- con decreto n.55/02/2003 del 24/12/03, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16/1/2004 il Ministero delle Attività Produttive ha autorizzato l’Enel Produzione S.p.a. ai sensi dell’art. 1 del D.L. 7/2/2002 n.7, convertito con modificazione nella legge n.55 del 9/4/2002, alla conversione a carbone della Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, per n.3 sezioni della potenza elettrica complessiva di 1980 MW (allegato n.1);

- tra le prescrizioni riportate nell’allegato 2 sono indicate quelle della Regione Lazio ed in particolare quella di cui al punto 8 “adozione di sistemi che impediscono la diffusione delle polveri di carbone nelle fasi di approvvigionamento, manutenzione e stoccaggio;

- nella relazione istruttoria della Commissione per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) è previsto a pag. 16 che il carbone venga prelevato dalle stive delle navi mediante 2 scaricatori da 2000 t/ora ciascuno e venga trasferito attraverso una tramoggia sui nastri trasportatori chiusi completamente e automatizzati per finire nei carbonili completamente chiusi; a pag. 36 viene ribadito che le apparecchiature che verranno utilizzate per la movimentazione del carbone e delle ceneri saranno dotate di accorgimenti tecnici tali da evitare gli spargimenti di polveri nell’ambiente esterno (allegato n.2)

CONSIDERATO

che ai primi di novembre 2008 l’ENEL ha provveduto al primo approvvigionamento di carbone che è stato scaricato e movimentato dalle navi alla centrale senza rispettare le prescrizioni sopra indicate, bensì trasferito, nella quantità di circa 8000 tonnellate, dalle stive della nave su autocarri, i quali utilizzando la viabilità interna della centrale hanno scaricato il combustibile all’interno del carbonile;

- che dalle notizie apparse sulla stampa (v. Il Messaggero – Civitavecchia pag. 33) del 17/1/09 risulta che la medesima operazione è stata effettuata per cinque volte e che è previsto l’arrivo di una nave da 60 mila tonnellate (allegato n.3).
CONSIDERATO ALTRESÌ

- che secondo quanto dichiarato dall'ENEL e riportato dal decreto VIA 680/2003, pag.24: “il traffico di olio combustibile pari a circa 40 navi /anno da 50.000 DWT e 20 navi/anno da 100.000 DWT sarebbe sostituito da un traffico di carbone per 35 navi/anno da 130.000 DWT”... omissis... A fronte di un incremento del numero delle navi, si avrà una riduzione (-25) del numero di navi destinate all’esercizio delle centrali che verranno manovrate con rimorchiatori nel bacino di evoluzione;”

- che il cosiddetto “bacino di evoluzione” necessario alle manovre di accosto delle navi destinate alle banchine ENEL e alla darsena energetico-grandi masse è opera ricompresa nei lavori della darsena energetico-grandi masse autorizzati con decreto VIA 455/2002;

- che le dimensioni delle navi previste richiedono per il bacino di evoluzione, del diametro di 450 mt., che i fondali siano dragati fino al raggiungimento della profondità di –18 slm;

- che i dragaggi relativi alla darsena grandi masse, e quindi al bacino di evoluzione, non hanno ancora avuto inizio;

- che rispetto alle autorizzazioni, in particolare il decreto VIA 680/2003, e a quanto disposto dal TAR Lazio, sez. I ter, con sentenza n. 4731 del 16 giugno 2006 (allegato n.4), l'ENEL non poteva e non può, nell’ambito delle opere a mare connesse alla riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, realizzare dragaggi eccedenti il limite autorizzato di 1.227.000 mc “quand’anche relativi a dragaggi previsti dal progetto Darsena Energetico Grandi Masse”;

-che per evidenti ragioni di sicurezza deve escludersi che prima del completamento dei lavori di dragaggio del bacino di evoluzione possano utilizzarsi per l'approvvigionamento della centrale le carboniere di tipo Capesize da 130.000 DWT indicate dall’ENEL in sede di VIA;

-che anche con l'utilizzo di navi carboniere di tipo Panamax da 60.000 tonnellate, come quella annunciata, con pescaggio superiore ai 12 mt, potrebbero, in assenza dei dragaggi previsti per il bacino di evoluzione, presentarsi analoghi problemi di sicurezza;

- che l'impossibilità di utilizzare le carboniere da 130.000 DWT e il conseguente ricorso a navi di stazza minore vanificherebbe, in ogni caso, la citata previsione, riportata nel decreto VIA 680/2003, relativa alla “riduzione (-25) del numero di navi destinate all'esercizio delle centrali” con conseguente aumento delle emissioni in atmosfera collegate al traffico navale;

I sottoscritti
VOLGONO ISTANZA

al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrono ipotesi di reato ed in caso affermativo procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

Chiedono di essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi consentiti dal codice di procedura penale.

Movimento No Coke Alto Lazio

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"Registro tumori: risposte e appello a tutta la società civile"

Comunicato
Il Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio) e la Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (Civitavecchia) comunica che, in relazione alla richiesta di istituire un registro dei tumori nel comprensorio di Civitavecchia (Allumiere, Tolfa, Tarquinia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli), a tutt’oggi abbiamo ricevuto solo le seguenti chiare risposte:



Il Sindaco di Cerveteri, Gino Ciogli, plaude e ringrazia i promotori della richiesta di istituzione del registro tumori. Propone al Sindaco di Civitavecchia, sottolineandone l’urgenza in considerazione degli dati allarmanti posti a corredo della domanda, di convocare la Conferenza dei Sindaci ponendo all’OdG tale richiesta al fine di raccogliere il consenso dell’assemblea;

il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia, Prof. Mario Falconi, esprime la necessità della istituzione di un registro dei tumori nell’interesse primario della tutela della salute dei cittadini;

il Direttore Generale della ASL RMF, Prof. Marco Biagini, dichiara la piena e pronta disponibilità a collaborare con il Dipartimento di Epidemiologia della ASL RM E, struttura indicata dall’Assessorato della Sanità della regione Lazio come competente a realizzare un sistema di sorveglianza epidemiologica attraverso sistemi informativi correnti ed a progettare e condurre studi ad hoc, anche attraverso monitoraggi biologici. La Regione indica che per il finanziamento di tale struttura DEVONO essere utilizzati i fondi disponibili per il programma dell’Osservatorio Ambientale di Civitavecchia.

Il Sindaco Moscherini, dal quale non abbiamo incredibilmente ricevuto alcuna risposta, DEVE mettere a disposizione le risorse economiche dell’Osservatorio Ambientale affinché possa essere intrapreso il censimento del cancro nel nostro territorio nell’interesse primario della salute della popolazione.

In Italia i tumori dell’infanzia hanno un incidenza che è il doppio di quella degli altri paesi europei ed una delle cause principali è l’inquinamento.

giovanni ghirga

Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

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26 gennaio 2009

Seconda edizione di "Informiamoci"

Seconda edizione dell'evento "Informiamoci"
Giovedì 29 gennaio 2009
Tarquinia - Sala Sacchetti, via dell’Archetto

Programma della giornata:


ore 16,00
Cambiamenti climatici, catastrofismo e realtà.
Una “crisi” che il mondo scientifico continua a registrare.
Ormai è tempo di agire.
Raniero Maggini, presidente del WWF Lazio.

ore 16,25
L’Accordo-Quadro tra Regione, province e sin-
daci del comprensorio, ed ENEL S.p.A.
Vi diciamo ciò che i firmatari non vogliono farvi sapere.
Alessandro Manuedda, consigliere del Comune di Civitavecchia
Simona Ricotti, Forum ambientalista.

ore 16,50
Monitoraggi: perché non fidarsi.
La farsa dei controlli e dell’osservatorio ambientale.
Relazione di Ernesto Cesarini.
Un po’ di “musica e parole” con Gabriele Ripa

ore 17,15
Buon Viaggio (addio) ENEL.
Continua l’informazione
sul cambio del gestore di energia elettrica.

Ore 17,25
Accordo-Quadro.
Denuncia del “Comitato dei Cittadini
Liberi” contro il Sindaco di Tarquinia ed i consiglieri di mag-
gioranza.
Esposizione dell’avvocato Enrico Veneruso.

ore 17,45
Le industrie energetiche tra sviluppo e servitù.
Ce ne parla Mario De Giudici

Pausa e piccolo buffet

ore 18,25
Il corridoio Tirrenico.
Un tradimento verso i cittadini
e il territorio. Storia di una lotta contro un’inutile e dan-
nosa infrastruttura.
Valentino Podestà, architetto urbanista, Rete
dei Comitati per la Difesa del Territorio e Comitato Terra di Ma-
remma.

ore 18,40
Autostrada: non solo una presenza ingombrante.
Informazioni sulla relazione tra inquinamento e danno eco-
nomico per le aziende agricole interessate.
Un po’ di “musica e parole” con Gabriele Ripa

ore 19,00
Autostrada.
Il suo impatto distruttivo sul territorio ri-
chiede una grande mobilitazione.
Relazione del coordinatore
del “Comitato Amici della Maremma” di recente costituzione.

ore 19,15
Dibattito e conclusioni.

ore 19,59
Il gioco dell’uva.


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Comitato dei cittadini liberi: la verità sull'Autostrada

Comunicato, riceviamo e pubblichiamo:
Autostrada: il sindaco di Tarquinia dichiara che l'autostrada è un'imposizione governativa ma i fatti non stanno così.

L'onestà intellettuale e l'assunzione di responsabilità sono doti che distinguono il buon amministratore dal ciarlatano. Il ciarlatano rozzamente oppone la sua ignoranza alle ragioni della verità, espressa da quanti sono liberi dai condizionamenti del potere. Il ciarlatano maschera la sua codardia con frasi scomposte e assalti d'ira insensata; privo di coraggio e protetto da compagnucci della sua risma, non difende più la popolazione e la sua terra da chi la violenta. Laddove trova resistenza minaccia ritorsioni. Chiedetevi se questo profilo calza con la vostra personale esperienza e se, scevri da pregiudizi, vi riconoscete qualcuno, spendete un po' della vostra energia e del vostro tempo per impedire ulteriori danni.



È vero che la striscia d'asfalto, inutile e costosa, è nei piani del Governo Berlusconi ed è vero che il Ministro Matteoli, pubblicamente e con sfrontata arroganza, ha ammesso di contrastare l'adeguamento dell'Aurelia che se realizzato impedirebbe la costruzione dell'arteria privata.

È vero anche che la legge detta "legge obiettivo" scavalca i comuni e permette al governo centrale di approvare e cantierare l'autostrada dopo l'accordo ma solo con il consenso delle regioni interessate.

La Regione Lazio, ha sempre, bocciato l'ipotesi dell'autostrada e approvato, con il consenso delle popolazioni, la messa in sicurezza dell'Aurelia, una soluzione definitiva che aveva fermato tutte le manifestazioni popolari sull'autostrada.

Pertanto è grande anche la colpa del Presidente della Regione Lazio, in primis quella di aver tradito, ancora una volta il territorio, senza vergogna.

Comunque, senza le delibere di sostegno al brutto progetto autostradale, votate dai consigli comunali di Tarquinia e Montalto, l'ex paladino dei deboli "Marrazzo" si sarebbe ben guardato dall'assentire ad un'opera da sempre rifiutata dalla Regione che, ancora, presiede.

Per bloccare la nuova autostrada sta crescendo il movimento che si oppone allo scempio della Maremma. Il Sindaco di Tarquinia tenta di nascondere la colpa, condivisa con il Consiglio Comunale, di aver detto sì danneggiando fortemente il nostro territorio. La delibera sblocca-autostrada votata dal Consiglio Comunale di Tarquinia calpesta la storia contraria scritta da generazioni di Tarquiniesi che invece, con senso di responsabilità, da sempre sostengono l'adeguamento dell'Aurelia. Il giorno 29 gennaio presso la sala Sacchetti della STAS, dalle Ore 16.00 Alle 20.00, verranno illustrate le iniziative in atto per fermare l'autostrada che fa scempio della nostra bella terra; autostrada costosissima, inutile e antieconomica; autostrada già rifiutata dall'Europa.

Comitato dei Cittadini Liberi

comitatocittadiniliberi@yahoo.it
www.cittadiniliberi.blogspot.com

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Pestididi che trasformano le piante in killer di api

Una testimonianza shock della "superficialità con cui sono state concesse le autorizzazioni" per l'utilizzo di questo tipo di pesticidi. Come viene spiegato nel breve video visibile a questo indirizzo, i pesticidi neonicotinoidi uccidono un'ape nel giro di due minuti. E per ucciderla è sufficiente che l'insetto assuma l'acqua essudata dalla pianta che ha ricevuto il trattamento. Questo spiegherebbe in gran parte la morte del 40% delle api avvenuto negli ultimi due anni.

Chi e come ci tutela da tutto questo? Per noi che ormai conosciamo le dinamiche della politica e le conseguenze dell'ignoranza civica e del malcostume italiano, purtroppo, non c'è alcuna sorpresa.

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23 gennaio 2009

A Civitavecchia si brucia già carbone. Ma senza autorizzazioni.

CIVITAVECCHIA:TVN DAL 22 DICEMBRE BRUCIA CARBONE SPORCO.

MA E' SENZA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, (AIA) SCADUTA IL 24 DICEMBRE: PREANNUNCIATE DENUNCE E PRESENTATE OSSERVAZIONI PER UN ALTRO PROCEDIMENTO


Il Forum Ambientalista, il Movimento No Coke Alto Lazio, i Consiglieri Comunali Alessandro MANUEDDA (Civitavecchia), Carlo AMICI (Allumiere), Marco TOSONI (Tarquinia), Giovanni DANI e Paola ROCCHI (S. Marinella) oltre al Delegato all'Ambiente del Comune di Ladispoli, Alessandro PUTERO, hanno presentato osservazioni e rilievi sul riesame dell'Autorizzazione Unica n. 55/02/2003 relativa alla centrale di TVN di Civitavecchia.
Nel presentare le osservazioni hanno fatto presente che il procedimento di riesame in itinere è da ritenersi superato dagli eventi, in quanto non assolve all'obbligo normativo di avviare il prescritto procedimento di rinnovo dell'AIA compresa nell'autorizzazione unica n. 55/02/2003 che, essendo stata rilasciata in data 24 dicembre 2003, ai sensi dell'art. 9, comma 1, del D.Lgs. 59/05, risulta scaduta a far data dal 25 dicembre 2008, ed hanno assunto impegno a denunciare tale situazione ai competenti organi giudiziari. Nelle osservazioni si sottolinea come il riesame dovrebbe costituire occasione per sanare le evidenti carenze che rendono l'autorizzazione della centrale non coerente e pienamente garante di quanto stabilito nelle normative europee, come recepite dalla legislazione nazionale. In particolare sono stati posti in evidenza una serie di inquinanti che non sono stati presi in considerazione o per i quali sono stati stabiliti valori non congruenti e/o superiori con quanto stabilito nella normativa vigente; la necessità, al fine di garantire sia la ratio, ovvero la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento, sia il dettato del D.Lgs 59/2005, che venga inserito nel decreto autorizzativo l'obbligo della comunicazione in tempo reale, agli enti di competenza, di ogni guasto che si venisse a verificare nell'area del sito di Torrevaldaliga Nord - tempo che l'ENEL, invece, vorrebbe quantificato in otto ore - e puntuali prescrizioni per le fasi diverse dal normale esercizio, nelle quali sono comprese quelle di avvio e di arresto dell'impianto e, naturalmente, al contrario di quanto sostenuto dall'Enel e Ministero dello Sviluppo Economico, anche le fasi di collaudo.

Inoltre è stato ribadito che, in dei limiti di emissioni degli ossidi di zolfo e delle polveri, tenuto conto che fase di riesame, debba venire trasformato in obbligo l'impegno, assunto dall'Enel nell'ottobre 2007, relativo alla riduzione del 30% tale aspetto è stato individuato dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico come "utilizzo delle migliori tecnologie disponibili".
Particolare rilevo è stato dato a come la messa in esercizio a carbone a far data dal 22/12/2008, comunicata da ENEL con nota 0046690 del 4/12/2008, si prefiguri, di fatto, come la messa in esercizio di un impianto la cui Autorizzazione all'esercizio risulta carente di misure e limiti obbligatoriamente previsti dalla normativa vigente, come d'altronde la decisione di sottoporre a riesame il decreto autorizzativo ha posto in innegabile evidenza.
Gli scriventi hanno concluso ricordando che, come rappresentato dallo stesso Ministero dell´Ambiente, nell'ambito nella Conferenza dei Servizi svoltasi il 18/03/2008 presso il Ministero dello Sviluppo Economico:

"Stante il perdurare del quadro sopra delineato, rimane elevato il rischio di esposizione a possibili procedure di infrazione a livello comunitario e della impugnazione diretta dell'autorizzazione medesima dinanzi la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, da parte di qualunque cittadino dopo la messa in esercizio dell'impianto".
Ricorso a cui gli stessi si sono riservati di dare corso in tutte le sedi competenti, giudiziarie ed amministrative, nazionali ed europee, qualora perdurassero le evidenti carenze autorizzative e procedurali sopra descritte.

Vedi il testo completo contenente le Osservazioni

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18 gennaio 2009

Contro i vergognosi CIP-6: ROMA 24 GENNAIO, NAPOLI 18-21 FEBBRAIO

Comunicato
AMBIENTEFUTURO NEWS, 15 GENNAIO 09: CONFERENZA STAMPA A ROMA DI LANCIO DELLA VERTENZA CONTRO I CIP 6. PRONTO L’INCONTRO MONDIALE DI NAPOLI.
Il 24 gennaio, ore 11, presso il Palazzo Valentini in piazza Venezia ( sede della Provincia di Roma) nella “sala della Pace” il direttivo dell’ASSOCIAZIONE “DIRITTO AL FUTURO” con la presenza del professor PAUL CONNETT e dei propri legali presenterà alla stampa le ragioni e le modalità operative della vertenza nazionale contro la “truffa” dei sussidi all’incenerimento.


A seguire si svolgerà una riunione aperta del direttivo per definire gli ultimi dettagli relativi alle iniziative pubbliche di raccolta delle richieste di rimborso della quota indebitamente sottratta ai cittadini-utenti per finanziare inceneritori e petrolieri. Ricordiamo che tutti coloro che sono interessati a questo “passaggio cruciale” e vogliono collaborare possono contattare la “sede operativa” inviando una mail a ambientefuturo@interfree.it . Per maggiori dettagli è possibile telefonare ( nel pomeriggio) a 0583331070 oppure al numero del presidente dell’Associazione 338/2866215 che ricordiamo è sostenuta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero.

…EPPOI NAPOLI E IL “DIALOGO INTERNAZIONALE” PROMOSSO DALLA ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE ( con la partecipazione di GAIA international).

Da tutto il mondo sta crescendo il numero di adesioni e di registrazioni a questo meeting che già vede esperti ed attivisti provenienti da paesi extraeuropei ed europei confermare le loro presenze ( in particolare da Filippine, Tailandia, India, USA, Nigeria, Emirati Arabi, Fiandre, Belgio, Catalogna e Spagna, Regno Unito, Bulgaria ecc). Ma saranno le realtà italiane e soprattutto le realtà campane a “segnare” l’importanza di questo evento ponendovi al centro le RAGIONI VERE DEL “DISASTRO DI NAPOLI”, “illuminandole” con dettagliate proposte alternative elaborate con il prezioso supporto degli esperti che a Napoli convergeranno. Nel frattempo IL COMUNE DI CAPANNORI ( che è stato il primo Comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti Zero) la Rete Nazionale Rifiuti Zero e l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI “COMUNI VIRTUOSI” hanno lanciato un appello a TUTTI I COMUNI ITALIANI AFFINCHE’ COLGANO L’OPPORTUNITA’ DI PARTECIPARE ALL’INCONTRO. Dal programma ( in visione su www.ambientefuturo.org dove è possibile registrarsi on line) emerge l’obiettivo di LANCIARE LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO IN EUROPA ( SCEGLIENDO NAPOLI QUALE “BANCO DI PROVA”) e di elaborare i “principi fondanti dello ZERO WASTE : NO ALL’INCENERIMENTO dei rifiuti, si’ alla loro riduzione, si’ al RIUSO E AL MASSIMO SVILUPPO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE ASSUMENDO LE “BUONE PRATICHE” DEL PORTA A PORTA e del trattamento meccanico biologico del “residuo” accompagnato da uno sforzo di riprogettazione industriale di beni e merci che non sono riciclabili/compostabili.

Per scaricare il “flyer” e prendere visione del programma che per quanto riguarda l’agenda definitiva richiederà ancora qualche giorno vedi www.ambientefuturo.org

ECCO L’ITINERARIO DEL TOUR DI PAUL CONNETT

Dal 22 gennaio al 3 febbraio compreso il professore sarà ancora una volta a disposizione ( gratuita) di Comitati ed Associazioni . Questo il programma: 23 gennaio LUCCA, 24 ROMA, prima per la conferenza stampa ( vedi sopra) poi per una conferenza a FRASCATI; 26 all’università, il 28 all’università di PALERMO, il 29 a GENOVA ( per un incontro con la Commissione Ambiente della Provincia, poi il 30 ancora a GENOVA per una conferenza pubblica contro la discarica di Scarpino in cui verrà presentata anche la vertenza contro i cip6; il 31 sarà a BRESCIA e il 3 febbraio a CUNEO. Non è escluso ( viste le numerose richieste pervenuteci da SAVONA, PORTOGRUARO, da CANOSA e dall’ABRUZZO) che compatibilmente con la fattibilità degli spostamenti possano essere concordati altri appuntamenti.

Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

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Legambiente sull' inquinamento industriale nel Lazio

civonline.it dedica un articolo alla comunicazione di Legambiente sull'inquinamento industriale nel Lazio. Da notare che sulla già gravissima situazione incombe il mostro della costruenda Torrevaldaliga Nord, con in più la psospettiva del mega-inceneritore che si staglia sul nero orizzonte.

"Alto il livello dell'inquinamento derivante dai maggiori 18 impianti industriali della Regione Lazio: ben 62 su 72 valori dichiarati per gli inquinanti locali, ovvero circa l'86%, risultano essere al di sopra della soglia fissata dalle normative. Benzene, ossidi di azoto, ossidi di zolfo e cloro, ma anche molti metalli pesanti, come cadmio, arsenico, cromo e nichel riempiono l'aria e le acque di diversi punti del Lazio. Agli inquinanti 'classici', che il traffico riversa nelle nostre città, vanno aggiunte queste sostanze chimiche, tossiche e in alcuni casi cancerogene, emesse da fonti industriali, come risulta dal Registro nazionale Ines (Inventario nazionale delle emissioni e delle loro sorgenti) tenuto dall'Ispra, relativo al 2006. E' a questo inquinamento che Legambiente dedica quest'anno il lancio di Mal'Aria, la storica campagna delle lenzuola bianche annerite per dire con forza no allo smog, presentando 'Mal'Aria industriale', il nuovo libro bianco sull'inquinamento atmosferico da attività produttive, con diverse iniziative". Lo comunica, in una nota, Legambiente Lazio. "Da cementerie a centrali termoelettriche, da cartiere a discariche, da raffinerie a industrie chimiche - prosegue il comunicato - sono tante e diversificate le fonti di emissione industriale anche nel Lazio. Tra le aree più compromesse dal punto di vista ambientale sicuramente il polo energetico settentrionale di Montalto di Castro e Civitavecchia, nonché la raffineria di Roma situata nell'area di Malagrotta e la cementeria localizzata nell'area di Guidonia". "Per tutelare la salute dei cittadini, oltre che sullo smog da traffico, bisogna intervenire per ridurre le emissioni delle industrie, il dramma della Valle del Sacco ne è la dimostrazione chiara - ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - Nel Lazio questo obiettivo è praticabile, serve un rinnovato impegno delle istituzioni ma è soprattutto il sistema industriale che, proprio in questo momento di crisi economica, deve scommettere su prodotti più innovativi, con meccanismi di produzione più efficienti e meno inquinanti, rafforzando qualità, capacità competitiva, sicurezza. In particolare nelle aree di Malagrotta, Civitavecchia-Montalto, Guidonia e nella Valle del Sacco dalla Regione Lazio attendiamo risposte forti sul monitoraggio in continuo delle emissioni, con dati validati da parte dell'Arpa Lazio, con interventi di riduzione e risanamento della qualità dell'aria, utilizzando anche di concerto con le Province la fase di rinnovo delle autorizzazioni ambientali per rinnovare gli impianti, con l'obiettivo di alleggerire gli impatti ambientali delle industrie". "Analizzando alcuni casi - continua il comunicato - la nostra attenzione si è concentrata in particolare su alcune aree. La prima, quella di Malagrotta nella Capitale, dove si concentrano non solo la più grande discarica d'Europa ma anche il nuovo gassificatore, la raffineria di Roma e numerose cave. Nell'area di Guidonia trovano invece sede non solo la cementeria, ma anche la discarica dell'Inviolata e altre cave, ed inoltre, a pochi chilometri, nella zona di Case Rosse, un inceneritore per catalizzatori. Da ultimo, la zona della Valle del Fiume Sacco, tra Roma e Frosinone, dove proprio in questi giorni sono stati resi noti i nuovi drammatici dati sulla salute dei cittadini a seguito dell'emergenza ambientale e sanitaria che si scatenò nel 2005". "I dati epidemiologici nella Valle del Sacco sono gravi ed inquietanti, oltre al previsto costante monitoraggio della salute dei cittadini, chiediamo di verificare nuovamente che nessun pezzo della catena alimentare sia oggi in alcun modo inquinato, ma anche di accelerare il lavoro di bonifica - ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio -. Sul fronte regionale preoccupano i dati sul benzene a Malagrotta, ma anche i più tradizionali ossidi di azoto a Montalto di Castro e ossidi di zolfo a Civitavecchia e di nuovo a Montalto e Malagrotta, mentre nel polo energetico a nord del Lazio è seria anche la situazione per diversi metalli pesanti. Bisogna intervenire con più controlli e iniziative per ridurre le emissioni tenendo anche conto di impianti più piccoli ma non meno importanti come inceneritore per catalizzatori lungo la Via Tiburtina a Roma, dove abbiamo già richiesto alla Provincia di Roma di negare nella situazione attuale il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia)". "Il quadro regionale - si legge nel comunicato - presenta dunque diversi aspetti su cui intervenire, sia per le emissioni atmosferiche che per quelle in acqua. Entrando nello specifico, relativamente alle prime per il benzene è la raffineria di Roma ad emettere 4.735 kg/anno, rispetto al ben più basso valore soglia di 1.000 kg/a. Preoccupano inoltre i "tradizionali" ossidi di azoto (NOx), che in 13 su 16 casi risultano oltre il valore soglia di 100 tonnellate/anno (Mg/a), con la centrale termoelettrica di Montalto di Castro (Vt) che fa registrare 2.815 t/a. Per gli ossidi di zolfo (SOx) la situazione non è migliore, con il valore soglia di 150 t/a ben superato, ancora, dalla centrale termoelettrica di Montalto di Castro (Vt) con 7.920 t/a e dalla raffineria di Roma con 2.053 t/a, nonché dalla centrale termoelettrica Torre Valdaliga Sud di Civitavecchia (Rm) con 1.283 t/a. Molto seria la situazione delle emissioni in atmosfera di diversi metalli e loro composti, per cui si fanno di nuovo distinguere le due suddette centrali. L'impianto di Torre Valdaliga Sud di Civitavecchia supera il valore soglia del Cadmio, con 23,1 kg/a (soglia 10 kg/a), del Cromo, in ben due punti, con 322 kg/a e 165 kg/a (soglia 100 kg/a) e del Nichel, ancora in due punti, con 325 kg/a e 149 kg/a (soglia 50 kg/a). L'impianto di Montalto di Castro supera molto invece il valore soglia per il Nichel con 437 kg/a (soglia 50 kg/a). Anche per le emissioni nelle acque emergono dati preoccupanti sul fronte dei metalli e loro composti, rispetto ad Arsenico, Cadmio, Cromo, Nichel, Rame e Zinco. Sul fronte degli altri inquinanti, si fanno distinguere altri composti organici BTEX, 'carbonio organico totale', fenoli fosforo e azoto"

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Civitavecchia ricettacolo di scienziati e benefattori

Comunicato
Il salvifico messaggio che il “benvenuto scienziato” Benvenuti Piergiorgio invia dalla Capitale al popolo civitavecchiese, inquinato e autolesionista, s'incentra nel medioevale "cupio dissolvi" (desidero annientarmi) motto dei mistici religiosi votati alla esaltazione spirituale divinizzante e nullificante.

Dalla Sua mente illuminata (non per nulla è Presidente di un superscientifico movimento ecologista europeo!) diffonde una verità accecante: "Invece del carbone pulito (che ora è diventato troppo costoso) bruciate nel fuoco del terzo gruppo di TVN il cdr di qualità ( …di qualità! di qualità ! - canta il nuovo Barbiere di Siviglia)... e avrete la vita eterna! E continua: "Col modico investimento di trenta milioni di euro, mamma l'Enel vi farà omaggio di un impianto specifico, a fianco di uno dei tre gruppi di TVN”. E, così, il gioco è fatto; il miracolo si compie: meno inquinamento e più risparmio!

Ma perché il Cielo ci aveva privato fino ad ora di un tal genio della tecnologia biocompatibile? Perché la buona novella, che sgorga dal mellifluo labbro dell'ineffabile Benvenuti, ci è stata per così lungo tempo nascosta? Però dobbiamo riconoscere che, contro tutte le illazioni malevole, avevamo un profeta in patria nella persona multiforme di Alvaro Balloni che, corifeo del guru Di Pietro, onusto di "valori " ...ora un pò svalutati ...dicono le cronache giudiziarie..., da tempo caldeggia l'incenerimento dei RSU tramite termo “valorizzazione” in uno dei gruppi di TVN. Eppure Il Nostro sa che la Provincia di Roma tiene in caldo, da tempo, ottocentomilioni di euro (così dicono i bene informati) per la raccolta differenziata! ...Egli sa che il Suo Di Pietro caldeggiò un intervento dell'UE contro la conversione a carbone di TVN, salvo poi dimenticarsene quando era il "sodale" del tetragono Ministro Bersani, famigerato e integerrimo fautore del carbone pulito! Per fortuna, anche i lattanti sanno che, con la raccolta differenziata, le quasi trentamila tonnellate di RSU tal quali (prodotte da Civitavecchia) si ridurrebbero a meno di diecimila tonnellate annue, che potrebbero essere conferite in discarica "protetta" e minimamente inquinante. A noi sembra chiaro che le false filosofie del carbone "pulito" e del cdr "di qualità" nascondano il vecchio gioco delle tre carte: illudere l'opinione pubblica con "false comunicazioni sociali" dipingendo le Istituzioni a valenza economicistica come Enti di beneficienza unicamente preoccupate di fornirci energia pulita, a basso costo e ad inquinamento zero. Sappiano, i nostri innumerevoli benefattori, che i nostri cervelli non sono ancora inquinati a tal punto da non comprendere che i falsi ecologisti (nostrani ed europeisti) possono svendere la loro anima al migliore offerente ma non riusciranno a svendere le nostre vite e il nostro territorio per cinici e obbrobriosi "calcoli di bottega".

Il coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia 17/01/2009

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