Riportiamo un articolo pubblicato da Internazionale (http://www.internazionale.it/home/) nello scorso gennaio, a firma di Fred Pearce. Clicca sull'immagine per ingrandire.
20 aprile 2009
Il carbone pulito non esiste
Convegno "Mafie e cultura mafiosa" - Ass. Caponnetto
Programma di "monitoraggio ambientale" del territorio
LA COOPERATIVA PANTANO, IL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA MAREMMA ETRUSCA, LA CENTRALE ORTOFRUTTICOLA, L'AL.PO, L'ORTOTUSCIA SRL ED IL COMITATO DEI CITTADINI LIBERI DI TARQUINIA il giorno 16 aprile 2009 alle ore 18,00 presso il Salone della Cooperativa Pantano fra Produttori Agricoli scarl - S.P. Porto Clementino snc. Tarquinia hanno presentato ufficialmente il programma di "monitoraggio ambientale" del territorio.
Il comitato dei cittadini liberi, oggi presenta, insieme alle associazioni e cooperative agricole, il piano di monitoraggio ambientale, totalmente autonomo dai monitoraggi che dovranno essere messi in atto, sul nostro territorio, con i soldi di Enel spa. Insieme svilupperanno il programma di autodifesa contro tutte le fonti d'inquinamento che degradano l'aria che si respira da queste parti.
Questa è la prova che il tessuto economico fatto di piccole e medie imprese, teme per il futuro delle proprie aziende e sente di dover agire, a difesa del proprio reddito, me soprattutto a difesa della salute della popolazione del territorio che rappresentano.
Purtroppo le istituzioni che avevano promesso tutela per la salute e per l'economia agricola e turistica, di questo meraviglioso territorio, hanno deciso di accettare i soldi di Enel spa, per noi è stato un durissimo colpo, ma la reazione c'è stata ed ora siamo più convinti che mai che questa è la decisione più giusta che potevamo prendere.
Brindisi, Taranto, Brescia insegnano che i cittadini informati devono fare la loro parte.
Quando chi è preposto alla difesa e cura della salute, è latitante, bisogna organizzarsi e trovare strategie di difesa, per il futuro.
Questa per noi è legittima difesa.
Legittima come la richiesta di poter vivere in un ambiente sano e di poter esercitare attività lavorative come l'agricoltura e turismo, in un contesto di ambiente salubre.
Il Comitato dei Cittadini Liberi è formato da gente determinata e libera, unita contro chi vuole abusare della Maremma, inquinandola e distruggendo la sua vocazione agricola e turistica.
Il tributo già pagato dalle popolazioni è alto.
Le istituzioni che avrebbero dovuto difendere questo territorio negli anni dell'olio combustibile, bruciato a fiumi nelle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto sono state assenti per colpa di amministratori miserabili. Non ha mai funzionato la rete di rilevamento della qualità dell'aria, non è mai stato istituito il registro dei tumori, mai sono stati fatti screening sulla popolazione, non è mai stata fatta informazione per conoscere che cosa accadeva all'aria che respiravamo.
Il Comitato dei Cittadini Liberi porta avanti una molteplicità di iniziative per difendere la salute delle popolazioni dagli inquinatori e ha trovato un pilastro solido e altrettanto determinato nel mondo agricolo di Tarquinia.
www.comitatocittadiniliberi.blogspot.com cittadiniliberi@yahoo.it
Sull'Autorizzazione Integrata Ambientale - Centrale a carbone di Civitavecchia
ROMA, PER AIA CENTRALE A CARBONE CIVITAVECCHIA ASCOLTATI COMITATI E CONSIGLIERI COMUNALI CHE DIFFIDA AD ADEMPIERE AL MINISTERO DELL'AMBIENTE.I CITTADINI CHIEDONO DI NON LEGITTIMARE CON IL RIESAME UN'AUTORIZZAZIONE SCADUTA E DI PROMUOVERE IL PROCESSO SANZIONATORIO PER ESERCIZIO SENZA AIA.
Si è svolta a Roma la seconda seduta della Conferenza dei Servizi per il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia. A difendere il territorio c'erano il Movimento No Coke Alto Lazio, il Forum Ambientalista, il Comitato dei Cittadini Liberi ed alcuni consiglieri comunali che hanno presentato formale diffida ad adempiere al Ministero dell'Ambiente. Assenti i sindaci dei comuni inquinati.
La diffida è stata consegnata personalmente a ciascun membro della Conferenza durante l'audizione chiesta e ottenuta dai rappresentanti delle popolazioni inquinate, per denunciare che la centrale di Torre Valdaliga Nord sta funzionando fuori legge, perché priva di Autorizzazione Integrata Ambientale dal 24 dicembre. I cittadini hanno puntualmente dimostrato come la normativa di riferimento non consenta la proroga di validità dell'autorizzazione da 5 a 8 anni, perché il nuovo impianto a carbone era privo di registrazione EMAS all'atto del rilascio dell'autorizzazione. Alla Conferenza è stato intimato di non legittimare con il riesame un'autorizzazione scaduta e di farsi promotore del processo sanzionatorio per esercizio senza AIA.
Nell'audizione ottenuta dai cittadini è stato sottolineato come i contenuti della diffida mettano a fuoco le responsabilità a carico del Direttore Generale per la Salvaguardia Ambientale, Ing. Bruno Agricola, che nella procedura di riesame ha reiterato verso la centrale a carbone un comportamento benevolo quanto meno sconveniente, considerando il suo passato in Enel. Fu lui che della centrale a carbone sottoscrisse nel 2003 quella Valutazione d'Impatto Ambientale piena delle "lacune, omissioni e carenze" accertate dai periti del Tribunale di Civitavecchia e fu sempre lui, prendendo atto delle critiche dei periti, ad ammettere nel 2007 che non avrebbe rifirmato quel documento. Errare è umano, perseverare è diabolico.
E' stato rilevato poi che nonostante le norme vigenti prescrivano la necessità di una corretta e puntuale descrizione del sito di ubicazione dell'impianto per un'adeguata valutazione e gestione ambientale, le Dichiarazioni Ambientali presentate da Enel ai fini dell'ottenimento della registrazione EMAS, omettano di descrivere la compresenza "canna a canna" della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Sud, di fatto alterando la realtà dei luoghi ove la centrale si trova ad operare.
Nell'ambito della conferenza dei servizi è stata giudicata particolarmente grave l'assenza del Sindaco di Civitavecchia che non solo non ha sentito l'obbligo di rappresentare quanto votato all'unanimità dal consiglio comunale circa l'ufficializzazione dell'impegno alla riduzione del 30% delle emissioni, ma che nella sua qualità di Primo responsabile della salute dei cittadini, non ha sentito nemmeno la necessità di fare presente gli ormai acclarati, quanto tragici, eccessi di tumori, di malattie respiratorie ed altre patologie correlate all'inquinamento, sanciti da numerosi studi epidemiologici.
La procedura attivata per il riesame dell'AIA costituisce per i membri della Conferenza, e per le Istituzioni che essi rappresentano, l'irripetibile opportunità di colmare le tante "lacune, omissioni e carenze" che hanno contraddistinto l'iter autorizzativo della centrale di TVN e che sono la palese dimostrazione di come, fino ad oggi, non vi sia stato alcun atto concreto disposto nell'esclusivo interesse della popolazione dell'Alto Lazio. I cittadini sono pieni di rabbia e dolore per le devastanti conseguenti subite a causa dell'inquinamento, e per l'acquisita consapevolezza che gli istituti di difesa delle popolazioni, della salute e dell'ambiente, previsti dalla legislazione vigente nazionale ed europea, sono stati piegati sistematicamente alla volontà del gestore.
I comitati continueranno la loro battaglia continuando a denunciare qualunque illegalità utilizzando anche lo strumento della Corte di Giustizia Europea.
Movimento No Coke Alto Lazio
10 aprile 2009
La procura invita l'ARPA Lazio a monitorare TVN
Da trcgiornale.it
La procura: “Fumo nero da Tvn, l'Arpa controlli”
venerdì 10 aprile 2009 16:47
La procura della Repubblica di Civitavecchia, ha chiesto all'Arpa Lazio di monitorare l'attività della centrale di Torre Valdaliga Nord in questo periodo di prove prima dell'accensione definitiva. La decisione è stata presa dopo una serie di allarmi, lanciati da più parti, dove si sostiene che durante alcune notti, si è visto un fumo nero e denso uscire dalla ciminiera di quella che diventerà la centrale a carbone.
Il sostituto procuratore Elena Neri, che ha in carico un'indagine sulla centrale Enel, sarebbe in possesso anche di foto che dimostrerebbero queste fuoriuscite. L'ente ha sempre sostenuto trattasi di prove, quasi sempre con vapore acqueo e gas, oltre alle cosiddette "soffiature". Sta di fatto che la procura vuole vederci più chiaro e dunque ha disposto questo controllo attraverso l'Arpa Lazio, come detto.
Intanto l'indagine va avanti, e riguarda in particolare le centraline di controllo della qualità dell'aria. La magistratura inquirente ha scoperto innanzitutto che le centraline, gestite dalla Bi-Lab per conto di Enel, non sono state posizionate in posti indicati dalla legge. Aspetto che comunque pare non sia considerato irregolare, in quanto, essendo queste centraline gestite dall'Enel, può posizionarle dove vuole a seconda di quello che gli interessa verificare. L'aspetto anomalo invece, sta nel fatto che in questo caso l'Enel sarebbe nello stesso tempo il controllato ed il controllore, ed è infatti il punto che ha fatto scattare l'indagine della magistratura.
Indagine che ha già portato ad un primo risultato, dopo i controlli eseguiti dai carabinieri del noe, ovvero quello relativo all'accordo in via di definizione tra il comune e l'Arpa Lazioche, attraverso l'osservatorio ambientale, dovrà appunto gestire le centraline per il controllo della qualità dell'aria in città a norma di legge. Centraline che, peraltro, non sono più in funzione dal 10 gennaio scorso. I dati che vengono infatti ancora divulgati sui monitor sparsi in città, si riferirebbero a controlli effettuati prima di quella data.
Cemento, interessi, ignoranza civile. Il terremoto sono gli italiani.
Alcuni tra i potentati del cemento, e relativi referenti politici. Ma chi tiene in piedi tutto questo? Il cemento armato senza cemento crolla, la democrazia senza cittadini non sta in piedi. Perché si rifletta sulla regolazione della res publica servono le tragedie?
Siamo noi stessi la causa di tutto questo, lamentarsi non serve. Le speculazioni fanno vittime, la nostra ignoranza civica fa vittime. I palazzi che crollano sono parte di ciò che siamo, corresponsabili per i morti e i costi del terremoto.
Metodi e dinamiche non cambiano, la riconversione a carbone di TVN ne è evidente testimonianza. E allora che facciamo, speriamo che arrivino altre e nuove tragedie cosicché siamo costretti a cambiare? Sì, dev'essere così! Finalmente è chiaro il fine dei politicanti del malaffare che mandiamo al potere. Condurci sull'orlo della catastrofe e oltre, per farci ravvedere. Grazie italiani, questo sì che è un sistema che ci garantisce un roseo futuro.
http://www.youtube.com/watch?v=jP6xfLjSX6s
http://www.youtube.com/watch?v=1QCmQhyBGaE
http://www.youtube.com/watch?v=fSuwuKyiq20
9 aprile 2009
Firma la petizione
Diamo una mano agli amici ticinesi firmando la loro petizione contro il carbone. Clicca e firma:
http://www.greenpeaceticino.ch/content.php?id=46
8 aprile 2009
Anche Tirreno Power (Sorgenia, quella dell'energia pulita) canta messe sulfuree sulla nostra testa
Riportiamo l'articolo di centumcellae.it su Tirreno Power, che di tanto in tanto tiene a farci ricordare della sua velenosa presenza. Tanto a chi importa? I cittadini ormai dormono di un sonno buio e drogato. Via libera per gozzovigliatori-camorristi-affaristi di ogni provenienza politica!
Anche Tirreno Power ci vuole tanto bene
Dopo Tvn anche dal camino di Tvs fuoriescono fumi inquietanti; ovviamente quando comincia a far buio…
CIVITAVECCHIA - Niente di nuovo sul fronte occidentale. Dai camini delle ciminiere che tratteggiano il confine ovest di Civitavecchia continuano infatti le improvvise esalazioni di inquietanti nubi tossiche. Ed il sistema, che ormai si può ben definire vigliacco, è sempre lo stesso: al calar del sole o con il sopraggiungere della notte, quando la gente non circola per le strade, sta chiusa in casa e i fenomeni inquinanti possono passare più inosservati. La scorsa settimana era stata Tvn a sputare una densa nube bianca; domenica sera, invece, verso le 20:00 è stata la volta di Tvs a bissare il regalo per i civitavecchiesi, con il camino più alto della centrale ha liberato per quasi un’ora una coltre nera alquanto allarmante (vedi foto). Dopo la fantasiosa spiegazione dell’Enel, che con parole rassicuranti ha descritto come “vapore acqueo” la nube bianca fuoriuscita da Tvn, definendo inoltre un’illusione ottica la nube inquinante che ha sovrastato la città, sarà ora interessante conoscere l’originale versione con cui Tirreno Power vorrà giustificare il fumo nero esalato da Tvs domenica sera, che tra l’altro, vale la pena ricordarlo, è stato preceduto sabato mattina presto, con la città ancora semi- addormentata, da un’altra improvvisa fumata mortifera. Se quella di Tvn era vapore acqueo, quelle di Tvs saranno per caso bolle di sapone? Ma la domanda principale è un’altra: esistono a Civitavecchia un assessore all’ambiente o un sindaco che si interessano della salute pubblica? Qualcuno vede quello che succede sopra le nostre teste oppure i soldi delle convenzioni servono soltanto a far quadrare i bilanci del Comune e a chiudere la bocca agli amministratori?
-A chi si illude di poter arginare il consumo dei suoli con una semplice “grida”-
Riceviamo e pubblichiamo:
Una lettera aperta polemica nei confronti della proposta di legge di iniziativa popolare "Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica" presentata da Legambiente Lombardia.
Data di pubblicazione: 03.04.2009 Autore: Beltrame, Gianni
Non ci sono dubbi sul fatto che sia quanto mai giusto e opportuno sollevare e denunciare i pericoli e le nefaste conseguenze territoriali, ambientali e paesistiche di un eccessivo consumo di quel bene scarso che è il suolo.
Soprattutto di questi tempi.
L’eccessivo e dissennato consumo di suoli che oggi é in atto, ma che rappresenta anche, purtroppo, da lungo tempo un dato costante e peculiare del nostro Paese, non può essere però imputato né ascritto a generici e non ben identificati “nemici o consumatori” del suolo e dell’ambiente né ad altrettanto vaghe e non ben identificate ragioni.
Se non ci si sforza di individuare ed identificare col loro vero nome e cognome le reali cause di questo inaccettabile fenomeno e di identificare da cosa e da dove questo derivi e prenda origine e forza, difficilmente si potranno mobilitare con successo tutte le sane forze e le “anime belle” dell’ambientalismo o proporre e promuovere nuove leggi o regole che, se non ben mirate, saranno destinate, inevitabilmente, a rimanere inefficaci.
1) l’abnorme, smodato e dilagante consumo dei suoli del nostro Paese nasce, riguarda e prende origine, senso, forma e sostanza dalla natura e dall’origine esclusivamente “urbanistica” che ne causa il fenomeno.
O, meglio, dalle carenze, dalle insufficienze e dalle distorsioni create dalla assenza di una pratica corretta, diffusa e riconosciuta di amministrazione, pianificazione e gestione pubblica del territorio rivolta alla valorizzazione e alla difesa di quei beni che sono il suolo, la terra e il paesaggio. Aggravate ed esasperate dalla attuale situazione critica della finanza locale che spinge spesso i Comuni a ricorrere ai peggiori “giochi della rendita” o ad esagerate “concessioni o svincoli o varianti” nella speranza di potere incassare risorse e oneri di urbanizzazione.
E non da altro.
Il problema del consumo e dello spreco dei suoli è un problema solo ed esclusivamente urbanistico e di natura urbanistica, che nasce e prende origine da quella profonda crisi e da quella assenza di funzionamento dell’urbanistica, della pianificazione territoriale e della amministrazione del patrimonio suolo che caratterizza l’attuale momento;
2) l’odierna assenza di una corretta gestione e pianificazione del territorio -potremmo meglio parlare della scomparsa e del sostanziale abbandono in atto di ogni credibile e concreta pratica e regola urbanistica - non deriva altro che da quella riuscita e radicale operazione di smantellamento - una vera e propria “ controriforma” - dei principi, delle regole, dei metodi e degli strumenti di pianificazione, voluta e promossa da quella destra ideologica e “liberista”, “antipianificatoria”, “antiurbanistica”, “sviluppista e cementificatrice”, che ha saputo, negli ultimi due decenni, distruggere quelle poche e faticate conquiste e regole faticosamente introdotte dalla legislazione precedente. Ovvero di quella destra ideologica che in nome del più rozzo laissez faire, cerca di celebrare oggi il suo trionfante credo con il così detto Piano Casa col quale intende dimostrare la completa inutilità, se non la dannosità, di ogni e qualsiasi regola edilizia e urbanistica.
Purtroppo a questa vincente e straripante controriforma non ha saputo - e spesso nemmeno voluto - opporsi una sinistra politica, culturale e ambientalista minimamente decisa e consapevole (troppo spesso, invece, metrocubo-sensibile e anch’essa responsabile, pertanto, della odierna situazione e degli eccessi dei consumi di suolo in atto) che non ha saputo distinguere e orientarsi tra le dichiarate e vaghe esigenze di innovazione e di rinnovamento contro le evidenti volontà e i concreti atti legislativi di controriforma.
Ecco pertanto le ragioni del mio dissenso dalla leggina proposta:
- la leggina presentata si illude di poter intervenire contro gli effetti del consumo dei suoli anziché, come si dovrebbe fare, contro le cause. Essa pertanto ha poco più del valore di una grida, se pur alla ricerca di un facile consenso popolare (chi mai, alla domanda, sarebbe favorevole al consumo dei suoli?); si comporta come se, volendosi contrapporre agli effetti di una violenta e distruttiva guerra in atto, si promuovesse una leggina per stabilire il numero massimo dei morti ammissibili;
- ancora una volta si evita e non si vuole affrontare nel merito il tema della avvenuta distruzione di ogni forma di controllo e di pianificazione del territorio, accettandone passivamente e senza nessuna azione di contrasto l’esistenza;
- ancora una volta non si vuole riconoscere che solo il ritorno ad una corretta e operante pianificazione territoriale-paesistico-ambientale è in grado di definire le regole e le basi per un corretto e razionale controllo degli usi e delle destinazioni del suolo (che non è un problema di controllo solo quantitatativo ma anche, ed eminentemente, qualitativo) e delle eventuali e necessarie “compensazioni ambientali” (ma non nei termini vaghi e confusi come propone il testo);
- ancora una volta non si sanno guidare e non si vogliono mobilitare le sane forze ambientaliste disponibili (e sono molte) per avviare una battaglia di ricostruzione delle regole di una corretta conduzione del territorio contro i disastri prodotti dal becero “ laissez faire” imperante.
On ne change pas la société par décret (C. Montesquieu).
7 aprile 2009
"Polli toscani alla diossina in prossimità degli inceneritori"
Dal Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)
CLICCA QUI per scaricare la rassegna stampa
"Dopo la mozzarella campana, i suini irlandesi... ora anche i polli toscani
alla diossina?
Il 2 aprile 2009, in una riunione presso la Provincia di
Pistoia sono stati diffusi i risultati di esami fatti su matrici biologiche
( latte, uova, carne di manzo, pollo ecc) eseguiti - su forte pressione
dell'opinione pubblica- in seguito all' incidente occorso nell' estate del
2007 all'inceneritore di Montale (PT), incidente che comportò sforamenti
notevoli per diossine e similari e che portò alla sua chiusura, purtroppo,
temporanea.
Orbene questi valori sono assolutamente preoccupanti e nella carne di pollo
si arriva a livelli di diossine e PCB dioxin like fino a oltre 10 volte il
limite ammesso.
Il limite per la commercializzazione di carne di pollo è 4 ng/kg e su 8
campioni di carne di pollo 5 sono nettamente oltre il limite ( fino a 10
volte tanto) e fra i restanti tre due in soglia comunque di attenzione Anche
altre matrici sono risultate contaminate: uova di gallina 7,43 , uova di oca
10.31 (il limite per le uova è 6 ng/kg ). Nell'unico campione di carne
bovina è stato riscontrato un valore di 5.49, superiore al limite ammesso.
In un momento di crisi la giusta filiera dei rifiuti che ne preveda
riciclaggio e riuso comporta occupazione e recupero di risorse.
Il Centro di Vedelago che ha un bacino di utenza 1.150.000 abitanti, riceve
i rifiuti urbani e i materiali post- consumo dalle attività produttive della
Provincia di Treviso e nel 2008 ha trattato 27.062,730 tonnellate dando
lavoro a 61 persone (45 operai, 12 impiegati, 4 autisti).
Se le 800.000 ton bruciate a Brescia ogni anni fossero trattate secondo
questo metodo si darebbe lavoro a 1.800 persone!"