Riceviamo e pubblichiamo:
Una lettera aperta polemica nei confronti della proposta di legge di iniziativa popolare "Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica" presentata da Legambiente Lombardia.
Data di pubblicazione: 03.04.2009 Autore: Beltrame, Gianni
Non ci sono dubbi sul fatto che sia quanto mai giusto e opportuno sollevare e denunciare i pericoli e le nefaste conseguenze territoriali, ambientali e paesistiche di un eccessivo consumo di quel bene scarso che è il suolo.
Soprattutto di questi tempi.
L’eccessivo e dissennato consumo di suoli che oggi é in atto, ma che rappresenta anche, purtroppo, da lungo tempo un dato costante e peculiare del nostro Paese, non può essere però imputato né ascritto a generici e non ben identificati “nemici o consumatori” del suolo e dell’ambiente né ad altrettanto vaghe e non ben identificate ragioni.
Se non ci si sforza di individuare ed identificare col loro vero nome e cognome le reali cause di questo inaccettabile fenomeno e di identificare da cosa e da dove questo derivi e prenda origine e forza, difficilmente si potranno mobilitare con successo tutte le sane forze e le “anime belle” dell’ambientalismo o proporre e promuovere nuove leggi o regole che, se non ben mirate, saranno destinate, inevitabilmente, a rimanere inefficaci.
1) l’abnorme, smodato e dilagante consumo dei suoli del nostro Paese nasce, riguarda e prende origine, senso, forma e sostanza dalla natura e dall’origine esclusivamente “urbanistica” che ne causa il fenomeno.
O, meglio, dalle carenze, dalle insufficienze e dalle distorsioni create dalla assenza di una pratica corretta, diffusa e riconosciuta di amministrazione, pianificazione e gestione pubblica del territorio rivolta alla valorizzazione e alla difesa di quei beni che sono il suolo, la terra e il paesaggio. Aggravate ed esasperate dalla attuale situazione critica della finanza locale che spinge spesso i Comuni a ricorrere ai peggiori “giochi della rendita” o ad esagerate “concessioni o svincoli o varianti” nella speranza di potere incassare risorse e oneri di urbanizzazione.
E non da altro.
Il problema del consumo e dello spreco dei suoli è un problema solo ed esclusivamente urbanistico e di natura urbanistica, che nasce e prende origine da quella profonda crisi e da quella assenza di funzionamento dell’urbanistica, della pianificazione territoriale e della amministrazione del patrimonio suolo che caratterizza l’attuale momento;
2) l’odierna assenza di una corretta gestione e pianificazione del territorio -potremmo meglio parlare della scomparsa e del sostanziale abbandono in atto di ogni credibile e concreta pratica e regola urbanistica - non deriva altro che da quella riuscita e radicale operazione di smantellamento - una vera e propria “ controriforma” - dei principi, delle regole, dei metodi e degli strumenti di pianificazione, voluta e promossa da quella destra ideologica e “liberista”, “antipianificatoria”, “antiurbanistica”, “sviluppista e cementificatrice”, che ha saputo, negli ultimi due decenni, distruggere quelle poche e faticate conquiste e regole faticosamente introdotte dalla legislazione precedente. Ovvero di quella destra ideologica che in nome del più rozzo laissez faire, cerca di celebrare oggi il suo trionfante credo con il così detto Piano Casa col quale intende dimostrare la completa inutilità, se non la dannosità, di ogni e qualsiasi regola edilizia e urbanistica.
Purtroppo a questa vincente e straripante controriforma non ha saputo - e spesso nemmeno voluto - opporsi una sinistra politica, culturale e ambientalista minimamente decisa e consapevole (troppo spesso, invece, metrocubo-sensibile e anch’essa responsabile, pertanto, della odierna situazione e degli eccessi dei consumi di suolo in atto) che non ha saputo distinguere e orientarsi tra le dichiarate e vaghe esigenze di innovazione e di rinnovamento contro le evidenti volontà e i concreti atti legislativi di controriforma.
Ecco pertanto le ragioni del mio dissenso dalla leggina proposta:
- la leggina presentata si illude di poter intervenire contro gli effetti del consumo dei suoli anziché, come si dovrebbe fare, contro le cause. Essa pertanto ha poco più del valore di una grida, se pur alla ricerca di un facile consenso popolare (chi mai, alla domanda, sarebbe favorevole al consumo dei suoli?); si comporta come se, volendosi contrapporre agli effetti di una violenta e distruttiva guerra in atto, si promuovesse una leggina per stabilire il numero massimo dei morti ammissibili;
- ancora una volta si evita e non si vuole affrontare nel merito il tema della avvenuta distruzione di ogni forma di controllo e di pianificazione del territorio, accettandone passivamente e senza nessuna azione di contrasto l’esistenza;
- ancora una volta non si vuole riconoscere che solo il ritorno ad una corretta e operante pianificazione territoriale-paesistico-ambientale è in grado di definire le regole e le basi per un corretto e razionale controllo degli usi e delle destinazioni del suolo (che non è un problema di controllo solo quantitatativo ma anche, ed eminentemente, qualitativo) e delle eventuali e necessarie “compensazioni ambientali” (ma non nei termini vaghi e confusi come propone il testo);
- ancora una volta non si sanno guidare e non si vogliono mobilitare le sane forze ambientaliste disponibili (e sono molte) per avviare una battaglia di ricostruzione delle regole di una corretta conduzione del territorio contro i disastri prodotti dal becero “ laissez faire” imperante.
On ne change pas la société par décret (C. Montesquieu).
8 aprile 2009
-A chi si illude di poter arginare il consumo dei suoli con una semplice “grida”-
7 aprile 2009
"Polli toscani alla diossina in prossimità degli inceneritori"
Dal Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)
CLICCA QUI per scaricare la rassegna stampa
"Dopo la mozzarella campana, i suini irlandesi... ora anche i polli toscani
alla diossina?
Il 2 aprile 2009, in una riunione presso la Provincia di
Pistoia sono stati diffusi i risultati di esami fatti su matrici biologiche
( latte, uova, carne di manzo, pollo ecc) eseguiti - su forte pressione
dell'opinione pubblica- in seguito all' incidente occorso nell' estate del
2007 all'inceneritore di Montale (PT), incidente che comportò sforamenti
notevoli per diossine e similari e che portò alla sua chiusura, purtroppo,
temporanea.
Orbene questi valori sono assolutamente preoccupanti e nella carne di pollo
si arriva a livelli di diossine e PCB dioxin like fino a oltre 10 volte il
limite ammesso.
Il limite per la commercializzazione di carne di pollo è 4 ng/kg e su 8
campioni di carne di pollo 5 sono nettamente oltre il limite ( fino a 10
volte tanto) e fra i restanti tre due in soglia comunque di attenzione Anche
altre matrici sono risultate contaminate: uova di gallina 7,43 , uova di oca
10.31 (il limite per le uova è 6 ng/kg ). Nell'unico campione di carne
bovina è stato riscontrato un valore di 5.49, superiore al limite ammesso.
In un momento di crisi la giusta filiera dei rifiuti che ne preveda
riciclaggio e riuso comporta occupazione e recupero di risorse.
Il Centro di Vedelago che ha un bacino di utenza 1.150.000 abitanti, riceve
i rifiuti urbani e i materiali post- consumo dalle attività produttive della
Provincia di Treviso e nel 2008 ha trattato 27.062,730 tonnellate dando
lavoro a 61 persone (45 operai, 12 impiegati, 4 autisti).
Se le 800.000 ton bruciate a Brescia ogni anni fossero trattate secondo
questo metodo si darebbe lavoro a 1.800 persone!"
Come aiutare l'Abruzzo
L'appello: «Servono soldi, non beni materiali». Ecco come aiutare l'Abruzzo
Vedi a questo indirizzo per alcune informazioni utili, per dare il proprio contributo alle vittime del terremoto. http://paturnio.blogspot.com/2009/04/come-aiutare-labruzzo-donazioni.html
6 aprile 2009
Vergogna
Segue l'emendamento approvato dal Governo
Articolo 5-bis.
1. Per la riconversione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine di consentirne l'alimentazione a carbone o altro combustibile solido, si procede in deroga alle vigenti disposizioni di leggi nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione territoriale, purché la riconversione assicuri l'abbattimento delle loro emissioni di almeno il 50 per cento rispetto ai limiti previsti per i grandi impianti di combustione di cui alle sezioni 1,4 e 5 della Parte II dell'Allegato II alla Parte V del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni ed integrazioni.
La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
Sadomasochismo al governo
COMUNICATO CONGIUNTO
Greenpeace - Legambiente -WWF
"Blitz inaccettabile per la riconversione di Porto Tolle a carbone"
Introdurre un emendamento approva centrali a carbone in un DL sugli incentivi anti crisi da sottoporre alla fiducia del Parlamento ? un inaccettabile inganno da prestigiatore contro le norme italiane ed europee. Invece che puntare sulle rinnovabili, come USA, Germania e altri Paesi leader nel mondo, l'Italia torna al carbone e al nucleare, una scelta di retroguardia che non tiene conto dello scenario internazionale di promozione delle tecnologie verdi in campo energetico e ambientale.
La conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo di un parco naturale patrimonio dell'Umanit? per l'UNESCO, comporter? impatti devastanti per il delicato ambiente del Delta del Po, come il passaggio di 3000 chiatte all'anno per portare il carbone all'impianto.
Con questo emendamento il Governo approva una deroga inaccettabile alla Legge Regionale che istituisce il Parco Naturale e che vieta espressamente l'utilizzo del carbone, permettendo la riconversione del nuovo impianto che aggiunger? 10 milioni di tonnellate di CO2 ai ritardi dell'Italia rispetto agli obblighi di riduzione previsti dal Protocollo di Kyoto.
Le 12 centrali a carbone attive in Italia hanno prodotto nel 2007 il 14% del totale dell'energia elettrica a fronte di un'emissione del 30% dell'anidride carbonica emessa per la produzione complessiva di elettricit?.
Con questo "blitz" il Governo fa carta straccia degli impegni internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra, per i quali l'Italia ? gi? inadempiente, e dei nuovi impegni europei per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020. Una politica energetica ottusa e antistorica che riporta il Paese al medioevo energetico, proprio mentre il resto del mondo guarda con fiducia a una nuova rivoluzione tecnologica pulita, efficiente e rinnovabile per salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici e per creare nuovi milioni di posti di lavoro verdi con cui affrontare la crisi economica. Greenpeace, Legambiente e WWF commentano cos? in una nota congiunta la norma che d? il via libera alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Roma, 3 aprile 2009
Gli Uffici stampa
Greenpeace
Ufficio stampa Greenpeace +39 06 68136061 (int.211)
Vittoria Iacovella, addetta stampa, +39 348 3988615
Francesco Tedesco, Responsabile Energia e Clima, +39 348 0856944
Legambiente (06.86268379-76-53-99)
WWF (06.844971)
Civitavecchia, far west della politica
Invito alla lettura:
http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=23439
Ma certo la popolazione non ha saputo fare granché per scuotersi di dosso questo destino. Le corti del malaffare qui manovrano alla luce del sole.
4 aprile 2009
Il latte bresciano avvelenato dalla diossina del termovalorizzatore.
TERMOVALORIZZATORE DI BRESCIA:DIOSSINA NEL LATTE
L'inceneritore (aka termovalorizzatore) bresciano è lo stesso che il vergognoso Moscherini è andato a visitare, scegliendolo come simbolo positivo e riferimento da seguire.
On. Scillipoti, Roma - 02.04.09
“Denuncio la totale irresponsabilità delle autorità competenti per quanto riguarda il caso Brescia. Nonostante reiterate analisi abbiano fatto riscontrare nel latte la presenza di diossina e di PCB ben oltre i livelli di legge. Il caso del Bresciano viene spesso descritto da certa stampa compiacente quale modello della gestione integrata dei rifiuti, basata sulla termovalorizzazione operata dal mega-inceneritore. La tendenza a mascherare la pericolosità degli agenti inquinanti è preoccupante oltre che vergognosa, bisognerebbe denunciare, invece, che ogni dose di diossina è in realtà un’overdose”.
Vedi l'opinione di Umberto Veronesi -e non solo- sugli inceneritori:
- http://www.pieroricca.org/2009/02/04/umberto-veronesi-e-gli-inceneritori/
- http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1613&Itemid=1
3 aprile 2009
Pulito come solo il carbone pulito può essere
Il gruppo Archimede di S.Marinella ha tradotto e adattato un famoso spot americano firmato dai celebri Fratelli Coen (Non è un paese per vecchi, Fratello dove sei, Fargo...)
la versione originale "Get clean coal clean!":
Rappresaglia dei potentati economici contro i cittadini italiani.
"Mentre la legge sulla CLASS ACTION rimane da anni nel cassetto...La politica al servizio dei poteri forti propone una vergognosa legge, per chiedere il risarcimento danni a coloro (comitati, Movimenti) che si oppongono alle grandi opere. Tutti i comitati e tutti i movimenti devono rispondere."
Leggi l'articolo
1 aprile 2009
In Calabria energia pulita al posto del carbone
Da quotidianoenergia.it
Roma, 1 aprile - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’amministratore delegato di Api Nòva Energia, Mauro Sartori, hanno firmato oggi a Roma un protocollo d’intesa per la realizzazione di un “polo tecnologico dell’energia sostenibile” in Calabria con un investimento di circa 500 milioni di euro. Api Nòva Energia ha individuato nelle aree industriali di Saline Joniche (Reggio Calabria), Lamezia Terme e Crotone le le migliori localizzazioni per le iniziative.
Il polo, ha dichiarato Loiero, è “alternativo alla centrale a carbone che la società svizzera Rezia Energie intendeva costruire a Saline Joniche, progetto non accettato dalla popolazione.