Da Casaeclima.com
"In USA stanno uscendo regole restrittive per le ceneri leggere e altri sottoprodotti della combustione del carbone impiegati nel calcestruzzo.
Negli ultimi due decenni, le "fly ash" (ceneri volatili) sono diventate uno dei prodotti più utilizzati nell'edilizia sostenibile in USA, ma questo ora potrebbe cambiare. Infatti, già dall'autunno del 2009, l'EPA (Environmental Protection Agency) sta pensando di emanare alcune regole restrittive che considerano sia le ceneri leggere che altri sottoprodotti della combustione del carbone rifiuti pericolosi. Diversi gruppi industriali e ambientali temono però che questo cambiamento possa compromettere l'industria, la quale utilizza tali materiali per produrre pannelli murari, cemento e mattoni, composti fino al 25% delle ceneri leggere.
Anche in Italia le ceneri di natura silico-alluminosa, provenienti da centrali elettriche alimentate a carbone, e caratterizzate da proprietà idrauliche o pozzolaniche per il loro contenimento di ossidi di silicio, alluminio e ferro (SiO2, Al2O3, Fe2O3) sono utilizzate nel ciclo produttivo del cemento o come sostitutivi delle argille nella produzione della materia prima. Gli aggettivi “volante” e “pesante” si riferiscono alla tipologia asciutta o umidificata. Nel nostro Paese, le ceneri volanti, ai fini dell'utilizzazione nel calcestruzzo come aggiunte tipo II (aggiunte pozzolaniche o ad attività idraulica latente), devono essere conformi alla UNI EN 450 e provviste di marcatura CE. Mentre quelle conformi alle UNI EN 12620 possono essere utilizzate nel calcestruzzo come aggregato.
Un disastro ambientale alla base del "ripensamento"
La proposta dell'EPA è stata innescata da un incidente avvenuto nel 2008 alla Tennessee Valley Authority di Kingston (Tennessee). Da questa centrale a carbone fuoriuscirono circa 4,13 milioni di metri cubi di ceneri che si diffusero su una superficie di oltre 130 ettari. Parte di queste fluirono anche nel fiume Emory e nella Watts Bar Reservoir. Da questo incidente vennero proposte nuove normative sulla gestione dei rifiuti da centrali a carbone.
Conflitti
Attualmente viene riciclato il 43% delle ceneri, ossia circa 430 milioni di tonnellate. Un numero che è destinato sicuramente a crescere, a meno che l'EPA non introduca le nuove norme. La questione ha però suscitato conflitti anche all'interno dell'amministrazione Obama che ha fatto della sostenibilità una priorità assoluta. Il nocciolo della questione, secondo Andy O'Hare, vice presidente degli affari di regolamentazione per la Portland Cement Association, è che l'EPA è stata ostacolata dal mosaico di leggi sull'inquinamento presenti nei singoli stati americani: "Lo smaltimento dei rifiuti solidi è, in gran parte, competenza degli Stati. L'unico modo per l'EPA di ottenere una qualche supervisione federale è quello di classificare un rifiuto come pericoloso".
Possibili soluzioni
Anche se lo spirito della legge può essere quello di impedire altri disastri, i soggetti interessati temono che l'introduzione delle nuove norme potrebbe trasformare le ceneri in un materiale con la stessa reputazione di amianto o vernice al piombo. Inoltre, il cambiamento potrebbe anche interessare il sistema Leed e altre norme edilizie che dovrebbero essere, di conseguenza, modificate. Diversa la situazione se l'EPA decidesse di collaborare con i singoli stati ad attuare programmi consigliati per lo stoccaggio del carbone e lo smaltimento del sottoprodotto. In questo modo le nuove norme potrebbero essere un catalizzatore per l'espansione di riciclaggio dei rifiuti solidi, anziché un ostacolo.
12 maggio 2010
Ceneri dal carbone nel calcestruzzo, dubbi negli USA
Rossano, ancora no alla riconversione a carbone
Fonte: Sibarinet.it
"Il Comitato di Bucita, il Club Trekking Rossano, il Club Rotary Rossano “Bisantium”, il CE.S.D.I.C, tutti componenti della Consulta per l’Ambiente del Comune di Rossano, al fine di chiarire la propria posizione
in ordine alla problematica connessa con la proposta di riconversione della centrale termoelettrica di Rossano da parte dell’Enel hanno voluto rilasciare le seguenti dichiarazioni: “Fin dall’insediamento della Consulta per l’Ambiente, sullo stato della vertenza della riconversione Enel, le quattro associazioni hanno espresso il proprio punto di vista dichiarando che sarebbe stato meglio dimettere la centrale per ricercare nuove opportunità di sviluppo e riqualificazione di tutto il territorio interessato (da Sibari a Cariati); viceversa, se tale prospettiva non si fosse dimostrata praticabile, erano in piena sintonia con la posizione dell’Amministrazione comunale che negava in modo assoluto l’utilizzo del carbone più o meno pulito. Per completezza di informazione, l’associazione CE.S.D.I.C, più drasticamente, non ipotizzava nemmeno questa alternativa”. Le quattro associazioni hanno inteso doverosamente informare l’opinione pubblica per il ruolo che hanno all’interno della Consulta auspicando una crescita ancora maggiore della sensibilità delle popolazioni per scelte che determineranno il futuro economico e sociale del territorio.
11 maggio 2010
Ecoballa "stoccaggio anidride carbonica nel sottouolo": rispunta Pozzo Matilde?
Prevediamo per il 2013-2014 di impiegare le tecniche per catturare e stoccare sottoterra l'anidride carbonica emessa dalla centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia. L'anidride carbonica che sarà emessa dalla centrale di Civitavecchia - ha spiegato Malloggi - verrà controllata, bloccata prima dell'immissione in atmosfera e stoccata in un giacimento acquifero, ovvero un lago sotterraneo che si trova vicino alla centrale.Secondo la fonte (vedi Centumcellae.it) queste le parole dell'ing. stefano malloggi (enel) presso un convegno internazionale tenutosi lo scorso dicembre. E Moscherini, ne sa nulla?
Abbiamo già espresso il nostro pensiero sulla questione, i lettori potranno rinverdire la memoria cliccando QUI e anche QUI.
Riassumiamo quelle che sono le posizioni del mondo scientifico internazionale sullo stoccaggio della CO2:
- le CCS* non sono pronte, si tratta solo di sperimentazioni sulla nostra pelle;
- il dispendio energetico per mettere in pratica le CCS sarebbe enorme;
- stoccare enormi quantità di gas nel sottosuolo è troppo rischioso per tanti motivi, soprattutto rispetto all'eventualità di ritorno in superficie del gas;
- le CCS saranno troppo costose;
- le CCS distolgono l'attenzione dal veri problemi dello sviluppo e della produzione energetica; è un modo falso per pulirsi la coscienza.
Con l'occasione rinnoviamo l'augurio di vedere al più presto stoccato nel sottosuolo tutto quello che ha a che fare col giro di affari sporchi di enel. Non potendo ancora permetterci di spedirli nello spazio...
*CCS: carbon capture and storage, stoccaggio e cattura della CO2.
10 maggio 2010
Carbone a Rossano (Calabria): contrarietà anche dal Sindaco di Corigliano
Fonte: Sibarinet.it
"Sulla querelle riguardante l’ipotetica riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano è ferma la posizione del primo cittadino di Corigliano Pasqualina Straface: “Simile riconversione è incompatibile con le potenzialità di crescita del nostro territorio."
Per spiegare a Moscherini a cosa serve la differenziata
Posti di lavoro, convenienza per il cittadino, più salute e niente discariche strabordanti, niente inceneritori: troppo conveniente scegliere questa strada. Mafia, camorra e politica corrotta non ci mangiano abbastanza. Vero Gianni Moscherini? Vero Renata Polverini? Siete troppo incapaci per mettere in piedi un circolo virtuoso del genere vero? Troppo interessati ad altro.
9 maggio 2010
Esplode miniera di carbone in Siberia: 60 morti
Fonte: Repubblica.it
MOSCA - In Siberia si è verificata un'esplosione in una miniera di carbone siberiana nella città di Mezhdurechensk, nella regione di Kemerovo. Secondo fonti dei soccorritori, vi sarebbero sette morti, ma il bilancio è provvisorio. Al momento della detonazione erano al lavoro 312 minatori, secondo quanto riferito da un portavoce del ministero per le Emergenze. Almeno 66 operai sono ancora all'interno.
Aggiornamento: 60 le vittime nella miniera.
"Moscherini mente sui rifiuti, vuole bruciarli dentro TVN"
Da Civonline.it
«Il disegno del Sindaco è quello di andare in emergenza rifiuti per fare un favore ad Alemanno». Lo dichiara Fabiana Attig, ripercorrendo la vicenda legata all’esaurimento della discarica comunale, partendo dal 2007, quando ricopriva il ruolo di assessore all’Ambiente. «Come mai negli ultimi due anni non è stato fatto nulla? - si domanda la Attig - Moscherini si è preso i meriti di aver risolto l’emergenza rifiuti, ma così non è. Lui non ha risolto un bel niente - prosegue l’esponente di Freedom - quel 10% di proroga è stato concesso per legge e ricordo bene le battaglie fatte quando ero in giunta per far passare il piano rifiuti che il Sindaco non voleva e che ha ostacolato in ogni modo fino alla presa di posizione da parte della Regione Lazio». Fabiana Attig sottolinea gli sforzi fatti quando era assessore per ottenere l’ampliamento del corpo B di Fosso del Prete per un totale di 97 mila metri/cubi ripartiti in tre anni e per gettare le basi per quanto riguarda Fosso del Crepacuore: «Proposi inoltre un piccolo impianto di compostaggio mobile - ricorda ancora - per avviare la raccolta differenziata che tutti sappiamo come è finita. L’opposizione si sveglia solo oggi - prosegue la Attig - eppure la commissione Ambiente esiste da anni e avrebbe potuto benissimo seguire l’andamento delle procedure per la discarica. Tra l’altro invitai la commissione Speciale voluta dal Sindaco a valutare delle ipotesi alternative alla Pirolisi, cosa che non è accaduta. Ecco perché credo che ormai sui rifiuti sia tutto deciso: saranno bruciati a Tvn». Secondo Fabiana Attig una proroga del 10% equivale a dire tre mesi di respiro per l’amministrazione comunale: «Arrow Bio di sicuro non verrà presa in considerazione a causa del problema delle acque reflue - sostiene - e perché è una tecnologia che non compare né nel decreto legislativo 152 / 2006 né nel piano rifiuti 2009 della Regione Lazio». Invita quindi il Sindaco a rimboccarsi le maniche e a cercare nuove soluzioni: «Deve subito chiedere una proroga di 12 mesi e mettersi a lavorare - spiega - le discariche del Lazio sono tutte sature, le altre Regioni già nel 2007 non accettarono i nostri rifiuti e l’alternativa sarebbe quella di trasferirli all’estero. Non mi risulta però che il Comune o l’Etruria servizi possano permettersi una spesa di quasi 15 milioni di euro all’anno. Ciò per i cittadini significherebbe minimo un aumento esponenziale della bolletta rifiuti. Nell’immediato - conclude Fabiana Attig - occorre pensare ad ampliare la discarica e a istallare un impianto di compostaggio e uno di triturazione dei rifiuti per ridurne il volume»
8 maggio 2010
La verità sui "rifiuti" a Civitavecchia
Comunicato del "Comitato Piazza Pulita"
"E’ inutile che il sindaco Moscherini neghi e insulti. I fatti denunciati dai consiglieri Manuedda e Petrelli e dall’ex consigliere Bonomi sono incontrovertibili e la denuncia della malagestione dei rifiuti è sacrosanta.
Lo sanno i civitavecchiesi che si sono visti aumentare la bolletta del 30% e rischiano di pagare ulteriori costi per conferire i rifiuti altrove, essendo la discarica comunale in rapido esaurimento.
Tutto questo perché la raccolta differenziata spinta non è mai stata avviata e si vuole ancora perdere tempo dietro la “bufala” del progetto Arrow-bio.
Il sindaco inoltre non ci rassicura per niente quando dichiara di aver ottenuto una proroga per un ulteriore 10% di volume.
E’ solo un rinviare per un po di tempo lo stato di emergenza rifiuti, senza pensare a risolvere il problema alla radice proponendosi l’obiettivo primario dal punto di vista ambientale ed economico della progressiva eliminazione della discarica attraverso la differenziazione, il recupero ed il riciclaggio del materiale post-consumo.
La conferma di questa situazione disastrosa l’abbiamo avuto ieri nel corso del colloquio coll’assessore provinciale all’ambiente Michele Civita, ottenuto grazie all’interessamento del consigliere provinciale Gino De Paolis e di Giulio Agostini (gruppo SEL alla provincia).
I finanziamenti della provincia per la raccolta differenziata porta a porta ci sono da anni e sono ancora disponibili: importi pari a 26/29 euro ad abitante per il sovracosto nella fase di avvio e ulteriori compensi messi a disposizione dalla regione (fondi FAS) per acquistare mezzi e impianti (centri di raccolta, impianti di compostaggio, ecc.).
Di recente sono stati finanziati il comune di Fiumicino per un importo di 1, 2 milioni e il comune di Anzio per un importo di 1,5 milioni , oltre alla copertura dei costi per le isole ecologiche.
Ma l’amministrazione di Civitavecchia rinuncia alla raccolta differenziata e sta perdendo i finanziamenti.
Una gestione irresponsabile, dannosa per gli interessi della collettività e fuori da ogni tipo di corretta e trasparente programmazione se si considera che nel piano regionale predisposto dal commissario straordinario e approvato dal governo centrale è previsto il raggiungimento dell’obiettivo del 50% di raccolta differenziata entro il 2012.
I cittadini dunque hanno imparato bene a riconoscere chi sono quelli del partito del no e del non fare.
COMITATO PIAZZA PULITA
I loschi piani di enel: carbone in Albania per energia da portare in Italia
Interessante inchiesta di Greenreport.it
enel vuole impiantare una grossa centrale a carbone in Albania, per poi dirottare in Italia l'85% della sua produzione, tramite un cavo sottomarino.
"...Ma la beffa non finisce qui. Anisa Xhitoni dell'Eden Center sostiene che "per l'Enel i benefici derivanti dal progetto sono piuttosto chiari. La costruzione di una nuova centrale in Albania, invece che in Italia, permette alla compagnia di non comprare dei permessi per le emissioni e, qualora il prezzo del carbone non dovesse aumentare in maniera sensibile, di risparmiare tra i 230 e i 320 milioni di euro all'anno fino al 2020".
Ed in Albania rimarrebbero le emissioni di gas serra, che sono il doppio di quelle generate dall'Albania in un anno intero. Infatti la centrale emetterà, stando agli studi di VIA, ben 1166 tonnellate di C02 all'ora, moltiplicate 8.000 ore di funzionamento medio annuale, si arriva a 9.328.000 tonnellate. Le emissioni correnti del Paese sono quantificate in 5,5 milioni di tonnellate (esclusi LUCF - Land Use Change and Forestry)..."
Rossano, anche la Provincia di Cosenza contro il carbone
Fonte: sibarinet.it
Cosenza - “Il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio è contrario ad ogni ipotesi di riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano”.
"Tale riconversione - è scritto in una nota - è inconciliabile con le potenzialità di sviluppo di un territorio che costituisce un punto di forza per una prospettiva di crescita sostenibile dell’intera Calabria. Un’area nella quale il settore agroalimentare di qualità, le vocazioni turistiche e il tessuto produttivo non possono essere mortificate. La salvaguardia dell’agricoltura e del turismo ambientale, infatti, mal si coniugano con i fattori di inquinamento che scaturirebbero dalla presenza di una centrale a carbone”. Dopo aver ricordato che già nel 2004 il Consiglio regionale della Calabria (Chiaravalloti presidente) aveva escluso dal Piano Regionale per l’Energia l’utilizzo del carbone nella nostra regione e che lo stesso orientamento è stato ribadito più volte nel corso di questi anni, il presidente Oliverio manifesta netta contrarietà ad un’operazione che non rispetta le vocazioni territoriali e che, nei fatti, mira a declassare un’intera zona da area di pregio ad area inquinata. “E’ troppo facile – aggiunge Oliverio - riempirsi la bocca con parole come salvaguardia dell’ambiente, della qualità della vita e della salute dei cittadini, se poi, noi per primi, offendiamo l’ambiente, dando il via ad operazioni che sono in netto contrasto con la vocazione e con l’orientamento delle popolazioni e dei sindaci dei comuni interessati”. “Per questo motivo, in piena sintonia con i sindaci, gli amministratori, le forze sociali, gli ambientalisti, gli operatori turistici locali, il consorzio degli albergatori e la stragrande maggioranza dei cittadini interessati –conclude il presidente della Provincia di Cosenza- ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutte le nostre energie a qualsiasi tentativo di riconversione della Centrale Enel di Rossano. Territori come la Sibaritide meritano tutto il nostro impegno e quello di quanti vogliono impegnarsi e lavorare per realizzare uno sviluppo sostenibile, pienamente rispettoso della natura, dei territori e di quanti abitano e vivono su di essi”.
Rossano: l'Amministrazione comunale nettamente contraria alla riconversione a carbone
Comunicato. Fonte: sibarinet.it
"Come comunicato più volte l’Enel Spa ha trasmesso per posta, anche al Comune di Rossano e di Corigliano lo studio di impatto ambientale del progetto integrato policombustibile della centrale di Rossano.
Si tratta, per come si legge nell’allegata nota di accompagnamento, di un integrazione della valutazione di impatto ambientale avanzata in data 26 aprile 2005 al Ministero dello Sviluppo Economico. L’avviso di presentazione dell’integrazione è stato pubblicato il 30 aprile scorso sul Corriere della Sera e sulla Gazzetta del Sud. L’integrazione progettuale, lo studio di impatto ambientale e la sintesi tecnica sono a disposizione del pubblico per la consultazione sul sito web www.dsa.minambiente.it oppure presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, via Cristoforo Colombo 44 – 00147 begin_of_the_skype_highlighting 44 – 00147 end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting 44 – 00147 end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting 44 – 00147 end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting 44 – 00147 end_of_the_skype_highlighting Roma, o presso la Regione Calabria, Dipartimento Politiche dell’Ambiente, Viale Isonzo 414 – 88100 Catanzaro, oppure presso la Segreteria Generale del Comune di Rossano. Chiunque abbia interesse può presentare , ai sensi dell’articolo 6, comma 9 della legge 349/del 1986, in forma scritta entro il 29 maggio istanze, osservazioni o pareri agli indirizzi soprindicati e anche al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Via di S. Michele 22 - 00153 Roma. L’Amministrazione Comunale di Rossano, nel richiamare la propria posizione nettamente contraria alla riconversione a carbone del sito rossanese, comunica che a breve sarà convocato il Consiglio Comunale monotematico per discutere il progetto ricevuto, al quale saranno invitati i 57 Sindaci della Calabria del Nord-Est, l’Amministrazione Regionale, quella Provinciale, i Sindacati, le Associazioni di Categoria, quelle ambientaliste, perché il futuro di questa area non può essere compromesso da progetti calati dall’alto che mortificano le Autonomie Locali. In questi quattro anni di mandato l’Amministrazione Comunale Filareto, facendosi portavoce delle istanze dei cittadini e degli imprenditori, ha fatto appello all’ENEL affinché presentasse una proposta sostenibile, eco-compatibile e si confrontasse con le posizioni chiare e inequivocabili delle Istituzioni locali e regionali, tenendo fermi questi principi: 1) il sito elettrico di Rossano va salvaguardato e mantenuto, perché è un sito che ha dato tanto alla produzione elettrica del Paese; 2) una riconversione della centrale di Rossano è necessaria e indilazionabile, perché il sito è stato costruito più di trent’anni fa ed è vetusto ed obsoleto; inoltre, l’Amministrazione Comunale di Rossano fatto una serie di proposte all’Enel per la riconversione urgente della centrale, che prevedono il metano, il ciclo combinato, oppure la sperimentazione sul termodinamico–solare, le biomasse, l’idrogeno ecc.."
L'Amministrazione comunale di Rossano