Da Terranews
"Il Rapporto Legacoop sui comportamenti quotidiani di 2.500 famiglie svela la nostra relazione in chiaroscuro con il risparmio energetico e la mobilità verde. Le città scoppiano di traffico, infrequente l’uso dei mezzi pubblici.
Accorte nell’utilizzo di energia, in difficoltà nel mettere in pratica anche le regole più semplici per risparmiare acqua, acquistare prodotti certificati Ecolabel, usufruire di mezzi di mobilità alternativi all’automobile privata che resta il mezzo privilegiato per ogni spostamento. è un ritratto a doppia faccia quello che emerge dall’ultimo rapporto LegaCoop e Indica sui comportamenti quotidiani di 2.500 famiglie italiane.
Amanti della luce, il 67 per cento del campione - si legge nel rapporto dichiara di
usare da 11 a 30 lampadine anche se il 14% ne ha da 31 a 50. Il 43,3% dice di avere la quasi totalità dei punti luce “coperti” con lampade ad alto risparmio mentre otto su dieci hanno comunque la tendenza a cambiare le lampadine fulminate con quelle a basso impatto.
Attenzione anche sull’utilizzo degli elettrodomestici: quasi il 70% ha dichiarato di possederne uno per la refrigerazione di classe A, così come per la lavastoviglie (47%), il forno (48%) e la lavatrice (70%). Per quanto riguarda le abitudini in salotto emerge invece un alto uso della televisione che per il 41% dei casi rimane accesa dalle 3 alle 5 ore al giorno (fino a 7 ore per il 23%). Sei ore, invece, per il computer (in 6 casi su 10) con il 67% del campione attento a ridurre al minimo gli stand by.
Scarso l’utilizzo di energie rinnovabili: il 93% non ha impianti per la produzione di energia da fonte pulita, il resto usa soprattutto pannelli solari termici, pannelli solari fotovoltaici e stufe a biomassa. Anche per il riscaldamento le cose non vanno bene: si usa ancora molto il gas metano (88%) e la caldaia è in prevalenza di tipo tradizionale o a condensazione (15,8%).
Il 77% utilizza un termostato, bandite stufe e caminetti; per l’isolamento termico le case italiane si dimostrano assolutamente inadeguate. Se è vero infatti che il 45% delle famiglie possiede infissi coi doppi vetri, più della metà (il 59%) vive in un edificio non a norma. Sul campo della mobilità poi si peggiora ancora di più: l’automobile resta il mezzo privilegiato per recarsi a scuola o al lavoro (63%), per il tempo libero (57%) e soprattutto per le vacanze (81%).
A piedi va solo il 7% del campione, l’8% utilizza i mezzi pubblici, e il 5,1% la bicicletta. Più della metà delle famiglie (56%) ha due auto, ma il 5,3% del campione ne ha più di due; il 40% percorre in media da 15mila chilometri in un anno e utilizza benzina o gasolio. Il 46% afferma di possedere un’automobile euro 4. Scarsa attenzione anche sui prodotti eco-friendly; meno della metà non ha mai acquistato prodotti firmati Ecolabel (il marchio della Ce che contraddistingue prodotti e servizi a minor impatto ambientale).
Una sorpresa viene dall’acqua da bere, perché per il 31% è del rubinetto non filtrata, l’8,4% utilizza depuratori per l’acqua di rubinetto, il 10,4% acquista acqua minerale in bottiglia da fonte locale, mentre il 24% acquista acqua minerale con fonte fuori provincia e circa il 22% acquista bottiglie provenienti da una fonte che si trova al di fuori della propria regione.
26 luglio 2009
Bad italians
25 luglio 2009
Educazione e Distruzione VS Educazione ed Istruzione
L'esposizione all'inquinamento è un OSTACOLO allo sviluppo COGNITIVO dei bambini: il loro quoziente intellettivo ne risulta compromesso.
Per gli addetti ai lavori non si tratta di una vera novità, ma di una triste conferma. Non basta ancora, a genitori, insegnanti, a quanti si occupano di educazione ed istruzione? Preoccupiamoci almeno del bene dei nostri figli vittime incolpevoli di un mondo folle.
Dalla Rivista internazionale Pediatrics, 20 luglio 2009:
"Prenatal Airborne Polycyclic Aromatic Hydrocarbon Exposure and Child IQ at Age 5 Years"
Clicca qui per scaricare l'articolo
Fulvio Conti faccia di bronzo
Queste balle colossali si commentano da sole. Tuttavia è difficile smettere di stupirsi di fronte a dichiarazioni così sfrontate. Mostri anarcoidi come Fulvio Conti sono capaci di dire e fare di tutto, e confermano che la realtà supera sempre la fantasia, anche nel male.
24 luglio 2009
La tragica speculazione edilizia che "sorregge" l'economia italiana.
Dal blog di Beppe Grillo
La strategia per l'uscita dalla crisi è sempre la stessa: cementificare, cementificare, cementificare. I nuovi 100.000 alloggi in un'Italia già distrutta dal cemento sono un atto di demenza economica, prima ancora che ambientale. Chi guadagna dalla costruzione di immobili in un Paese che sta relegando i suoi spazi verdi sugli Appennini e sulle Alpi? Ovunque case vuote. Se
passeggiate in una qualunque grande città vedrete, accanto a nuove costruzioni residenziali che devastano i centri e le periferie, interi palazzi, uffici, alloggi in vendita e in affitto. A che serve costruire ancora e ancora? Il Italia ci sono seconde, terze, quarte case in luoghi (prima) meravigliosi. Case vuote, affittate un mese all'anno, qualche volta neppure quello, dalle persiane chiuse. Edificate ovunque, sulle dune della Sardegna o sui prati dei paesi montani. Qual è il VERO valore economico di queste case?
Il costo ambientale della costruzione di una casa vuota è enorme. Costruire senza una reale necessità abitativa, per pura, e spesso solo presunta, speculazione è un delitto. Il territorio italiano è degli italiani non delle società immobiliari, delle banche che le finanziano con i nostri soldi e delle lobby di governo. Se queste ci guadagnano, i piccoli azionisti delle società immobiliari quotate in Borsa, come ad esempio Risanamento, perdono tutto. Risanamento è un nome spettacolare per un titolo che ha perso il 43,18% nel 2009 e in due anni è passato da 3,6 euro a 0,11. Il titolo vale 34 volte di meno del massimo raggiunto nel 2007. Un nome che sembra suggerito da Tremorti.
Risanamento è un grande gruppo che ha goduto della fiducia della politica e delle banche che gli hanno prestato soldi su soldi. I soldi dei loro clienti. Le stesse banche che negano un fido o un credito a una piccola impresa sono creditrici di una società che ha TRE miliardi di debito e che rischia il fallimento. Quali banche? Unicredit, MPS, IntesaSanPaolo, Banco Popolare.
Il fondatore di Risanamento si chiama Luigi Zunino. Una persona amata dalla politica, impegnata in aree considerate fondamentali per l'EXPO 2015. Responsabile del fallimento dell'area residenziale di Santa Giulia, del "risanamento" dell'ex Falck di Sesto San Giovanni. L'ultimo utile operativo di Risanamento risale al 2005. In Europa le società immobiliari hanno un debito medio pari al 50-65% del patrimonio. Risanamento nel 2008 è arrivata all'85%.
Le banche per non perdere il credito concesso in passato, e per il quale dovrebbero essere cacciati i loro vertici, intendono finanziare con altri 250 milioni di euro Risanamento. E così, milioni e miliardi di nostri risparmi finiscono in fumo. Nel grande falò del mattone. Dov'era la Consob in questi anni? Sapeva dell'esistenza di una società quotata in Borsa chiamata Risanamento? Cardia, dico a lei! La bolla immobiliare scoppierà anche in Italia, è solo questione di tempo, allacciate le cinture.
"A CIVITAVECCHIA LA MAFIA C'E'". Le mani di cosa nostra sulla città portuale e sui comuni vicini
Comunicato dell'Assoc. Antonino Caponnetto
"Dal buon esito di una vicenda giudiziaria che lo ha riguardato, il sindaco di Civitavecchia Moscherini ha tratto spunto per passare - secondo quanto hanno riportato alcuni organi di stampa - alla formulazione di giudizi negazionisti su una situazione generale attinente alla presenza della criminalità organizzata sul territorio da lui amministrato.
In sostanza, egli ha negato tale presenza, smentendo oggettivamente quanto sostenuto al
riguardo dalla Procura Nazionale Antimafia e da altri organismi investigativi e giudiziari centrali.
Lo stesso sindaco ha colto, inoltre, l’occasione per esprimere giudizi negativi nei confronti di tutti coloro – i cosiddetti “professionisti dell’antimafia“ – che, in virtù dell’esito di approfondite analisi e di quanto scritto dagli Organi dello Stato succitati, esprimono da tempo un parere opposto al suo.
Nell’esprimergli le nostre felicitazioni per l’esito della sua vicenda giudiziaria - che, da quanto appreso dai giornali, non riguarda, comunque, la materia che stiamo trattando -non possiamo esimerci dal ricordargli che ci siamo già visti costretti a presentare denuncia - querela alla Procura della Repubblica per alcuni giudizi offensivi da lui espressi nei nostri confronti.
Noi non abbiamo mai fatto ricorso nei confronti di chicchessia – né tanto meno nei suoi confronti – all’arma del dileggio e dell’insulto.
Riteniamo, pertanto, che altrettanto debba fare anche il Sindaco Moscherini, tenuto conto, soprattutto, del ruolo istituzionale da lui al momento ricoperto e del rispetto dovuto a quello degli altri attori in campo, a cominciare dalla Magistratura.
A noi non interessano le polemiche fra il Sindaco Moscherini ed altri esponenti politici locali, ma quando egli arriva a dichiarare pubblicamente che a Civitavecchia “la mafia non c’è”, è doveroso per noi replicargli che, al contrario, “la mafia c’è“.
Associazione Regionale del Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie
“Antonino Caponnetto”
22 luglio 2009
Scandalo Berlusconi visto dai giornali esteri
Fonte: Il Sole24ore
Il calo di fiducia in Silvio Berlusconi, la sfida dell'opposizione in Parlamento, i particolari piccanti delle nuove registrazioni divulgate dall'Espresso. La soap opera italiana impazza sul web e i media esteri abbondano di cronache, commenti e consigli.
Il Times di Londra batte tutti per lo spazio dedicato al caso. «La popolarità di Berlusconi si
affloscia mentre emergono nuove registrazioni» è il richiamo sulla homepage del suo sito Internet. «Il Primo ministro italiano affronta pressioni politiche mentre Patrizia D'Addario sostiene di avere fatto sesso con lui in cambio di favori in affari». Le «squallide» rivelazioni sulle presunte «buffonerie» di Berlusconi, scrive il Times, hanno spinto l'opposizione italiana a premere per il primo dibattito parlamentare sul danno all'immagine del Paese. La pressione politica è aumentata dopo che le registrazioni segrete hanno toccato il fondo: si parla dell'antipatia del premier per i preservativi, della sua presunta predilezione per il trio e ci si domanda se soffra di malattie sessuali.
Da Madrid, il Times ha una corrispondenza sul servizio del giornale scandalistico spagnolo Interviu, che pubblica una serie di foto senza veli di Patrizia D'Addario, corredate da un'intervista in cui la escort racconta che Berlusconi, davanti alle ragazze delle sue feste, si vantava che avrebbe risolto un progetto edilizio che era stato bloccato per motivi ambientali. La D'Addario sostiene di non essersi fatta pagare perché credeva che avrebbe mantenuto le promesse. «Mi sento disillusa e ingannata», ha dichiarato a Interviu.
In un commento sul Times, Rosemary Righter osserva che l'età di Berlusconi può giocare a suo favore: molti italiani pensano che per un settantenne operato di cancro alla prostata non se la cava male. E comunque «gli italiani non hanno mai pensato che fosse un angelo». A suo parere, gli scandali sessuali, la terza "S" di "soldi, sport e sesso", difficilmente porranno fine alla sua carriera, a meno che l'effetto cumulativo non riveli un uomo non più capace di controllarsi, come allude la moglie.
«Le buffonerie di Berlusconi riguardano tutti», sostiene Daniel Finkelstein in un altro commento sul Times. «La vita privata dei leader rivela il loro carattere. E il carattere può essere l'elemento più essenziale della leadership». Il commentatore cita una biografia di John F. Kennedy che rivela come la condotta del presidente Usa fosse considerata un rischio per la sicurezza. E Berlusconi «è un alleato che riceve segreti di Stato. E' il politico italiano dominante dell'epoca. Ovviamente quindi il carattere conta». Tra i vari titoli del quotidiano britannico, uno è sul «mistero del letto di Putin». Il Times ha contattato l'ufficio di Vladimir Putin e il portavoce ha risposto che il Primo ministro russo non ha mai regalato un letto a Berlusconi. Una teoria – continua - è che Putin abbia trascorso una notte in quel letto mentre era ospite di Berlusconi.
Per il Guardian l'Italia di Berlusconi è «il Paese degli ignoranti»: il premier italiano – commenta John Hooper - ha creato una cultura dell'informazione tipica dei regimi autoritari. Quello che colpisce di più della vicenda delle registrazioni «è che la maggior parte degli italiani sa appena vagamente della loro esistenza». Hooper osserva che la storia è stata ignorata non solo dalle reti tv di Mediaset, ma anche dal primo e secondo canale della Rai e da La7, di Telecom Italia. Insieme, si tratta dei due terzi dell'audience. E per il resto, continua, l'Italia è tra i Paesi più indifferenti a Internet e solo un italiano su dieci compra un quotidiano. Hooper parla si situazione «allarmante» in una democrazia occidentale, tanto più che i non informati sono convinti di essere bene informati come gli altri.
L'Independent punta l'attenzione sulla mozione presentata al Senato dall'opposizione: «Lo scandalo arriva nell'aula parlamentare per la prima volta». L'opposizione ha esortato i politici a mostrare decoro nella loro vita privata e a essere cauti nelle loro frequentazioni. La mozione è stata bloccata dalla maggioranza. «Nuova registrazione aggrava lo scandalo» e «La popolarità di Berlusconi scende sotto il 50%» titola il Telegraph, mentre il Daily Mail punta i riflettori sul fatto che al premier italiano «non piace usare i preservativi».
«L'indice di fiducia di Berlusconi sotto il 50%» sottolinea il francese Les Echos, dando notizia del sondaggio de La Repubblica. Un lancio dell'Afp pubblicato sul sito mette in evidenza che «Berlusconi indebolito dagli scandali affronta una rentrée a rischio». Secondo il politologo Marc Lazar il sondaggio illustra il turbamento dell'elettorato, in particolare dei cattolici praticanti, della gente rurale e delle persone anziane.
«Non mi lascerò condizionare» è il richiamo del sito del Nouvel Observateur, che pure dà notizia della fiducia scesa otto il 50%. Le Monde propone sul sito una cronistoria degli scandali, dal Noemigate alle escort girls.
El Pais titola: «La popolarità di Berlusconi cala al 49% tra gli scandali», per la prima volta da quando è tornato al governo nel maggio del 2008. «Lo scudo berlusconiano in difesa del Cavaliere» scrive El Mundo, che esordisce con la smentita di Niccolò Ghedini e la minaccia di azioni legali contro chiunque pensi di utilizzare registrazioni. Minaccia che non impedisce alla maggior parte dei media esteri di pubblicarne ampi stralci, come dimostra uno dei titoli di El Mundo: «Tieni conto che non usa il preservativo».
La sfida dell'opposizione rimbalza su diversi siti Usa, grazie a una notizia Ap. Il settimanale Time sceglie il tono più scanzonato: «Le registrazioni Berlusconi: 5 modi in cui il Primo Ministro può sfuggire all'ultimo scandalo». Appena due settimane dopo avere messo a tacere le accuse con il suo comportamento da statista al G8, «i dubbi sulla sua adeguatezza all'incarico rifiutano di morire». Cosa può fare Berlusconi? Ecco le cinque strade indicate da Jeff Israely: tacere; attaccare; sguazzarci dentro; pentirsi; andarsene... «Anche se forse metà degli italiani amerebbero vederlo scomparire dalla vita pubblica, questa è una strategia su cui pochi scommettono». A 72 anni – conclude - Berlusconi «è ancora convinto di potere essere allo stesso tempo un brillante miliardario e un leader mondiale».
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NDR. L'unico dubbio riguarda la popolarità del premier: in questa italietta televisiva è tutt'altro che sicuro che importi qualcosa degli aspetti più gravi della vicenda. E ci sono comunque molti altri argomenti rispetto ai quali il governo meriterebbe indignazione.
I comitati contro il carbone all' "Audizione dell'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas"
Comunicato
I comitati contro il carbone all' "Audizione dell'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas", per riferire in nome del popolo inquinato la scelta scellerata del carbone: "Si imponga ai gestori il pagamento dei danni sanitari per le ricadute inquinanti, ad oggi, sulle spalle delle famiglie e della comunità"
Oggi secondo giorno di audizioni dell' Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, presieduta da Alessandro Ortis, a Roma presso la sede del CNEL. Ascoltato dall' Autorità anche il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia che ha denunciato come la centrale a carbone di Civitavecchia (2000 MW) presenti sempre più profili di illegittimità delle procedure e delle autorizzazioni che la rendono ancora più odiata dalla popolazione inquinata. A partire dalla Valutazione d'Impatto Ambientale che, come ebbero a scrivere i Periti CTU del Tribunale di Civitavecchia nel 2004 durante la causa intentata dal Comune di Ladispoli per i danni sanitari della centrale a carbone, è "piena di anomalie, lacune ed omissioni", si è giunti alle vicende recenti legate all'Autorizzazione Integrata Ambientale dell'impianto di Torrevaldaliga Nord, in esercizio senza AIA, non possedendo la centrale a carbone un'autonoma registrazione EMAS o ISO 14001, come denunciato nelle sedi opportune. È stato poi sottolineato che le registrazioni di qualità ambientale (EMAS) hanno anche una forte valenza morale perché configurano un patto con gli inquinati. La mancanza di una volontà reale di porre le questioni ambientali al centro dell'attenzione è stata provata citando le Dichiarazioni Ambientali del gestore, anni 2005-2007 e 2007, che nella descrizione del sito della centrale a carbone non menzionano la compresenza della centrale di "Torrevaldaliga Sud" (circa 1500 Mw misti gas e OCD) di proprietà Tirreno Power S.p.A, distante poche decine di metri dall'impianto Enel. Le emissioni di inquinanti, cumulate dai due impianti, è come se fossero rilasciate da una sola ciminiera, con un aggravamento dei danni sanitari, oggi computabili in termini monetari con procedure riconosciute dall'Unione Europea come ExternE ed Ecosense. A conclusione è stato chiesto all' Autorità di censurare comportamenti e procedure immorali, ricercando anche la modalità per imporre al gestore il pagamento dei danni sanitari che sono già noti applicando i programmi menzionati e i danni economici all'agricoltura e al turismo.
Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia
www.cittadiniliberi.blogspot.com
www.nocoketarquinia.splinder.com
www.noalcarbone.blogspot.com
La compagine di Papi combatte l'energia pulita
ENERGIA:FRANCESCATO(VERDI),PDL DICHIARA GUERRA A RINNOVABILI
(ANSA) - ROMA, 21 LUG - La portavoce dei Verdi, Grazia Francescato, accusa il Pdl di aver lanciato ''un attacco totale alle energie rinnovabili ed in particolare all'energia solare'', come ''logica conseguenza della folle scelta nuclearista del governo Berlusconi''. Per Francescato, ''la mozione del centrodestra contro il solare termodinamico a concentrazione, su cui sia gli Usa che la Spagna stanno investendo con forza da anni, in realta' nasconde un maldestro tentativo di favorire le potenti lobby nucleariste, spostando le risorse dell'energia solare sull'atomo, antiambientale e antieconomico''. ''Ormai e' evidente - conclude la portavoce dei Verdi - che il governo Berlusconi ha dichiarato guerra alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica, che rappresentano il futuro dell'energia e il piu' valido alleato nella lotta ai mutamenti climatici''. (ANSA). COM-GRZ
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Affosseranno il solare termodinamico di Montalto Di Castro in favore del nucleare?
Da Maremmaoggi.it
"La mozione di maggioranza presentata in Senato dal Pdl rappresenta una scelta suicida per l'ambiente e le imprese ed è la conferma degli scenari che il Governo intendeva tenere nascosti circa la gestione dell'energia con l'introduzione del nucleare in Italia". Lo afferma, in una nota, Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. "La mozione firmata da Gasparri e Quagliarello - prosegue - chiede di fermare gli investimenti sul solare termodinamico, tecnologia giudicata promettente da molti Paesi europei, Spagna, Germania e Francia in testa. Con questa operazione, in realtà, si voglio spostare risorse dal solare termodinamico al nucleare proprio all'indomani della notizia che il Governo canadese ha sospeso una gara per due reattori atomici per eccesso di costo: 4.600 euro per kW installato, per un totale di 15 miliardi di euro. Il tutto per la sola costruzione". "La Regione Lazio ha recentemente siglato un accordo con Confindustria Lazio per la realizzazione di una centrale solare termodinamica della potenza di 35 MW cosa permetterà di mettere la nostra Regione all'avanguardia in questa tecnologia che consente di raggiungere alte potenze e soprattutto di accumulare energia. - continua Zaratti - Questo Governo non crede nelle fonti rinnovabili e nei nuovi modelli di generazione distribuita, sui quali si sta orientando persino una nazione profondamente filonucleare come la Francia di Sarkozy, favorendo la produzione d'energia da parte di pochi grandi soggetti monopolisti". "Queste scelte, inoltre, non fanno bene al Paese e alla nostra Regione. - conclude Zaratti - L'opzione nucleare, che coinvolge anche nostra Regione specialmente per quella che sembra essere la scelta già fatta del sito di Montalto di Castro, infatti, orienterà la maggioranza delle risorse verso tecnologie prodotte all'estero, relegando le imprese italiane e del Lazio a un ruolo marginale di comprimari, mentre oggi possiamo essere leader, come la Spagna dove è già in funzione una centrale solare termodinamica da 50 MW. Il solare termodinamico è una tecnologia emergente sulla quale tutto il Mondo sta investendo, non solo in ricerca, ma anche in progetti concreti, come dimostra il Piano solare francese che punta installare nel Nord Africa ben 20.000 MW. Se l'Italia uscirà da questi progetti innovativi si ripeterà il caso del fotovoltaico, nel quale solo 15 anni fa eravamo leader in Europa e che abbiamo abbandonato scegliendo modelli di sviluppo energetici obsoleti e che non producono vera ricchezza per il Paese".
Riconversione a carbone TVN: ennesimo incidente nel cantiere
Ennesimo incidente nel cantiere di TVN. Gli operai coinvolti hanno riportato ferite curabili in alcuni giorni.
Fonte: centumcellae.it
Incidente per fortuna senza gravi conseguenze questo pomeriggio nella centrale di Torrevaldaliga Nord. La fuoriuscita di vapore dalla valvola di sicurezza che regola la pressione della caldaia ha prodotto un forte sibilo, che ha raggiunto tre operai, impegnati in un'ordinaria attività di pulizia industriale.
Accompagnati al pronto soccorso del San Paolo, ai lavoratori non sono state riscontrate gravi ferite, tanto che sono potuti rientrare nelle loro abitazioni con una prognosi di 5 giorni.
21 luglio 2009
Giulia Maria Crespi presidente del FAI: il piano casa, rovina irreversibile
l logica che permettiamo e quindi paghiamo noi cittadini dell'Alto Lazio è ormai sempre più diffusa come un morbo virulento.
Io credo che ormai circoli un ragionamento trasversale: fare soldi subito. E poi, dopo di me il diluvio
ROMA—«Stanno svendendo l’Italia solo per ricavare un utile immediato. Sul paesaggio, sul territorio italiani non c’è più da nutrire preoccupazione: ma autentica disperazione. Sarà una rovina irreversibile di cui soffriranno le nuove generazioni. E poi ne risentiranno il turismo, che abbandonerà il nostro Paese, e già sta avvenendo. Poi la salute, l’identità, le radici stesse degli italiani». Giulia Maria Crespi parla dalla sua casa in Sardegna, ma è in continuo collegamento con gli uffici del Fai, il Fondo ambiente italiano, trust privato che negli anni è riuscito a sottrarre straordinari beni culturali italiani alla speculazione e alla scomparsa. Un’esperienza citata in Europa come un modello di tutela in mano ai privati.
Qual è la ragione del suo allarme, signora Crespi?
«Prima di tutto la sorte del Codice dei Beni culturali, varato dal ministro Giuliano Urbani, in mezzo a mille difficoltà, sotto il precedente governo Berlusconi e concluso da Francesco Rutelli. Sandro Bondi mi aveva dato la sua parola d’onore davanti a quattro testimoni che la parte relativa al paesaggio sarebbe entrata in vigore a gennaio scorso, poi a giugno di quest’anno. Infine lo slittamento alla fine di dicembre... ».
Parla dell’articolo 146 che attribuisce ai soprintendenti il potere di esprimere un parere obbligatorio e vincolante sugli interventi nelle aree protette e che non è ancora andato in vigore? C’è un regime di proroga...
«Penso proprio a quel problema. I soprintendenti calano di numero e hanno sempre meno mezzi a disposizione. Ora c’è questa proroga che consente ai soprintendenti di pronunciarsi solo a cose fatte, a progetto varato. Intanto le regioni stanno approntando i loro piani. Il Veneto prevede la possibilità di intervenire nel 40% del territorio. La Lombardia nel 35% con la possibilità di intervenire anche nei parchi regionali. Allucinante. L’Umbria le sta seguendo. Altra tragedia: ora i comuni permettono ai costruttori di autocertificarsi l’idoneità del progetto. Sono insegnamenti che definirei di gravissimo scadimento morale dell’intero sistema italiano».
Bondi ha assicurato che la proroga finirà a dicembre...
«Spero. Anche se non ci credo più. Senza il Codice completo, il Piano Casa potrà avere effetti devastanti, purtroppo irreversibili sul paesaggio».
Dice però Berlusconi: con le nuove regole del Piano Casa verranno rimessi in circolazione tra i 70 e i 150 miliardi di euro ora inoperosi nelle banche. Non temete di apparire come ostacoli alla ripresa dell’economia?
«Questo è quello che dice Berlusconi, poi bisogna vedere se gli effetti economici saranno davvero quelli... Ma io guardo al futuro. Il Piano Casa prevede la possibilità di abbattere vecchi edifici, di aumentarne la cubatura, di stravolgere insomma interi panorami. Unico Paese in Europa: guardiamo cosa avviene in Francia o altrove. Ma qui non c’è solo il Piano Casa. È tutto un sistema... ».
A cosa si riferisce in particolare, signora Crespi?
«Ho tanti altri esempi che addolorano solo al pensarli. In Lombardia, nel cuore del parco del Curone, cioè della Brianza ancora ben conservata, un meraviglioso parco di 2.700 ettari, è pronto uno studio di fattibilità per permettere alla società australiana Australian Po Valley, per il 50% di proprietà Edison, di estrarre petrolio. Petrolio lì! Con conseguente emissione di acido solforico che avrà un’azione intossicante nell’arco di dieci chilometri, col problema dello smaltimento dei fanghi. Tutti i 21 comuni, di qualunque colore, e la provincia di Lecco protestano ma non hanno potere di bloccare il piano perché è stato dichiarato di pubblica utilità! Come si può solo immaginare tutto questo?».
Altri esempi che la preoccupano?
«Ho ancora un esempio legato alla Lombardia che, nel suo piano prevede la possibilità di intervenire addirittura nelle aree protette. Per esempio nel meraviglioso Parco Agricolo Sud: 47 mila ettari! Altro massacro che resterà indelebile che distruggerà un’area ricca di fontanili antichi, terreno ad alta fertilità, piena di antiche abbazie e cascine forzesche. Un polmone verde per i milanesi».
Se la prende con questo governo?
«Io credo che ormai circoli un ragionamento trasversale: fare soldi subito. E poi, dopo di me il diluvio. Lo disse Luigi XV, ma dopo ci fu la Rivoluzione francese. E dopo, per noi, ci sarà solo un territorio devastato per sempre. E qui nessuno è più sensibile. Non lo è la destra. Ma non lo è nemmeno la sinistra: neanche l’attuale opposizione colloca l’ambiente tra le sue priorità. Anzi, se ne disinteressa totalmente. Guardiamo cosa sta avvenendo in Toscana e presto in Umbria... Rimaniamo solo noi associazioni: Fai, Italia Nostra, Lipu, Wwf. Siamo visti da tutti come scomodi cretini. Poi, un giorno, forse qualcuno dirà che quegli scomodi cretini avevano ragione. Ma sarà troppo tardi. Un padre non svende la figlia per far cassa. Qui, lo ripeto, stanno svendendo la nostra Italia davanti all’indignazione del resto d’Europa».