Appuntamento a sabato 30 gennaio, ore 16.30, aula Pucci del comune di Civitavecchia
Riceviamo e pubblichiamo
Associazione Regionale del Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”
Le allarmanti notizie provenienti dalla centrale a carbone, la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione dell’ex sindaco di Civitavecchia, le preoccupanti denunce che giungono dal mondo imprenditoriale, le continue contestazioni di irregolarità degli iter amministrativi e la mancanza di trasparenza che caratterizza questi ultimi, le sempre più frequenti denunce di quanti istituzionalmente deputati circa una sempre più pressante infiltrazione della criminalità organizzata nell’Alto Lazio e il silenzio, che sfiora l’omertà, che circonda tutto ciò, sono vicende che necessitano di un’approfondita riflessione per comprendere quali dinamiche si siano messe in moto sul territorio.
Dinamiche che,
anche alla luce degli ingenti investimenti di cui sembra dover essere oggetto l’intero comprensorio, rischiano di compromettere gravemente ed ulteriormente il già provato sistema ambientale ed il tessuto socio-economico locale.
Un momento di confronto collettivo con quanti agiscono e vivono sul territorio e con due dei massimi esperti del settore, ovvero il procuratore di Tivoli, ex procuratore aggiunto antimafia Luigi De Fichy e l’ex magistrato, attualmente europarlamentare, Luigi De Magistris, ci è sembrato, quindi, un atto importante in un percorso di analisi che è ormai ineludibile su questo territorio e al quale chiamiamo quanti sentano il bisogno di dare un contributo al rafforzamento della cultura della legalità
Momento di confronto che si terrà sabato 30 gennaio alle ore 16.30 presso l’aula Pucci del comune di Civitavecchia e che sarà moderato dal giornalista Marco Galice.
asscaponettocv@gmail.com
www.comitato-antimafia-lt.org
28 gennaio 2010
Lotta ad illegalità e mafie: incontro con De Magistris e De Fichy
25 gennaio 2010
Niente speculazioni cementizie by Moscherini alla Frasca, ora area protetta.
Comunicato Forum ambientalista / Italia Nostra
"Apprendiamo con favore che nel Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) approvato nei giorni scorsi la Frasca viene inserita “nell’elenco delle aree protette“ in quanto “area, meritevole di tutela per la quale è in corso la procedura d’istituzione”.
Per dette aree il PTPG, nelle more dell’approvazione del relativo atto istitutivo, prevede si operi con le norme relative alle componenti ambientali del PTPG e della Rete Ecologica Provinciale (REP); nel caso della Frasca, lo strumento indicato dal PTPG è il PAR (Progetto Ambientale di Recupero) e, in particolare, l’intervento è inserito tra i “progetti ambientali di particolare valore strategico da avviare con priorità”.
Un atto importante, quindi, che costituisce un ulteriore passo verso la tutela di un’area di grande pregio naturalistico ed archeologico – ultimo vero polmone verde della città - e verso l’approvazione della nostra proposta di Monumento Naturale e che fa seguito all’apposizione dei vincoli archeologici da parte della Sovrintendenza Archeologica all’Etruria Meridionale del dicembre 2008 ed aprile 2009.
Una pietra tombale alle mire cementificatrici del Sindaco Moscherini che in quell’area aveva previsto un mega porticciolo al servizio dell’ennesimo grande privato, l’inutile quanto pericoloso Terminal Cina, e tutta una serie costruzioni per attività collaterali, ed una conferma di come determinati progetti trovino fondamento solo ed esclusivamente nella fertile mente del Sindaco piuttosto che nella concretezza degli atti di programmazione provinciali, regionali e finanche nazionali.
Auspichiamo, ora, che prima della fine della legislatura, peraltro ormai prossima, la Regione concluda l’iter di istituzione del Monumento naturale, approvando definitivamente quanto da essa stessa sponsorizzato e ratificato in sede di conferenza di coopianificazione del PTPG e velocizzi, nel contempo, l’attuazione del progetto di riqualificazione ambientale dell’area presentato dall’Autorità Portuale in ottemperanza alle prescrizioni del Piano Regolatore Portuale, affinché la Frasca venga finalmente resa adeguatamente fruibile e il patrimonio naturalistico e archeologico ivi presente opportunamente valorizzato.
Simona Ricotti - Responsabile Forum ambientalista
Roberta Galletta - Presidente Ass. Italia Nostra
24 gennaio 2010
Alvaro Balloni (IdV) torna con la sua idea geniale: "Bruciamo i rifiuti dentro TVN"
S-c-a-n-d-a-l-o-s-o. Ma da Balloni possiamo attenderci questo ed altro. Tenta di nuovo di convincerci che non esiste alternativa all'incenerimento dei rifiuti, ma non fa che rafforzare la convinzione precedente: che in quest'uomo c'è tanta ignoranza quanta malafede.
Riportiamo un articolo di Civonline.it
CIVITAVECCHIA - L’Italia dei valori fa il punto sulla situazione rifiuti, sottolineando ancora una volta il proprio punto di vista: «Abbiamo già chiaramente evidenziato la nostra proposta di soluzione, ampiamente illustrato in precedenti occasioni e alla quale siamo ovviamente disposti a rinunciare ove ne emergano altre migliori, sul tema dello smaltimento dei rifiuti.
Siamo notoriamente contrari a un tipo di sviluppo basato sulla presenza nel territorio di grossi impianti energetici che emettono ingenti quantità di Co2 e di altre sostanze inquinanti – fa sapere il partito di Balloni - come pure alla combustione dei rifiuti». L’Idv parla quindi dei problemi connessi all’ambiente: «Tuttavia, considerata la realtà che si è venuta a creare in loco, nella eventualità che si presenti la necessità di assoggettare il territorio ad una ulteriore servitù con la costruzione di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti, che produrrebbe comunque un inquinamento aggiuntivo benché minimo – si legge in una nota - la soluzione da noi prospettata è la seguente: raccolta differenziata, produzione in città del Cdr di qualità utilizzando anche i rifiuti del circondario tradizionalmente inteso, combustione del detto prodotto nella centrale termica». In sintesi, secondo il consiglio direttivo dell’Italia dei valori, il Cdr di qualità, data la limitata dimensione del bacino, interverrebbe nel processo di alimentazione dell’impianto termico «in una percentuale sicuramente minima e in sostituzione del carbone e non in aggiunta di esso». «Ciò comporterebbe vantaggi sotto il profilo ambientale perché eviterebbe un aumento delle emissioni da combustione – conclude l’Idv - ma anche utilità di natura economica considerando le attività e i proventi che potrebbero essere ricavati dalla trasformazione e dall’ utilizzo dei rifiuti».
22 gennaio 2010
Marzia Marzoli candidata alle regionali 2010
Da maremmaoggi.it
"La lista civica RETE DEI CITTADINI ha scelto il suo candidato a Presidente della regione Lazio. E' Marzia Marzoli, la passionaria di Tarquinia nota soprattutto per la sua lotta contro la riconversione a carbone della Centrale Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, fatta in nome della legalità e contro l'ingiusta schiavitù energetica che grava su tutto il comprensorio ormai da oltre 50 anni.
Gli aderenti al nuovo movimento, schierato da sempre lontano da tutti i partiti, hanno scelto di essere rappresentati da Marzia che si è confrontata alle primarie con Francesco Silvestri e Vanessa Matteucci, anche loro persone oneste e coraggiose che hanno smesso di delegare il proprio futuro ai soliti noti e hanno deciso di mettersi in gioco per il bene di tutti, il bene comune. Chiunque fosse stato eletto, avrebbe potuto rappresentare egregiamente i cittadini e meglio di molti politici tutt'altro che interessati alla salvaguardia del territorio e della salute.
"Penso che la RETE DEI CITTADINI possa amplificare ciò che ogni cittadino ritiene importante, la possibilità di essere rappresentato al meglio, con onestà e impegno.
Scegliere tra le persone che amano la propria terra, le proprie radici, che non vogliono sfuggire al proprio destino, ma costruire un futuro per le nuove generazioni lottando da cittadini, a fianco di altri cittadini, per tutti i cittadini. Le lotte di potere le lasciamo agli altri." Sono state le parole di Marzia, poco prima dell'avvio delle primarie per il candidato presidente.
Ora la scelta è fatta e Marzia può essere sicura che non sarà sola a combattere questa battaglia ma avrà il supporto entusiastico di tutti gli aderenti. "Auguri Marzia! Hai voluto mettere la tua grinta, la tua competenza, la tua vita al servizio dei Cittadini. Grazie di cuore e ..... in bocca al lupo!"
I sostenitori e tutto lo staff elettorale sono ormai al lavoro per la messa a punto della campagna elettorale ormai alle porte. Oggi, RETE DEI CITTADINI apre la raccolta delle firme per convalidare la presentazione ufficiale del 20 Febbraio 2010.
Il prossimo appuntamento importante sarà il 29 Gennaio a Roma con la conferenza stampa e la presentazione ufficiale della lista. Tramite il sito ufficiale http://retedeicittadini.it è possibile restare aggiornati sulle loro iniziative.
Lista civica RETE DEI CITTADINI
http://retedeicittadini.it info@retedeicittadini.it
20 gennaio 2010
I De Sio passano, la nostra terra resta
Apprendiamo dalla stampa che sull'ex sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, pende una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione relativamente al parere favorevole reso in favore della riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord; richiesta scaturita dalle indagini avviate a seguito della denuncia del nostro movimento nei confronti di Pierluigi Bersani, allora Ministro delle Attività Produttive.
Un fatto grave, che, se appurato, dimostrerebbe come salute e ambiente, nel nostro territorio, non siano stati affatto tutelati, come d'altronde denunciamo da anni, e come, stando a quanto riportato dalla stampa, il parere favorevole alla riconversione sia stato espresso piuttosto che in base ai doveri di correttezza e imparzialità imposti dalla gestione della cosa pubblica, che avrebbero presupposto una scelta ponderata e adeguate verifiche tecnico ambientali, in base a specifici interessi personali.
E d'altronde quanto si legge in relazione all'archiviazione delle accuse nei confronti dei cinque tecnici istruttori della commissione per la Valutazione d'impatto ambientale (Via), inizialmente indagati per falso e abuso d'ufficio, ovvero che "benché riscontrate una serie di lacune, è difficilmente sostenibile l'ipotesi di una volontà dei tecnici a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale all'Enel " conferma la giustezza delle nostre denunce.
Come sancito a suo tempo dalla perizia effettuata dal tribunale di Civitavecchia "Gli elementi disponibili per la valutazione dell'impatto del progetto sulla qualità dell'aria e della salute della popolazione non sono sufficienti per un giudizio di non nocività date le carenze riscontrate nella procedura d'impatto ambientale".
Confidiamo nel valore della legalità e della giustizia e siamo convinti che, nonostante i potenti mezzi di ENEL, alla fine la verità verrà a galla, cosi come accaduto per l'autorizzazione integrata ambientale (AIA) che abbiamo dimostrato necessitare di rinnovo, come è stato per l'Emas che abbiamo dimostrato non essere inerente alla centrale a carbone, e come, ne siamo convinti, sarà per le altre denunce da noi effettuate.
Se l'ex sindaco ha di che difendersi lo faccia, come è giusto che sia, ma eviti parole accusatorie che hanno il sapore dell'intimidazione, come quelle a suo tempo lanciate contro la cittadina di Tarquinia che si ritrovò con un processo a carico, per aver detto una parola al posto di un'altra. Collaborare con la giustizia è dovere civico di ogni cittadino e De Sio, che ha assolto ed assolve a compiti istituzionali, dovrebbe averne la consapevolezza ed esserne il primo sostenitore.
La nostra comunità conosce bene il danno ambientale e alla salute arrecati dall'uso dissennato di combustibili inquinanti in un territorio, provato da decenni di servitù energetiche, non vi è famiglia che non abbia, purtroppo, il suo pegno da pagare a malattie gravi e disturbi cronici; questo è l'unico motivo di tanta resistenza, questo il motivo per cui non ci saranno intimidazioni che potranno fermarci.
I De Sio passano, ma la nostra terra rimane e vorremmo cercare di consegnarla ai nostri figli il meno avvelenata possibile.
Movimento No coke
13 gennaio 2010
11 gennaio 2010
Secondo Battilocchio è l'ora di un giusto riconoscimento a Craxi
Un post off-topic a commento della dichiarazione del noto saltafossi.
Eccolo qua il tributo che Bottino Craxi si merita: "LADRO, CORROTTO, LATITANTE"
5 gennaio 2010
Di inceneritori si muore, ma i dati vengono falsificati
Riportiamo la lettera dell'oncologa P. Gentilini pubblicata sul blog di B. Grillo
"Sono Patrizia Gentilini, un medico, un oncologo, appartengo all’Associazione dei Medici per l’Ambiente e sono qui per spiegare il nostro comunicato stampa del 25 novembre scorso, in occasione del nostro ventennale. Vogliamo portare alla conoscenza di tutti e denunciare il fatto che sono stati modificati i risultati di studi scientifici in documenti in uso ad associazioni pubbliche, per attestare la presunta innocuità degli impianti di incenerimento dei rifiuti.
Ci rifacciamo a un documento: il Quaderno N. 45 di ingegneria ambientale. Il documento
a firma di Umberto Veronesi, Michele Giugliano, Mario Grasso e Vito Foà, è stato ripreso dalla Regione Sicilia e da altre Regioni, quali la Regione Toscana e altre Province in Italia. L’impatto sanitario è sviluppato a pag. 54/55 a firma di Vito Foà, nel documento sono presi in esame 4 studi, tutti riportati in maniera non corretta. In particolare per lo studio condotto in Inghilterra, di Elliot, in prossimità di 72 inceneritori, è riferito che non è stata trovata alcuna diversità di incidenza e mortalità per cancro nei 7,5 chilometri di raggio circostanti gli impianti di incenerimento e in pratica non si è riscontrata nessuna diminuzione nel rischio mano a mano che ci si allontanava dalla sorgente emissiva.
Quello scritto nel lavoro originale di Elliot è esattamente il contrario, perché viene riportata, per l’esattezza, una diminuzione statisticamente significativa, mano a mano ci si allontanava dall’impianto di incenerimento per tutti i cancri: il tumore allo stomaco, al colon retto, al fegato e al polmone, quindi mano a mano che ci si allontanava dagli impianti il rischio diminuiva.
Nella versione italiana è stata aggiunta una negazione in modo da capovolgere il significato del lavoro.
Un altro esempio è lo studio condotto in prossimità dei due impianti di incenerimento di Coriano a Forlì e anche in questo caso è riportata solo la frase iniziale delle conclusioni, in cui si dice che lo studio non ha messo in evidenza eccessi di mortalità generale e di incidenza per tutti i tumori, è un’interpretazione molto parziale. Vi spiego come stanno le cose: lo studio di Coriano è stato condotto valutando l’esposizione a metalli pesanti, secondo una mappa di ricaduta di questi inquinanti, questa è la mappa che riguarda lo studio di Coriano (vedi video) fatta per valutare le ricadute sulla popolazione in base alle emissioni dei due impianti di incenerimento. I due inceneritori sono questi due continui al centro (vedi video) : 1) per i rifiuti urbani; 2) per rifiuti ospedalieri; è stata considerata l’emissione di metalli pesanti in aria e la loro ricaduta nel territorio. L’area più scura è dove è massima la ricaduta, poi via, via i livelli sfumano, fino a un colore giallo più chiaro preso come livello di riferimento.
E’ stata analizzata la popolazione residente per circa 14 anni, dal 1990 al 2003/2004, e i risultati che ci sono stati sono stati estremamente importanti per quanto riguarda le donne. Nel grafico ho riportato l’andamento della mortalità per cancro nel sesso femminile in funzione dell’esposizione, quindi in funzione dei livelli della mappa precedente.
In pratica questo è l’andamento del rischio di morte in funzione del livello di esposizione (vedi video), questo è l’andamento della mortalità per tutti i tipi di tumore nel loro complesso nel sesso femminile, che arriva fino a un aumento del 54%, questo l’andamento della mortalità per cancro alla mammella, al colon retto, per cancro allo stomaco, vedete che c’è una coerenza innegabile tra aumento del rischio e aumento del livello di esposizione, questo risultato certamente molto importante viene sottaciuto nel paragrafo che riguarda l’impatto sanitario dell’incenerimento, in modo da sottostimare questo rischio che è di fatto assolutamente di rilievo.
Cosa vogliamo dire con il nostro documento e con il nostro comunicato stampa? Abbiamo voluto ricordare la nascita delll’Associazione dei Medici per l’Ambiente, che la nostra associazione ha come finalità di fornire strumenti di conoscenza al servizio di tutti i cittadini e di essere coerenti in questo, seguendo il nostro grande maestro, purtroppo scomparso: Lorenzo Tomatis che ci ha insegnato che medicina e scienza devono essere al servizio dell’uomo, della salute e non degli interessi economici. Abbiamo voluto ricordare che non è la prima volta che l’uso pure artefatto, strumentale degli studi scientifici è servito e ha costituito l’alibi per non adottare delle misure di protezione della salute pubblica, con un carico di sofferenze, di morti, malattia che si poteva evitare. Noi non vogliamo che questo si ripeta anche con l’incenerimento dei rifiuti che è una pratica assolutamente da bandire, dobbiamo riciclare, recuperare la materia e non bruciarla.
Vorrei ricordare che la nostra associazione è indipendente, non è necessario essere medici, tutti possono iscriversi, potete andare sul nostro sito, tutti possono associarsi, non godiamo di finanziamenti da parte di terzi, ci autososteniamo. Nell’ambito del tema della gestione dei rifiuti, vorrei ricordare un nostro libro come strumento di conoscenza per le amministrazioni, per i cittadini, le associazioni. Nessuno di noi ha diritti, quindi non è una promozione commerciale.
Come associazione siamo interessati a una variegata presenza di problemi come per esempio: telefonini, Ogm, pesticidi, inquinamento dell’aria. Problemi cruciali per la salute di tutti, siamo convinti che solo con la conoscenza, con la partecipazione e con l’impegno di tutti, si riuscirà a trovare soluzioni per la tutela della salute, della vita e del futuro di tutti noi." Patrizia Gentilini
26 dicembre 2009
Per una nuova legge regionale sui rifiuti
Comunicato - riceviamo e pubblichiamo
"La Campagna pubblica Non Bruciamoci il Futuro annuncia che oggi procederà a depositare le firme raccolte in tutto il Lazio nei sei mesi che hanno visto progressivamente crescere l’interesse ed il coinvolgimento di centinaia di associazioni, comitati, movimenti civici e forze politiche regionali nel sostenere e concorrere alla prima vittoria alla battaglia per un nuovo ciclo dei rifuti:
circa 12.000 cittadini nel Lazio, oltre altre migliaia di firme che stanno arrivando a tempo scaduto, che sostengono una nuova ed alternativa legge regionale, scritta dai cittadini stessi.
Le motivazioni della Proposta di una nuova Legge regionale sui rifiuti nel Lazio sono diverse e fondamentalmente riconducibili all’attuale illegittimità di una “decotta” normativa regionale del 1998 ancora in vigore che la attuale maggioranza non è stata in grado di cambiare, soprattutto alla luce degli obblighi di legge previsti dal Testo Ambientale nazionale in vigore dal 2006 e dalla prossima introduzione delle norme contenute nella Direttiva CE 2008/98.
Nel Lazio risultano ancora quasi sconosciute le fasi della Prevenzione e Riduzione dei rifiuti, del Riuso di prodotti riparabili , del Riciclo con particolare riferimento alla raccolta porta a porta e del Recupero con trasformazioni in materiali nuovi riciclati, puntando per l’85% solo sullo Smaltimento in discarica od nei nuovi inceneritori oltre ad aver raggiunto un misero 18% di raccolta differenziata invece del 45% previsto dalle norme.
La nostra proposta di una nuova legge regionale sui rifiuti si basa quindi:
1. Sulla dichiarazione di rifiuto dell’incenerimento come sistema di smaltimento dei rifiuti accettabile dal punto di vista dell’enorme danno ambientale e sanitario, della appurata inefficienza industriale, dello sperpero di risorse pubbliche e dei costi a carico degli utenti,
2. sulla applicazione della “Gerarchia di trattamento” in linea con le norme in vigore,
3. sull’obbligatorietà della raccolta differenziata porta a porta invece della raccolta stradale con i cassonetti, con un periodo di massimo due anni per la riconversione,
4. sullo scioglimento del monopolio dei rifiuti esistente di fatto, separando per legge chi gestisce raccolta e riciclaggio da chi gestisce smaltimento con discariche ed inceneritori,
5. sull’introduzione di una tassa “contro l’usa e getta” e nel contempo di una incentivazione economica ai materiali comportabili e riciclabili,
6. sull’introduzione di un processo di reale partecipazione/informazione dei cittadini e dei Comitati ed associazioni locali alle decisioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti ed alle verifiche dei dati di inquinamento sugli impianti esistenti.
Campagna pubblica Non Bruciamoci il Futuro
Il Portavoce
Massimo Piras
Il Premio Nobel C. Rubbia: "L'errore nucleare. Il futuro è nel sole"
Da Repubblica.it - 29/11/2009
"Parla il Nobel per la Fisica: "Inutile insistere su una tecnologia che crea solo problemi e ha bisogno di troppo tempo per dare risultati". La strada da percorrere? "Quella del solare termodinamico. Spagna, Germania e Usa l'hanno capito. E noi..." di ELENA DUSI
Carlo Rubbia
ROMA - Come Scilla e Cariddi, sia il nucleare che i combustibili fossili rischiano di spedire sugli scogli la nave del nostro sviluppo. Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta. "In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".
La vena di amarezza che ha nella voce Carlo Rubbia quando parla dell'Italia non è casuale. Gli studi di fisica al Cern di Ginevra e gli incarichi di consulenza in campo energetico in Spagna, Germania, presso Nazioni unite e Comunità europea lo hanno allontanato dal nostro paese. Ma in questi giorni il premio Nobel è a Roma, dove ha tenuto un'affollatissima conferenza su materia ed energia oscura nella mostra "Astri e Particelle", allestita al Palazzo delle Esposizioni da Infn, Inaf e Asi.
Un'esibizione scientifica che in un mese ha già raccolto 34mila visitatori. Accanto all'energia oscura che domina nell'universo, c'è l'energia che è sempre più carente sul nostro pianeta. Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare.
Cosa ne pensa?
"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".
Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c'è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?
"Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell'Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l'amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L'unico dubbio ormai non è se l'energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi".
Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".
La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".