Invito alla lettura:
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23439
Ma certo la popolazione non ha saputo fare granché per scuotersi di dosso questo destino. Le corti del malaffare qui manovrano alla luce del sole.
6 aprile 2009
Civitavecchia, far west della politica
4 aprile 2009
Il latte bresciano avvelenato dalla diossina del termovalorizzatore.
TERMOVALORIZZATORE DI BRESCIA:DIOSSINA NEL LATTE
L'inceneritore (aka termovalorizzatore) bresciano è lo stesso che il vergognoso Moscherini è andato a visitare, scegliendolo come simbolo positivo e riferimento da seguire.
On. Scillipoti, Roma - 02.04.09
“Denuncio la totale irresponsabilità delle autorità competenti per quanto riguarda il caso Brescia. Nonostante reiterate analisi abbiano fatto riscontrare nel latte la presenza di diossina e di PCB ben oltre i livelli di legge. Il caso del Bresciano viene spesso descritto da certa stampa compiacente quale modello della gestione integrata dei rifiuti, basata sulla termovalorizzazione operata dal mega-inceneritore. La tendenza a mascherare la pericolosità degli agenti inquinanti è preoccupante oltre che vergognosa, bisognerebbe denunciare, invece, che ogni dose di diossina è in realtà un’overdose”.
Vedi l'opinione di Umberto Veronesi -e non solo- sugli inceneritori:
- http://www.pieroricca.org/2009/02/04/umberto-veronesi-e-gli-inceneritori/
- http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1613&Itemid=1
3 aprile 2009
Pulito come solo il carbone pulito può essere
Il gruppo Archimede di S.Marinella ha tradotto e adattato un famoso spot americano firmato dai celebri Fratelli Coen (Non è un paese per vecchi, Fratello dove sei, Fargo...)
la versione originale "Get clean coal clean!":
Rappresaglia dei potentati economici contro i cittadini italiani.
"Mentre la legge sulla CLASS ACTION rimane da anni nel cassetto...La politica al servizio dei poteri forti propone una vergognosa legge, per chiedere il risarcimento danni a coloro (comitati, Movimenti) che si oppongono alle grandi opere. Tutti i comitati e tutti i movimenti devono rispondere."
Leggi l'articolo
1 aprile 2009
In Calabria energia pulita al posto del carbone
Da quotidianoenergia.it
Roma, 1 aprile - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’amministratore delegato di Api Nòva Energia, Mauro Sartori, hanno firmato oggi a Roma un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “polo tecnologico dell’energia sostenibile” in Calabria con un investimento di circa 500 milioni di euro. Api Nòva Energia ha individuato nelle aree industriali di Saline Joniche (Reggio Calabria), Lamezia Terme e Crotone le le migliori localizzazioni per le iniziative.
Il polo, ha dichiarato Loiero, è “alternativo alla centrale a carbone che la società svizzera Rezia Energie intendeva costruire a Saline Joniche, progetto non accettato dalla popolazione.
31 marzo 2009
Replica alla "risposta" di enel sulla nube
Comunicato stampa del Forum ambientalista in risposta ad enel
La repentina risposta dell’ENEL alla pubblicazione delle foto sulle emissioni della centrale di TVN del 24 u.s. è’ offensiva per l’intelligenza della popolazione dell’Alto Lazio.
Con quale credibilità ENEL, quella condannata a Porto Tolle per “illecite emissioni di fumi in casi non consentiti dalla legge” nonché per “danneggiamento aggravato del patrimonio pubblico e privato”, quella stessa ENEL che negava gli effetti inquinanti della centrale di Brindisi fino a che non è stato fatto divieto di coltivare nei campi limitrofi,alla stessa, può affermare che la nube che sovrastava Civitavecchia era un semplice effetto ottico, che comunque era composta di solo vapore acqueo e che, infine, quel giorno la centrale andava a metano?
Un copione già visto quando dalla centrale, alcuni mesi fa, si alzo un’inquietante nube rossa che ENEL si affrettò a chiarire composta di sola ruggine e confinata (SIC!) nei soli limiti del cantiere di TVN.
Come se, peraltro, fosse normale che cittadini e lavoratori del cantiere siano costretti a respirare aria satura di ruggine!
Quanto ancora dovremo accettare che all’ENEL sia concesso di comportarsi da padrona del vento e dell’aria, e finanche della nostra salute, e di certificare da sola il proprio operato fungendo, nel contempo, da controllata e da controllore?
Qualcuno tra le istituzioni competenti, Ministero dell’Ambiente, Regione, Sindaci compiacenti, ha avuto il coraggio di dire ai cittadini dell’Alto Lazio che, grazie al loro immobilismo, quand’anche vi fossero, come probabilmente vi sono, sforamenti ai limiti di emissioni previsti dalle norme vigenti, quest’ultimi non possono né essere certificati né tanto meno sanzionati in quanto l’Autorizzazione unica relativa alla riconversione a carbone non contiene in alcuna parte misure relative alla fase diverse dal normale esercizio quali quelle di avvio e collaudo?
Proprio al fine di evidenziare il pericolo per l’ambiente e la salute della popolazione derivante dalla già avvenuta, e tuttora in corso, messa in esercizio dell’impianto senza l’individuazione di specifici limiti prescrittivi, la nostra associazione, unitamente al Movimento No Coke Alto Lazio, ha presentato formale denuncia/esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Il silenzio delle Istituzioni, su questo come su tanti altri aspetti relativi alla condotta di ENEL, ha reso ormai evidente a tutti che la salute della popolazione e il futuro di questo territorio sono il prezzo pagato dai Sindaci per ottenere quei maledetti milioni di euro elargiti da ENEL a seguito dell’approvazione di quelle vergognose convenzioni.
Vogliamo infine invitare ENEL ad usarci la compiacenza di evitare di continuare ad illustrarci le bontà della sua mercanzia, la cui qualità è testimoniata non solo da quanto vediamo con i nostri occhi, ma anche e soprattutto dalle percentuali di mortalità e morbilità da sempre altissime sul nostro comprensorio.
Non risolverebbe il problema, ma almeno farebbe miglior figura!
La responsabile locale
Simona Ricotti
29 marzo 2009
"riconoscimento dei danni alla salute causati dall'inalazione di polveri di carbone negli operai"
Riceviamo e pubblichiamo
Centinaia di migliaia di operai del Regno Unito hanno ottenuto una vittoria storica: il, la loro quantificazione e il relativo risarcimento economico. Sono state presentate oltre 600.000 richieste d’indennizzo per i danni conseguenti l’inalazione di polveri di carbone.
Il danno riconosciuto e oggetto del risarcimento è la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO). Questa è una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle vie aeree, di entità variabile secondo la gravità. La BPCO (nota in inglese come COPD, Chronic Obstructive Pulmonary Disease) è solitamente progressiva ed è associata a uno stato d’infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria.
Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Non esiste al momento una cura efficace, ma sono disponibili diversi trattamenti per controllare i sintomi e per evitare pericolose complicanze. Sebbene il fattore di rischio più importante sia il fumo di sigaretta, la BPCO è una nota complicanza dell’esposizione cronica alle polveri di carbone.
Invitiamo tutti gli operai che durante la loro attività lavorativa siano stati in contatto con le polveri di carbone e sono affetti da sintomi importanti a carico delle vie respiratorie, a recarsi dal proprio medico di fiducia per escludere una BPCO, un suo eventuale rapporto causale con il lavoro svolto e, se così fosse, l’inizio anche in Italia come nel Regno Unito di una richiesta di risarcimento nelle sedi opportune.
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)
Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (Alto Lazio)
http://www.nao.org.uk/publications/0607/coal_health_compensation.aspx
TVN torna a benedire le popolazioni coi suoi fumi
da centumcellae.it
Al calar del sole dalla centrale ufficialmente non ancora in funzione fuoriesce una tenebrosa cappa che avvolge la città. E i controlli?
CIVITAVECCHIA – Sonni tranquilli per i civitavecchiesi, tanto c'è mamma Enel che ci guarda e ci protegge. Come il fumo biancastro e denso che martedì sera, come immortalato dalla foto inviataci da alcuni no coke, fuoriusciva dai camini della centrale di Torre Valdaliga Nord avvolgendo cupamente l'intera città. Centrale a cosiddetto “carbone pulito” che, ufficialmente, non è ancora in funzione e quindi non dovrebbe produrre alcun fumo. Fermo restando che invece i fumi escono eccome, ovviamente quando il sole cala e la notte oscura alla vista della maggiorparte dei cittadini l'esalazione “pulita” che esala il lungo camino biancorosso, secondo una chiara strategia aziendale per cui “occhio non vede, cuore non duole”. Chi mai infatti controllerà che cos'è quel fumo uscito dalla ciminiera? Sicuramente nessuno, dato che, come ricordano i comitati no coke, attualmente non vi possono essere controlli dal momento che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quella attuale non è una fase da sottoporre a controllo. E il Sindaco? E l'assessore all'Ambiente? E l'Osservatorio ambientale? Ci sono in questa città? Esistono davvero? Come sono lontani quei tempi in cui si discuteva della centrale a carbone ed Enel, politici, imprese e pro coke si sperticavano per rassicurare i cittadini che i controlli sull'inquinamento di Tvn sarebbero stati ferrei e non c'era nulla da temere. Eccoci serviti.
22 marzo 2009
Parco nazionale dei monti della Tolfa
da civonline.it
"ALLUMIERE - Un no secco ad ogni ipotesi di discarica allo Spizzicatore ed una proposta nuova: puntare su un parco nazionale della Valle del Mignone e dei Monti della Tolfa. A parlare è Giuseppino Cammilletti, sindaco di Allumiere
per due mandati, dallo scorso anno all’’opera su tutto il territorio per cercare di costruire un Partito Democratico “dove si faccia politica e si mettano da parte i litigi e le divisioni di tipo personalistico”. «“Mi ha fatto piacere - afferma Cammilletti -– notare come sull’’idea dell’’Ama e del Campidoglio di realizzare una maxi discarica ad Allumiere si sia levato un coro unanime di protesta e ferma opposizione. Ritengo però che sia necessario avanzare contemporaneamente anche una contro-proposta forte: a chi vorrebbe speculare sull’’ambiente, contrapponiamo l’’idea di realizzare un parco nazionale che ci consenta di tutelare le nostre ricchezze paesaggistiche e naturalistiche, sfruttando al tempo stesso le opportunità derivanti dai flussi turistici del porto di Civitavecchia»”. Da anni si parla, senza essere pervenuti a risultati concreti, del parco regionale dei Monti della Tolfa, «Anche questa –- afferma Cammilletti -– è un’idea da superare. Aveva senso proporre una battaglia quando c’’era la possibilità di essere inseriti nel piano regionale dei parchi. Oggi non ci sono più spazi di manovra a questo livello, e per di più con la istituzione della Zps vengono meno anche alcune motivazioni di tutela ambientale. Continuare la diatriba con i cacciatori non serve, per di più con il diverso approccio dei Comuni stessi: non mi sembra, ad esempio, che a Tolfa si riesca a dare la stessa risposta di Allumiere. Ma ad ogni modo, quello che servirebbe oggi è un salto di qualità anche nella proposta politica»”. Cammilletti quindi lancia la sua idea:“ «Coinvolgiamo sindaci e parlamentari del territorio dell’alto Lazio, oltre a Provincia e Regione, per una proposta di legge per l’istituzione del parco nazionale della Valle del Mignone e dei Monti della Tolfa. Ci sarebbe la possibilità di attivare finanziamenti a livello nazionale per risolvere i problemi territoriali di occupazione e tutela ambientale, dando anche una risposta forte e univoca del territorio su una problematica (chiaro il riferimento al carbone) che in questi anni ha prodotto solo lacerazioni sul territorio».